Il rabbino capo di Roma su Papa Francesco: “Il suo messaggio è pericoloso per l’ebraismo”
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Inattesa gelata nei rapporti mai così buoni tra Vaticano e fratelli maggiori. Il messaggio di Francesco, «che viene visto soprattutto come amore, è pericoloso per l’ebraismo», afferma il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni in un’intervista a L’Espresso. «Ripropone l’idea che, con l’arrivo di Gesù, il Dio dell’Antico Testamento è cambiato: prima era severo e vendicativo, poi è diventato il Dio dell’amore. Quindi - dice Di Segni - gli ebrei sono giustizialisti e i cristiani buoni e misericordiosi. È un’aberrazione teologica molto antica, che è rimasta una sorta di malattia infantile del cristianesimo».

Inoltre «è un Papa molto interessante, con il quale si riesce a dialogare», afferma Di Segni. Ma, secondo, il rabbino, «continuare a usare, come fa il Papa, il termine “farisei” con una connotazione negativa può rinforzare il pregiudizio in un pubblico non preparato». Il leader spirituale della più antica comunità ebraica d’Europa riferisce la risposta del pontefice: «Capisco benissimo. Io sono gesuita e anche la parola “gesuita” fa un brutto effetto». «Ho visto - sottolinea Di Segni - che poi ci è stato più attento».

Il segretario generale della Cei, Nunzio Galantino, a margine del convegno dei giovani di Confindustria a Capri, ha replicato alle dichiarazioni riportate nell’intervista: «Noi non diciamo assolutamente questo, queste sono cose degli anni 50», ha detto. «Queste cose oggi nella teologia assolutamente non ci sono», ha sottolineato monsignor Galantino rispondendo ad una domanda

Il portavoce della Comunità ebraica romana Fabio Perugia ha poi precisato che «il titolo dell’intervista (“Io, ebreo, temo il dio di Francesco”, n.d.r.) sul giornale L’Espresso non trova riscontro in nessuna dichiarazione rilasciata alla giornalista».

Fonte >  La Stampa

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