«Al diavolo il progresso dei computer», ha detto Kurt Vonnegut agli studenti: «siete VOI che dovete progredire e migliorare, non i computer. Cercate quel che è dentro di voi. E non uccidete nessuno».
Fatto stupefacente: ad ascoltare il nonagenario Vonnegut, il più grande scrittore americano vivente («Mattatoio 5», «Madre Notte»), c’erano, nell’aula della Ohio Union, duemila studenti di college,
da nessuno precettati (1).
Questa notizia mi ha commosso.
Duemila studenti americani che ascoltano non una lezione di business di marketing, ma una lezione di vita, vogliono dire qualcosa.
E le parole di Vonnegut dicono che c’è in lui la stessa preoccupazione che unisce i nostri lettori
a questo sito: che prima di «fare politica», più urgente, bisogna ricostruire gli uomini, rieducarli <…