20 Marzo 2008

Persino la BBC scrive «Nuovo ‘audio di Bin Laden’ minaccia l’Europa», usando le virgolette da scetticismo, e racconta: «In un nuovo audiomessaggio che si dice (purportedly) essere di Bin Laden…». Difatti anche questo l’ha diffuso l’IntelCenter, l’azienda con sede ad Alexandria, Virginia, specializzata in terrorismi a voce e immagini della nota Rita Katz, figlia di uno sfortunato agente del Mossad liquidato in Iraq ai tempi di Saddam.

Un vero e proprio negozio online, di cui vale la pena di visitare il sito recentemente ampliato (www.intelcenter.com): sono in offerta «Al Qaeda documents», «Al Qaeda threats», «IntelCenter Database» su CD, gli «Analitical Reports» e gli «Audio Video» precedenti; non mancano le «Merchandises» (vasta scelta di T-shirts con il logo dell’IntelCenter, una specie di svastica a tre bracci, a soli $ 23,99; tazza da caffè americano a 12,99). Cliccare su «Catalog» per avere un panorama dei beni e servizi in vendita. Poi cliccate su «Order» (ordina) e tutto questo bendidio diventa vostro. Ma queste sono minuzie.

Il pezzo forte in vendita da Rita Katz è il «Terrorism Threat Intel Package», un pacchetto che per un anno vi fornisce «threat reporting, indicators and warnings, quantative and pattern analysis, link analysis, satellite imagery, threat assessments, analytical reports, video exploitation, alert notifications and more».

E quanto costa questo bengodi che vi permette di essere aggiornati sulle malefatte di Al Qaeda passate, presenti e future, e magari di evitare attentati contro di voi, mostrandovi proni alle palle del Katz e dunque amici di Israele? Dipende.

Per le «agenzie d’intelligence, militari e federali del governo», il prezzo è 4.375 dollari. Per i governi locali (gli Stati americani, ritengo), scende a 2.999 dollari. Per le aziende private, giornali e media, risale a 3.999 dollari. Evidentemente, le spie e i media comprano. Gli affari devono andar bene per Osama ben Katz.

E’ con una certa invidia che noi di EFFEDIEFFE consideriamo questi prezzi: evidentemente la menzogna è apprezzata dal libero mercato più della verità. Da noi la vogliono gratis.

A riprova degli aumentati mezzi a disposizione di Katz, l’azienda fornisce il nuovo audio adorno di una animazione tipo cartoni animati: mentre «la voce di Bin Laden» minaccia, si vede una lancia che perfora la mappa dell’Europa, e un fiume di sangue che esce dall’Europa così trafitta (per il resto, una vecchissima foto di Osama che prende la mira con un kalashnikov: niente video nuovi del Terrorista Assoluto, i profitti non sono ancora così alti da giustificare spese  di falsificazione elettronica eccessive). Ma concentriamoci sul cartone animato sanguinario.

Osama bin Katz è inkatzatissimo con l’Europa, a cui nell’audio rinfaccia la pubblicazione delle vignette danesi anti-islamiche (non è un po’ datata come scusa, Rita?), e chiama in causa il Papa come promotore della crociata; anzi lo accusa di essere il mandante delle vignette danesi. Ce l’ha con noi proprio. E con Benedetto XVI in particolare.

Lo conferma a pagamento lo stesso IntelCenter: «Il messaggio è una chiara minaccia ai Paesi della UE e indice di un possibile significativo attentato in preparazione, anche se non è chiaro quando possa avvenire». Michael Scheuer, ex alto dirigente della CIA, conferma: «Chiaramente vogliono attaccare l’Europa».  E qui bisogna smettere di ridere.

E far notare la coincidenza: Osama bin Laden ce l’ha a morte con l’Europa proprio nel momento in cui anche Israele è irritatissima con l’Europa, per molti motivi. Anzitutto, i Paesi europei diventano sempre meno disposti a partecipare alla crociata anti-islamica di Bush e Olmert. Poi, le opinioni pubbliche europee simpatizzano sempre meno con le aggressioni giudaiche a Gaza Cisgiordania.

Gli ultimi massacri non sono stati applauditi, troppi bambini morti. Persino i loro politici (persino Kouchner) hanno chiesto ad alta voce la fine del blocco della fame contro i palestinesi. Insomma i noachici del vecchio continente diventano insubordinati.

Alla rabbia degli ambienti israeliani ha dato esplicita voce Fiamma Nirenstein, la quale ha accusato D’Alema (temporaneo ministro degli Esteri) di «essere andato a braccetto con un Hezbollah» (un parlamentare libanese) invece che a Vad Yashem con la kippà. «Questa è una cosa veramente grave», ha esclamato la Nirenstein, altro che farsi votare insieme a Ciarrapico fascista impenitente.

Anche l’ambasciatore israeliano a Roma, Meir, ha espresso la sua rabbia per la posizione filo-palestinese dell’Italia: con tono di aperta minaccia. Se è tanto arrabbiata la Nirenstein, se s’ìncazza tanto Meir, figurarsi la Katz e gli ambienti governativi israeliani.

Non è strano che sia incazzatissimo «Osama bin Laden» edito da Katz: questi infedeli europei hanno davvero bisogno di una bella lezione. Qualcosa che gli ricordi il pericolo islamico. Da troppo tempo non hanno subito un sanguinoso attentato false flag, stanno cominciando a deviare dalla linea. Si sono dimenticati della strage di Madrid, si sono dimenticati del metrò di Londra. Sì, hanno bisogno che gli si rinfreschi la memoria.

Non a caso - nulla succede per caso - Angela Merkel è andata in Israele a rinnovare il patto di sottomissione dei tedeschi verso Sion: «La Germania e Israele», ha assicurato davanti al sinedrio, «sono e saranno sempre legati in modo speciale nella memoria dell’Olocausto. L’Olocausto riempie noi tedeschi di vergogna… La Germania non abbandonerà mai Israele ma rimarrà sempre suo fedele amico e alleato».

Siccome i rabbini paranoici non volevano che la lingua tedesca risuonasse nelle aule della Knesset, Angela ha cercato di dire qualche parola in ebraico. Non è piaciuta lo stesso. Ma forse ha scongiurato che l’attentato prossimo di «Osama bin Laden» colpisca la Germania. Per così dire, ha pagato il pizzo per ottenere la «sicurezza» dagli specialisti in terrorismo. Consigliata, ritengo, dagli ottimi servizi federali, ben consci di chi sia «Bin Laden» e con quale voce parli. Resta il Papa, allora, a Osama bin Katz.

Dopotutto è tedesco; e peggio, ha rinverdito la preghiera per la conversione degli ebrei che (come hanno chiarito Di Segni e Gad Lerner) è «un’offesa per il popolo ebraico». E’ un bersaglio facile. Un attentato contro la sua figura sarebbe un colpo propagandistico di grande effetto mediatico, e rinvigorirebbe l’odio anti-islamico dei cristianuzzi, che negli ultimi tempi è un po’ appannato. C’è poco da ridere, a questo punto.

Il cartone animato - la lancia che perfora l’Europa e ne fa sgorgare un mare di sangue - sarà un effetto speciale della ditta Katz & Co., ma la minaccia è seria. E pende sul Papato la profezia di Fatima: un Pontefice ucciso ai piedi di una croce. La profezia che non s’è ancora avverata.