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Lo scandalo che dà il colpo di grazia alla finanza USA?
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Se fosse un film, il titolo potrebbe essere: Crisi dei subprime, reloaded. O anche: Subprime.2, la vendetta.

Che cosa sta succedendo in America?

Accade che risultano illegali gli espropri messi in atto dalle banche creditrici agli americani che non sono in grado di pagare il mutuo. I creditori, che esigono il pignoramento della casa degli insolventi, spesso non riescono a dimostrare il loro diritto. Ciò perchè, nella fretta di confezionare titoli sostenuti da mutui ad interesse, da rifilare ad enti di previdenza ignari, e da negoziare sui mercati, le banche d’affari non solo hanno mescolato insieme ogni genere di subprime, valutato le case il doppio del loro valore, concesso mutui a chi palesemente non poteva pagarli e aveva una storia d’insolvenze, ma hanno persino trascurato di dotarsi dei documenti che dimostrano il loro diritto legale a riprendersi la casa degli insolventi e a rivenderla. Anzi, in migliaia di casi hanno presentato ai giudici documenti falsi per avanzare il loro diritto al sequestro del bene ipotecato.

Così, negli Stati dove il sequestro richiede una decisione giudiziaria (in Florida almeno mezzo milione di immobili) i tribunali hanno bloccato i sequestri. La Bank of America ha rinunciato a procedere ai pignoramenti in tutti gli USA. Le conseguenze saranno enormi, e per ora incalcolabili.

Gente che aveva comprato all’asta migliaia di case pignorate non può entrarci. Migliaia e migliaia di case già pignorate non possono essere messe all’asta, aggravando il crollo del mercato immobiliare. I titoli a interesse (Mortgaged Baked Securities) che si era tornati a negoziare sul mercato, non possono essere più scambiati: chi li detiene non sa se valgono ancora qualcosa. Gli insolventi che hanno ceduto e si sono fatti pignorare la casa non la riavranno più, quelli che hanno resistito e ci sono rimasti, andando per vie legali, ci resteranno indefinitamente senza pagare i ratei. Il parco delle case invendute si ingigantirà ancor più.

Siccome la maggior parte dei prestatori (banche) ha venduto questi meravigliosi bond a Fannie Mae, è questa istituzione semi-statale – e già mantenuta in vita con il respiratore ad ossigeno di denaro creato a raffica dal nulla – a incassare le perdite. Le banche troppo grandi per fallire faranno bancarotta.

Queste sono solo alcune delle conseguenze immaginabili; la mente si perde ad immaginare il resto.

In complesso, il credito si congelerà ancor più, e sull’immobiliare piomberà una incertezza mai vista. Gli investitori istituzionali (fondi pensione perlopiù) che si sono visti rifilare questa roba con l’assicurazione che avrebbe reso un interesse sicuro, perchè garantito da immobili in mutuo, intenteranno una serie di cause di risarcimento miliardarie agli enti emettitori, che scientemente hanno rifilato roba avariata: Goldman Sachs e J P Morgan anzitutto. Ci saranno migliaia di cause e liti, e i soli a guadagnarci saranno gli stuoli di avvocati.

Si profila il crack di tutti i crack. La madre di tutti i fallimenti, direbbe Saddam Hussein buonanima. Comincia davvero la crisi sistemica?

Di certo «è la più grande frode nella storia della finanza», ha detto Janet Tavakoli, famosa analista finanziaria.

E spiega:

«Quando è cominciata la crisi finanziaria, la prima cosa che hanno fatto le grandi banche è stata di correre al Congresso e chiedere un aiutino contabile. Per la precisione, hanno chiesto di poter evitare che quella roba (i titoli sostenuti da mutui) scendesse al prezzo a cui la gente sarebbe stata disposta a comprarla. Sicchè oggi nessuno può dire qual è la misura del buco nei bilanci. Noi, come governo, abbiamo gettato un fiume di denaro in questo, il TARP, (Programma di sostegno degli attivi in sofferenza, 700 miliardi di dollari di denaro pubblico) è solo la punta delliceberg. Abbiamo dato a questi banchieri daffari garanzie sui (loro) debiti, e fondi a basso costo dalla FED, mentre le banche pagavano bonus miliardari a gente che doveva essere incriminata per frode. Se si fosse riconosciuto il problema nel 2005 (1), avremmo potuto ripulire la stalla con qualche centinaio di miliardi di dollari. Ma non labbiamo fatto. Le banche mentivano e commettevano frodi, e i nostri regolatori pubblici le coprivano, sicchè il problema è divenuto infernale».

 



1) Nel 2004 sul giornale on-line, e nel 2005 con Schiavi delle banche, Blondet, unico tra i giornalisti e gli economisti italiani, denunciava questo nuovo 29, nel silenzio o tra gli sberleffi di tutti i mezzi di informazione del nostro Paese (ndr).

Approfondimenti in inglese:

http://jessescrossroadscafe.com/tavakoli-biggest-fraud-in-history-of.html
www.nytimes.com/2010/10/09/business/09mortgage.html?hp
http://blogs.reuters.com/where-is-the-foreclosure-mess-leading/

http://online.wsj.com/article/


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