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Al Qaeda in Gaza? Ma certo...
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Un lettore:

«Direttore, Al Qaeda in Gaza ha ucciso Vittorio Arrigoni; lei ci crede?».

Naturalmente sì. Condivido in pieno la posizione di Fiamma Nirenstein – la prima gallina che canta: «Macchè pacifista, odiava Israele!». Faccio mia senza residui la valutazione del Foglio di Ferrara: «Arrigoni chiamavarattii sionisti, era un duro che militava con ardore. Lislamismo lo ha ucciso perché veicolo divizio occidentale’, come altri attivisti macellati da un nemico feroce che non hanno saputo riconoscere...».

(D)Javid Bey
   Arrigoni accanto a Ismail Haniya alla consegna del passaporto
E voi pretendete che il gruppo salafita Al Qaeda a Gaza la faccia passar liscia a uno che chiama ratti gli israeliani? Per di più, ci informa Il Foglio, «Una fotografia, diffusa dai siti israeliani, lo mostra abbracciato al premier di Hamas, Ismail Haniyeh»: Dunque c’è un motivo più che sufficiente perchè Al Qaeda in Gaza lo abbia eliminato.

Continua il Foglio: «Arrigoni era un duro della militanza pro Hamas, certo. Era anche un ragazzo ardente che ha militato per unidea sbagliata».

Che Arrigoni abbia militato per un’idea sbagliata è il leitmotiv (da chi suggerito?) ripetuto dal noto vicedirettore del Corriere, GP Battista, il quale rileva con finto dispiacere il fatto (divertente però, a ben pensarci), che l’Arrigoni sia stato trucidato proprio da suoi compagni di lotta, il nemico feroce che non ha saputo riconoscere. Per di più, PG Battista ingiunge di non dar fiato a ributtanti e odiose «teorie cospirazioniste» che sospettano la manina di Israele dietro l’esecuzione di Arrigoni. E come non ubbidire al Battista? E’ addirittura impensabile che Israele sia in grado di organizzare sanguinosi attentati false flag. Non l’ha mai fatto, non lo sa fare.

Tanto più che come c’informa il sito pro-likudista Viva Israele!, che non dev’essere lontano da Magdi Cristiano Allam e dagli agenti pagatori di Sion, «gli stessi topi di fogna di hammazz (sarebbe Hamas) parlano di responsabilità diretta del Mossad e di Israele in genere nel suo omicidio». Si sono messi in mente, quelli di Hamas, che Arrigoni sia stato trucidato per bloccare l’ennesima flottiglia internazionale di soccorsi a Gaza, in corso di allestimento, di cui Vittorio era uno degli organizzatori, e che preoccupa tanto Israele da aver indotto la sua diplomazia a coinvolgere tutte le cancellerie d’Occidente perchè fermino i loro attivisti prima che la flottiglia parta. E ad un solo mese dalla partenza della flottiglia, Al Qaeda a Gaza ammazza Arrigoni, un ottimo modo per convincere altri attivisti a non tornare a Gaza: Colpiscine uno per educarne cento. (Hamas Claims Israel Killed Italian to Stop Gaza Flotilla)

Ma queste sono le idee di Hamas, da cui ci dissociamo con forza e con sdegno. Perchè, come scrive il blog Viva Israele, «Non ragionano neanche su quello che scrivono: che interesse poteva avere Israele a eliminare un insignificante individuo come lui? Era affetto da megalomania, pensava di essere nel mirino del Mossad nè più nè meno come i suoi amici di hammazz, si sentiva braccato e lo sbandierava fiero ai quattro venti questo suo status di preda dei perfidi israelianisenza pensare che se veramente lo volevano far fuori lo avrebbero potuto fare in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo...».





In qualsiasi momento e in qualsiasi luogo: così ammazza Israele. E con qualsiasi mezzo, anche (se del caso) qualche salafita. (Arrigoni assassinato dai palestinesi)

Chi sono poi questi salafiti? In Egitto, prominenti sceicchi e politici salafiti (Mohammed Hassan, Mahmoud Al-Masri, Mostafa al-Adawi) si sono prodigati, sui canali TV vicini a Mubarak, per condannare il movimento di protesta di piazza Tahriri: era sedizione, non si doveva buttar giù Mubarak perchè «è il comandante dei fedeli», tutte le manifestazioni non erano che un complotto americano-sionista, anzi un complotto iraniano.

Un po’ contraddittorio, dire che la sollevazione egiziana fa il gioco dei sionisti e, contemporaneamente, di Teheran? Ma non poi tanto strano, quando si sappia che le sullodate personalità salafite sono pagate, mantenute e imbeccate dall’Arabia Saudita; sicchè, alle strette, salafiti, USA e Israele stanno dalla stessa parte. (When Israel, the US and the Salafists were on the same side)

In Gaza, i salafiti sono pochi. Accusano Hamas di essere moderato. Non hanno accettato mai il cessate-il-fuoco. Sono loro che lanciano centinaia di razzi innocui su Israele, il che dà a Israele il pretesto per far decollare i suoi F-16 e bombardare un pochino, per l’ennesima volta, i prigionieri di Gaza.

Ciò che, nel silenzio della stampa, dei Battista, di Ferrara e della Nirenstein, sta avvenendo da settimane. Con intensità crescente. (Israel strikes Hamas targets after rocket fire)

Al punto che vari osservatori vi vedono i segni premonitori di una nuova Operazione Piombo Fuso; anzi, il ministro degli Esteri sionista, Lieberman, ha dichiarato che bisogna farla finita con Hamas, il suo controllo sulla Striscia è durato anche troppo.

Che dico, Lieberman? Anche il cosiddetto Quartetto (il gruppo occidentale capeggiato dal grande Tony Blair) sta ora sostenendo che la sua road map verso la pace perpetua esige «lo smantellamento di tutte le organizzazioni terroristiche», con cui s’intende solo Hamas (1). Non certo i salafiti, che non si sa chi siano, e su cui – come s’è visto alle prime notizie sul rapimento di Arrigoni – i giornalisti italiani sono andati a informarsi sulla sola fonte che sa tutto sul terrorismo medio-orientale: Debka File, il sito di disinformazione tenuto da due coniugi ex-Mossad.

Questi salafiti, informa il New York Times, che «hanno rivendicato unondata di attentati in Internet-cafè, ristoranti, farmacie e saloni di parruchieri per signora a Gaza»: tutte battaglie di pura marca anti-israeliana, come si vede (2).

Arrigoni, ricordiamolo, è stato un testimone oculare di Piombo Fuso.

Il rapimento di Arrigoni
   Il rapimento di Arrigoni
In vista di un nuovo attacco a Gaza con massacro annesso, l’eliminazione di un testimone oculare è preliminare al progetto: non più testimoni oculari occidentali nel genocidio (ce n’erano troppi, la prima volta, dai medici norvegesi ai funzionari ONU, a quelli di Amnesty Internattional). Tanto più che Goldstone ha rigettato il rapporto Goldstone, e Israele è pura come un giglio. Non compie attentati false-flag, non è capace di atti ripugnanti ed astuti, non ne ha i mezzi nè la volontà. E’ stato Al Qaeda in Gaza.

Come dice giustamente il New York Times, «Luccisione dellattivista italiano infligge un duro colpo ad Hamas», ne indebolisce l’egemonia, pone un dubbio fatale sulla sicurezza che riesce a mantenere nel suo territorio; mostra una faccia disumana, folle e feroce nel popolo prigioniero della Striscia. E soprattutto, pone una sfida agli attivisti europei ed americani che pensavano di entrare i Gaza per fare da testimoni oculari ai prossimi massacri. O come dice il sito Viva Israele con viva soddisfazione, una delle prime galline a cantare perchè hanno fatto l’uovo: «Se i palestinesi sono pronti a fare del male a una persona che era lì perchè si era votato alla loro causa, cosa possono fare a chi ritengono un loro nemico?».

Sion è giustificata allo sterminio.




1) Un sito ebraico americano non giudicava affatto insignificante Arrigoni, visto che invitava di chi dovere alla sua “rimozione”, facendone nome e cognome, insieme a quelli di volontari americani, spagnoli, australiani impegnati nel soccorso della popolazione a gaza. Vedi http://stoptheism.co. Ha provveduto Al Qaeda in Gaza, ovviamente.
2) Vale la pena di ricordare che lo stesso Hamas è stata una creazione di Israele, onde formare un estremismo irriducibile alla sinistra di Arafat. I primi elementi di Hamas furono giovani palestinesi traumatizzati dalla guerra, e trattati in ospedali psichiatrici israeliani.



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