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Chomsky: irrilevante il pubblico USA
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Noam Chomsky, il rinomato accademico USA, scrittore ed attivista politico, conversa con Avi Lewis nel programma Inside USA sull'emittente Al Jazeera.

Hanno discusso delle future elezioni USA di quest'anno - se porteranno un vero cambiamento - del conflitto in atto in Iraq e del perchè gli Americani dovrebbero prestare attenzioni alle loro controparti del sudamerica per trarne ispirazione politica.

Avi Lewis : Mi piacerebbe iniziare dalle presidenziali USA. Scrivendo delle precedenti elezioni del 2004, hai definito il sistema americano come una " falsa democrazia" nella quale il pubblico è poco di più di uno spettatore insignificante; ed hai sostenuto nei tuoi lavori dell'ultimo anno o circa, che i candidati a queste presidenziali sono praticamente schierati dalla parte della pubblica opinione su tutti i temi principali.

Perciò, la domanda è : questa volta gli Americani possono  avere legittime speranze di cambiamento ? E quale è la differenza nelle dinamiche fra la corsa alla "coppa del vincitore" delle presidenziali del 2008 rispetto a quella del 2004 e del 2000 ?

Noam Chomsky : Ci sono alcune differenze, e sono abbastanza illuminanti. Devo premettere che il mio è un pensiero piuttosto diffuso - se leggi i sondaggi, l'80% della popolazione pensa che il governo è guidato da un gruppo di oligarchi preoccupato dei propri interessi piuttosto che di quelli della popolazione, e che il 95% della popolazione pensa che il governo dovrebbe tener in conto l'opinione pubblica, ma non lo fa.

Quanto più ci si addentra, ho dimenticato i valori esatti, ma, in un rapporto di 3 ad 1 le persone vogliono che le elezioni riguardino temi importanti e non le qualità marginali del carattere dei candidati o simili. Sono quindi nel filone centrale di come la pensa la gente.

Alcune differenze fra il 2008 ed il 2004 sono molto indicative, e sono così evidenti che i commentatori non le prendono in considerazione perchè sembrano ovvie.

Il tema centrale, per anni... è stato quello dell'assistenza sanitaria - che è manifestamente un completo disastro.

L'ultimo dibattito elettorale per il 2004 era incentrato su temi di politica interna... ed il New York Times, il giorno dopo, ne dava una descrizione accurata, nella quale  diceva che [ il precedente candidato democratico  alle presidenziali John ] Kerry non dava il minimo segno di un coinvolgimento governativo nell'assistenza sanitaria perchè aveva un sostegno politico esiguo, aveva solo [ il sostegno del ] la stragrande maggioranza della popolazione.

Quello che si voleva dire era che Kerry non aveva il sostegno dell'industria farmaceutica nè delle istituzioni finanziarie, e così via.

Nelle attuali elezioni, i candidati dei Democratici hanno tutti dei programmi [ per l’assistenza sanitaria ] che non rispecchiano quello che il pubblico chiede ma ci si avvicinano e potrebbero anche diventarlo, che cosa è dunque accaduto fra il 2004 ed il 2008 ?

Non è un cambiamento nell’opinione pubblica - che la pensa come allora, quello che è successo è che una grande porzione del potere corporativo USA è stato così danneggiato dal sistema dell’assistenza sanitaria, che lo vuole cambiarlo, in particolare è l’industria manifatturiera che vuole questo cambiamento.

Per esempio, [ l’industria manifatturiera del ] la General Motors fa presente che produrre un’auto a Detroit costa 1.500 dollari di più che produrla a Windsor, Canada, dall’altra parte della frontiera e questo solo perchè dall'altra parte del confine hanno un sistema di assistenza sanitaria più flessibile.

Quando un grosso pezzo dell’America delle corporations cambia le proprie posizioni, allora la cosa diventa politicamente possibile e c’è il sostegno politico e quindi se ne può incominciare e parlare.

Lewis : " Ma si può dire che questi siano cambiamenti dovuti a pressioni dal basso?

Chomsky : " No, il pubblico è il medesimo, e ripete da decenni le stesse cose, ma la gente è insignificante, si ritiene sia insignificante. Quello che conta è che ci siano alcuni grossi interessi che si autotutelano, e questo è esattamente quello che il pubblico vede.

Nonostante ciò, puoi vedere persone che protestano contro la versione ufficiale della storia, anche durante la campagna elettorale. Senza dubbio c’è un clima nuovo negli USA, una irrequietezza fra le persone che vanno a manifestare politicamente in un numero prima impensabile.

Che cosa si può ottenere da questo fenomeno di speranza, così politicamente caratterizzato - il che è ovviamente in parte una questione di marketing - ma che potrebbe anche essere parte di qualcosa d’altro ?

Beh, il riferimento è a Barack Obama. Lui ha il suo modo, presenta se stesso - o chi lo gestisce lo presenta - fondamentalmente come una sorta di lavagna pulita sulla quale puoi scrivere qualunque cosa ti piaccia e sulla quale leggi solo pochi slogans : Speranza, unità...

Lewis : " Cambiamento ?

Chomsky : " Cambiamento, e solleva l’entusiasmo ed è facile capire perchè, è ancora una questione di numeri : l’80% della popolazione pensa che il paese stia andando nella direzione sbagliata.

Per la maggior parte degli Americani, gli ultimi 30 anni sono stati piuttosto sinistri. Certo, ora l'America è un paese ricco, non è come vivere nel sud Africa, ma per la maggioranza della popolazione i salari reali degli ultimi 30 anni sono rimasti fermi od hanno perso potere di acquisto, c’è stata crescita ma è finita a beneficio dei ricchi e nelle tasche dei pochi, i benefits non di lusso sono finiti e le ore di lavoro sono pesantemente salite e non c’è molto da fare a riguardo, a parte il cercare di restare a galla.

C’è una tremenda insoddisfazione verso le istituzioni, c’è un gran parlare del bassissimo gradimento di Bush nei sondaggi, che è vero, ma la gente sottovaluta talvolta che il gradimento del congresso risulta, dai sondaggi, ancora più basso.

In effetti, tutte le istituzioni non solo non sono credute, ma sono sgradite, c’è un senso che tutto stia andando nel modo sbagliato.

Così. quando qualcuno salta su e dice “ speranza, cambiamento, unità “ e parla in modo piacevole ed è un ragazzo gradevole da guardare e simili, allora tutto è OK.

Lewis : “ Se la strategia dell’elite per la gestione dell’elettorato consiste, per come emerge essenzialmente dai dati dei sondaggi,  nell’ignorare il desiderio della popolazione, qual è uno scenario realistico  per un graduale cambiamento del sistema elettorale USA ? Si tratta del sistema del finanziamento delle elezioni, di attivare un terzo partito ?

Chomsky : “ Abbiamo gli esempi dritto in faccia a noi. Prendiamo ad esempio la Bolivia, la nazione più povera dell’America del Sud. Un paio di anni fa hanno avuto delle elezioni democratiche che neanche possiamo sognarci qui negli USA. E’ una questione importante, ma non se ne parla : sono state vere elezioni democratiche.

Per la prima volta nella storia, la maggioranza della popolazione si è organizzata ed è stata attiva, ed ha eletto persone dalle proprie fila con temi decisivi che tutti conoscevano prima - controllo delle risorse,  diritti culturali, temi della giustizia, capisci, questioni veramente serie.

Ancora di più, non si sono occupati di ciò solo il giorno delle lezioni e magari semplicemente pigiando un pulsante e basta, sono stati impegnati in queste cose per anni.

Un paio di anni prima delle elezioni, hanno deciso di spedire fuori dal paese la Bechtel e la Banca Mondiale, perchè stavano cercando di privatizzare l’acqua. Fu una lotta bella dura e ci furono parecchi morti.

Beh, alla fine hanno ottenuto di poter manifestare il loro volere tramite il sistema elettorale - non hanno dovuto modificare le leggi elettorali, hanno dovuto modificare il modo con il quale agire come gente, e questo l’han fatto nel paese più povero del Sud America.

Se guardiamo alla nazione più povera nell’emisfero - Haiti - la stessa cosa è accaduta nel 1990.  Se lo hanno fatto contadini in Bolivia ed Haiti, è ridicolo dire che noi non possiamo.

I Democratici durante questa campagna elettorale hanno parlato molto, forse un pò meno ultimamente, di ritirarsi dall’Iraq.

Lewis : “Quali sono le possibilità che il nuovo presidente modifichi in modo significativo l’attuale andamento dell’occupazione e, ci sarà qualche cambiamento per il popolo iracheno, come effetto della situazione elettorale in USA ?

Chomsky : “ Beh, uno dei pochi giornalisti che effettivamente ci aggiorna dall’interno sulle cose dell’Iraq è Nir Rosen, che parla Arabo ed è accettato come un Arabo, conosce bene la società, è stato lì per 5 o 6 anni ed ha scritto ottimi articoli. La sua conclusione, pubblicata di recente, per come la dice lui, è che non ci sono soluzioni.

Lewis : “ Questo sarebbe peggio delle invasioni Mongole del 13° secolo - puoi cercare la meno peggio fra le soluzioni, ma il tuo paese comunque sarà distrutto.

Chomsky : “ Ed infatti è stato catastrofico. I Democratici ora stanno zitti solo perchè si ritiene che l’onda montante contro la guerra, di per sè interessante, avrà successo; questo riflette il fatto che non siamo in presenza di una critica mossa alla guerra basandosi su dei principi - in pratica, se salta fuori che ottieni il tuo scopo, beh, allora era giusto.

Lewis :” Non abbiamo reagito così quando i Russi hanno invaso la Cecenia, ed una volta successo, la loro gestione è migliore di quella  degli USA in Iraq.

Chomsky : “ In verità quanto sta accadendo in Iraq è, per così dire, ironico. Il governo iracheno, il governo di al-Maliki, è la parte di società irachena che gode del maggior sostegno da parte dell’Iran; il cosiddetto esercito - semplicemente un’altra milizia - infatti è fondamentalmente basato sulla brigata Badr che è stata addestrata in Iran, ha combattuto dalla parte dell’Iran la guerra Iran-Iraq, era parte dell’odiata Guardia della Rivoluzione e non è intervenuta quando Saddam massacrò gli Sci’iti con l’approvazione degli USA, dopo la prima guerra del Golfo. Questo è il nucleo profondo dell’esercito.

Il personaggio che più è sgradito agli Iraniani è, ovviamente, Muqtada al-Sadr, sgradito anche agli Americani e per la medesima ragione : è indipendente.

Se leggi la stampa americana, ti viene da pensare che il suo nome proprio sia Rinnegato o simili, è sempre indicato come “il prete rinnegato " od  " il prete radicale " o simili - sono tutte frasi che indicano che è indipendente, che ha il sostegno del popolo e che non è a favore dell'occupazione.

Beh, al governo iraniano non piace, e per le stesse ragioni. Così loro [ gli iraniani ], sono felicissimi di vedere che gli USA insediano un governo sensibile alla loro influenza e che per il popolo iracheno è un disastro.

E diventerà un disastro ancora peggiore una volta che gli effetti della signorìa-della-guerra, del tribalismo e del settarismo penetreranno ancora più profondamente.

Tradotto per EFFEDIEFFE.com da Massimo Frulla

Fonte > Al Jazeera English

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