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La guerra Russia-Georgia e l'equilibrio del potere
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La guerra Russia-Georgia e l'equilibrio del potere
Di George Friedman

L'invasione della Georgia da parte dei Russi non ha spostato l'equilibrio del potere nell'Eurasia, ha semplicemente comunicato che l'equilibrio del potere era di fatto già cambiato.  Gli Stati Uniti sono presi dalle loro guerre in Iraq ed Afghanistan, e nel potenziale conflitto con l'Iran e con la situazione destabilizzante del Pakistan. Non hanno forze terrestri di riserva e non sono in grado di intervenire nella zone periferiche russe. Ciò, come avevamo intuito, ha aperto una finestra utile per la Russia per riaffermare la propria influenza nella sfera dell'ex Unione Sovietica.

Mosca non ha dovuto preoccuparsi della potenziale reazione USA od Europea : infatti l'invasione non ha spostato l'equilibrio del potere. L'equilibrio del potere si era già spostato, e toccava ai Russi decidere quando renderlo pubblico.  Lo hanno fatto l'8 di agosto.

Incominciamo passando semplicemente in rassegna gli ultimi giorni.

Nella notte di giovedì 7 agosto, forze armate della Repubblica della Georgia hanno attraversato la frontiera con l'Ossezia del Sud, una regione secessionista georgiana che si era resa un'entità indipendente subito dopo la caduta dell'Unione Sovietica. Le forze si sono dirette sulla capitale, Tskchinvali, che è vicina alla frontiera. Le milizie georgiane si sono impantanate nel tentativo di prendere la città. Nonostante i pesanti combattimenti, non si sono mai appropriate con sicurezza della città, nè del resto dell'Ossezia del Sud.

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La mattina dell'8 agosto le forze russe sono entrate nell'Ossezia del Sud, con forze di fanteria armate e motorizzate e sostegno aereo. L'Ossezia del Sud era informalmente allineata con la Russia, e la Russia ha agito per prevenire che la regione venisse assorbita dalla Georgia. Data la velocità di reazione della Russia - entro poche ore dall'attacco della Georgia - i Russi stessi si aspettavano l'attacco della Georgia ed si trovavano pronti a scattare. Il contrattacco è stato organizzato con cura ed eseguito con competenza, e nelle 48 ore successive i Russi hanno avuto successo nello sconfiggere le principali forze georgiane e nell'obbligarle alla ritirata. Alla volta di domenica 10 agosto, i Russi avevano consolidato la propria posizione nell'Ossezia del Sud.

Lunedì i Russi hanno esteso la propria offensiva su suolo georgiano, attaccando su due assi : un primo asse da sud, dall'Ossezia del Sud in direzione della città georgiana di Gori; ed un secondo asse dall'Abkhazia, un'altra regione secessionista dalla Georgia, allineata con la Russia. Questa direzione era finalizzata a tagliare la strada fra la capitale georgiana di Tbilisi ed i suoi porti. A quel punto, i Russi avevano già bombardato gli aeroporti militari di Marneuli e di Vaziani, e sembravano aver messo fuori uso i radar dell'aeroporto internazionale di Tbilisi. Queste operazioni avevano portato le milizie russe a circa 60 chilometri dalla capitale georgiana, rendendo contemporaneamente estremamente difficili i rifornimenti di truppe e le forniture verso la Georgia, se mai qualcuno ne avesse avuto l'intenzione.

Il Mistero Dietro l'Invasione della Georgia

Ma questa nuda cronaca nasconde qualcosa di misterioso : perchè i georgiani hanno deciso di invadere l'Ossezia del Sud nella notte di giovedì ? Nelle tre notti precedenti, c'era stato un gran fuoco di artiglieria pesante dall'Ossezia del Sud sui villaggi della Georgia, ma anche se fosse stato più intenso del solito, scambi di artiglieria erano una consuetudine. I georgiani possono non aver combattuto bene, ma hanno impegnato delle forze abbastanza significative che avrebbero necessitato come minimo di numerosi giorni per dispiegarsi ed approvvigionarsi. La mossa della Georgia era quindi deliberata.

Gli Stati Uniti sono l'alleato più stretto della Georgia, e vi mantengono 130 consiglieri militari, insieme a consiglieri civili ed appaltatori coinvolti in tutti i settori governativi oltre ad investitori che fanno affari con la Georgia. E' semplicemente inconcepibile che gli Americani fossero all'oscuro della mobilitazione e delle intenzioni della Georgia. E' altrettanto inconcepibile che gli Americani fossero inconsapevoli che i Russi avessero dispiegato consistenti contingenti militari alla frontiera con l'Ossezia del Sud.

La tecnologia dell'intelligence USA, dalle immagini satellitari alle segnalazioni provenienti dai droni, non può non aver  notato che le truppe russe si muovevano verso posizioni più avanzate. I Russi chiaramente sapevano che i Georgiani erano pronti a muoversi. Come potevano gli USA non essere consapevoli dei Russi ? Dato lo schieramento delle truppe russe, come può essere sfuggita agli analisti dei servizi segreti la possibilità che i Russi avessero teso una trappola, augurandosi un'invasione da parte della Georgia per giustificare il proprio contrattacco ?

E' veramente difficile immaginarsi che i Georgiani abbiano lanciato il proprio attacco contro il parere degli USA. I Georgiani si reggono sugli Stati Uniti, e non erano assolutamente in grado di sfidarli. Rimangono perciò due possibilità :  la prima è relativa ad un gigantesco buco nell'intelligence, in base al quale gli USA o erano inconsapevoli del dispiegamento delle forze russe, o ne erano informati ma - come i Georgiani - ne avevano sottovalutato le intenzioni. Gli Stati Uniti, come altre nazioni, guardano la Russia attraverso le lenti deformanti degli anni '90, quando l'esercito russo era in rotta ed il governo paralizzato. E' dai tempi della guerra Afgana degli anni '70 ed '80 che gli Stati Uniti non hanno visto la Russia agire delle precise azioni militari fuori dai propri confini. I Russi per anni hanno sistematicamente evitato tali mosse. Gli Stati Uniti hanno presupposto che i Russi non avrebbero rischiato le conseguenze di una invasione.

Se questo è quanto successo, allora punta al cuore della situazione : i Russi sono drammaticamente cambiati, così come l'equilibrio del potere regionale ed i Russi hanno dato il benvenuto all'opportunità di portare a casa la nuova realtà, cioè che possono invadere la Georgia mentre USA ed Europa non possono reagire. A livello economico la Russia è un esportatore di energia che se la passa piuttosto bene - non c'è dubbio che l'Europa abbia bisogno dell'energia russa più di quanto la Russia abbia bisogno di vendergliela. Politicamente, come vedremo, gli Americani hanno bisogno dei Russi più di quanto i Russi abbiano bisogno degli Americani. Mosca ha valutato che fosse il momento di colpire. I Russi lo hanno programmato per mesi, come abbiamo considerato, ed hanno colpito.

L'Accerchiamento della Russia ad Ovest

Per comprendere il ragionamento dei Russi, dobbiamo esaminare due avvenimenti : il primo è la Rivoluzione Arancione in Ucraina. Dal punto di vista americano ed europeo, la Rivoluzione Arancione ha rappresentato il trionfo della democrazia e dell'influsso occidentali. Dal punto di vista russo, come Mosca ha detto chiaramente, la Rivoluzione Arancione era una intrusione, negli affari interni dell'Ucraina, foraggiata dalla CIA e progettata per condurre l'Ucraina nella NATO ed aggiungerla all'accerchiamento della Russia. I Presidenti americani George H. W. Bush e Bill Clinton hanno garantito ai Russi che la NATO non si sarebbe espansa all'interno dei confini dell'ex impero dell'Unione Sovietica.

Tale promessa era già stata rotta nel 1998 dall'espansione NATO in Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca - e nuovamente nell'espansione del 2004 che aveva assorbito non solo le rimanenze degli ex paesi satelliti dei Soviet in quella che è ora l'Europa Centrale, ma anche tre stati baltici, che erano stati membri dell'Unione Sovietica.

I Russi avevano tollerato tutto ciò, ma la discussione di includere l'Ucraina nella NATO rappresentava una minaccia basilare alla sicurezza nazionale Russa. Avrebbe reso la Russia indifendibile e minacciato di destabilizzare la stessa Federazione Russa. Quando gli Stati Uniti si sono spinti così avanti da suggerire che venisse analogamente inclusa anche la Georgia, portando la NATO ancora più dentro il Caucaso, la conclusione russa - dichiarata pubblicamente - fu che gli Stati Uniti stessero fondamentalmente cercando di accerchiare e spaccare la Russia.

Il secondo avvenimento, minore, fu la decisione europea ed americana di sostenere la separazione del Kosovo dalla Serbia. I Russi erano amici della Serbia, ma il tema più importante per i Russi era un altro : dalla Seconda Guerra Mondiale, il principio relativo all'Europa, al fine di pervenire i conflitti, era che i confini nazionali non fossero cambiati. Se tale principio veniva violato nel Kosovo, ne potevano conseguire altre modifiche ai confini, incluse quelle richieste da varie regioni aspiranti all'indipendenza dalla Russia. I Russi chiesero, sia pubblicamente che riservatamente, che non venisse data nessuna formale indipendenza al Kosovo ma che proseguisse nella sua autonomia ufficiosa che, ai fini pratici, era la stessa cosa. La richiesta russa fu ignorata.

Dall'esperienza dell'Ucraina i Russi derivarono la convinzione che gli Stati Uniti fossero coinvolti in un piano strategico di accerchiamento e strangolamento della Russia. Dall'esperienza del Kosovo trassero il convincimento che Stati Uniti ed Europa non fossero disposti a prendere in considerazione i desiderata russi, neppure negli affari di minor importanza. E questo è stato il punto di rottura : se i desideri russi non potevano essere accolti neppure nei settori minori, allora chiaramente Russia ed Occidente erano in conflitto. Come abbiamo detto, per i Russi il punto era il come reagire. Essendosi rifiutati di reagire in Kosovo, i Russi hanno deciso di rispondere lì dove avevano tutte le carte in mano : in Ossezia del Sud.

Mosca aveva due motivi, il meno importante dei quali era il ricambiare  il "favore" per il Kosovo. Se il Kosovo aveva potuto essere dichiarato indipendente sotto gli auspici dell'Occidente, allora l'Ossezia del Sud e l'Abkhazia, le due regioni spaccatesi dalla Georgia, potevano essere dichiarate indipendenti sotto gli auspici della Russia. Qualunque obiezione da USA ed Europa avrebbe semplicemente confermato la loro ipocrisia. Questo aspetto era effettivamente importante per motivi di politica interna, ma il vero motivo molto più  importante era il secondo.

Vladimir Putin, Primo Ministro russo, una volta ha detto che la caduta dell'Unione Sovietica era stata un disastro geopolitico. Questo non voleva dire che volesse ristabilire uno stato Sovietico, piuttosto significava che la disintegrazione dell'Unione Sovietica aveva determinato una situazione nella quale la sicurezza nazionale russa era minacciata dagli interessi occidentali. A titolo di esempio ricordiamo che durante la Guerra Fredda, San Pietroburgo era distante poco meno di duemila chilometri dal primo paese NATO, oggi dista circa un centinaio di chilometri dall'Estonia, un membro NATO. La disintegrazione dell'Unione Sovietica ha lasciato la Russia circondata da un gruppo di paesi ostili, in vario grado, agli interessi russi; paesi pesantemente influenzati dagli USA, dall'Europa e, in alcuni casi, dalla Cina.

Far Risorgere la Sfera d'Influenza Russa

Putin non voleva far risorgere l'Unione Sovietica, ma voleva che la sfera di influenza russa fosse ristabilita nelle regioni dell'ex Unione Sovietica.  Per fare ciò doveva fare due cose : prima di tutto doveva ristabilire la credibilità dell'esercito russo quale forza di combattimento, almeno nel contesto della propria regione. Come seconda cosa doveva rendere chiaro che le garanzie date dall'Occidente, inclusa l'appartenenza alla NATO, non contavano nulla di fronte al potere russo. Non voleva scontrarsi direttamente con la NATO, ma voleva affrontare e sconfiggere una forza che fosse strettamente allineata agli Stati Uniti, che avesse il sostegno, gli aiuti ed i consulenti degli USA, e che fosse universalmente riconosciuta come sotto la protezione americana : la Georgia era la scelta perfetta.

Con l'invasione - realizzata con competenza se non in modo brillante - della Georgia da parte della Russia, Putin ha ricostruito la credibilità dell'armata russa e, cosa molto più importante, ha rivelato un segreto noto : mentre gli Stati Uniti sono imbrigliati nel Medio-oriente, le protezioni americane non contano nulla Questa lezione non è destinata agli Americani ma, dal punto di vista russo, è qualcosa che dovrà essere digerita dagli Ucraini e dalle regioni del Baltico e dell'Asia Centrale. Senza dubbio è una lezione che Putin desidera insegnare altrettanto bene ai Polacchi ed alla Repubblica Ceca. Se gli Stati Uniti vogliono piazzare delle installazioni di missili balistici da difesa in quelle nazioni, i Russi desiderano che capiscano bene che permettere che ciò accada non aumenterà la loro sicurezza, ma aumenterà i rischi che corrono.

I Russi sapevano che il loro attacco sarebbe stato oggetto di denuncia da parte degli Stati Uniti, ma questo di fatto gioca proprio a favore dei Russi : più numerosi sono i vecchi leaders che sbraitano, maggiore sarà il contrasto con la loro assenza di azione, ed i Russi vogliono far passare l'idea che le garanzie americane siano aria fritta.

I Russi conoscono qualcos'altro che è di vitale importanza : per gli Stati Uniti il Medio-oriente è molto più importante del Caucaso, e su tutti, l'Iran è il più importante. Gli Stai Unti vogliono coinvolgere i Russi nelle sanzioni contro l'Iran e, di ancora maggior importanza, non vogliono che i Russi vendano armi all'Iran, soprattutto i sistemi S-300 di difesa aerea, che sono molto efficaci. La Georgia è, per gli Stati Unti, un tema marginale, l'Iran è invece un tema centrale. I Russi sono in una posizione dalla quale possono dare seri problemi agli USA, non solo per l'Iran, ma anche per le armi che possono vendere ad altri paesi,. tipo la Siria.

Morale, gli Stati Uniti hanno problema : o riorientano la loro strategia allontanandola dal Medio-oriente e puntandola verso il Caucaso, o devono seriamente limitare la propria reazione alla Georgia per evitare l'ostilità russa in Iran. A questo punto, anche se gli Stati Uniti bramassero un'altra guerra in Georgia, dovrebbero tenere in conto la reazione russa in Iran - e forse anche in Afghanistan ( anche se gli interessi di Mosca nell'area coincidono attualmente con quelli di Washington ).

In altre parole, i Russi hanno messo all'angolo gli Americani. Gli Europei, che per la maggior parte mancano di corpi di spedizione militari e dipendono dalla Russia per le forniture di energia,  hanno anche meno opzioni. Se non accadrà nulla di nuovo, i Russi avranno dimostrato che sono ritornati al ruolo di potenza regionale. In nessun modo la Russia è una potenza mondiale, ma è una potenza regionale significativa, dotata di molte armi atomiche e di un'economia che al momento non se la passa per niente male. La Russia ha anche spinto ogni stato della periferia russa ha ripensare alla propria posizione nei confronti di Mosca. Per quanto riguarda la Georgia, i Russi sembrano pronti a richiedere le dimissioni del Presidente Mikhail Saakashvili. A richiederlo militarmente, questa è la loro opzione, è tutto quello che volevano dimostrare e lo hanno dimostrato.

La guerra in Georgia quindi, vede il ritorno ufficiale della Russia allo status di grande potenza. Non è semplicemente una cosa che è successa - è un qualcosa che si sta realizzando da quando Putin ha preso il potere, e con una crescente intensità negli ultimi cinque anni. Parte di ciò ha a che vedere con l'aumento della potenza russa, ma molto ha a che vedere con il fatto che le guerre Medio-orientali hanno squilibrato gli USA e li hanno impoveriti di risorse. Come abbiamo scritto, questo conflitto ha aperto un'opportunità : scopo dei Russi è utilizzare tale varco per affermare una nuova realtà nella regione mentre gli Americani sono impantanati altrove e dipendono dai Russi. La guerra non è stata minimamente una sorpresa : è stata preparata per mesi; ma le basi geopolitiche della guerra rimandano al 1992. La Russia è stata per secoli un impero. Gli ultimi quindici anni,  o giù di lì, non hanno costituito una nuova realtà : sono stati semplicemente una aberrazione che doveva essere corretta. Ora è stata corretta.

by George Friedman

Strategic Forecasting, Inc.

Traduzione per EFFEDIEFFE.com di Massimo Frulla

Fonte >
  www.stratfor.com.


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