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La manipolazione del prezzo dell'oro (Parte III)
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La Fed, al fine di restringere l'andamento del normale rifornimento di denaro contante - rifornimento che è l'elemento che più influisce sul tasso di cambio - è anche andata ben oltre quanto appena descritto. Per esempio, ha permesso alla "moneta circolante" di salire di un aggregato di 33 miliardi di dollari, mentre allo stesso tempo ha aumentato gli accordi di riacquisto estero inverso - per ridurre la disponibilità di dollari all'estero - di 30 miliardi di dollari ed ha ridotto di altri 7 miliardi di dollari la disponibilità dei dollari categorizzati sotto "altre passività". Siccome è plausibile che "altre passività" includa dei dollari detenuti all'estero, questo porta ad un deficit netto di 4 miliardi di dollari sui mercati esteri dei cambi, rispetto al settembre 2008.

Tutte queste azioni, prese nell'insieme, hanno sostenuto il dollaro oltreoceano, ed hanno portato ad un crollo dei mercati delle merci. L'effetto negativo di un dollaro paradossalmente in ascesa è stato particolarmente pesante sulle nazioni che producono merci e che sono dipendenti dal dollaro, come l'Ucraina. L'effetto finale è che il dollaro USA, nonostante i fondamentali siano terribili, è ora ritornato il Re delle Monete, almeno temporaneamente. Il valore crescente del dollaro finisce popi per essere di sostegno ai venditori allo scoperto di oro ed argento sul COMEX, vecchi amici della Federal Reserve. Offerta e domanda determinano alla fine il prezzo dell'oro ma, sul breve periodo, il prezzo è legato al dollaro da relazione inversa : quando il dollaro è artificialmente alto, il prezzo dell'oro è spesso artificialmente basso.

Comunque, per farla breve, la Fed ha ora il completo controllo sul dollaro : può variarne il valore fino e farne microaggiustamenti su base giornaliera; tutto quello che deve fare è aprire o chiudere il  "rubinetto dei dollari". Quando vuole far salire il dollaro, la Fed può far salire il numero di dollari congelati, quando lo vuol far cadere, può farlo semplicemente liberando dollari sui mercati finanziari.  C'è un solo problema : i veri investitori stanno scappando via dal mercato mobiliare e gli indici azionari - nella speranza di evitare il crollo - stanno diventando sempre più dipendenti dalla massa contante governativa in circolo.

La gente si sta ritirando dai fondi comuni e dai fondi speculatici ad un ritmo incredibile. Questo ha creato una pesante spinta verso il basso dei prezzi azionari. Se l'indice Dow Jones dovesse scendere sotto quota 8.000 per un significativo intervallo di tempo, la maggior parte delle principali compagnie assicurative americane dovrebbe riconoscere grosse perdite nei propri portafogli e diventare insolventi.

Assicurazioni jnsolventi, come le banche insolventi, vanno chiuse per legge.  Ovviamente, una massa di bancarotte negli assicurativi costituirebbe un altro cazzotto in faccia che farebbe barcollare ulteriormente una economia già di suo sempre più instabile.

La Fed ha ora solo due modi per fermare tutto ciò : il primo è la forza bruta, cioè l'acquisto diretto di azioni attraverso i venditori primari, dando in questo modo sostegno e pompando i prezzi. Lo ha fatto abbondantemente nelle ultime settimane, ma è un metodo altamente inefficiente e costoso. E' meglio catalizzare i movimenti rialzisti del mercato piuttosto che forzarli.

La catalisi del mercato richiede l'aprire un pò il rubinetto dei dollari facendo rientrare nel sistema una piccola quantità dei dollari congelati, ciò che permette al mercato azionario di salire o di stabilizzarsi in modo naturale e, quale equivalente dell'inflazione, viene creato soprattutto all'interno del mercato azionario senza doversi sostanzialmente riversare fuori. Contemporaneamente però, l'aprire i rubinetti del dollaro ne riduce il valore e fa salire il prezzo dell'oro. Un prezzo dell'oro in salita si ripercuote negativamente sui venditori di oro allo scoperto presso il COMEX, che sono, come già detto, vecchi amici della Federal Reserve.

Mentre l'appetito per l'acquisto azionario è basso, l'entusiasmo per l'acquisto dell'oro è a livelli eccezionali, dappertutto tranne che al COMEX. Per questa ragione, quando la Fed lunedì ha cercato di ridurre la fornitura di dollari, ha causato più danni al mercato azionario che al prezzo dell'oro. L'oro è sceso di oltre il 5%, ma l'indice S&P 500 è crollato di oltre il 9%. Il giorno dopo, la Fed ha aperto un pò il rubinetto, permettendo al dollaro di cedere ed al mercato azionario di riprendersi.

Se la Fed ripete questo schema più e più volte, la psicologia degli investitori azionari ne risentirà profondamente, e la fuga dai fondi comuni e dai fondi speculativi accelererà ulteriormente; il mercato azionario affonderà ad una velocità incontrollabile, ed il mondo sarà spedito verso la Grande Depressione II, molto peggiore della prima. Si arriverà ad un punto nel quale la Fed non ci potrà più far nulla, non ci sarà manipolazione che tenga. Fortunatamente Ben Bernanke è consapevole della pericolosità del gioco che sta giocando.

La Federal Reserve deve ora fare una dura scelta : nel passato, i Presidenti della Federal Reserve possono aver ritenuto necessario dare il proprio sostegno ad attacchi ripetuti ai prezzi dell'oro per dissuadere le persone orientate al risparmio dal collocare la maggior parte del proprio capitale sotto forma di oro. Ora, comunque, l'economia mondiale necessita di prezzi dell'oro più alti, lo necessita al fine di svalutare la carta moneta, svalutarla non contro le altre divise con una politica di "vita mia morte tua" con i vicini, ma contro il dollaro stesso perchè questo può rimettere in moto il sistema. Se la Fed continua a sostenere il contenimento del prezzo dell'oro, questo farà crollare il mercato azionario molto più profondamente di quanto possa essere sostenuto, la maggior parte delle assicurazioni faranno bancarotta, e non ci sarà speranza di evitare la Grande Depressione II.

Penso che Ben Bernanke ne sia consapevole. Lo scoperto sull'oro sarà abbandonato per evitare una catastrofe finanziaria. Non passo giudizi, sto solo commentando quanto vedo essere accaduto, o sembrare essere accaduto, grazie agli atti ed alle omissioni degli ultimi 21 anni.

Chiunque legga i lavori scritti dal Presidente della nostra Fed, capisce che il piano di Bernanke a lungo termine include la svalutazione del dollaro contro l'oro. Questo è l'esatto opposto dell'operato della maggior parte dei suoi predecessori. Bernanke ha apertamente manifestato le sue intenzioni verso l'oro, molte volte, in diversi scritti, discorsi e trattati redatti prima di diventare Presidente della Fed. Ha spesso lodato le virtù del fu presidente Franklin Roosevelt nel rivalutare l'oro e svalutare il dollaro, nel lontano 1934, e gli ha dato il merito di aver risollevate la nazione dalla Grande Depressione.

Secondo Bernanke, la svalutazione del dollaro contro l'oro fu così efficacie nello stimolare l'attività economica che subito dopo il mercato azionario, nel 1934, si riprese nettamente. Questa è la cosa che la Fed vuol vedere accadere di nuovo.

(Fine Parte III)


Fonte > seekingalpha.com | 4 dicembre

Tradotto per EFFEDIEFFE.com da Massimo Frulla


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