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Le banche europee e la loro devastante esposizione verso i mercati emergenti
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Questa prospettiva dalla City di Londra è interessante, data la devastazione che impregna i loro stesso panorama circostante. Gli Anglo-Americani sembrano aver lanciato il guanto di sfida, cosa farà ora, Monsieur Trichet ?

Il sistema bancario europeo è certamente un casino, e se mai ci fosse una circostanza che giustificasse il perseguire la "opzione svedese" del nazionalizzare le banche, questa la è.

Una frase [ dell'articolo che segue ] attrae particolarmente l'attenzione:

"Ci stiamo avvicinando al punto nel quale il Fondo Monetario Internazionale potrebbe dover stampare denaro per il mondo, ricorrendo ad arcani poteri per emettere Special Drawing Rights."

[ SDR o  Diritti Speciali di Prelievo, è un particolare tipo di valuta, unità di misura del FMI, costituita da un paniere di valute rispetto alle quali si calcola un comun denominatore; gli SDR sono detti anche 'paper gold', cioè oro di carta, in quanto strutturati al fine di rimpiazzare l'oro nelle transazioni internazionali, ndt ]

Problema => Reazione => Soluzione

Sembrano esserci sempre degli arcani poteri pronti a risolvere delle crisi 'inaspettate'.

[ Leggiamo ora l'articolo del Telegraph ]

UK Telegraph
Il Fallimento nel salvare l'Est europeo porterà al crollo mondiale
Di Ambrose Evans-Pritchard
11:17PM GMT 14 Febbraio 2009


Se maneggiata malamente dalle istituzioni governative mondiali, questa crisi è grande abbastanza da frantumare il debole sistema bancario dell'Europa Occidentale e farci passare al secondo round del nostro Crepuscolo degli Dei finanziario.

Il ministro delle finanze austriaco, Josef Proll, la scorsa settimana si è prodotto in sforzi frenetici per mettere insieme 150 miliardi di euro di salvataggio per l'ex blocco sovietico. Lo ha potuto fare perchè le sue banche hanno prestato alla regione 230 miliardi di euro, corrispondenti al 70% del Prodotto Interno Lordo dell'Austria,

" [ Ne deriva che ] un tasso di insolvenza del 10% potrebbe portare al collasso il sistema finanziario austriaco, " riferisce il Der Standard di Vienna. Sfortunatamente, è proprio quanto sta per accadere.

L'EBRD ( European Banck for Reconstruction and Development ) ha detto che i cattivi debiti sono a livello del 10% e potrebbero salire fino al 20%. La stampa di Vienna ha detto che la Banca d'Austria, e l'Unicredit che la possiede, stanno per subire una "Stalingrado monetaria" nei paesi dell'Est.

La scorsa settimana, il Sig. Proll ha cercato di raccogliere il sostegno, dai ministri delle finanze dei paesi europei, al suo pacchetto di salvataggio. L'idea è stata soffocata dal tedesco Peer Steinbruck : non è un nostro problema, ha detto. Lo vedremo.

Stephen Jen, capo settore valute alla Morgan Stanley, riferisce che l'Europa dell'Est ha mutui per oltre 1,7 trilioni di dollari, soprattutto in obbligazioni in scadenza a breve. Devono riscattarne - o rifinanziarne - nell'anno per 400 miliardi, che equivale ad un terzo del Prodotto Interno Lordo dell'area. Buona fortuna, perchè i rubinetti del credito sono chiusi serrati.

Neppure la Russia potrà onorare facilmente il debito di 500 miliardi di dollari dei suoi oligarchi, perlomeno finchè il greggio rimane vicino ai 33$ al barile. L'investimento era tarato infatti sul greggio degli Urali a 95$ al barile, ed infatti la Russia, da agosto, ha 'sanguinato' il 36% delle sue riserve [ in divise ] estere per difendere il rublo.

"Questa è la più grossa speculazione della storia su una singola divisa, " ha detto il Sig. Jen.

In Polonia, il 60% dei mutui sono in Franchi Svizzeri e lo zlot si è appena dimezzato contro il franco. Ungheria, paesi balcanici, baltici e l'Ucraina stanno tutti vivendo una variante di questa stessa storia.  Quale atto di follia collettiva - di mutuanti e mutuatari - coincide con la debacle dei subprime americani. Tuttavia, c'è una differenza sostanziale : le banche europee sono con l'acqua alla gola sui due fronti, le banche USA, no.

Quasi tutto il debito del blocco dell'Est è nelle mani dell'Europa dell'Ovest, soprattutto delle banche di Austria, Svezia, Grecia ed Italia e Belgio. Gli Europei detengono un sorprendente 74% dell'intero portafoglio - di 4.900 miliardi di dollari - di prestiti piazzati sui mercati emergenti.

Gli Europei sono cinque volte più esposti a quest'ultimo fallimento che non le banche americane o giapponesi, e - secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale - hanno un reinvestimento superiore del 50%.

La Spagna c'è dentro fino al collo nell'America Latina, che si è unita in ritardo al crollo ( la produzione di auto in Messico è crollata del 51% in gennaio, ed il Brasile ha perso 650.000 posto di lavoro in un mese ), mentre Gran Bretagna e Svizzera ci sono dentro fino al collo in Asia.

Che la cosa richieda mesi, o solo settimane,  il mondo sta per scoprire che il sistema finanziario europeo è affondato, e che non c'è nessuna Federal Reserve europea che sia già pronta ad agire quale ente erogatore di prestiti di ultima istanza capace di inondare i mercati di stimoli di emergenza.

In base ad un'analisi condotta secondo la "Regola Taylor" [ una moderna regola di politica monetaria proposta da John B. Taylor, che indica di quanto la Fed dovrebbe modificare il tasso di interesse in conseguenza dello scostamento del PIL reale dal PIL potenziale ecc..., ndt ], la Banca Centrale Europea, è già nella necessità di tagliare i tassi a zero per poi acquistare su larga scala obbligazioni e Titoli di Stato. Ma ciò è bloccato dalla geopolitica - un veto tedesco-olandese - a dal Trattato di Maastricht.

Basta divagare, è l'Est dell'Europa che proprio adesso sta esplodendo. Erik Berglof, economista capo dell'EBRD ( European Banck for Reconstruction and Development ), mi ha detto che la zona potrebbe aver bisogno di 400 miliardi di euro di aiuti per coprire i mutui e rianimare il sistema creditizio.

I governi europei stanno rendendo le cose ancora peggiori : alcuni stanno premendo sulle banche perchè si ritirino, svendendo le sussidiarie nell'Europa dell'Est. Atene ha ordinato alle banche greche di tirarsi fuori dai Balcani.

Le somme necessarie vanno al di là dei limiti del Fondo Monetario Internazionale, che ha già salvato Ungheria, Ucraina, Lettonia, Bielorussia, Islanda e Pakistan - ed ora tocca allaTurchia - e sta rapidamente esaurendo i 200 miliardi di dollari ( 155 miliardi di € ), della sua riserva.

"Ci stiamo avvicinando al punto nel quale il Fondo Monetario Internazionale potrebbe dover stampare denaro per il mondo, ricorrendo ad arcani poteri per emettere Special Drawing Rights."

I suoi 16 miliardi di salvataggio per l'Ucraina sono svaporati : il paese - che dopo il crollo del prezzo dell'acciaio deve fare i conti con una contrazione del PIL pari al 12% - sta precipitando verso la bancarotta, spiazzando Unicredit, Raffeisen ed ING.

Il Pakistan ha bisogno di altri 7,6 miliardi di dollari. Il governatore della banca centrale della Lettonia ha definito la propria economia "clinicamente morta" dopo che si è ridotta di un 10,5% nel quarto quadrimestre. Le proteste hanno coinvolto il tesoro e sconvolto il parlamento.

Lars Christensen, Danske Bank, ha detto : " Questa è molto peggiore della crisi nell'Est asiatico, del 1990."

"Nell'area, ci sono disastri in attesa di verificarsi, ma le istituzioni europee non hanno il minimo schema di intervento per fronteggiarle. Il giorno che decideranno di non aiutare un solo singolo paese di questi, sarà la miccia per una gigantesca crisi che si diffonderà come un contagio nell'Unione Europea."

L'Europa si trova già in guai ben peggiori di quelli che la BCE od i leaders europei si erano mai aspettati. La Germania ha patito una contrazione, nel quarto quadrimestre, pari ad un tasso annuo dell' 8,4%.

Se la Deutsche Bank ha ragione, prima della fine di questo anno, l'economia si sarà ridotta di un altro 9%; questo è quel tipo di livello che alimenta le rivolte popolari.

Le implicazioni sono ovvie : Berlino non ha intenzione di salvare Irlanda Spagna Grecia e Portogallo mentre il collasso delle loro bolle creditizie porterà ad un aumento di insolvenze, nè ha intenzione di salvare l'Italia con l'accettare piani per "obbligazioni dell'Unione Europea" se mai i mercati del debito dovessero essere spaventati dalla traiettoria missilistica del debito pubblico italiano ( che potrebbe schizzare l'anno prossimo al 112% del PIL, dopo una recente revisione al rialzo dal 101% - grossa variazione ), nè avrà intenzione di salvare l'Austria dal suo avventurismo asburgico.

Così stiamo lì a guardare ed aspettare mentre le fiamme degli incendi letali si avvicinano. Se una scintilla salta al di là della linea dell'eurozona, in pochi giorni ci sarà una crisi sistemica mondiale.

I vigili del fuoco, sono pronti?


Traduzione per EFFEDIEFFE.com di Massimo Frulla

Fonte >
Jesse's Café Américain | 16 febbraio

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