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Le origini del Colpo di Stato Militare in America nel 2012 (Parte 2)
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La [ parte di ] lettera che segue ci guida in un'escursione - biecamente immaginata - nel futuro : negli Stati Uniti c'è stato un colpo di stato militare - è l'anno 2012 - ed il generale Thomas. E. T. Brutus, Comandante in Capo delle Forze Armate Unificate degli Stati Uniti, ora occupa la Casa Bianca in qualità di Plenipotenziario Permanente. La sua carica è stata ratificata da un referendum nazionale, benchè continuino ad esplodere disordini e ci siano ancora in corso arresti per sedizione. Un ufficiale delle Forze Armate Unificate, di alto grado ed in congedo, qui indicato semplicemente come Prigioniero 222305759, è uno degli arrestati, ed è stato condotto davanti alla corte marziale per essersi opposto al colpo di stato. Prima della sua esecuzione, riesce a far filtrare fuori dalla prigione una lettera indirizzata ad un suo antico collega della Scuola di Guerra, nella quale discute le "Origini del Colpo di Stato Militare del 2012 in America." Nella lettera egli sostiene che il colpo di stato non sia stato altro che il venir alla luce di tendenze che erano già visibili dal 1992. Queste tendenze consistevano nelle considerevoli deviazioni delle forze militari verso usi civili, nella monolitica unificazione delle forze armate e nell'isolamento della comunità militare. La sua lettera gli è sopravvissuta ed è qui riprodotta parola per parola.
Non occorre dire ( almeno lo spero ), che lo scenario di colpo di stato succitato è puro esercizio letterario finalizzato a rappresentare le mie preoccupazioni su alcuni sviluppi attuali che interessano le forze armate, e non si tratta chiaramente di una previsione.

L'Autore

[ Nota del Traduttore : ritengo che introdurre a questo punto alcuni cenni biografici sull'Autore - e non dopo la bibliografia come nell'originale -  contribuisca ad inquadrare meglio 'quanto' ci sia di 'fantasia' nello scritto che stiamo per leggere . L'Autore è  Charles J. Dunlap Jr., per la precisione il Tenente Colonnello Charles J. Dunlap Jr., dell' USAF ( United States Air Force ), che ricopre la carica di Deputy Staff Judge Advocate, presso il Comando Centrale USA nella base aerea militare di MacDill, Florida.  E' diplomato presso la St. Joseph's University (Pa.), la Villanova University School of Law e presso l'Armed Forces Staff College ed è un Distinguished Graduate del National War College, Classe del 1992. Ha insegnato presso la Air Force Judge Advocate General's School, è stato inviato in Korea e nel Regno Unito. Nel 1987 era un Circuit Military Judge, un First Judicial Circuit e conseguentemente è stato assegnato all' Air Staff nell'Office of the Judge Advocate General. Il Tenente Colonnello Dunlap è stato recentemente nominato dalla Advocates' Association quale USAF's Outstanding Career Armed Services Attorney del 1992. L'articolo che segue è un adattamento del suo scritto di quando era studente alla Scuola Nazionale di Guerra, scritto col quale vinse, a pari merito, il Chairman of the Joint Chiefs of Staff 1991-92 Strategy Essay Competition, competizione alla quale partecipano studenti da tutte le scuole militari superiori. ]

Se prestiamo attenzione agli ammonimenti di Washington, nel suo Discorso di Commiato, circa i pericoli di una eccessiva crescita dell'apparato militare [5], gli Americani hanno solitamente visto le loro forze armate con una equilibrata combinazione di rispetto e di cautela. [6] Tale atteggiamento è stato ricompensato per oltre due secoli, per cui la maggior parte degli Americani giunse a ritenere assurdo lo stesso concetto di colpo di stato militare. Lo storico Andrew Janos giunse a cogliere il punto di vista della seconda metà del 20° secolo in questo spezzone che ho conservato :
Un colpo di stato militare negli Stati Uniti sarebbe troppo ipotetico da considerarlo, non solo perchè sarebbero ben pochi a considerare l'idea, ma anche perchè la massa della gente è fortemente attaccata al sistema politico prevalente ed insorgerebbe a difesa del leader politico anche se non gli piacesse. Le condizioni più favorevoli ad un colpo di stato sono quelle nelle quali arrivasse a prevalere, quale stile dominante, un'apatia politica. [7]
Ad ogni modo, quando Janos lo scriveva nel 1964, aveva votato il 61,9% dell'elettorato. Da allora la partecipazione al voto è continuamente calata. Alla volta del 1988, solo il 50,1% degli aventi diritto ha votato. [8]  La semplice estrapolazione di questi numeri avrebbe portato ad una esatta predizione dei votanti del Referendum della scorsa primavera : esattamente il valore inverso di quello del 1964 : 61,9%, ma di non votanti.

Il malessere della società americana era già individuabile nel 1992. Il 78% degli Americani riteneva che il paese fosse sul "binario sbagliato."  Un ricercatore dichiarò che gli indicatori sociali erano ai loro minimi da vent'anni ed aggiunse che " qualcosa si stava allentando nelle infrastrutture sociali." La nazione era frustrata ed arrabbiata a causa dei suoi problemi. [9]

L'America voleva delle soluzioni ed il governo democraticamente eletto non le forniva. [10] Il paese pativa un "profondo pessimismo circa i politici ed il governo dopo anni di promesse non mantenute." [11] David Finkle osservò allora sul The Washington Post Magazine, che per la maggior parte degli Americani : "il governo è percepito come un qualcosa che si è spostato da un contesto che produce democrazia ad uno che produce ostacoli, da qualcosa da celebrare a qualcosa da ignorare." Analogamente, i politici e le loro proposte sembravano trite e ripetitive. Milioni di votanti persero la speranza di trovare risposte. [12] Il "contesto di apatia" che Janos aveva individuato come precursore del colpo di stato, era arrivato.

Durante gli anni '80 e l'inizio degli anni '90, i militari, diversamente dal resto delle figure governative, beneficiarono di una consistente e continua crescita di popolarità. [13] E questo fece loro guadagnare, senza dubbio, l'ammirazione del pubblico. L'esercito USA, spossato dalla Guerra del Vietnam, si spinse a reinventarsi. Già nel 1988 l' U.S. News & World Report potè annunciare i risultati : "In contrasto con le forze armate scoraggiate, strafatte e fancazziste degli anni '70 ed inizio '80, i militari USA si sono trasformati in una forza di combattimento con un atteggiamento acriticamente entusiasta, una disciplina tirata a lucido ed uno stato mentale di attenzione. [14] Dopo che l'esercito USA aveva inferto una sconfitta disastrosa all'Iraq nella Prima Guerra del Golfo, era svanita l'ignominia del Vietnam. Quando ci diplomammo, nel 1992, presso la Scuola di Guerra, le forze armate erano le più in gamba, meglio preparate e meglio disciplinate di tutti i tempi. [15] Mentre i sondaggi dimostravano che il pubblico dava al Congresso punteggi sempre più bassi, un'indagine del febbraio 1991 aveva mostrato che la "fiducia del pubblico nell'esercito era schizzata all'85%, superando abbondantemente qualsiasi altra istituzione presente nella nostra società." Le forze armate erano diventate il braccio governativo che godeva di maggior fiducia - se non l'unico. [16]

Anche i presupposti sul ruolo dei militari nella società erano cominciati a cambiare. Vent'anni prima che ci diplomassimo, la Corte Suprema aveva dichiarato fiduciosamente nella sentenza Laird contro Tatum, che gli Americani avevano "tradizionalmente una forte resistenza a qualsiasi intrusione militare nelle cose civili." [17] Ma gli Americani ora stavano rivedendo l'auspicabilità e la necessità di una tale resistenza. Confrontavano la competenza disciplinata dei militari con l'inettitudine guascona di molti funzionari eletti, e trovarono questi ultimi non all'altezza. [18]

In un articolo dell'agosto 1991 sulla rivista Atlantic, il commentatore James Fallows espresse questo nuovo modo di pensare. Riflettendo sul contributo dei militari alla società americana, Fallows scriveva : "Sto cominciando a pensare che il solo modo col quale il governo nazionale possa fare qualcosa di valido è quello di inventarsi una qualche minaccia alla sicurezza e poi passare il lavoro ai militari." Egli elaborò questo suo ragionamento :
"Secondo le nostre teorie economiche e politiche, la maggior parte delle istituzioni governative non hanno una caratura tale da poter parlare del benessere generale della nazione. Ognuna rappresenta uno specifico collegio elettorale e sono i gruppi di interesse a decidere. L'esercito, curiosamente, è l'unica istituzione governativa che è riconosciuta operare per il bene comune. La "difesa nazionale" può farci fare cose - tipo costruire ferrovie e superstrade - che non si riescono a fare nè per il bene a lungo termine della nazione nè col buonsenso comune. [19]
Circa un decennio prima che comparisse l'articolo di Fallow, il Congresso aveva incominciato ad utilizzare la "difesa nazionale" quale spiegazione logica per spingere la partecipazione dei militari in attività storicamente riservate ai soli apparati civili : l'applicazione della legge. Il Congresso era giunto alla conclusione che : "la crescente marea di droghe che ha invaso gli Stati Uniti... presenta(va) una grave minaccia per tutti gli Americani." Valutando insufficiente la risposta di contrasto alla droga da parte degli organi di polizia, il Congresso aveva approvato il Military Cooperation with Civilian Law Enforcement Agencies Act del 1981. [20] Così facendo, il Congresso aveva voluto forzare i comandanti militari, che erano riluttanti,  a collaborare fattivamente con le attività di polizia. [21]

Questo rappresenta un cambiamento politico storico. Dai tempi dell'approvazione del Posse Comitatus Act del 1878, l'esercito era rimasto distinto dalle attività di osservanza della legge. [22] Se da una parte la legge del 1981 definiva limiti certi all'autorità legale del personale militare, dall'altra i suoi effetti concreti furono quelli di espandere incredibilmente la partecipazione militare nelle operazioni anti-droga. [23] Nel 1991 il Dipartimento della Difesa spendeva 1,2 miliardi di dollari in operazioni contro i trafficanti di droga. Aerei di pattugliamento dell'Air Force furono inviati per seguire gli spostamenti dei trafficanti; navi pattugliavano i Caraibi alla ricerca di battelli dei trafficanti; la Guardia Nazionale cercava nascondigli di marijuana nelle zone di confine. [24] Alla volta del 1992 la "guerra" ai trafficanti di droga era stata dichiarata ufficialmente "missione di alta sicurezza nazionale." [25]

Poco prima del 21° secolo, i legislatori richiesero un maggiore coinvolgimento militare nelle attività di polizia. [26] Il crimine sembrava fuori controllo e, cosa ancora più negativa, continuava a crescere la percentuale di crimini violenti. [27] Gli Americani erano terrorizzati e disperati : un terzo di loro riteneva giustificato l'istituzione di comitati di vigilanza. [28] La crescita dell'illegalità era vista come un ulteriore esempio dell'incapacità della guida politica civile governativa nell'assolvere ai più elementari compiti di sicurezza pubblica. [29] Ancora una volta la gente voleva che i militari dessero una mano.

Indizi circa l'espandersi delle funzioni di ordine pubblico acquisite dai militari iniziarono ad emergere già mentre eravamo alla Scuola di Guerra. Per esempio, la Guardia Nazionale del District of Columbia [ che include la città-stato di Washington, ndt ] costituì una rappresentanza militare regolare nelle aree ad alta criminalità. [30] A quel punto, le persone si abituarono a vedere personale militare in uniforme che perlustrava il loro vicinato. [31] Attualmente i militari costituiscono, in tutto il paese, una forza aggiunta alla polizia. In molte delle zone nelle quali vivono molte delle nostre popolazioni in rapida crescita costituite da Americani da generazioni - quelle che Brutus chiama "Zone di Sicurezza Nazionale" -  i militari costituiscono spesso  l'unica istituzione che si occupi della sicurezza. Come conseguenza, l'esercito era posizionato, all'interno di migliaia di comunità, nel modo ideale per dare sostegno al colpo di stato militare.

Fu la preoccupazione per la criminalità uno dei principali motivi che, grazie al Referendum, fecero approvare le azioni del Generale Brutus. Benchè la partecipazione del pubblico nel suo complesso fosse bassa, gli Americani più anziani votarono in percentuale ben maggiore. [32] Inoltre, essendo diventata anziana la generazione del baby boom, alla volta del 2010, il gruppo di votanti Americani sopra i 45 anni era salito a quasi il 53% di tutti i votanti. [33] Questo elettorato benestante [34] e non più giovane, accoglieva volentieri una organizzazione che potesse garantire la propria incolumità fisica. [35] Quando fu il momento, sostenne Brutus nel Referendum - dando probabilmente quella che sarebbe stata la partecipazione all'ultima votazione.

Ma lo zoccolo duro a sostegno dei militari non era costituito da soli anziani. Americani indigenti di tutte le età divennero dipendenti dai militari non solo per la difesa dal crimine, ma anche per l'assistenza medica. Anche in questo caso le radici erano visibili già dal 1992. Dapprima ci fu la proposta, quasi battuta, di utilizzare gli ospedali dei veterani per fornire assistenza medica ai non-veterani indigenti. [36] Poi ci fu la richiesta di utilizzare delle attrezzature sanitarie militari per alleggerire la dura pressione esercitata sulle strutture ospedaliere urbane. [37]

Col crescere del numero delle persone non assicurate o sotto-assicurate, la pressione a fornire assistenza sanitaria divenne esagerata. Ora gli ospedali militari assistono milioni di nuovi pazienti non-militari. Analogamente, fu realizzata su vasta scala la proposta di utilizzare le cosiddette basi militari "sotto-utilizzate" come centri per la riabilitazione dalle tossicodipendenze. [38]

(Fine Parte 2)

Parte 1 > Un Generale alla Casa Bianca

CHARLES J. DUNLAP, JR.


Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla


Source >  Carlisle.army.mil
| Original PDF Document



5) George Washington, nel suo "Discorso di Commiato"  del 19 settembre 1796, raccomandava : "Un apparato militare cresciuto oltremodo... non è favorevole alla libertà sotto qualsiasi tipo di governo e... in una repubblica, deve essere considerato come particolarmente ostile alla libertà ." Come citato in The Annals of America ( Chicago : Encyclopedia Britannica, 1976), p. 609.
6) L'Autore Geoffrey Perret, aveva espresso in questo modo il punto di vista tradizionalista : "Il alto antimilitarista della tipologia americana è sempre in guardia. Gli Americani sono così sospettosi delle mire militariste, che quando le forze armate vincono le guerre sono criticate così pesantemente come se le avessero perse."  A Country Made By War ( New York: Vintage, 1989), p. 560.
7) Andrew C. Janos, "La Conquista del Potere : Uno Studio sulle Forze Armate ed il Consenso Popolare," Research Monograph No. 16, Center for International Studies, Princeton University, 1964, p. 39.
8) Mark S. Hoffman, ed., The World Almanac & Book of Facts 1991 (New York: Pharo Books, 1990), p. 426; Royce Crocker, Voter Registration and Turnout 1948-1988, Library of Congress, Congressional Research Service Report No. 89-179 (Washington: LOC, 1989), p. 11.
9) E. J. Dionne, Jr., "Altered States: The Union & the Campaign," The Washington Post, 26 January 1992, p. C1. Fordham University researcher Marc Miringoff reports that the Index of Social Indicators fell to its lowest point in 20 years. He describes the Index, which is an amalgamation of social and economic data from government sources, as "sort of a Dow Jones of the national soul." See Paul Taylor, "`Dow Jones of the National Soul’ Sours," The Washington Post, 16 January 1992, p. A25. The nation’s frustration was the cause, according to columnist George F. Will, of a rising level of collective "national stress." George F. Will, "Stressed Out in America," The Washington Post, 16 January 1992, p. A27. See also Charles Krauthammer, "America’s Case of the Sulks," The Washington Post, 19 January 1992, p. C7.
10) A 1989 Harris poll revealed that 53% of Americans believed that Congress was not effectively fulfilling its responsibilities. See Robert R. Ivany, "Soldiers and Legislators: Common Mission," Parameters, 21 (Spring 1991), 47.
11. Mortimer B. Zuckerman, "Behind Our Loss of Faith," U.S. News & World Report, 16 March 1992, p. 76. Many believed that democracy’s promise didn’t include them. Ninety-one percent of Americans reported that the "group with too little influence in government is people like themselves." See "Harper’s Index," Harper’s Magazine, January 1991, p. 17.
12) David Finkle, "The Greatest Democracy on Earth," The Washington Post Magazine, 16 February 1992, p. 16. Forty-three percent of those who failed to vote didn’t see any important differences between the two major parties. See "Harper’s Index," Harper’s Magazine, March 1992, p. 13. One in eight Americans was so pessimistic as to conclude that the country’s domestic problems were "beyond solving." "Harper’s Index," Harper’s Magazine, October 1991, p. 15.
13) A ten-year rise in public confidence was reported by Tom Morganthau, et al., in "The Military’s New Image," Newsweek, 11 March 1991, p. 50.
14) Michael Satchell, et al., "The Military’s New Stars," U.S. News & World Report, 18 April 1988, p. 33.
15) A survey of 163 new Army brigadier generals revealed that their IQ was in the 92nd percentile of the population. See Bruce W. Nelan, "Revolution in Defense," Time, 18 March 1991, p. 25. In many instances the curricula vitae of military personnel was more impressive than that of their civilian counterparts. For example, over 88% of brigadier generals had an advanced degree compared with 19% of top civilian business leaders. See David Gergen, "America’s New Heroes," U.S. News & World Report, 11 February 1991, p. 76. Similarly, 97% of enlisted personnel were high school graduates, the highest percentage ever. See Grant Willis, "DoD: Recruits in ‘91 Best Educated, Most Qualified," Air Force Times, 27 January 1992, p. 14. The services "had become practically a drug-free workplace." See David Gergen, "Bringing Home the Storm," The Washington Post, 28 April 1991, p. C2. Military sociologist Charles Moskos explained that the reason for the great decline in disciplinary problems is "simply better recruits." Peter Slavin, "Telling It Like It Is," Air Force Times, 14 March 1988, p. 60.
16) Ivany, 47; David Gergen, "America’s New Heroes," p. 76; Grant Willis, "A New Generation of Warriors," Navy Times, 16 March 1991, p. 12.
17) 408 U.S. 1, 17 (1972).
18) At least one observer sensed the peril which arises when power and respect converge in the military: "Our warriors are kinder and gentler, and have not shown the slightest inclination to lust for political power. But that potential always lurks where power and respect converge, and the degree of military influence in society is something to watch carefully in the years ahead." Martin Anderson, "The Benefits of the Warrior Class," The Baltimore Sun, 14 April 1991, p. 3F.
19) James Fallows, "Military Efficiency," Atlantic, August 1991, p. 18.
20) Civilian law enforcement agencies were intercepting only 15% of the drugs entering the country. See U.S. Code Congressional & Administrative News (St. Paul: West, 1981), p. 1785; Public Law 97-86 (1981) codified in 10 U.S.C. 371 et seq.
21) Newsweek reports: "The Pentagon resisted the [counternarcotics] mission for decades, saying that the military should fight threats to national security, and the police should fight crime." Charles Lane, "The Newest War," Newsweek, 6 January 1992, p. 18. See also U.S. Code Congressional & Administrative News (St. Paul: West, 1981), p. 1785.
22) The original purpose of the Posse Comitatus Act (10 U.S.C. 1385) was to restrain Federal troops who had become deeply involved in law enforcement in the post-Civil War South–even in areas where civil government had been reestablished. See U.S. v. Hartley, 486 F.Supp. 1348, 1356 fn. 11 (M.D.Fla. 1980). The statute imposes criminal penalties for the improper uses of the military in domestic law enforcement matters. See U.S. Code Congressional & Administrative News (St. Paul: West, 1981), p. 1786.
23) Additional amendments were added in 1988. See Public Law 100-456 (1988).
24) Although anti-drug spending will decrease in FY 93, the rate of decline is slower than that of the DOD budget as a whole. William Matthews, "Counternarcotics Request Increased," Air Force Times, 24 February 1992, p. 2. See also Lane, "Newest War," p. 18.
25) "Combatting Drugs," National Military Strategy of the United States (Washington: GPO, 1992), p. 15.
26) Some were suggesting the need for greater military authority in 1992. See Dale E. Brown, "Drugs on the Border: The Role of the Military," Parameters, 21 (Winter 1991-92), 58-59.
27) The rise in the rate of violent crime continued a trend begun in the 1980s when such offenses soared by 23%. See John W. Wright, ed., "Crime and Punishment," The Universal Almanac 1992 (Kansas City: Andrews and McMeel, 1991), p. 255.
28) "Harper’s Index," Harper’s Magazine, July 1991, p. 15.
29) George Will observed that "urban governments are failing to perform their primary function of protecting people from violence on streets and even in homes and schools." George F. Will, "Stressed Out in America," p. A27.
30) Using Guardsmen in a law enforcement capacity during riots and other emergencies was not unusual, but a regular presence in a civilian community in that role was unusual in those days. Guard members usually performed law enforcement activities in their status as state employees. This is distinct from their federalized status when they are incorporated into the US military. See U.S. Code Congressional & Administrative News (St. Paul: West, 1988), p. 2583; and K. R. Clark, "Spotlighting the Drug Zone," Pentagram, 30 January 1992, pp. 20-21.
31) Indeed, one of the specific purposes of the DC program was to "work with police to increase the uniformed presence in the neighborhood at night to cut down on illegal activity." See Clark p. 21.


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