La mostra dei trans finanziata coi nostri soldi
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Pisapia paga con soldi pubblici una manifestazione trans

Non saranno cifre da capogiro, ma danno il senso. «E per noi» affermano i consiglieri comunali della Lega davanti a un poster che riproduce un pacchetto di sigarette e avverte l’«Orange system nuoce gravemente alla salute dei milanesi» assicurano che «in tempi di crisi i soldi vanno spesi in maniera diversa». Sotto accusa, tra i tanti provvedimenti dell’amministrazione Pisapia, ce n’è uno stanziato a dire il vero dal consiglio di zona 2. L’11 ottobre ha stanziato 2.250 euro per l’iniziativa «20 novembre. Giornata mondiale in ricordo delle vittime dell’odio e del pregiudizio contro le persone transessuali».

La spesa servirà soprattutto a promuovere e organizzare la mostra «Transgender day of remembrance». Mentre il Carroccio, fa presente il consigliere Alessandro Morelli, «a Palazzo Marino ha cercato di introdurre biglietti Atm da 50 centesimi per mezz’ora per compensare la stangata di inizio settembre, cerca di aprire gratis i parcheggi di interscambio nelle serate dei bus notturni, ma la replica della giunta è sempre che non ci sono i soldi, pensiamo che sarebbe meglio iniziare a risparmiali da iniziative come la giornata dell’“orgoglio trans“. Senza voler fare discriminazioni». Ma il punto, avverte, è che si tratta di appuntamenti (e spese) create dalla sinistra solo per un tento politico, perchè a differenza di altre iniziative votate nella stessa seduta e richieste da Anpi, Teatro nel Trotter o Teatro della Memoria, «in questo caso il proponente è proprio il Consiglio di zona 2, la maggioranza che vuole riaffermare un riconoscimento che neanche è stato sollecitato da associazioni gay o trans».

Non è l’unico spreco denunciato dalla Lega. Segnala, per dire, il corso di arabo per arabi votato dal consiglio di zona 8, e riapre una polemica - quella sulle case ai rom - su cui «forse non ci siamo spesi in modo abbastanza serio in campagna elettorale ed è finita con la nostra sconfitta anche per quello» fa autocritica il capogruppo Matteo Salvini, e facendo di nuovo il processo all’ex assessore Mariolina Moioli che adesso siede sui banchi dell’opposizione. Il presidente del consiglio di zona 8 Simone Zambelli assicura infatti che per tutte le famiglie nomadi che avevano allestito una tendopoli sotto il cavalcavia Bacula «è stata trovata una soluzione abitativa». Ma «non ci è stato riferito nulla in aula, e per noi le case popolari vanno ai milanesi in lista di attesa».

Fonte >  Giornale.it


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