Al-Arabiya: «Osama Bin Laden si nasconde sul K2, il tetto del mondo»
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Sarebbe in Pakistan ai confini con l'Afghanistan e con la Cina

DUBAI - Il leader di al-Qaeda, Osama Bin Laden, si nasconde nel nord del Pakistan nei pressi del K2. È lì che i servizi segreti americani hanno intenzione di stanarlo organizzando un'operazione militare di vasta portata che interesserà tutta la parte settentrionale delle aree tribali pakistane. A rivelarlo sono fonti citate dalla Tv satellitare «al-Arabiya». Secondo l'emittente che trasmette da Dubai, nei giorni scorsi i responsabili della sicurezza e dell'esercito americano si sono riuniti nella base militare di Doha, nel Qatar, per fare il punto della situazione sulla caccia al capo di al-Qaeda.

TETTO DEL MONDO
- A questo summit avrebbe partecipato anche l'ambasciatore Usa a Islamabad, Anne Peterson. Questo perché la Cia ha localizzato il terrorista saudita nella zona nota come «il tetto del mondo». Si tratta di quell'area del Pakistan che confina con l'Afghanistan a ovest, e in particolare con la provincia di Konrad e con la catena montuosa del Nurestan, e a nord con la Cina. Il timore è che da quel luogo Bin Laden stia pianificando nuovi attentati in occidente servendosi di cittadini arabi ma anche di europei convertiti di recente all'Islam. La presenza di Peterson alla riunione sembra sia servita proprio per capire quali potrebbero essere le ricadute a livello locale di una vasta offensiva militare americana, se si considera che quell'area è controllata dalle tribù che sostengono i talebani. Alla riunione di Doha era presente anche il generale David Petreaus, comandante delle forze Usa in Iraq. Quest'ultimo proprio quattro giorni fa aveva parlato davanti al senato americano e in particolare alla commissione degli affari militari affermando che dalle zone tribali pakistane al-Qaeda starebbe pianificando un nuovo undici settembre.

FRONTE PRO TERRORISMO - Intanto il fronte del sostegno ad al-Qaeda si allarga sempre di più. Non solo i talebani afghani e le tribù pakistane, che si sono già affrettate a smentire la presenza di Bin Laden nella loro zona tramite la Tv «al-Jazeera», sostengono i terroristi islamici. Anche un movimento integralista che però aveva finora espresso posizioni diverse, come quello dei Fratelli Musulmani, ha deciso di cambiare strategia. La guida generale del movimento internazionale con sede in Egitto, Mahdi Akef, ha infatti definito il terrorista saudita «un mujahid che combatte sinceramente per resistere all'occupazione straniera per avvicinarsi ad Allah». Lo ha fatto in un'intervista concessa al sito internet arabo «Elaph», molto letto tra i giovani sauditi. «Certamente Bin Laden è un mujahid - ha spiegato - io credo nella sua sincerità, ma resto fermo sulle mie posizioni espresse in passato riguardo la figura di al-Qaeda che a mio avviso è un'invenzione degli americani». Senza equivoci il capo dei Fratelli Musulmani ha anche aggiunto di «sostenere le attività di al-Qaeda contro gli occupanti e non quelle contro i popoli». Forse proprio a causa del crescente sostegno che i terroristi di al-Qaeda stanno ricevendo da parte delle altre frange dell'estremismo islamico mondiale, l'intelligence americana ha deciso di passare all'azione adottando la tattica dei raid mirati contro i vertici dell'organizzazione.

Source >  Corriere.it (26 maggio)

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