Le infezioni da cryptococcus gattii: la nuova minaccia salutistica da Canada e USA?
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Giusto per tenerci allenati a non cadere in isterie collettive su argomenti di salute, riporto nel seguito una notizia Reuters del 22 Aprile 2010, che sintetizzo in questa traduzione: 

"Un fungo tropicale raro e potenzialmente mortale si sta diffondendo in Canada e USA. E’ il Cryptococcus gattii, che solitamente infetta pazienti trapiantati ed affetti da AIDS e persone con un sistema immunitario compromesso;  il nuovo ceppo riscontrato, tuttavia,  è geneticamente diverso, dicono i ricercatori". Agenza Reuters, 22 aprile 2010

 Le nostre scoperte suggeriscono che è probabile il fungo si espanda nelle regioni limitrofe e potrà alzare il livello di guardia salutistico".  Il nuovo ceppo sembra essere insolitamente letale, con un tasso di mortalità di circa il 25 per cento tra i 21 casi americani analizzati - hanno detto.

"Dal1999 per tutto il 2003, i casi furono ampiamente circoscritti a Vancouver Island," si legge nel documento.

"Tra il 2003 e il 2006, si è diffuso nella limitrofa British Columbia e quindi in Washington e Oregon dal 2005 al 2009. Sulla base di questa traiettoria di espansione, la diffusione può continuare nelle regioni limitrofe della California del Nord e forse anche oltre."

Il fungo a forma di spore  può causare sintomi in persone e animali due settimane e oltre la loro esposizione alla sua influenza.

Questi sintomi includono tosse che può durare per settimane, dolore acuto alla cassa toracica, mancanza di respiro, mal di testa, febbre, sudori notturni e perdita di peso. Si è anche manifestato in gatti, cani, alpaca e pecore. Il freddo può uccidere il fungo e il cambio climatico può aumentare la sua diffusione, cosi dicono i ricercatori".

Eccoci, sentivamo la mancanza di una potenziale minaccia invisibile sulla salute, “che potrebbe allertare seriamente le nazioni”. Chissà perché non sembra una notizia originale. Ingrid Naiman, erborista americana senior di lunga data ed esperienza la pensa cosi:

 “La realtà è che le strane ragioni per cui si possa essere vittime di questa minaccia sono meno di quelle per cui essere colpiti da un fulmine; ma siccome "i poteri" fanno aumentare la paura e questa scatena e promuove isteria, diamo una occhiata ai fatti. Prima di tutto, rileggere il commento che dice “raro ma pericoloso”; cosa leggete: solo “raro” o solo “pericoloso”?

Mio padre, che aveva un bizzarro senso dell’umorismo, era solito raccontare barzellette. Come questa: "le statistiche sono come i bikini: ciò che rivelano è ovvio, quel che nascondono è vitale”.

Dunque dal 1999 sembra che 19 persone in Canada e in USA siano morte a causa di questo “raro fungo”. Caspita, questa è proprio una epidemia, non è vero? Ma certo, potrebbe peggiorare dunque dovreste stare chiusi in casa e rendere la vitamina D in pillole oppure vivere la vita come normale , curarvi del vostro giardino e attendere che il Destino venga a farvi visita per il vostro momento di rendezvous.

Personalmente, opto per la seconda possibilità.

I funghi sono sostanzialmente tossici proporzionalmente al “cibo” che mangiano. Dunque se usiamo orribili sostante chimiche per far si che le nostre case resistano alle termiti, la muffa che eventualmente crescerà sarà infinitamente più tossica di quella che si presenta in altri luoghi.

Detto questo, il Cryptococcus gattii è un lievito. Quando gli esperti  scrivono diavolerie su quanto strano sia che le persone che non sono compromesse con il sistema immunitario, soccombono alla malattia (5 sulle 21 note per essere infette in USA), stanno  semplicemente rigurgitando  gli errori dei loro libri di testo.

L’industria medica e quella assicurativa, vogliono insistere sul fatto che per essere vulnerabili ai fughi, bisogna che uno sia già in deboli condizioni.

Ma lasciatemi dire i fatti come li conosciamo. Circa il 25% della popolazione mostra reazioni decisamene allergiche ai funghi. A queste persone è stato dato l’incentivo di cercare una causa per il loro triste stato e cosi eliminare il rischio. Il restante 75% è cieco al pericolo e potrebbe essere grandemente infettato ma non mostra reazioni allergiche.

Ci sono molte spiegazioni possibili per questo. Una di queste è che non sono affatto allergici, ma l’altra è che non possono generare segni d’allerta poiché sono fondamentalmente compromessi e non lo sanno.

Mentre le allergie sono una sfumatura, sono solo sintomi di un problema, il problema invece più grande è con i fughi: non è che le persone possano essere allergiche, ma che i funghi ci colonizzano e consumano. Possono compromettere completamente un polmone o il cervello o qualsiasi altro luogo stiano abitando.

Non hanno ali o gambe, quindi hanno bisogno di una assistenza per essere trasportati e questa giunge da creature che si muovono bene come il vento. I funghi si infiltrano tuffando le ife nelle fonti di cibo. Queste ife sono piene di cattivi acidi che servono per “rompere” i cibi.

Poiché I funghi non hanno stomaci, gli acidi delle ife servono per funzioni simili a quelle delle secrezioni gastriche, normali per il regno animale. Anche i funghi hanno funzioni metaboliche. Possono secernere micotossine per ammorbidire I loro cibi ed emettere poi gas nocivi dopo i “pasti”.

La modalità normale  di infezione è quella di inalare perciò l’organo più vulnerabile sono i polmoni ma l‘altra possibilità è l’ingestione. Inoltre, poiché c’è una circolazione nel corpo, qualsiasi fungo può sostanzialmente essere ricollocato attraverso la circolazione dei liquidi. Sono dei surfisti eccellenti…

Al microscopio ho potuto osservare come certe erbe possano rompere le ife e quindi vedere le cellule bianche attaccare esattamente nelle posizioni in cui le prime sono state rotte. Ovviamente tutto questo è affascinante da vedersi.

Ci sono almeno due benefici in questa distruzione del sistema di alimentazione.
Il primo è che al fugo viene tolto il cibo. Non mi è sembrato infatti che rompere le ife significasse distruggere il fungo, ma che questo desse al corpo la possibilità di far sloggiare le ife che vengono punzecchiate

Il secondo è la temporanea sospensione della colonizzazione e quindi la possibilità di guarigione

Per me questo pandemonio è persino meno preoccupante della bufala della influenza perché è probabile che la pandemia sia bassissima, salvo che il modo per disseminarla non sia naturale …

Nel canzonare l’isteria non sto dicendo che il lievito non sia reale, ma che il telefonino fa più danno alle persone che questo lievito …”

Speriamo adesso che "quelli che contano" lo sappiano e soprattutto che possano rendersi conto che noi lo sappiamo...

Per gentile concessione a EFFEDIEFFE di Cristina Bassi

Traduzione da Ruters e Ingrid Naiman, di Cristina Bassi.

Fonte >
  The living spirits


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