Tunisi, insulti antisemiti contro Bernard-Henri Lévy
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Chi è BHL lo hanno capito tutti. Cosa siano state le primavere arabe pure

«No agli interessi sionisti in Tunisia». Così è stato accolto íl filosofo francese Bernard-Henri Lévy, la sera di venerdì, all’aeroporto di Tunisi, da qualche decina di militanti islamisti che hanno pronunciato insulti antisemiti.

Lévy era andato nel Paese nordafricano per incontrare in un albergo alcuni esponenti politici libici e favorire il dialogo di riconciliazione nazionale in Libia. Lévy si era impegnato personalmente in favore della ribellione contro Gheddafi, contribuendo a dare il via alla missione.

Nel caos che ne è seguito Lévy ha continuato ad interessarsi alle vicende libiche, e a Tunisi ha voluto incontrare «amici venuti apposta da Tripoli, Bengasi, Djebel Nefousa, Misrata, Zaouia».

Il messaggio diffuso dagli ambienti tunisini invece è stato tutt’altro: i manifestanti erano convinti che Lévy dovesse segretamente incontrare il libico Abdel Hakim Belhadj e il tunisino Rached Ghannouchi, «ovvero, se posso permettermi — dice Bernard-Henri Lévy —, quel che di meno frequentabile esiste sulla scena politica libica da un lato e tunisina dall’altro. E una follia, credevano che volessi interferire nella giovane democrazia tunisina sulla base di voci infondate».

Il complottismo si è scatenato e «Bhl» è diventato negli insulti degli Islamisti «agente sionista» fino a «vampiro che si nutre di sangue arabo».

«Mi hanno dipinto come l’incarnazione degli oscuri disegni delle potenze straniere. E triste vedere dei pazzi sporcare quel che i democratici tunisini stanno costruendo con tanta fatica», commenta Lévy.

Fonte >
  Corriere della Sera


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