Universi e Vita parallela
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C’è un notevole fermento, in campo scientifico, per le più varie teorie cosmologiche… alcune sicuramente affascinanti, altri assolutamente fantascientifiche. Quella degli universi paralleli riveste di certo un ruolo suggestivo in documentari e realizzazione cinematografiche… ma, come spesso accade in questi ultimi anni, gli indirizzi dei ricercatori e le relative teorie subiscono l’influenza conscia o inconsapevole di assiomi ideologici mai dimostrati (spesso assurdi), che però attanagliano cuori e menti di chi vuole credere a favole inventate da uomo, per il prurito di un sapere che soddisfa solo il proprio ego, di fronte al quale sacrificare qualunque verità, anche la più evidente e lampante e quindi perfino Dio.

A ben riflettere la teoria degli universi paralleli ci proietta nel mondo dei cicli della creazione; non è lontana da questa visione, la ruota cosmica del karma, la reincarnazione, la teoria dei corpi sottili e via dicendo. Il buco nero sarebbe quella porta d’accesso che consenta di passare oltre, per migrare in un altro nuovo universo; un multiverso onnicomprensivo, attraverso il quale l’anima umana migra e si trasforma, secondo le più accreditate teorie sciamaniche (per i dettagli, rinvio al pezzo che scrissi in merito).

Chiaramente si tratta di postulati indimostrati ed al momento indimostrabili. Alcuni sostengono per esempio che il nostro universo sia collocato addirittura all’interno di un buco nero.

«Un wormhole, letteralmente buco di verme, è un ipotetico tunnel che collega due diversi punti nello spazio tempo, e, in teoria, alla fine di ogni wormhole potrebbero esserci due universi. Nikodem Poplawski, fisico teoretico della Indiana University, ha fatto un passo in più nella teoria proponendo che forse il nostro universo potrebbe trovarsi allinterno di un wormhole, che si trova allinterno di un buco nero, che a sua volta si trova all’interno di un universo molto più grande. Pazzesco vero? Eppure per quanto possa sembrare assurdo, questo concetto di wormhole offre soluzioni alle equazioni della teoria generale della relatività di Einstein. Infatti, gli wormhole, chiamati anche Ponte Einstein-Rosen, offrono una soluzione cosi buona che molti teorici pensano che wormhole veri potrebbero eventualmente essere scoperti o anche creati, e forse potrebbero anche essere usati per viaggi rapidissimi tra vaste aree nello spazio, o addirittura viaggi nel tempo.

Comunque
, una delle proprietà conosciute dei wormhole, è che sono altamente instabili e probabilmente collasserebbe allistante se anche una piccolissima quantità di materia, come un singolo fotone, provasse a passare per loro. Ma funzionerebbe, ed esisterebbe la materia, se noi fossimo allinterno di un wormhole, dentro un buco nero in un altro universo? Poplawski pensa di sì. Il fisico teorico usa il sistema di coordinate euclidee, chiamate anche Coordinate Isotropeper descrivere il campo gravitazionale di un buco nero e per creare un modello del movimento radiale geodetico di una particella massiccia in un buco nero. Questa condizione sarebbe soddisfatta se il nostro universo fosse allinterno di un buco nero che esiste allinterno di un universo molto più grande’, ha spiegato Poplawski. Dato che la teoria della relatività di Einstein non sceglie un orientamento per il tempo, se un buco nero può formarsi dal collasso gravitazionale della materia tramite un orizzonte degli eventi nel futuro allora anche il processo inverso è possibile. Questo tipo di processo descriverebbe lesplosione di un buco bianco: materia che emerge dallorizzonte degli eventi nel passato, come lespansione dell'universo. Quindi un buco bianco, sarebbe connesso con un buco nero, tramite un wormhole, ed è ipoteticamente la versione rewindnel tempo, di un buco nero.

La ricerca di Poplawski suggerisce che tutti i buchi neri astrofisici
, e non solo i buchi neri Schwarzschild e Einstein-Rosen, potrebbero avere i ponti di Einstein-Rosen, ognuno con un nuovo universo dentro che si è formato simultaneamente al buco nero. Da questo ne deriva che il nostro universo potrebbe esso stesso essere nato da un buco nero esistente in un altro universo’, ha spiegato Poplawski. Continuando a studiare il collasso di una sfera di polvere in coordinate isotrope, e applicando le correnti ricerche di Poplawski ad altri tipi di buchi neri, si potrebbero evitare molti problemi che gli scienziati hanno trovato nella teoria del Big Bang e il problema della perdita di informazioni nei buchi neri, che dice che tutta linformazione sulla materia viene persa una volta che attraversa lorizzonte degli eventi (in cambio però si contraddicono le leggi della fisica quantistica). Poplawski teorizza che questo modello in coordinate isotrope delluniverso come un buco nero potrebbero spiegare lorigine dellinflazione cosmica. Il problema ora è questo, possono queste idee essere provate? Testate? Beh, cè il problema che per vedere se un oggetto può viaggiare attraverso un wormhole, losservatore dovrebbe essere anchesso nel wormhole, dato che linterno di un wormhole non può essere osservato da fuori. Una possibile soluzione è che un tipo di materia esotico non farebbe collassare il buco nero, quindi dovremmo creare, o essere fatti di materia esotica per tenere il wormhole aperto. Ma forse, come propone Poplawski, se il wormhole è dentro un buco nero dentro un altro universo, allora funzionerebbe. Insomma, serve un volontario. Qualcuno si offre(1).

Che poi questa teoria risponda a realtà, al cristiano cambierebbe poco di fatto e a ben vedere; anche se le conclusioni ideologiche alle quali si mira sostenendo tali romanzi sono finalizzate proprio a screditare la sacra Scrittura e la Fede cattolica… Una prova ulteriore la abbiamo in un’altra appendice di tali teorie, da poco pubblicizzata. Vi leggiamo, secondo gli autori, una nuova prova dell’evoluzionismo.

Ce lo confermerebbe infatti «… anche lUniverso con delle caratteristiche stupefacenti: alla materia visibile fatta di particelle comuni sembrerebbe corrispondere un altro mondo non visibile composto di particelle supersimmetriche. Ogni particella che noi osserviamo ha un altro partner che non è stato ancora osservato’. La notizia arriva dal Laboratorio Nazionale di Brookhaven e dallesperimento che ha studiato il moto delle particelle subatomiche chiamate Muonie che ha messo in luce un Universo - Ombra non visibile ma coesistente con il nostro. Lesperimento Brookhaven G - 2 ha ipotizzato attraverso il comportamento dei Muoni un nuovo tipo di materia. Secondo tale Teoria ogni particella nellUniverso, dallelettrone al neutrino, ha unaltra parte corrispondente non ancora scoperta’. Altre versioni della Teoria parlerebbero di materia scura sostanza molto più estesa della materia normale sotto forma di grandi ammassi di particelle supersimmetriche sparse per lo spazio. Lesperimento ha impegnato scienziati provenienti da tutto il mondo ed ha evidenziato la struttura atomica della materia ordinaria. I fisici sanno che lo spazio vuoto è pieno di particelle che nascono e scompaiono. I Muoni’ (particelle elettricamente cariche) sono parenti degli elettroni, si muovono velocemente in spirali, in un potente campo elettromagnetico nel vuoto. Il loro incontro con altre particelle causa una perturbazione del loro movimento e lo studio di quattro milioni di Muoni con cariche elettriche negative sembra essere coerente con i test condotti sui Muonipositivi ed ha permesso di localizzare vagamente lUniverso - Ombra Supersimmetrico’. La Teoria non è ancora confermata e i disaccordi dovrebbero essere superati nel momento in cui lesperimento continuasse a registrare dati: intanto gli elementi probanti farebbero pensare ad altre realtà invisibili oltre quella terrena e ipotizzerebbero lesistenza di Universi paralleli’» (2).

Al lettore attento non sfuggirà il nesso non provato ed artatamente ritenuto per buono della complementarietà monista insita nel reale; la conciliazione degli opposti, sempre e dovunque presenti, dal micro al macrocosmo, fino all’invenzione della materia oscura, escamotage utile solo a non far precipitare tutto il castello di carte, letteralmente inventato. Questo è il tipico atteggiamento degli scienziati ideologizzati: invece di accettare i limiti delle proprie teorie ed aprirsi alla possibilità di una loro correzione e/o ritrattazione, inventano pezze d’appoggio per giustificare le loro ragioni. Questo, eticamente parlando, corrisponde ad orgoglio, nulla più! Ma, sappiamo, principio della sapienza è il timor di Dio!

Ora, indipendentemente dal fatto, curioso o meno, che esistano, ammesso e non concesso, universi paralleli… questo, come detto, non è un problema, Dio ha capacità infinita di creare una miriade di mondi ed universi, completamente inimmaginabili! Noi, però, sappiamo, che questa vita ci è stata data, qui ed ora e non altrove, e che, nel nostro universo, sul nostro pianeta, si è incarnato il Figlio di Dio, sommità, centro e fine di tutto il creato! In realtà noi cristiani dobbiamo vivere una vita parallela! Siamo obbligati. In questa Settimana santa, poi, la simultaneità è assolutamente necessaria. Cristo ricapitolò in Sé tutto il creato (non solo fatto, ma anche possibile! Presente solo nella mente di Dio); Lui, quindi, visse l’esistenza oltre i cicli e gli orizzonti spazio-temporali. In Lui, tutti noi siamo presenti; ognuno con la sua disposizione d’animo, di accettazione amorosa o di rifiuto doloroso.

La grande Settimana è il momento sublime in cui la vita concreta di ogni uomo ha la possibilità di passare attraverso una porta d’accesso trasversale ad ogni tempo ed ad ogni spazio; è il momento sublime di entrare nell’anima del Verbo incarnato. Gesù, grazia al Mistero liturgico, spalanca lo stargate del suo universo, nel quale ognuno di noi è presente. Lì è possibile vivere, attraverso la fede, la sua medesima esistenza; consolare la sua tristezza e partecipare al suo dolore; per poi risorgere a vita nuova.

Per il cristiano non esiste un orizzonte degli eventi; egli sa navigare, sulle ali dello Spirito Santo nel cuore della Vita Divina, da cui ogni raggio di luce ed esistenza prende forma. Questo è pertanto un invito, da un lato, a restare coi piedi per terra, ancorati alla quotidianità, che ci circonda, e, dall’altro, una necessità di proiettare il cuore in Cielo, per immedesimarsi col Signore Gesù ed attualizzare il sacrificio della croce, la sua passione cruenta ed il suo Mistero; per essere investiti dalla corrente divina della risurrezione. Questo si può vivere in ogni Santa Messa. Si può vivere di fronte ad ogni Eucaristia o, invocando Cristo vivo nel cuore… ma la Settimana Santa è tempo di grazia speciale per approfittare appieno di questa realtà, oltre ogni possibile supposizione o fantasia umana.

Stefano Maria Chiari




1
) Tratto da http://link2universe.wordpress.com
2
)
www.piazzagrande.info/rubriche/33702/evoluzione-continua-universi-paralleli


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