La Farmaco/crazia dittatoriale dal volto umano
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Giorni fa un anziano 95enne, che era ricoverato in una clinica, si era aggravato e aveva chiesto i sacramenti, lo conoscevo e la figlia mi aveva chiesto se avessi potuto amministrarglieli. Mi sono messo volentieri a disposizione, ma l’amministrazione della clinica ha detto che, data l’emergenza della “pandemia” di coronavirus, non si potevano ammettere visite agli ammalati. Il poveretto è morto senza sacramenti. Per i funerali non è stato possibile neppure celebrare la messa, un sacerdote si è recato davanti al cimitero e ha benedetto la bara, che è stata salutata - solo allora e da lontano - da pochi stretti familiari e poi inumata senza che nessuno potesse dare un ultimo saluto al defunto.

Inoltre un altro anziano affetto di cancro e ricoverato in una casa di riposo a pochi metri da me si è aggravato ed è stato ricoverato nell’ospedale civile, anche per lui non è stato possibile dare i sacramenti.

Il coronavirus inizia a porre degli interrogativi e dei seri problemi di coscienza.

Le Messe debbono essere celebrate senza fedeli, che da parecchi giorni sono privati dei sacramenti, dei quali avrebbero molto bisogno soprattutto in un periodo di “pandemia”; i cittadini debbono vivere reclusi in casa senza poter uscire. Cosa sta accadendo?

L’intervista D’Amico - Ceruti

Il professor Matteo D’Amico ha intervistato il dottor Samuele Ceruti, specialista di terapia intensiva, sulla questione del coronavirus. Il problema è stato trattato soprattutto dal punto di vista medico/scientifico da un grande esperto, che ha illustrato in maniera seria e comprensibile cosa sia realmente il coronavirus, rispondendo alle domande poste in maniera molto intelligente dal professor D’amico. Nel presente articolo riassumo in pochi sintetici punti quanto detto dal dottor Samuele Ceruti e ne tiro alcune conclusioni etico/politiche.

Innanzitutto il problema del virus in questione è in divenire, quindi occorre essere prudenti nel porgere delle conclusioni che non possono essere definitive, ma saranno probabilmente sorpassate dagli eventi successivi. Tuttavia esso si svolge ora in atto sotto i nostri occhi e perciò si può dire qualche cosa su questo fenomeno come lo conosciamo adesso a partire dai dati oggettivi che sono in possesso dei medici.

Il dottore dice chiaramente che il coronavirus pone dei gravi problemi non in sé, in quanto virus pericoloso e micidiale, ma i problemi sanitari sorgono negli ospedali a causa della cattiva amministrazione politica, che ha tagliato - soprattutto negli ultimi 10 anni - i posti letto dei nostri ospedali, cosicché in essi vi sono oramai pochi reparti di terapia intensiva e bastano alcuni casi di virus polmonare per mandare in tilt il sistema amministrativo di essi. I dottori sono qualificati e lavorano giorno e notte, ma la capacità di contenimento degli ospedali italiani è molto limitata. Si pensi al fatto statistico secondo cui, mentre la Germani ha 8 letti di terapia intensiva per 1000 abitanti, in Italia abbiamo soli 3 posti letto per 1000 abitanti. A Lodi (Milano) una cittadina di circa 45 mila abitanti, dove l’epidemia influenzale è stata abbastanza intensa, vi sono soltanto 7 posti letto con ventilatore e siccome i ricoverati bisognosi di ventilazione in terapia intensiva sono circa 20 non li si può curare tutti, ma 13 restano senza le cure necessarie a mantenerli in vita, così muoiono non per la gravità del virus ma per la mancanza di posti letto.

Poi il dottore spiega cosa è una infezione e specificamente l’infezione di coronavirus: si tratta di un germe o un virus che si introduce nell’organismo umano, ma essa non è necessariamente una malattia, lo potrebbe diventare, però non coincide necessariamente con essa, per cui il coronavirus non è una malattia organica in se stessa, ma la può scatenare. Circa il 70% degli infettati di coronavirus non sono ammalati, hanno il virus ma non soffrono di alcun disturbo respiratorio e polmonare; inoltre di questo 30% di infettati solo 3 (pare che siamo arrivati a 13) sono morti senza presentare alcuna altra patologia pregressa. Per di più il dottore spiega che i casi di infettati di Rosolia nel mondo che non presentano disturbi di salute sono circa il 98%, quelli di Herpes circa il 90%, ma essi non sono ammalati anche se nel loro organismo è presente il germe della Rosolia o dell’Herpes. Il caso di coronavirus è analogo a quello della Rosolia o Herpes, lo si può avere nel proprio organismo senza essere ammalati o debilitati.

Il coronavirus attacca le vie respiratorie e in casi eccezionali (soprattutto in pazienti gravemente debilitati) può giungere infine ai polmoni, provocando polmoniti, con i relativi problemi cardiaci, che possono portare l’infettato alla morte, se non viene curato in terapia intensiva e se ha delle gravi patologie pregresse.

I sintomi del coronavirus sono molto simili a quelli di una influenza ordinaria, esso si può associare all’influenza e aggravarla.

Se si pone attenzione ai dati statistici, si evince che ogni anno in Italia a causa delle normali influenze invernali vi sono circa 8 mila o 10 mila morti e qualche anno si è arrivati a 20 mila decessi. Sino ad ora siamo arrivati a 6.000 morti per coronavirus, ma si sta facendo molto chiasso mediatico per esso, accompagnandolo con leggi restrittive della libertà fisica, morale, spirituale e religiosa della popolazione, cosa che non è mai avvenuta per la normale influenza anche se essa ha avuto (almeno sino ad ora) conseguenze più gravi.

Il coronavirus non è in sé una polmonite, ma può diventarlo, come ogni influenza, se non curata può degenerare in polmonite attraverso la iniziale infezione delle mucose nasali.

Quello che sino ad ora è certo è che in Cina e a Wuhan su 70 mila ammalati di coronavirus sono morte poche persone, le quali avevano delle patologie pregresse, per cui esse sono morte anche con il coronavirus ma non per il solo coronavirus. Il dottor Brusaferro ha parlato di soli 2 morti in Italia che non presentavano alcuna altra patologia oltre il coronavirus, ma ai quali non era stata fatta l’autopsia, per cui avrebbero potuto avere delle malformazioni congenite che avrebbero causato la morte sollecitate dal virus. Sempre in Italia solo il 2% degli infettati di coronavirus ha bisogno di terapia intensiva, a causa di altre patologie che indeboliscono il loro fisico e non solo a causa del coronavirus.

Per farci capire meglio il problema creatosi in Italia, il dottor Ceruti fa un esempio: si costruisce un muro per arginare le onde del mare di modo che non invadano la terra ferma, ma se il muro è basso (solo 50 cm) basta che l’onda sia un po’ più alta, senza essere enorme, che essa scavalca il muretto. La colpa dell’eventuale danno fatto dal mare non è così dell’onda, ma del muretto e soprattutto di chi lo ha costruito. Ora in Italia i posti letto di terapia intensiva sono circa 1/3 di quelli tedeschi. Quindi la moria di circa 3 mila persone in Italia non è colpa del coronavirus, ma della politica amministrativa della salute pubblica italiana, che ha tagliato i posti letto, ossia è come se si fosse abbassato il muretto frangi-onde.

Se a Lodi si hanno solo 7 posti letto di terapia intensiva per circa 50 mila abitanti e gli ammalati anche di coronavirus con altre patologie pregresse, che avrebbero bisogno di terapia intensiva sono 20, i 13 che rimangono scoperti vengono a morire non per la gravità del coronavirus, ma per la mancanza di letti. La mortalità non è effetto del virus, ma della mala gestione amministrativo/politica del sistema sanitario in Italia.

Il professor D’Amico chiede al dottor Ceruti come mai si sia scatenata una psicosi da coronavirus in Italia e il medico risponde che i Mass Media sono diretti dalle Banche, che appartengono a soli 4 grossi Istituti finanziari, i quali vengono diretti da una sola famiglia (Rothschild), che opera anche nell’Industria farmaceutica, la quale ha tutti  gli interessi a produrre vaccini per sconfiggere le pandemie, le quali non sempre sono reali, ma certe volte sono create dalla stampa al servizio della Farmaco/crazia, ossia per spingere gli Stati a comprare milioni di vaccini che vengono pagati profumatamente.

Poi il dottore affronta il problema dei vaccini anti/influenzali, spiegando che il virus dell’influenza invernale è mutante, ogni anno vi è un nuovo virus principale, che però cambia e muta in altre specie di virus, quindi il vaccino fatto prima dell’inverno non copre totalmente il vaccinato da altri ceppi influenzali. Certamente il vaccino riduce l’intensità dell’influenza, se si viene attaccati da quel preciso virus contro il quale ci si è vaccinati, ma siccome i virus spesso vanno in coppia o a braccetto, allora si resta scoperti. Quindi per le persone ammalate e gravemente a rischio si può ricorrere alla vaccinazione, ma per le persone che possono facilmente sormontare un’influenza non è una buona pratica quella di vaccinare a tappeto la popolazione.

Il professor D’Amico chiede al medico se dietro queste campagne che allertano e impauriscono i cittadini per spingerli alla vaccinazione di massa, onde le Industrie farmaceutiche possano guadagnare ingenti somme ogni anno, non vi siano interessi del potere mondialista politico/finanziario, che tende a governare ed impadronirsi delle singole Nazioni raggruppandole in un Nuovo Ordine Mondiale.

La risposta è che l’Onu o l’Oms fanno pressione sulle Nazioni per avere un controllo mondiale unificato anche coercitivo su di esse e sui loro cittadini. Esse esercitano così un controllo sanitario/poliziesco sulla popolazione, che con la scusa della cura della propria salute viene espropriata delle sue libertà più care, comprese quelle religiose, come sta avvenendo oggi in Italia.

Occorre dire che i primi a promulgare queste leggi liberticide e antireligiose sono state (in Italia e a Roma) le autorità ecclesiastiche (Cei, Vescovi), che prima hanno obbligato i parroci a dare la comunione in mano a tutti; poi a celebrare senza fedeli, i quali vengono privati, così, della Messa e dei sacramenti. Questo è il “dolce totalitarismo dal volto umano”, che con il pretesto di prendersi cura della nostra salute corporale, impedisce quella dell’anima. È la guerra della materia contro lo spirito guidata dall’Episcopato seguìto dal potere statale e politico temporale. Tutto ciò non può non far pensare al Regno dell’Anticristo.

Purtroppo ai nostri giorni la maggior parte degli uomini ha perso la fede, è diventata pagana, vive da naturalista, pensa solo al benessere materiale e corporale, l’aldilà è stato cancellato dalla coscienza di molti e i pochi che ci credono ancora sono stati abbandonati dall’Episcopato (tranne qualche rarissima eccezione) e da molti Sacerdoti (non tutti) che non danno più i sacramenti. Il fine ultimo dell’uomo non è più salvarsi l’anima, ma curarsi, guarire, non soffrire, mangiare, bere e dormire, mai patire e mai morire.

Molte libertà sono state abolite, ma quella che è più di tutte è stata cancellata è la libertà di fare il bene, infatti si può fare il male morale, gli aborti sono ancora praticati negli ospedali, ma l’assistenza spirituale ai moribondi è proibita, potrebbe nuocere alla salute del corpo … di una persona che sta per morire ed entrare nell’eternità; è proibito partecipare alla Messa, per carità! ci si infetterebbe con l’influenza, che è pericolosa non in sé ma a causa dei posti letto tagliati dai politici nei nostri ospedali da 10 anni a questa parte. Si pensi che solo nel Lazio son stati chiusi ben 16 ospedali.

L’uomo è il centro e il fine di ogni cosa, non deve morire, non è finito, creato, contingente, caduco, ma lo si vorrebbe imperituro, è il nuovo “trans/umanesimo” panteistico, è il culto dell’uomo che è la caratteristica principale del Regno dell’Anticristo (San Pio X, Enciclica E supremi, 1903).

Le leggi liberticide aumentano sempre più, siamo chiusi in prigione a casa nostra, per di più con un ateismo di “chiesa” decretato dalla Conferenza Episcopale, che ci priva anche del conforto spirituale, l’importante è pensare alla salute del corpo (anche se mancano gli ospedali e i macchinari di ventilazione). Questo regime di polizia (clericale e civile) si sta estendendo a tutto il mondo, non solo in Europa, ma nel nord America, nell’America del sud, in Africa, nell’Asia. È il Mondialismo di una entità nascosta che governa e dirige ogni cosa contro Dio e l’aldilà, facendoci accettare ogni cosa senza spargimento di sangue (almeno per ora) con la scusa di procurarci il mantenimento del bene della nostra salute corporale.

La tragedia è questa: malessere temporale/civile, stato di prigionia protratta, fallimento di attività commerciali, la Nazione in ginocchio e gli uomini di Chiesa che ricordano Antioco Epifane ai tempi dei Maccabei (164 a. C.), soltanto che adesso non ci sono più uomini pronti a combattere per Dio contro il tiranno, come fecero i Maccabei.

d. Curzio Nitoglia