Ritiro quaresimale per omosex
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«Arriveranno dalla Sicilia alla Valle dAosta, da grandi città e da piccoli centri per conoscersi, raccontarsi e scoprire insieme i segni di speranza che albergano nelle loro vite. Sono le donne e gli uomini credenti ed omosessuali che parteciperanno al II Forum dei Cristiani Omosessuali Italiani (FCOI), che avrà luogo da venerdì 30 marzo al 1 aprile 2012 ad Albano Laziale (Roma).

Diamo un po
le cifre di questo evento biennale, unico in Italia, in cui sono coinvolti 30 volontari, 17 gruppi di credenti omosessuali, il progetto Gionata (www.gionata.org), NoemiForum e cinque gruppi di lavoro tematici.

Tre giorni in cui sono previsti due laboratori interpersonali per uomini e donne (il venerdì), due workshop di discussione tematici (il sabato), momenti di preghiera comunitaria, uno stand librario e lincontro-dibattito con il teologo Vito Mancuso, autore di numerosi saggi tra cui Io e Dio’ (2011, Garzanti) e La vita autentica’ (2009, edizioni Cortina Raffaello).

Ma il Forum 2012 non sarà solo un momento dincontro di storie e cammini di fede ma sopratutto cercherà di far riflettere i partecipanti sul cammino quotidiano, presente e futuro, dei cristiani omosessuali italiani perchéLe cose vecchie sono passate: ecco ne sono nate di nuove’ (2 Corinzi 5, 17)». (Gay e lesbiche cristiani s'incontrano al Forum di Albano - 30 marzo/1 aprile 2012)

Il nome del menzionato teologo, di cui già ci occupammo, credo che possa già rappresentare una garanzia sulle modalità e sui contenuti di tale incontro di formazione. Ora, occorre precisare. L’incontro si terrà presso i Padri Somaschi; anche qui, abbiamo una bolla ecclesiastica.

La cosa in sé potrebbe rappresentare una buona iniziativa, se potesse essere mezzo utile al fine della conversione dalla vecchia alla nuova vita. Purtroppo però, in perfetto Mancuso style, il sito portavoce di tale progetto tradisce il pensiero che anima le sue convinzioni: non rinunciare al peccato, ma confidare nella grazia divina. Questo perché occorre dare, secondo costoro, spazio alla divina Misericordia. Il tutto, ovviamente, condito da citazioni bibliche! Quelli contro il vizio impuro contro natura (chiamiamolo per quel che è!) sono solo una «manciata di passi»! sostengono trionfanti! La vecchia teologia della Chiesa è da rivedere, approdando a più «umane» rassicurazioni spirituali. Come può Dio condannare l’amore fisico anche se verso lo stesso sesso? Queste, le farneticazioni strampalate di disperanti ragionamenti utilitaristici, miranti all’unico fine di giustificare le proprie malefatte.

Che dunque? Non dobbiamo avere misericordia del peccatore? È chiaro! Lo siamo tutti! È necessario usare misericordia e comprensione! Quel che è invece contro la carità è ingannare il peccatore lasciandolo agonizzare nel letto della sua patologica situazione, senza porgergli il rimedio che gli renderebbe la vera pace e la vera salute.

Questo è ancor più vero nel caso di specie, dove le argomentazioni di tali grandi teologi si fondano su asserti non provati. Fondamentalmente la linea apologetica dell’omosessualità libera e cristiana viene giustificati su questi due postulati:

1) omosex si nasce;
2) Dio perdona anche se pecchi.

Che l’omosessualità sia geneticamente determinata è cosa tutta da provare. Ma anche qualora fosse, si tratterebbe comunque di una deviazione patologica (se volete genetica) del percorso della natura. Da cosa ricavo tanta sicumera? Il rapporto omosessuale non è fecondo, non porta alla vita, ma all’estinzione: una cosa del genere non può che essere patologica. Ma sappiamo che nel 99% dei casi, questo non si verifica: omosessuale si diventa, non si nasce.

Il secondo argomento è ancora più sottile. Dio perdona sempre e perdona chiunque e qualunque peccato. Sappiamo, però, che il peccato contro lo Spirito Santo non riceve perdono in eterno. Che tipo di peccato è questo? La casistica teologica identifica una serie di fattispecie. Ci interessa tuttavia ricordare che l’atteggiamento di fondo di ognuno di questi sia la stessa avversione al perdono: pensare di salvarsi senza merito, credere di non aver bisogno di conversione è rendere Dio bugiardo. Lo insegna San Giovanni nell’epistola. Se diciamo di non essere peccatori, assegniamo la menzogna su Dio. Questo ci pone in un atteggiamento di chiusura verso l’effusione della divina Misericordia. In pratica si verifica l’esatto contrario di quanto auspicato dai teologi pro omosex!. Dio perdona, certamente!, ma occorre chiedere il perdono!

Cade, in questo modo, tutto il castello di carta costruito a difesa dell’atto omosessuale cristiano, frutto del migliore e più atletico pensiero modernista, che null’altro è, se non piena coincidenza col lievito dei farisei. La vita sessuale cristianamente vissuta è molto semplice; essa si fonda su pochi presupposti essenziali. Se cadono quelli, tutto il mondo della purezza viene meno e deve ricevere giustificazione ipocrita, scaturente da una dissociazione dislessica della vita dello spirito. Essere cristiano significa amare; l’impurità rende l’uomo incapace di amare.

Invito tutti gli omosex a vivere una Santa Quaresima, convertendosi di cuore a Dio, senza ipocrisie o inutili, dannose debolezze.

Stefano Maria Chiari




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