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La democrazia dei colpi alla nuca
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Strano: RaiNews24, il notiziario «alternativo» della RAI, quello che sostiene lo sforzo della Nirenstein per la censura su internet, proprio nel giorno in cui tornavano le vittime dell’aggressione israeliana è entrato in sciopero.

Sul video si alternano giornalisti di RaiNews 24 che protestano per come la loro libertà di stampa viene decurtata, che si auto-incensano e si auto-compiangono. Uno spettacolo di narcisismo ripugnante ma in fondo molto opportuno: così non danno le notizie sul raid israeliano e sui morti, i desaparecidos, i pestati e i dissanguati. Il giorno dopo, già l’aggressione israeliana è scomparsa dai notiziari.

In mancanza di RaiNews impegnata per la sua libertà, raccolgo qui quasi alla rinfusa un po’ di agenzie:

Iara Lee
   Iara Lee
«MEDIO ORIENTE: BLITZ; CINEASTA, OPERATORE WEB UCCISO CON COLPO ALLA NUCA (ANSA) - SAN PAOLO, 3 GIUGNO - I commando israeliani che hanno assaltato la Mavi Marmarà, hanno ucciso l’operatore internet della nave turca con un colpo alla nuca. Lo ha raccontato in televisione la cineasta brasiliana Iara Lee, che seguiva l’operazione per girare un documentario sulla Freedom Flotilla. Secondo la testimone, l’uomo ‘si trovava sul ponte di comando, proprio dove sono entrati i commando. Abbiamo trovato il suo corpo riverso, con un foro di proiettile alla nuca’, ha detto la regista di origine coreana da Istanbul, dove è ricoverata dopo cinque giorni di prigionia nel carcere israeliano di Beer Sheva. Lee ha aggiunto che, secondo il conteggio dei pacifisti, i morti sarebbero 19, ma che molti corpi sono scomparsi, gettati in mare dai membri dei commando israeliani. ‘Ci sono anche molti feriti gravi che sono in ospedale a Tel Aviv, gente in fin di vita che non siamo riusciti a portar via di là e che adesso rischia davvero la vita’, secondo la regista. ‘Mi hanno confiscato videocamera e lenti per 150 mila dollari, ma siamo riusciti a nascondere alcune riprese tenendocele addosso, nelle perquisizioni non le hanno trovate, adesso potremo mostrarle al mondo’, ha concluso. (ANSA). XCN 03-GIUGNO-10 16:46 NNN».

Questa testimone si chiama Iara Lee, ed è una regista brasiliana di origine coreana. Ovviamente una terrorista islamica: mente per conto di Ahmadinejad.

«MEDIO ORIENTE: BLITZ; LUPPICHINI, TESTIMONE CONTATI ALMENO 19 MORTI HA VISTO CADAVERI GETTATI IN MARE (ANSA) ROMA, 3 GIUGNO - Un’infermiera australiana di 25 anni Jenny Campbell, a bordo della Mavi Marmara con il marito durante il blitz italiano di lunedì, ha raccontato a Manolo Luppichini - uno dei sei attivisti italiani fermati – di ‘aver contato almeno 19 morti nell’infermeria della nave’. E ha riferito di ‘aver visto più di un corpo gettato in mare dai commandos israeliani’. Lo ha raccontato ai giornalisti lo stesso Luppichini appena giunto a Roma da Tel Aviv. (ANSA). RF 03-GIUGNO-10 18:40 NNN».

Luppichini è un terrorista islamico, esattamente come Jenny Campbell, infermiera australiana. E chi crede ai terroristi islamici?

Furkan Dogan
   Furkan Dogan
Secondo il medico legale che ha fatto l’autopsia di Furkan Dogan, 19 anni, cittadino americano di origine turca – uno dei nove uccisi, tutti turchi – il ragazzo è stato colpito a bruciapelo con cinque colpi d’arma da fuoco: uno al torace e quattro alla testa. Sembra la conferma dei colpi alla nuca di cui parlano  i terroristi di cui sopra. (Furkan Dogan Was Shot Five Times, Including Four Times in Head)

«Nicola Enchmarch, una neozelandese che era sul ponte, dice che i commando giudei hanno sparato all’impazzata, erano ‘molto aggressivi e minacciosi’ fin da subito, hanno tirato anche ‘qualche tipo di bombe al gas e di bombe al suono’. L’attacco è durato 45 minuti, poi lei, che era scappata nel ponte inferiore, è stata catturata, ammanettata e ammassata con centinaia di altri: molti uomini erano anche bendati, costretti per 17 ore a stare in ginocchio, le mani legate dietro la schiena, in  condizioni ‘orribili, senza poter usare la toilette’. I palestinesi vengono trattati nello stesso modo ogni giorno, ma non pretendono di andare alla toilette. Anzi, i musulmani non usano la toilette, perchè sono primitivi sub-umani. Solo i terroristi coreani, brasiliani, neozelandesi considerano umiliante essere tenuti in ginocchio per 17 ore, picchiati e non poter usare il gabinetto: devono ancora imparare molto di come si vive sotto il comando sionista».


«Sarah Colborne, britannica, direttrice della Palestine Solidarity Campaign, ha testimoniato al Guardian: ‘Si vedevano i raggi rossi dei puntatori laser andare qua e là sulle teste dei passeggeri’. Ha visto ‘il primo passeggero  colpito a morte. Lo hanno trascinato al ponte inferiore. Era colpito alla testa, è morto poco dopo. I proiettili sibilavano da ogni parte. Abbiamo chiesto agli israeliani di smettere: in inglese, abbiamo implorato: ‘Non resistiamo, per favore aiutate i feriti’. Invece di aiutare i feriti hanno circondato il salone puntando i mirini laser sulle teste di alcuni’. Questo per identificare quelli che cercavano il martirio, in quanto terroristi. Secondo la Colborne, hanno anche ammanettato la squadra medica che era sulla nave, impedendole il soccorso dei feriti».
(Returned British activists describe Israeli ‘massacre’)

«MEDIO ORIENTE: BLITZ; TESTIMONI, CORPI BUTTATI A MARE, FORSE PIU’ MORTI (ANSA) - ROMA, 3 GIUGNO - Alcuni attivisti filopalestinesi e testimoni del blitz israeliano contro la nave turca Mavi Marmarà hanno messo in dubbio il bilancio delle vittime, che secondo le autorità turche è di nove morti, ritenendo che sia molto più alto. Secondo un attivista spagnolo, Manuel Tapial, i morti si aggirerebbe tra i 16 ed i 20, mentre la cineasta brasiliana Iara Lee, a bordo della nave per girare un documentario, ha parlato di 19 vittime. Entrambi i testimoni hanno parlato di corpi gettati in mare dai militari israeliani, il che significa che potrebbero esserci alcuni dispersi. In più, secondo la cineasta, ‘ci sono molti feriti gravi che sono in ospedale a Tel Aviv, gente in fin di vita che non siamo riusciti a portar via di l… e che adesso rischia la vita’. Anche secondo il presidente della ong islamica turca IHH, Bulent Yildirim, che era bordo della nave ed è rientrato nella notte a Istanbul dopo essere stato rilasciato dalle autorità israeliane, il bilancio potrebbe essere più alto. ‘Ci hanno reso nove corpi - ha detto Yildirim - Le famiglie li identificheranno. Ma la lista dei martiri è più¬ lunga. Ci sono delle persone disperse’, ha detto. (ANSA). PZ 03-GIUGNO-10 17:14 NNN».

«NAZARETH – Un membro arabo del Parlamento israeliano, a bordo della flottiglia internazionale attaccata lunedì  scorso (1.6.2010) mentre stava cercando di portare aiuti umanitari a Gaza, ha accusato ieri Israele di aver voluto intenzionalmente uccidere attivisti  di pace perché fosse un modo per scoraggiare convogli futuri.

Haneen Zoubi ha detto che navi da guerra israeliane hanno circondato la nave ammiraglia, la Mavi Marmara e sparato su di essa, pochi minuti prima che un commando si calasse da un elicottero direttamente sopra le loro teste. Ai passeggeri terrorizzati è stato intimato di uscire fuori sul ponte e su di loro è stata spruzzata dell’acqua. Ha detto di non essere a conoscenza di alcuna provocazione o di resistenza da parte dei passeggeri, tutti disarmati. Ha poi aggiunto che pochi minuti dallì’inizio del raid, tre corpi venivano portati nella sala principale sul ponte superiore in cui lei e la maggior parte dei passeggeri venivano confinati. Due avevano ferite di arma da fuoco alla testa; suppone che siano state esecuzioni.

Due altri passeggeri lentamente morivano dissanguati in una sala, mentre i soldati israeliani ignoravano i messaggi  in ebraico, da lei pronunciati alla finestra, per chiedere aiuto medico per salvarli. Ieri i partiti di destra hanno lanciato i loro primi attacchi alla signora Zoubi, chiedendo la revoca della sua immunità parlamentare e la sua espulsione dal Parlamento. Danny Danon, un membro del partito Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu, ha richiesto che la signora venisse «processata per tradimento».




Ecco i pericolosi terroristi della Mavi Marmara


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Infatti Israele è la sola democrazia etnica del Medio Oriente, e può togliere lo status parlamentare ad un deputato di razza inferiore.

Lo garantisce il dirigente del B’Nai b’rith Italia, deputato finiano, il vero Kippà:

Alessandro Ruben
   Alessandro Ruben
«MEDIO ORIENTE: BLITZ; RUBEN (PDL), BENE DECISIONE GOVERNO SU INCHIESTA. ISRAELE E’ STATO DEMOCRATICO (ANSA) - ROMA, 3 GIUGNO – ‘Condivido e sostengo la decisione del governo italiano di aver votato contro l’istituzione di una inchiesta internazionale che giudicasse il comportamento dei militari israeliani durante l’assalto alla flottiglia pacifista. Israele, essendo uno Stato democratico ha dimostrato di essere legittimato a condurre un’inchiesta indipendente con obbiettiva capacità a livello nazionale’. Lo dice il deputato del Pdl Alessandro Ruben che aggiunge: ‘Sono convinto che l’azione del governo italiano sia volta non a giudicare i fatti in sè con i loro purtroppo tragici costi in vite umane, ma a comprendere il quadro strategico generale del Medio Oriente che vede crescere il fronte del rifiuto alla legittimità e all’esistenza dello Stato di Israele’. ‘E’ ora - spiega - di dire basta all’ipocrisia di chi fa finta di non intendere ciò che realmente sta accadendo in quell’area. In questo contesto sono convinto che Israele vada difeso e sostenuto pur non tacendo quando può commettere errori, perchè un Israele debole o isolato dal contesto internazionale è il più grande regalo che si può fare alle forze terroristiche e a quelle organizzazioni, anche statali, che sperano in un Occidente silenzioso, distratto e lontano’ (ANSA). LC 03-GIUGNO-10 17:49 NNN».

«Israele è debole e isolato, tant’è vero che il governo italiano la sta aiutando militarmente, e le vende armi: se ci sarà una guerra, saremo al suo fianco».


Da il manifesto del 04/06/2010:

«Un trattato del 2003 stabilisce strette relazioni militari tra i due Paesi. Ma è tutto secretato. Il nostro Paese ha importanti relazioni militari con Israele. L’anno scorso le manovre militari NATO-Turchia-Israele, annullate all’ultimo momento da Ankara come ritorsione per l’offensiva militare dello Stato ebraico a Gaza, si sono svolte in Sardegna, con la sola partecipazione dei velivoli italiani ed israeliani. Alla base di Decimomannu (Cagliari) hanno fatto scalo, infatti, una dozzina di aerei del Paese mediorientale, impiegati, addirittura, in quelle che il Corriere della Sera ha definito ‘prove di guerra’.

Il nostro Paese nel 2005 ha approvato la legge di ratifica dell’Accordo di cooperazione militare fra i due Paesi, firmato nel 2003 dall’esecutivo Berlusconi. L’Accordo definisce le linee direttrici della cooperazione militare nei seguenti aspetti: formazione e addestramento, partecipazione di osservatori a manovre militari, visita di navi ed aerei, politica degli approvvigionamenti e industria per la difesa, interscambio dei materiali d’armamento, ricerca e sviluppo e produzione militare. Inoltre i due Paesi incoraggeranno le rispettive industrie del settore. Nulla viene detto sul raccordo con la legge 185/1990 che, nel disciplinare il commercio delle armi italiane, vieta le vendite a Paesi in guerra e responsabili di gravi e accertate violazioni delle convenzioni internazionali dei diritti umani. C’è il rischio che l’intesa con un Paese belligerante allenti i vincoli imposti dalla legge citata. Addirittura, le attività svolte in base al predetto Accordo sono sottoposte a vincoli di segretezza, pertanto neppure il Parlamento può sapere cosa effettivamente viene fatto in base all’Accordo.

‘Nel corso degli ultimi due anni - evidenzia la Rete Italiana per il Disarmo (che raccoglie oltre 30 organismi impegnati sul tema del controllo degli armamenti)- le vendite autorizzate di armamento verso il governo di Tel Aviv hanno superato complessivamente i due milioni di euro, ed hanno riguardato in particolare armi di calibro superiore ai 12,7mm e aeromobili, sistemi d’arma ad energia diretta e apparecchiature elettroniche’. Tra le imprese coinvolte in queste operazioni di vendita troviamo Simmel Difesa, Beretta, Northrop Grumman Italia, Galileo Avionica, Oto Melara ed Elettronica».


Il ministro Ronchi, cameriere di Fini, si è recato a rendere omagio e solidarietà a Ricardo Pacifici, leader della comunità minacciata nellla sua stessa esistenza.

Nessuna solidarietà nè domanda sui Corpi gettati a mare, sulla decina di scomparsi di cui non si sa più nulla, feriti lasciati dissanguare. E sui i classici colpi alla nuca: un classico di quando a farlo era il KGB, a cui applaudivano Fiamma Nirenstein, Giuliano Ferrara, allora comunisti, che ci volevano portare sotto il regime comunista. Adesso hanno cambiato bandiera, sono «di destra», ma la voglia dei colpi alla nuca è rimasta. La bandiera cambia, l’insensibilità e la crudeltà restano.

Allora, coloro che venivano designati per il trattamento col colpo alla nuca erano prima de-umanizzati, derisi, demonizzati come «nemici del popolo». Giuliano Ferrara, discendente di una famiglia di dirigenti del Partito Comunista Italiano, dirigente comunista lui stesso, ha mantenuto l’abitudine. Ecco come de-umanizza le vittime dell’aggressione israeliana:

«Una masnada di hooligan ‘umanitari’ eccitati dal proprio antisemitismo più o meno consapevole. Qualche araldo di Bin Laden, parecchi squadristi turchi filo Hamas. Qualche pacifista con pugnale e spranga in mano, qualche crocierista delle disgrazie altrui con il frisson eroico-impegnato del turista di guerra mediorientale che non vede l’ora di tornare per raccontare agli amici. E anche un numero non marginale di utili idioti». (Editoriale del Foglio di Giuliano Ferrara, 3 giugno 2010)

Attenzione, nulla qui è innocuo: prima gli insulti e le diffamazioni, le calunnie, le derisioni e le de-umanizzazioni, poi arriva il colpo alla nuca.

Bisognerebbe chiedere ai sette milioni di contadini ucraini eliminati come «kulaki» e come sabotatori dei raccolti sovietici. Peccato che non possano parlare: vi spiegherebbero quanto siano duri, quei padroni senza pietà.



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