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Nirenstein: anche Amnesty antisemita
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Fiamma scatenata. Insieme ad un folto gruppo internazionale di neocon e sayanim della lobby, ha firmato una ingiunzione ad Amnesty International perchè «congeli ogni contatto con la branca finlandese (di Amnesty) licenzi Johansson e smetta di demonizzare Israele». Questo Johansson, Frank Johansson, è il direttore della sezione finnica di Amnesty. In un suo blog, basandosi sulla sua esperienza in loco, ha definito Israele nilkki, ossia più o meno uno Stato schifoso, spazzatura (a scum state) per le sue sistematiche violazioni dei diritti umani. Enorme e immediata protesta dell’apparato di propaganda (hasbara), e Johansson ha porto le sue scuse.

Non basta. Esiste un ente ebraico chiamato NGO Monitor (Controllore delle ONG), che è un po’ quel che Informazione-Corretta (e le sue varie copie nel mondo, tutte create su un modello unico, dettato dall’ufficio Hasbara centrale) fa per la stampa: come questa censura e cerca di intimidire i giornalisti, così NGO Monitor prende di mira le organizzazioni non-governative che, operando spesso sul campo, dicono la verità sulle atrocità sioniste: esse abusano, secondo i monitor sionisti, di «retorica morale e umanitarismo».







Basta consultarne il sito per vedere con quanta foga i monitor demonizzino Richard Goldstone, il giurista autore dell’omonimo rapporto che, per conto dell’ONU, ha documentato i delitti israeliani durante l’operazione Piombo Fuso. Amnesty International, che ha dato un contributo al Rapporto, non poteva non essere colpita.

Sicchè NGO Monitor ha colto al balzo l’occasione della frase del finlandese (accade che uno si esasperi, quando vede personalmente l’umanitarismo sionista) per invocare, o ordinare, «una valutazione indipendente dei pregiudizi nelle attività e pubblicazioni di Amnesty, specialmente nei confronti di Israele».

Richard Goldstone
   Richard Goldstone
«Il linguaggio volgare, accompagnato alle campagne politiche e legali che Amnesty ed altri stanno scatenando contro Israele, non devono essere tollerate», scrivono i firmatari (evidentemente a qualcuno che obbedisce ai loro ordini); la dichiarazione di Johansson «è indicativa dellideologia anti-israeliana che permea Amnesty International, e che ha condotto a invocare un unilaterale embargo sugli armamenti ad Israele, e a false accuse dicrimini di guerraisraeliani edeliberati attacchi ai civili’»...Tra virgolette, perchè solo gli antisemiti ritengono che Israele – che ha massacrato 1.500 civili a Gaza, di cui 400 bambini – attacchi deliberatamente i civili con le sue bombe al fosforo Made in USA.


In una precedente lettera, NGO Monitor aveva accusato Amnesty per un altro fatto, così descritto:

«Ben White, autore di una pubblicazione dal titolo grossolanamente immorale di Israeli Apartheid - a BeginnersGuide’, è stato chiamato a varie conferenze di Amnesty GB che attaccavano Israele. Queste incitazioni allodio sono unaltra prova che il programma di Amnesty è del tutto incoerente con la sua pretesa di sostenere principi morali e diritti umani universali».

Yitzhak Shapira
   Yitzhak Shapira

Ecco una bella lezione dai maestri assoluti in principii morali e diritti umani: gente che ha imparato la lezione del rabbino Yitzhak Shapira, il quale ha recentemente decretato che è talmudicamente lecito uccidere un gentile, anche se giusto, se minaccia Israele; uccidere i bambini di un leader per far pressione su di lui, e tanto più uccidere i bambini in genere, se la loro presenza mette in pericolo l’esistenza di un israeliano. I bambini dei palestinesi non solo possono, ma devono essere uccisi, perchè cresceranno e saranno nemici di Israele. (West Bank rabbi: Jews can kill Gentiles who threaten Israel)




Forse interesserà sapere alla Nirenstein che l'utilizzo del fosforo è crimine di guerra


Amnesty International deve imparare che questi sono i principii morali vigenti nell’età messianica; altrimenti occorre che una commissione indipendente la metta sotto controllo: indipendente, per esempio, l’Osservatorio sul pregiudizio anti-ebraico, emanazione del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, che aiuta la Fiamma a stilare le liste dei siti informativi (dunque antisemiti) da far chiudere; operazione anche questa montata secondo un modello centralizzato, concepito e diretto dal un esperto australiano super partes chiamato Andrè Oboler, definito chief executive officer of Zionism on the Web, collaboratore del B’nai B’rith e guerriero di un ente chiamato (JIDF) Jewish Internet Defense Force, sostanzialmente l’esercito israeliano (IDF) sul web: non si fanno prigionieri.

Ecco la lista dei firmatari che vogliono lo stesso trattamento per Amnesty: tutta gente nota per la sua oggettività e la sua assenza di pregiudizi.

The NGO Monitor statement was signed by
Harvard law professor Alan Dershowitz;
Ruth Wisse, that university’s Martin Peretz Professor of Yiddish Literature and Professor of Comparative Literature;
Yehuda Avner, a former ambassador to the UK and Australia;
Fiamma Nirenstein, vice president of the Italian Chamber of Deputies’s Committee on Foreign Affairs;
Elliott Abrams, a former US deputy national security adviser for global democracy strategy; UCLA’s Prof. Judea Pearl, president of the Daniel Pearl Foundation;
Mideast expert and commentator Tom Gross;
and Douglas Murray, director of the London-based Centre for Social Cohesion think tank.



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