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Saint-Yves d’Alveydre: il profeta delle sette (1)
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È davvero strano quando ci capita di leggere un testo di storia qualunque, scritto da un qualsiasi autore italiano o straniero, trovare la stessa pedissequa ripetizione di date e fatti più o meno cronologicamente ordinati. A ciò si aggiunge il commento dello «storico» quasi sempre inserito nel solco degli immortali ed illuminati principi nati nel 1789.

Dunque la storia, prima di quella data, o non esisteva, o era scritta da dementi. Chi ora si pone fuori da quel solco, o è un revisionista o un fascista. Questo modo di ragionare ha contaminato anche la Chiesa Cattolica che, dopo il Concilio Vaticano II, ignora assolutamente tutto quello che il magistero aveva conclamato prima.

Insomma, se non ci fossero stati questi due avvenimenti, rivoluzione francese e Vaticano II l’umanità avrebbe rischiato di diventare un branco di beoti e di babbei.

Per tornare alla storia, non esiste assolutamente nessuna causa, nessun personaggio, al di fuori dei soliti noti, che abbia con la sua opera, con la sua dottrina spinto la nave della storia stessa, nella direzione che ha preso, ma peggio, nessuna forza nascosta ha contribuito a fare il mondo come oggi ce lo troviamo davanti. Guai poi a dire che Dio, che per i cattolici (Vaticano II o no) è comunque il Padrone e Signore della storia, abbia concesso al suo antagonista, il maligno, la possibilità di provare le sue creature come oro fino nel crogiuolo.

Volenti o nolenti, comunque esistono personaggi che, da dietro le quinte e lontani dalla ribalta della storia, lavorano alla realizzazione di una «Grande Opera» ed alla creazione di un Novus Ordo Seclorum» (1).

Insomma per dirla con Benjamin Disraeli (2):

«Il mondo è governato da tuttaltri personaggi che neppure immaginano coloro il cui occhio non arriva dietro le quinte».

In un precedente articolo ho presentato uno di questi illustri incogniti o meglio sarebbe dire «Superiori Incogniti»: Jan Amos Kominsky detto Comenius: ora tocca ad un suo epigono che, partendo e mantenendo il suo « illuminato» programma, apporta modifiche tattiche necessarie dopo un secolo e mezzo a correggere la rotta del medesimo. Il personaggio in questione è Alexandre Saint-Yves d’Alveydre.

La vita

Alexandre Saint-Yves d’Alveydre
  Alexandre Saint-Yves d’Alveydre
Alexandre Saint-Yves d’Alveydre nasce a Parigi il 26 marzo 1842. Da subito dimostra un carattere difficile, ribelle, tanto da indurre suo padre, come nel costume dell’epoca, a chiuderlo in un collegio. La scelta dell’istituto cade su quello fondato e diretto da un ex magistrato il De Metz, persona molto colta e membro del prestigioso Istituto di Francia. De Metz era sicuramente un uomo che non avrebbe sfigurato se fosse vissuto ai nostri giorni: si proclamava cattolico, ma di un cattolicesimo sui generis che, in sostanza, era molto poco ortodosso, soprattutto in tempi in cui ancora la Chiesa era governata da pontefici molto ligi al magistero e al Depositum Fidei. Oltre a questo, De Metz manifestava simpatie per gli ambienti occultisti ed apprezzava molto il pensiero e l’opera di Antoine Fabre d’Olivet (3). La forte personalità di De Metz esercitò un fascino;

particolare sul giovane Saint-Yves e proprio attraverso questo illustre personaggio Alexandre fu guidato verso lo studio delle opere di Joseph De Maistre (1753-1821) e del filosofo Louis Amboise De Bonald (1754-1840). Tutta questa schiera di intellettuali contribuirono in maniera determinante alla formazione culturale, anche se quello che lasciò in lui una traccia veramente indelebile fu sicuramente la figura di Fabre d’Olivet. Il giovane ribelle diventa così uno scolaro modello, ottenendo risultati pregevoli in medicina navale e filosofia della storia.

Fabre d’Olivet
  Fabre d’Olivet
Dopo il servizio militare prestato nella marina militare francese, si trasferisce nelle Isole del Canale o Normanne, dove entra in contatto con tutta una schiera di esuli politici tra cui Victor Hugo. Qui ha la fortuna di incontrare Madame Virginie Faure, la quale custodisce con zelo, il compendioso archivio lasciato dal suo «maestro» Fabre d’Olivet, archivio a cui Saint-Yves era naturalmente molto interessato, ma che fino a quel momento non era stato in grado di rintracciare. Presentatasi finalmente l’opportunità di poterlo consultare, Alexandre si immerse in un profondo studio del medesimo, approfondendo in cinque anni di consultazioni l’opera dell’occultista e facendolo così diventare la solida base del suo sistema di pensiero.

Nel 1870 partecipa alla difesa di Parigi contro l’esercito tedesco. La sua vita subisce una vera e propria svolta, quando incontra la contessa Keller una nobildonna di origini triestine molto ricca: ella, è imparentata dalla parte di una sorella, con lo scrittore francese Honoré de Balzac. (4)

Alexandre Saint-Yves sposa la Keller ed ella non introduce nei circoli aristocratici più esclusivi d’Europa, ma gli consente anche di poter godere di quella tranquillità economica necessaria per potersi consacrare interamente ai suoi studi sull’occultismo.

Lo spirito, nonostante tutto, ha bisogno, per svilupparsi e salire a grandi altezze, anche di essere liberato dall’insicurezza quotidiana della materialità. Nel 1880 Saint-Yves veniva insignito del titolo nobiliare di marchese d’Alveydre.  (5)

Qualche anno più tardi, siamo intorno al 1885, come ci riferisce lo scrittore francese Pierre Virion (5) comincia a farsi sentire la sua presenza nei milieu martinisti, mentre due anni più tardi, siamo nel 1887, stringe amicizia con Gérard Encausse più noto come il mago Papus, e si è già reputato come uno dei migliori interpreti e conoscitore della Kabala ebraica. Papus scrive la prefazione all’opera di Saint-Yves L’Archeometra e si esprime così nei suoi confronti:

«Saint-Yves ha consacrato la maggior parte della sua vita alla difesa e alla diffusione di una certa forma di organizzazione sociale: la Sinarchia».

A questo punto conviene fare una digressione per poter meglio comprendere quello che storicamente sta succedendo e quale tipo di influenza Saint-Yves comincia ad esercitare sugli ambienti più o meno occulti che lavorano, con insistenza e l’alacrità, al raggiungimento di certi obiettivi.

Seguiamo, per comodità, una cronologia storico temporale precisa ed in ciò lasciamoci guidare da Pierre Virion.

Il 12 maggio 1849 compare sul prestigioso giornale britannico The Globe (7), un articolo anonimo sicuramente ispirato, se non proprio scritto di suo pugno, da Henry John Temple, terzo visconte di Palmerston (1784-1865) massone di elevato grado e primo ministro di Sua Graziosa Maestà britannica (8). L’escamotage di pubblicare dei pezzi, o delle note su grandi giornali in una forma anonima, è sempre stato un uso abbastanza comune in tutte le epoche storiche. In Francia, ad esempio, durante la presidenza del generale De Gaulle, il suo collaboratore e consigliere più stretto, il conte Richard Coudenhove Kalergi (9), soleva far pubblicare su Le Figaro degli elzeviri di commento e spiegazione delle decisioni che il generale prendeva sul terreno della politica interna e soprattutto estera. Erano un po’ gli ordini di servizio rivolti essotericamente ai lettori ed esotericamente ai ristretti circoli e cancellerie internazionali. In quest’articolo, che mai nessuno cita nei testi di storia, c’è il programma che la Massoneria ha stilato per un nuovo ordine europeo e mondiale fino alla prima guerra mondiale.

L’articolo esordisce con un’analisi di quanto successo nel 1848 con lo scoppio simultaneo di tutta una serie di moti insurrezionali « popolari spontanei» a cominciare da Parigi 24 febbraio per finire con quello di Venezia il 22 dello stesso mese mentre il giorno 23 segna la fine delle cinque giornate di Milano e lo scoppio, in Italia, della prima guerra d’indipendenza.

Tutta questa serie di tumulti viene definita, nell’articolo, come

«la prima scena di un dramma fecondo dai risultati più larghi e pacifici».

L’ordine stabilito con il congresso di Vienna nel 1815 è arbitrario e deve essere sostituito per arrivare ad «una nuova configurazione dell’Europa» che veda l’instaurazione di un nuovo potente grande regno tedesco il quale faccia da muro di separazione tra la Francia e la Russia; uno Stato cuscinetto polacco magiaro (la Cecoslovacchia, Polonia, Ungheria) cuscinetto che completi l’opera di separazione tra l’Occidente e la Russia e, sentite un po’, cosa davvero particolare: «Un regno dell’Italia superiore (10) sotto casa Savoia. L’Inghilterra non vuole più, come interlocutore, l’Austria scelta, a causa dell’insicurezza di Giorgio III, allora concentrato sulla risoluzione del problema delle colonie americane, ma al suo posto la Prussia avviata a diventare il solco tracciato dalla spada «luminosa» di Federico II la nazione di riferimento al centro d’Europa. Non più quindi una odiata nazione cattolica alla testa dei tedeschi, ma una sicura e forte nazione protestante.

«La Germania può esistere ugualmente indipendentemente dal fatto che la sua capitale sia Francoforte o Berlino» afferma l’anonimo estensore dell’articolo.

A tutto ciò manca ancora la ciliegina sulla torta:

«Lalleanza (tra Germania ed Inghilterra) dovrà essere rafforzata con una entante cordiale tra Gran Bretagna e Francia cosa che farà di Lord Palmerston, il diplomatico più abile che questepoca abbia mai visto».

Le tappe fondamentali e topiche del processo sono tre: il congresso di Parigi del 1856, la guerra austro prussiana (per noi italiani terza guerra d’indipendenza) del 1866, la breccia di Porta Pia del 1870.

A ciò si aggiunge la guerra di Crimea per tappare la Russia dentro il Mar Nero impedendole di diventare una grande potenza navale antagonista dell’Inghilterra nel Mediterraneo e, conseguenza diretta di questo scontro armato, l’investitura a livello europeo del Piemonte come nazione guida della nuova Italia.

La naturale alleanza tra due nuove creature nazionali come l’Italia e la Prussia, poi Germania, serve per smantellare definitivamente la supremazia dell’impero austroungarico al centro d’Europa e creare una nuova entità sovranazionale formata dai regni della Confederazione Germanica che prenderà il nome di Germania. Altro punto cardine di questo vasto progetto è la cancellazione in Italia dello Stato Pontificio e dell’autorità papale dalla nuova nascente Europa.

Contemporaneamente gli stessi anni, negli Stati Uniti, due personaggi di primissimo piano di grande caratura nell’universo settario, s’incontrano e prendono l’iniziativa della creazione di una super Massoneria il cui ambito è riservato soltanto ad una selezionatissima élite di emeriti cioè gli appartenenti al grado dal trentesimo fino al trentatreesimo del rito scozzese ed ai pari grado di del rito di Memphis e Misraïm. La nuova creatura, guidata essenzialmente dai capi dei supremi consigli di 33° prenderà il nome di Palladismo (11). I due personaggi sono Giuseppe Mazzini ed Albert Pike (12). Per Palladio s’intende il Baphomet (13).


Mazzini e Pike


Pike cura la parte esoterica del rito, mentre Mazzini quella politica rivoluzionaria, dato il suo stretto legame con Lord Palmerston, grande supervisore di tutte le numerose guerre e rivoluzioni che costellano il XIX secolo.

Quando, nel 1891, Pike muore ormai il Palladismo controllava e permeava tutte le Massoneria americane, l’intero Rito Scozzese mondiale attraverso tre Supremi Consigli: quello di Charleston in Sud Carolina, quello di Roma affidato ad Adriano Lemmi e quello dell’Europa continentale con sede a Berlino. A queste tre Supremi Consigli rispondevano altri 23 Consigli subordinati sparsi in tutto il mondo e naturalmente collegati tra loro.

Questo è l’ambito in cui matura lo scontro che vedrà contrapposte le due anime della Massoneria: lo Scozzismo anglosassone che fa capo a Pike che vuole imporre il modello di stato federale americano, soprattutto nella creazione dei costituendi Stati Uniti d’Europa ed il Rosicrucianesimo che permea le massonerie europee, le quali, invece, fanno capo alle teorie martiniste di Saint-Yves d’Alveydre. Esse, in contrapposizione al federalismo, elaborano il concetto della Sinarchia e propugnano, per l’Europa, il modello di uno Stato confederale, quello che in ultima analisi più tardi il generale De Gaulle chiamerà l’Europa delle Patrie.

Se negli Stati Uniti nasce il Palladismo, in Europa assistiamo al fiorire di tutta una serie di altissime società segrete: nel 1865, prende vita la Società Rosicruciana in Anglia, di cui Wegscott è il Mago Supremo; la Golden Dawn creata da Gregor Mathews la quale intrattiene stretti rapporti sia con gli ambienti vicini agli Illuminati di Baviera sia con la Stella Matutina società di ispirazione luciferine tra le più segrete. (14)

In Francia nel 1888 troviamo l’Ordre Kabbalistique de la Rose-Croix fondato da Stanislas de Guaita, mentre nel 1891, Gérard Encausse detto Papus richiama in vita l’Ordre Martiniste. In Germania assistiamo alla fusione di vari gruppi e dalla nascita della Società di Antroposofia fondata da Rudolf Steiner, nel 1895 Theodore Reuss ed Aleister Crowley danno origine all’Ordo Templi Orientis (O.T.O). E proprio questo sottobosco esoterico, ermetico ed ultra segreto, che la Sinarchia trova il suo humus più fertile per crescere, anche se è all’interno del milieu martinista che in Europa assume la forma con la quale la conosciamo.

Dunque Saint-Yves d’Alveydre è il profeta della Sinarchia e di tutte le sette che con essa, direttamente o indirettamente, hanno un legame.

Il 1882 è anche l’anno in cui L’Europa ribolle di contrastanti iniziative artistiche e culturali: trionfa la melodrammaturgia di Wagner, pur tra scontri polemici, destinati a prolungarsi a lungo, si affrontano in campo filosofico positivismo e spiritualismo, in tutte le rispettive varianti,

A Firenze Arnold Bocklin dipinge la tempera su tela “Il boschetto sacro”, simbolico richiamo al sentimento pagano di comunione con la Natura e, nel seno della cattolicità, si sanziona il definitivo ritorno alla teologia tomista, grazie all’enciclica “Aeterni Patris” promulgata tre anni prima da Leone XIII. Frammezzo: la crescente affermazione, per lo meno in certi ambienti, della “Società Teosofica” fondata da Helena Petrovna Blavatsky nel 1875, nel mentre, nelle cerchie massoniche, i primi simbolisti moderni cominciano a contrapporsi all’orientamento dei politicizzati e dei “filantropi”, in senso lato.

In ultima analisi si tratta, seguendo le parole di Saint-Yves; di:

«(...) non di distruggere o di conservare un ordine sociale internazionale, che non esiste. Occorre crearlo. Di là dai governi e dalle nazioni, quale che sia la loro organizzazione, dovrà formarsi un governo comune fondamentalmente iniziatico (...)».

È, come si può ben vedere, la teorizzazione del Mondialismo: cioè di un Novus Ordo internazionale, in cui le nazioni scompaiono, si aggregano dando vita a raggruppamenti sovranazionali più ampi, i quali poi costituiscono la base portante del nuovo unico Governo Mondiale.

Ciò richiede, a livello europeo la creazione, secondo la traccia sempre valida dettata da Comenius, di tre grandi consigli europei: il primo economico, il secondo legislativo ed il terzo culturale-religioso. A fianco di essi, mediante suffragio universale, dovrebbe periodicamente rinnovarsi una Camera di “Grandi Elettori” altamente «iniziati ed illuminati», avente il compito di scegliere il Governo Centrale.

Deve nascere un costante rapporto tra poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, grazie ad un richiamo a princìpi esoterici, giusto come indica il vocabolo stesso di “Sinarchia”, coniato da Saint-Yves, rifacendosi alla terminologia greca e significante, per l’appunto, «regno di più autorità che governano simultaneamente le diverse province di uno stesso Stato». Nelle intenzioni del suo promulgatore, la realizzazione di siffatto disegno avrebbe, innanzi tutto, l’esplicito valore tradizionale di rivivificare le finalità della cavalleria templare. Finalità volte ad instaurare nel mondo occidentale un Ordine Sacro e congregato superiore ad ogni coscrizione laicista o confessionale e dunque in grado di svolgere una funzione d’ispirazione e controllo delle istituzioni sociali ed ecclesiali. In pratica tutto quello che si rifà al precedente modello di una concezione sociale ispirata al mondo greco romano e cristiano è destinata a scomparire per dare origine ad un nuovo tipo di aggregato politico, culturale e religioso in cui i vecchi concetti svaniscono e si dileguano in una nuova alba radiosa di nuovi principi adogmatici ed universali.

Tutto questo lavoro di preparazione, resterà chiuso e protetto dentro piccoli circoli élitari ed esclusivi, i quali come abbiamo visto prima, seguono vari filoni politici, esoterici e magici. La prima volta che il piano organico della Sinarchia viene svelato al mondo è quando, nel 1941, in una Loggia Massonica segreta di Lione, in un’operazione congiunta la polizia del governo di Vichy e la Gestapo, recuperarono un opuscolo intitolato «Patto sinarchico rivoluzionario per l’impero francese», pubblicazione molto riservata e segretissima destinata ad una ristretta élite che dettava, in 13 punti e 589 proposte, le tappe per la creazione di un Movimento sinarchico per l’Impero francese. Esso era probabilmente stato redatto nel 1935 da Jean Coutrot. Il documento fu pubblicato anche se in questa operazione erano coinvolti molti personaggi di spicco del Governo del Maresciallo Pétain tra cui anche il ministro dell’interno Pierre Pecheu.

(fine prima parte di 2)

Luciano Garofoli




1) La parola latina correttamente scritta sarebbe seculorum, ma così la somma le lettere che compongono la frase risulterebbe essere di 18 lettere, mentre se si elimina la vocale o diventa di 17, numero magico della Kabala. La parola seclorum compare, con la medesima grafia e con gli stessi intenti esoterici, nel biglietto da un dollaro statunitense.

2) Benjamin Disraeli, primo conte di Beaconsfield (21 dicembre 1804–19 aprile 1881), è stato un politico e scrittore britannico. Ha fatto parte del Partito Conservatore ed è stato Primo Ministro del Regno Unito due volte: dal 27 febbraio al 3 dicembre 1868 e dal 2° febbraio 1874 al 23 aprile 1880. Famosa la rivalità con  William Ewart Gladstone per la guida del Partito Liberale. In questa faida, Disraeli venne supportato dalla sua grande amicizia con la regina Vittoria. Nel  1876 Disraeli venne elevato al rango di conte di Beaconsfield dopo quarant'anni di onorato servizio alla Camera dei Comuni.

3) Antoine Fabre d’Olivet (Ganges 8 dicembre 1767- Parigi 25 marzo 1825) fu seguace di Louis Claude de Saint- Martin (1743-1803) costui è il creatore del cristianesimo trascendentale. Fu anche condizionato, nel suo iter di formazione culturale, dai filosofi del naturalismo tedesco. Basi essenziali del suo pensiero, oltre a quelle già ricordate, furono anche la filosofia pitagorica e la Kabala ebraica. Insieme al conte di Cagliostro ed a Court de Gébelin fu una delle fonti più importanti dello gnosticismo paganeggiante del romanticismo. La sua filosofica ermeneutica ha influenzato molti occultisti, come Eliphas Lévi e Gérard Encausse. Fu proprio il fatto che Saint-Yves lo considerasse suo maestro per orientare il martinismo verso la Sinarchia, dottrina che Saint-Yves avrebbe poi teorizzato e che in seguito diventò la pietra di base del movimento sinarchico europeo. Il suo interesse per la filosofia pitagorica e le opere che gli dedicò avviarono un risveglio della corrente neopitagorica che avrebbe poi influenzato, in seguito, molti occultisti e spirtitualisti New Age.

4) Balzac secondo quanto ci riferisce Pierre Mariel, storico massone e martinista morto nel 1980, nella sua opera: Le Società segrete che dominano il mondo (Vallecchi, 1976, pag 40) era anche lui un aderente al martinismo.

5) Sempre secondo lo storico Pierre Mariel ottenne il titolo nobiliare con un “ Breve” di papa Leone XIII che come sappiamo uno dei pontefici più fortemente impegnati nella lotta contro la Massoneria. Saint-Yves negò sempre tale circostanza dicendo, al contrario, di essere stato aiutato da “ un grande filantropo europeo”. Secondo altre fonti, il titolo di fu invece concesso dalla Repubblica di San Marino.

6) Bientôt un Gouvernement mondial, une Contre Super Église. Ed. Saint-Michel, 1967, pag.31.

7) All'epoca questo giornale era il portavoce, come dice Virion (op. cit, Pag 19) “ delle supreme istanze massoniche”. Qualcosa che oggi potremmo paragonare ad una via di mezzo tra i giornali inglesi  l'Economist ed il Times, o se volete al prestigiosissimo Wall Street Journal ed il New York Times americani. Insomma The Globe era la voce ufficiale dell'establishment dell'Alta Finanza internazionale allora ancora in emigrazione dall'Inghilterra verso la nuova terra promessa: gli Stati Uniti.

8) Bisogna precisare che il sovrano in Inghilterra è capo onorario della Massoneria. Sedendo oggi sul trono d'Inghilterra una donna e non potendo, tradizionalmente, appartenere all'ordine membri di sesso femminile,  il compito di capo onorario della Massoneria inglese e quindi Universale, spetta al duca di Kent, cugino della sovrana.

9) Richard Nikolaus Coudenhove-Kalergi (Tokyo, 17 novembre 1894Schruns, Austria, 27 luglio 1972) è stato un politico austriaco, il primo a proporre un progetto di Europa unita e il fondatore dell'Unione Paneuropea. Studia al prestigioso collegio Theresianum di Vienna, nel 1917 si laurea in filosofia presso l’Università di Vienna. Il suo messaggio è percepito tra le due guerre da un buon numero di personalità come Konrad Adenauer, Robert Schuman, Alcide de Gasperi e Winston Churchill. Già nel 1923 propone di riunire il carbone tedesco e il minerale francese, progetto che si concretizzerà, nel 1950, sotto il nome di Comunità europea del carbone e dell'acciaio. Ciò la dice lunga sulle origini delle prime forme di aggregazione europee sovranazionali, soprattutto in quali ambienti prendono corpo e da chi vengono portate avanti senza nessun tipo di avallo, o di elezione da parte di nessun organo statuale. Nel 1929 lancia l’idea di adottare, come inno europeo, l'Inno alla gioia di Friedrich von Schiller su musica della Nona sinfonia di Ludwig van Beethoven. Nel 1939, dopo essere stato cittadino austriaco, poi cecoslovacco, chiede ed ottiene la nazionalità francese. Residente a Gstaad, in Svizzera fonda nel 1948 l'Unione Parlamentare europea che sboccherà dopo il Congresso dell'Europa a La Haye nel 1948 nella creazione del Consiglio d'Europa e del Parlamento europeo. Nel 1950 viene insignito del Premio Carlo Magno. Suo stretto collaboratore nell’ organizzazione Pan Europa è Otto d’Asburgo erede diretto della Corona austriaca. Quando nel 1958 De Gaulle riprende in mano la Francia, ne diventa suo stretto collaboratore e consigliere. A lui si deve il famoso progetto dell’Europa delle Patrie ricalcato sul modello di Pan Europa e filiazione diretta delle alte istanze rosacrociane europee che si contrappongono ai progetti di Europa federale, sul modello statunitense, sostenuto e preparato dallo scozzismo anglosassone. Come vedete figura di perfetto apolide (padre austriaco con ascendenti greci, madre giapponese, varie nazionalità al suo attivo) muore a Schruns, in Austria, 27 luglio 1972. Alla guida di Pan Europa gli succede Otto d’Asburgo.

10) Questa parola presa in senso essoterico, sembra volere indicare soltanto l'Italia settentrionale, ma esotericamente, cioè per gli iniziati, vuol dire sopra gli altri ex regni esistenti sul territorio italiano cioè Stato pontificio, Ducati, Regno di Napoli.

11) Secondo l’Enciclopedia Larousse, Tomo V, 1932 il Palladismo è: “ il culto di Satana Lucifero, vale a dire di Satana considerato come l'angelo della luce, il Dio umano e benefico”. Citazione da Epiphanius: massoneria e Sette Segrete la faccia occulta della storia, Ed. Ichtys, albano Laziale, pag 102.

12) Albert Pike (Boston, 29 dicembre 1809Washington, 2 aprile 1891) è stato un generale, avvocato, scrittore, massone statunitense.  Divenne Massone  a  quaranta anni nel 1849. Arrivato al massimo grado della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accettato, assunse la carica di responsabile della Giurisdizione Sud del rito dalla quale dipendono anche i paesi dell’Europa mediterranea, tra cui l’Italia.  Fu Sovrano Grande Ispettore del Supremo Consiglio 33°, autore del rituale del Ku Klux Klan, Capo della Magistratura del Ku Klux Klan e Grande Dragone del Klan dell’Arkansas. Possedeva una vastissima biblioteca, parte della quale si disperse o andò distrutta durante la guerra civile americana. Nel 1855 iniziò la stesura di Morals and Dogma la Bibbia dei Massoni, un’opera monumentale che terminò soltanto nel 1871. Morì a Washington, all'età di 81 anni e fu seppellito, contro la sua volontà, all'Oak Hill Cemetery, malgrado le sue istruzioni di essere cremato. Nel 1944, i suoi resti sono stati traslati alla House of the Temple, sede della Giurisdizione Sud della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accettato negli Stati Uniti. Giuseppe Mazzini nasce a Genova nel 1805 e muore a Pisa nel 1872.

13) Civiltà Cattolica: fascicolo 1063, 24 settembre 1894, pag. 20. Il significato della parola va così interpretato: essa, innanzitutto, va letta al contrario, come nelle messe nere quindi Tem ohp ab: ovverosia Templi omnium Hominum Pacis Abbas, ovvero il padre del Tempio della pace universale tra gli uomini.

14) Confronta anche René Guenon: Il Re del Mondo, Adelphi Editori SPA, Milano 1977.


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