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Terapia antibiotica
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Come spesso ci accade, soffermiamoci su alcune recenti notizie on-line utile spunto per alcune riflessioni. Leggiamo:

«I farmaci andrebbero sempre presi solo quando servono veramente, in alcuni casi, come per esempio per gli antibiotici, un comportamento inappropriato potrebbe essere più negativo di quanto si possa pensare. Forse non tutti sanno che gli effetti degli antibiotici, quando non assunti nel modo giusto, potrebbero diminuire al punto tale da perdere la loro efficacia nel combattere i batteri. Negli ultimi anni, soprattutto in Italia, si fa un uso improprio degli antibiotici, questo nel tempo potrebbe portare a sviluppare una resistenza che rappresenta un vero rischio per la salute in quanto si rischia di non avere medicinali appropriati per malattie che oggi non rappresentano un problema ma potrebbero diventarlo in futuro. Per promuovere un uso appropriato degli antibiotici, lAgenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha lanciato la campagna di comunicazioneAntibiotici. Difendi la tua difesa. Usali con cautela’. La campagna di comunicazione ha un duplice obiettivo: da una parte serve per sensibilizzare gli italiani ad un uso appropriato degli antibiotici limitandone, di conseguenza, anche gli effetti avversi, dallaltra punta a limitare leccesso di spesa liberando risorse da destinare alla ricerca. Secondo alcune stime, grazie ad un uso corretto degli antibiotici si potrebbero risparmiare 413 milioni di euro. Il professor Rasi, direttore generale dellAIFA, spiega che attraverso questa campagna si punta ad informare i cittadini sullimportanza di un corretto uso degli antibiotici. Come per qualsiasi medicinale che richiede una ricetta medica anche gli antibiotici vanno presi solo quando necessari e dietro prescrizione del medico che ne accerti leffettiva utilità, inoltre non bisogna mai interromperne la terapia prima dei tempi indicati dal medico o, comunque, solo dietro suo consiglio. Cè poi un errore più comune di quanto si possa pensare, molte persone assumono degli antibiotici per curare delle infezioni virali. Il rischio è che nel tempo si sviluppi unantibioticoresistenza che potrebbe portare a non avere cure efficaci per le infezioni batteriche.

Gli esperti spiegano che questi timori sono avvalorati da alcuni studi che hanno rilevato che in Europa circolano ceppi di batteri totalmente o quasi totalmente resistenti agli antibiotici. Se non si interviene promuovendo lappropriatezza nellimpiego di questa classe di farmaci e attuando strategie di sistema esiste il rischio di non riuscire più a curare infezioni batteriche in corso di trapianti, chemioterapia oncologica, chirurgia ortopedica, terapie intensive, ecc. In base ai dati raccolti si è rilevato che nell80-90% dei casi gli antibiotici vengono utilizzati nella medicina generale per malattie delle vie aeree (raffreddore, influenza, ecc.), spesso causate da virus, sui quali gli antibiotici non sono efficaci. Nella maggior parte dei casi si tratta di cure fai da tecon farmaci già presenti nelle case residui da prescrizioni mediche precedenti, una pratica che finisce per rafforzare i batteri più forti. Per limitare labuso dei farmaci potrebbe essere utile introdurre delle confezioni dei medicinali monouso, una pratica già presente in numerosi Paesi europei. Di questo parere è anche Federconsumatori, lassociazione si batte da anni contro gli sprechi e le inefficienze del sistema e, oltre ad una corretta e consapevole informazione ed educazione sullutilizzo dei farmaci, specialmente quelli equivalenti, richiede ladozione delle confezioni conformi o monouso. Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori, spiega che è un controsenso che un cittadino in caso di mal di testa sia costretto ad acquistare 20 pasticche per utilizzarne una sola» (1).

Sembrerebbe che l’uso di antibiotici sia comunque di ordine massiccio; in Italia la consuetudine è tra le peggiori; e quel che è peggio, sembra che siano gli stessi medici a consigliarne l’impiego.

«Rispetto alla media europea che si attesta intorno al 40% (37% uomini, 43% donne), in Italia la percentuale di persone che ha dichiarato di aver assunto almeno una volta nellultimo anno un antibiotico è del 57%. I dati sono stati resi noti in questi giorni dalla Commissione Europea (aprile 2010)… Dal sondaggio è emerso comunque un aspetto positivo abbastanza diffuso, sia in Italia che nel resto dellUE, che riguarda lutilizzo degli antibiotici solo dietro prescrizione medica. Solo il 5% degli intervistati ha dichiarato di aver assunto degli antibiotici senza prescrizione medica» (2).

Forse i più non sanno che gli antibiotici (farmaci antibatterici) sono sostanzialmente dei chemioterapici, con la differenza che i primi hanno un’origine naturale (provengono, ad esempio, dal metabolismo di miceti (muffe) o da quello di determinati batteri (streptomiceti), sono cioè metaboliti secondari di basso peso molecolare), mentre i secondi, sono di origine sintetica; tuttavia molte molecole naturali sono state modificate chimicamente, ottenendo nuovi farmaci, i cosiddetti farmaci di semisintesi.

L’effetto dell’antibiotico ne individua la specie:

1) Antibiotici batteriostatici: bloccano la crescita del batterio, agevolandone l’eliminazione da parte dell'organismo.

2) Antibiotici battericidi: che determinano la morte del batterio.

Il volume d’azione dell’antibiotico ne precisa invece lo spettro, a seconda della capacità o meno di agire su determinati batteri (spettro ristretto) o su batteri gram positivi e gram negativi (3), ampio spettro, appunto.

Gli antibiotici, si possono distinguere anche in base al loro bersaglio biologico, quindi sulla capacità di:

inibire la sintesi della parete cellulare (penicilline e cefalosporine);

disgregare la struttura lipidica della parete cellulare (polimixine);

inibire la sintesi proteica agendo sulla sub unità minore (30s) del ribosoma (come la tetraciclina e gli aminoglicosidi, tra cui la gentamicina) o su quella maggiore (50s), come il cloramfenicolo ed i macrolidi;

inibire la sintesi di acidi nucleici agendo sulla duplicazione del DNA (novobiocina) o sulla sua trascrizione in RNA (rifamicine).

C’è chi tuttavia differenzia gli antibiotici in: antibatterici, antivirali, antimiciotici! I chiemoterapici, invece, sono farmaci di origine artificiale, come detto; sono utilizzati per combattere le infezioni causate da microrganismi e parassiti.

La selettività (colpire solo dove serve: ossia curare inibendo la causa della malattia) dovrebbe essere il criterio cardine di sicurezza dell’operato sia del chemioterapico sia dell’antibiotico. Sappiamo che questa certezza non appartiene alla realtà delle differenti esperienze personali. Basta ricordare come ci si sente spossati al termine di cinque o addirittura sette (sembra vi sia questa tendenza alla diffusione di terapia in aumento!!!) giorni di somministrazione di antibiotico, per comprendere come lattacco del farmaco sia indirizzato a tutto il complesso vitale dell’organismo (non a caso la sua etimologia!), senza alcun tipo di possibile selezione. Muore il batterio (anche il batterio amico, di cui siam pieni dentro di noi!), d’accordo!, ma noi restiamo feriti (nella migliore delle ipotesi)!

Non vorrei necessariamente essere disfattista; non ho il coraggio di bandire l’antibiotico. Esistono casi di vera necessità, per i quali, chi scrive non ha conoscenza e competenza tali da travalicare le norme della saggezza e della prudenza, al punto da sconsigliare sempre e comunque l’uso di antibiotici. Personalmente evito, ma credo non si possa assolutizzare. Certamente lavorare sul proprio sistema immunitario, cercando di rinforzarlo adeguatamente, può contribuire ad evitare l’uso improprio di farmaci, e non solo!, potrebbe anche comportare la loro totale eliminazione.

Non ho pretese conclusive dal punto di vista scientifico, ma vorrei rendere partecipi i lettori di alcune esperienze personali molto utili, in merito all’impiego di certe erbe, a mio avviso efficaci senza dubbio. Questo, restando del parere anche della piena attendibilità delle risultanze del doppio premio Nobel dottor Pauling, in ordine al prodigioso effetto della vitamina C, somministrata ad alti dosaggi. Si tratta di un punto di vista, personale e libero... il lettore è a sua volta libero di condividere oppure no...

C’è un passo della Sacra Scrittura che dice così: Il Signore ha creato medicamenti dalla terra, luomo assennato non li disprezza (Sir. 38,4) è affermazione che mi fa riflettere. Sappiamo che la Parola di Dio non è mai casuale e, lungi dal rappresentare una farsa, è efficace e potente fino al midollo dello spirito, in quanto verità rivelata. Neppure un apice di essa cadrà a vuoto (né passerà, come dice Gesù). Prendo quindi sul serio quel che insegna il sacro Testo e cerco di essere avveduto. Esistono piante ed alimenti che hanno una reale capacità antibiotica, senza possedere tuttavia le controindicazioni dei farmaci omonimi. Si trovano in natura molti rimedi efficaci. Solo di alcuni, oggi, mi occupo.

Il Polline dapi sembra che sia la sostanza esistente maggiormente ricca di nutrienti. La ragione forse risiede nel fatto che stia alla base della vita. Personalmente ho sperimentato come veri molti dei seguenti benefici:

«Migliora le facoltà intellettuali, dà una maggiore resistenza fisica alla stanchezza, aumenta lappetito, tonifica, disintossica, è ricostituente, stimola le funzioni gastriche, è efficace nelle affezioni intestinali, dovute ad anomalie della flora batterica o alla presenza di germi patogeni, contiene fermenti ed un antibiotico naturale simile alla penicillina che lo fa diventare un regolatore intestinale, ha una azione positiva sul sistema nervoso, è un adattatore nellorganismo, ha una azione antianemica con aumento dei globuli rossi, agisce sulla ipertrofia prostatica, indicato nella anoressia, in gravidanza svolge una azione benefica sul metabolismo e sugli amminoacidi. Eun ottimo antiossidante, i bioflavonoidi abbassano il colesterolo, stabilizzano e rinforzano i capillari, riducono le infiammazioni, combattono i radicali liberi, sono antivirali, anti batterici e anticancerogeni, la quercitina è un antistaminico, un antiallergenico, antiasmatico, la rutina aiuta e tonifica i capillari, il tono venoso e abbassa lipertensione. Equindi un ottimo tonico, rinvigorente regola gli squilibri endocrini, è disintossicante per il fegato, abbassa il colesterolo ed i trigliceridi alti, è assolutamente efficace nel trattamento dellingrossamento della prostata e nella prostatite senza effetti collaterali, riduce il dolore nella minzione, riduce lingrossamento prostatico, diminuisce linfiammazione ed il rischio di cancro alla prostata. Stimola il sistema immunitario; contiene: protidi, glucidi, sali minerali, oligoelementi, vitamine, ormoni, enzimi argina, istidina necessaria alla fissazione dellossigeno inalato mediante la respirazione, isoleucina, che interviene nella assimilazione delle proteine, la leucina necessaria al buon funzionamento del pancreas e della milza, la lisina che è indispensabile per la crescita e lintegrità dellorganismo, contiene anche acqua, e glucidi, costituiti da zuccheri semplici di glucosio e fruttosio oltre che da lattosio, contiene anche acidi grassi, tutte le vitamine del complesso B, vitamina A, PP, C, H E, sali minerali, calcio, fosforo, silicio, zolfo, manganese, fluoro, enzimi, sostanze antibiotiche, rutina che aumenta la resistenza capillare, sodio, rame, ferro, magnesio e potassio. Eun alimento perfetto in quanto contiene vitamine, proteine, 21 aminoacidi, carboidrati, enzimi, coenzimi, zuccheri, ormoni della crescita, sali minerali, oligoelementi, lipidi, acidi grassi essenziali, carotene, bioflavonoidi, fitosteroli» (4).

Dal mondo delle api, esiste un’altra sostanza che è più che saggezza avere a disposizione soprattutto nel periodo invernale: la propoli. Di seguito alcuni benefici collegati al suo impiego:

«Proprietà della Propoli:

- batteriostatica - battericida
- fungicida antimicotica
- antiossidante
- antivirale
- cicatrizzante
- anestetica.

Sperimentazioni effettuate un po
in tutto il mondo (Russia, Francia, Polonia, USA, Olanda, ecc.) hanno dimostrato in vivo ed in vitro le proprietà batteriostatiche della propoli anche se va precisato che lintensità di efficacia varia a seconda della provenienza della propoli . Lattività è stata provata sullinibizione di crescita di ceppi batterici Gram + come: Escherichia Coli, Mycocterium tubercolosis, Proteus vulgaris, Bacillus alvei, B.larvaae, B.mesentericus, B.subtilis, su Gram - come le Salmonelle: choloeraesuis, enteriditis, typhosa, dublin, gallinarum, pullorum, ed ancora su Streptococcus faecalis, Staphylococcus sp., Streptococcus sp. (dottor Derevoci, dottor M. Popescu, dottor F. Popescu). I risultati positivi vanno attribuiti ai flavonoidi ed ai fenolacidi: galangina, pinocembrina, acido benzoico, acido ferulico, ecc. ed alla loro sinergia. Lazione antimicotica è da attribuirsi alla presenza di pinocembrina e pinobankina in azione combinata con acido caffeico e p-cumarato di benzile (professor Pecchiai). Le sperimentazioni hanno evidenziato proprietà fungicida su infezioni da Candida (albicans, tropicalis, parapsilosis, krusei, catenulata claussenii, brumptii, solani, utilis, melibiosi, friederichii), su saccaromiceti, tricofili e microspori, che causano micosi sulla pelle di uomini ed animali. Azioni fungicida, sono state provate con risultati favorevoli anche su funghi che agiscono sui vegetali: Taphrinia deformans, Cycloconium oleaginum, Penicillum digitatum. Le proprietà antivirali della propoli sono da ricercarsi nei componenti idrosolubili. Le ricerche svolte dal professor M.Liken dimostrano unattività antivirale di inibizione su alcuni virus: herpes simplex, corona virus; oltre ad infezioni virali quali: influenza A e B, para-influenza 1,2 e 3, adeno virus, virus respiratorio sinclinale ed altri…). Proprietà anestetiche e cicatrizzanti sono conosciute da molto tempo e largamente dimostrate; studi del dottor Courylo ancora del 1970 hanno dimostrato effetti anestetici eccezionali: 3,5 volte più forti di quelli della cocaina e 52 volte più di quelli della novocaina. Labbinamento dellazione anestetica con quella cicatrizzante, viene naturale: si combina con la notevole capacità della propoli a stimolare la rigenerazione dei tessuti. Proprietà antiossidanti sono oggi oggetto di studio anche se già dimostrate e dovute alla presenza di complessi fenolici. Tale azione è stata sperimentata con successo nella conservazione di grassi e di diversi tipi di alimenti in sostituzione di additivi chimici tradizionali» (5).

In ultimo, vorrei porre alla vostra attenzione un rimedio antico: l’aglio fresco! Personalmente ho avuto modi di saggiarne l’efficacia, anche se mai, finora, sono riuscito a trovare una risolutiva azione contro l’alitosi, che è in grado di generare (chicchi di caffè, basilico, semi di anice, e via dicendo; nulla s’è mostrato veramente efficace). La fama che precede l’aglio è notevole: è ottimo nella stimolazione del sistema linfatico (immunitario); battericida, vermicida, in grado di coadiuvare il trattamento dell’ipertensione; certamente efficace contro fenomeni di coagulazione del sangue e di colesterolo e trigliceridi alti. Ottimo contro il raffreddore e gli stati influenzali.

In tutti i casi in cui si utilizzi un erba (passatemi il termine), occorre azzeccare il giusto dosaggio! Non vi aspettate miracoli! Soprattutto non vi aspettate guarigioni, se non eseguite somministrazioni adeguate.

Personalmente ritengo utile sia per la propoli sia per il polline una somministrazione massiccia: per esempio, nel caso di polline, almeno 2 cucchiai/giorno; nel caso di propoli (in soluzione idroalcolica) dalle 40 alle 50 gocce/da 3 a 5 volte al dì. L’aglio: almeno due spicchi al giorno.

Mi auguro di non aver annoiato troppo… se è così, proseguiremo ancora sull’argomento.

Stefano Maria Chiari




1) www.universonline.it/_scienza/articoli_med/10_11_19_a.php
2) www.universonline.it/_scienza/articoli_med/10_04_12_a.php
3) A seconda della risposta positiva o negativa al saggio colorimetrico ideato dal medico danese Hans Gram. I  batteri  che sottoposti  al saggio di Gram sono in grado di trattenere il colorante si definiscono Gram (+), quelli che restano incolore sono Gram (-). Il saggio si basa sulle caratteristiche della membrana cellulare: i batteri Gram (+) presentano una membrana cellulare fosfolipidica circondata da una parete cellulare costituita prevalentemente da peptidoglicano, il quale conferisce alla cellula, tra le altre caratteristiche, elevata rigidità e resistenza alla disgregazione meccanica; i batteri Gram (-) hanno una parete cellulare con uno spessore minore e presentano una seconda membrana esterna. http://chemistry.unina.it/progettolaureescientifiche/reports/anno1/relazione_capuanov_captano.doc
4) www.erboristeriaedaltro.com/BORRI%20COMPOSTO%20POLLINE.html
5
) www.propolis.it/Scientifica.htm


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