>> Login Sostenitori :              | 
header-1

RSS 2.0
menu-1
Se il terrorista si chiama Al-FBI
Stampa
  Text size
L’ultimo degli attentati terroristi islamici sventati in USA è quello che ha portato all’arresto – da parte dell’FBI – del diciannovenne di origine somala Osman Mohamud, che doveva far esplodere un’auto-bomba a Portland, in Oregon, per sterminare la folla che attorniava l’albero di Natale nel centro città. La bomba era un ordigno inerte, fornito al ragazzo da agenti provocatori dell’FBI, insieme a un falso detonatore. Il ragazzo s’era fatto notare, pare, per certe e-mail roventi (ce l’aveva coi genitori, che «mi tengono lontano dal jihad»), ed era stato avvicinato da un agente nel giugno scorso, che si palesò come membro di un gruppo clandestino jihadista e gli chiese cosa era pronto a fare per l’Islam: continuare i suoi studi coranici all’estero, raccogliere denaro, morire da martire?

Altri agenti (terroristi islamici) se lo sono lavorato ben bene, per mesi; il 4 novembre lo hanno convinto a farsi riprendere in un video-testamento (in loro presenza), abbigliato come lo sceicco Osama, lunga talare bianca, kefiah bianca e rossa, e giacca militare. Poi l’hanno arrestato, il 27, mentre col falso telefonino-detonatore cercava di far scoppiare la falsa bomba.

Osman Mohamud
   Osman Mohamud
Quelli dell’FBI ci hanno messo sei mesi a fare del ragazzetto un martire da esporre ai media, commenta Paul Craig Roberts (ex vicesegretario al Tesoro USA, oggi alquanto critico dei metodi americani). E altri sei mesi di manipolazione ci son voluti all’FBI per incastrare Farouk Ahmed, un 34enne americano d’origine pakistana, specialista di computer: anche lui avvicinato nell’aprile 2010 da un individuo che gli promise di inserirlo in un gruppo islamico che stava progettando attentati.Un mese dopo, altri terroristi gli comunicarono che il gruppo clandestino aveva scelto i bersagli: il sitema di trasporti del District of Columbia, Virginia, presso Washington. Il 34enne ricevette foto dei luoghi dove dovevano avvenire gli attentati. Accettò di condurre sopralluoghi sulla stazione del metrò di Arlington per studiare le misure di sicurezza lì presenti. In settembre, i suoi co-cospiratori gli fecero discutere in che luogo piazzare gli esplosivi (ovviamente, registrandolo). Il 27 ottobre, l’uomo è stato arrestato sul fatto. Ma le autorità competenti hanno dichiarato ai media che «Ahmed non ha mai rappresentato un pericolo per i cittadini, in quanto ogni fase della sua preparazione è stata sempre sotto stretta sorveglianza».

Comenta Paul Craig Roberts: la Polizia federale ha lavorato un intero anno per indurre due sole persone a commettere attentati islamici in USA. Ed è chiaro che questi due non sarebbero mai diventati terroristi, senza l’attivo incitamento, incoraggiamento e continua assistenza degli agenti FBI che si fingevano membri di gruppi terroristi.

E quanti altri attentati islamici sventati sono dello stesso genere?

Anche il fallito tentativo di far esplodere – il 10 maggio2010 – un’auto parcheggiata a Times Square (Manhattan) da tale Faisal Shahzad, ha qualcosa di sospetto: «Dopo tutto, un vero terrorista avrebbe avuto una vera bomba, non una bomba fumogena».

Famosi terroristi islamici hanno confessato delitti sotto tortura: come Ibn al-Shaik al-Libi, pestato in Egitto e in Libano da specialisti di interrogatorii, chiuso in una cassa di 60 centimetri per 17 ore, che finalmentericordò i legami criminali esistenti fra Al Qaeda e il regime di Saddam Hussein (Al-Libi risulta morto suicida in prigionia in Libia); e Abu Zubaydah, catturato in Pakistan da agenti dell’FBI e della CIA, e sottoposto ad 85 waterboarding prima che si inducesse confermare la testimonianza di Al-Libi, ossia che Al Qaeda e Saddam erano alleati (Zubaydah è tuttora ospite a Guantanamo, con diagnosi di schizofrenia). Stessa storia per Zacaria Moussaoui, detto «il ventesimo dirottatore dell11 settembre» (mai salito su un aereo), e Khalid Sheik Mohammed, reo confesso di essere «la mente pensante di Al Qaeda» e progettista di alcune decine di attentati mai avvenuti.

Paul Craig Roberts rievoca anche il caso « dei sette di Miami, caraibici e mezzi barboni di una setta fanta-cristiano-musulmana in Florida, detta Mare di David, a cui agenti dellFBI finti emissari di Al Qaeda offrirono anni fa 50 mila dollari perchè progettassero lesplosione della Sear Tower di Chicago, fornendo loro scarponi militari, ma soprattutto videocamere per riprendere il bersaglio e affittando le auto perchè potessero effettuare le riprese (Chicago è lontano dalla Florida), ossia la prova regina delle loro intenzioni islamicamente perverse».

Per non parlare del mutanda bonber, immesso nell’aereo fatale con mutande esplosive, e accompagnato all’imbarco su un aereo diretto in USA, senza visto, da un elegante signore.

Domanda dell’autore: come mai l’FBI ha tanto bisogno di creare terroristi in questo modo? Varii i motivi, si risponde Craig Roberts. Uno è la necessità di giustificare le guerre di aggressione « che sono delitti secondo il diritto di Norimberga, creato dagli USA». Un altro è imporre uno Stato di Polizia per il controllo dei propri cittadini, con la scusa della lotta al terrorismo.

Terzo motivo: « Arricchirsi. Gli attentati terroristici, veri o falsi, hanno creato un mercato per la sicurezza. Michael Chertoff, già capo del Dipartimento Homeland Security, doppia cittadinanza israeliana, è oggi il lobbysta per la Rapiscan, la ditta che fabbrica gli scannero totali (detti porno-scanner, perchè rivelano il corpo nudo di viaggiatori e viaggiatrici) che oggi riempiono gli aeroporti USA. E la Homeland Secutiry ha annunciato che comprerà simili scanner totali per treni, bus, metropolitane, stadi...».

Quarto motivo: è possibile che il governo USA abbia bisogno di eventi terroristici per distruggere la Costituzione. Come ha riportato il 4 novembre la National Public Radio, « Funzionari del governo stanno esaminando la possibilità di introdurre nel codice la detenzione senza processo, e ritengono che una legge apposita sarà varata dal Congresso nei primi mesi dellanno prossimo». (Obama Administration Weighs Indefinite Detention)

E’ l’abolizione dell’ habeas corpus, la più necessaria e centrale protezione giuridica della libertà personale. Già adesso l’avvocato generale dello Stato ha dichiarato che un terrorista che eventualmente venga prosciolto da un tribunale, potrà essere detenuto indefinitamente per decisione esecutiva, nonostante l’assoluzione. (Fabricating Terror)



La casa editrice EFFEDIEFFE, diffida dal copiare su altri siti, blog, forum e mailing list i suddetti contenuti, in ciò affidandosi alle leggi che tutelano il copyright.   


 
Nessun commento per questo articolo

Aggiungi commento


La Dittatura Terapeutica
L’unica ed estrema forma di difesa da questo imminente, sottovalutato, tragico pericolo particolarmente grave per l’Italia, è la presa di coscienza
Contra factum non datur argomentum
George Orwell con geniale e profetico intuito, previde l’oscuramento delle coscienze, il tramonto della civiltà, l’impostura e apostasia dalla verità che viviamo, quando scrisse “nel tempo...
Libreria Ritorno al Reale

EFFEDIEFFESHOP.com
La libreria on-line di EFFEDIEFFE: una selezione di oltre 1300 testi, molti introvabili, in linea con lo spirito editoriale che ci contraddistingue.

Servizi online EFFEDIEFFE.com

Archivio EFFEDIEFFE : Cerca nell'archivio
EFFEDIEFFE tutti i nostri articoli dal
2004 in poi.

Lettere alla redazione : Scrivi a
EFFEDIEFFE.com

Iscriviti alla Newsletter : Resta
aggiornato con gli eventi e le novita'
editorali EFFEDIEFFE

Chi Siamo : Per conoscere la nostra missione, la fede e gli ideali che animano il nostro lavoro.



Redazione : Conoscete tutti i collaboratori EFFEDIEFFE.com

Contatta EFFEDIEFFE : Come
raggiungerci e come contattarci
per telefono e email.

RSS : Rimani aggiornato con i nostri Web feeds

effedieffe Il sito www.effedieffe.com.non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una testata", come richiede la legge numero 62 del 7 marzo 2001. Gli aggiornamenti vengono effettuati senza alcuna scadenza fissa e/o periodicità