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Meteoriti e vita sulla terra
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Effettivamente… ci avete mai pensato? la mosca depone a favore dell’evoluzionismo: il suo cozzare continuo e mai arrendevole sul vetro, ci richiama alla mente l’ostinato e ciclico trionfalismo mediatico, recidivamente propinato da parte degli scienziati, seguaci di tale ideologia, a sbandierare l’ennesima e mai provata conferma del loro credo!

La vita è extraterrestre! Si! Ci possiamo fidare; ce lo assicura l’Accademia delle Scienze degli USA. Leggiamo:

«Dopo tanti anni di ipotesi e teorie, è finalmente arrivata la prova sperimentale, fornita da un tipo di meteorite molto primitivo scoperto in Antartide. La ricerca è pubblicata sulla rivista dellAccademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas, ed è stata coordinata da unautorità internazionale in fatto di meteoriti, litaliana Sandra Pizzarello, che da più di 40 anni lavora negli Stati Uniti, nelluniversità dellArizona. La conferma è arrivata dallanalisi della composizione di una meteorite che appartiene alla famiglia delle condriti carbonacee, i più antichi tra questi fossili del Sistema Solare precipitati sulla Terra. Abbiamo scoperto che la sua composizione è più primitiva rispetto a quella di altre meteoriti’, scrivono i ricercatori. Soprattutto, le polveri della meteorite hanno rilasciato una grande quantità di ammoniaca nel momento in cui sono state trattate in condizioni che riproducevano quelle che esistevano sulla Terra primitiva, con temperature molto alte e pressione elevata. Equindi molto probabile che sia arrivata dallo spazio lammoniaca grazie alla quale è nata la vita sulla Terra. E stato il la che fra 4,4 e 2,7 miliardi di anni fa ha dato origine alla formazione delle prime molecole organiche» (1).

Eppure, proprio il piccolo insetto, noto per la noia, sbalordisce, facendo impallidire il più avanzato sistema di nanotecnologia; un sesto di un millimetro cubo di materia cerebrale contiene più di 100.000 cellule nervose, ognuna delle quali ha molte connessioni con le cellule vicine. Il cervello della mosca supera qualsiasi computer, essendo in grado di processare in tempo reale una grande quantità di informazioni circa il moto e i movimenti nel loro ambiente, prodezza che nessun computer, meno che meno se della grandezza del cervello di mosca, può soltanto sperare di eguagliare.

Può essere, questo, frutto dell’evoluzione? In che modo? Gli evoluzionisti si astengono dal ribattere ad una domanda di buon senso, alla quale occorre invece trovare risposta: come può un disegno intelligente – palesemente riscontrabile in natura, dalla mosca alla galassia! – provenire dal cieco caos, sordo e privo di tale intelligenza; occorrerebbe ricordare un vecchio adagio: nemo dat quod non habet (2). La mosca, nonostante l’analogia comportamentale sopra ricordata, smentisce appieno le trame ideologiche della cosiddetta scienza moderna.

Ed ora, veniamo alla notizia. Il tentativo è sempre quello di non smentire mai il maestro; fu infatti Darwin a suggerire che la vita potesse aver preso il via dal «piccolo e tiepido stagno, contenente ammoniaca e sali fosforici, luce, calore, elettricità, ecc., in modo che una proteina fosse chimicamente prodotta pronta per subire nuovi e più complessi cambiamenti». Le meteoriti apportarono quel surplus di ammoniaca, necessario alla generazione spontanea della vita dal cosiddetto brodo primordiale.

L’argomento è presto confutato: le meteoriti apportarono soltanto uno degli elementi… questo non prova nulla; non significa in particolare che dalla sbobba cosmologica sia poi sorto alcunché.

Cerchiamo di capire: si afferma che dallo spazio arrivò certamente (anche se non è indicata la certezza, ma la probabilità!) uno degli elementi utili a costituire la vita. Attenzione. Siamo sempre nel momento di cottura del brodo! Questo è il punto e questo rende la notizia risibile! Non c’è nulla di nuovo. Perché costoro, se volessero davvero dare credito alle loro pseudo-teorie, dovrebbero dimostrare che dalla non-vita sia possibile far sorgere la vita. Ci provarono Miller e Urey, ma il tentativo fallì miseramente. Non così affermano, però, gli evoluzionisti. Leggiamo cosa scrivono in proposito.

(L'esperimento
   L'esperimento
«Il 15 maggio del 1953, sulle pagine diScience’ (‘A Production of Amino Acids Under Possible Primitive Earth Conditions’), viene posta una pietra miliare della scienza moderna: si tratta dellesperimento di Stanley Miller e Harold Urey che ha ricostruito in laboratorio il cosiddetto brodo primordiale’, simulando lambiente terrestre e le condizioni atmosferiche ipotizzati agli albori della vita, ottenendo, tramite un complesso insieme di reazioni chimiche, alcune molecole organiche, compresi gli aminoacidi. Da una miscela di ammoniaca, idrogeno, metano e vapore acqueo, con lenergia di una scintilla, Miller e Urey ottennero la sintesi di numerosi acidi organici, ammine e 5 aminoacidi. Per la prima volta è stato mostrato che la vita sulla Terra potrebbe essersi originata a partire da molecole inorganiche, senza chiamare in causa unorigine extraterrestre. Come segnalato in un articolo sullultimo numero di Science’, Miller, scomparso il 20 maggio dello scorso anno, non si fermò qui. Sembra infatti che il grande biochimico statunitense eseguì ulteriori esperimenti dello stesso tipo, ottenendo risultati ancora più straordinari, ma mai pubblicati. Dopo la morte di Miller, Jeffrey Bada, suo allievo durante gli anni Sessanta e oggi professore alla Scripps Institution, ha rinvenuto nel suo studio alcuni campioni originali dellesperimento che lo rese famoso e alcuni appunti e campioni riguardanti due ulteriori esperimenti da lui condotti. Analizzati con le odierne tecnologie, i campioni originali hanno svelato la presenza di ben 14 aminoacidi, a bassissime concentrazioni, invece dei 5 individuati originariamente, e 5 ammine. Nel secondo esperimento condotto in parallelo ma tramite un apparato sperimentale diverso, in cui fu inserito anche del vapore in modo tale da simulare unatmofera ricca di gas di origine vulcanica, il numero di aminoacidi in soluzione sale a 22, mentre rimane stabile il numero delle ammine. Il terzo ha invece fornito un numero inferiore di molecole organiche. Rimane lincognita, e lo rimarrà per sempre, delle motivazioni della mancata pubblicazione dei nuovi risultati, anche se si ipotizza che Miller non si rese conto della portata del nuovo studio condotto e preferì comunicare lesito del primo, più semplice e più facilmente comprensibile» (3).

Peccato! Peccato davvero che la rivista ometta di dire la cosa più importante:

Gli scienziati non sono mai stati capaci di andare oltre gli aminoacidi nel loro ambiente primordiale simulato, così la creazione delle proteine cominciò a sembrare non un piccolo passo, ma un enorme, forse insormontabile linea di divisione;

L’ambiente simulato non era conforme a verità. Negli anni ‘70 si dimostrò che l’atmosfera iniziale della terra non era per niente come l’insieme di gas usati da Miller e Urey. Invece di essere quello che gli scienziati chiamavano un ambiente riducente o ricco di idrogeno, l’atmosfera iniziale della terra probabilmente era formata da gas emessi dai vulcani. Oggi c’è un maggior consenso fra i geochimici su questo punto. Ma se si utilizzano questi gas vulcanici nel modello Miller-Urey l’esperimento non funziona, in altre parole non si ha alcun blocco da costruzione (4).

Ecco quindi che il tentativo di recuperare qualcosa dallo spazio, sia l’esito inevitabile di chi non vuole arrendersi all’evidenza. Lo scrisse chiaro e tondo Hermann von Helmholtz:

«Una volta che tutti i nostri tentativi di ottenere materia vivente da materia inanimata risultino vani, a me pare rientri in una procedura scientifica pienamente corretta il domandarsi se la vita abbia in realtà mai avuto unorigine, se non sia vecchia quanto la materia stessa, e se le spore non possano essere state trasportate da un pianeta allaltro ed abbiano attecchito laddove abbiano trovato terreno fertile».

Siamo in piena panspermia: semi della vita, sparsi per l’Universo, con il vantaggio di non dover provare necessariamente l’evoluzione sul nostro pianeta… basta supporre un’importazione!

Osservazioni, ipotesi, esperimenti e conclusioni: tutti elementi seri di una tesi scientifica corrispondente a verità; tutti elementi assenti nella teoria evoluzionista.

Stefano Maria Chiari




1
) La vita sulla terra è arrivata grazie alle meteoriti. Ora è certezza
2
) E con questo, dovrebbero a ragione ben riflettere i sostenitori di teorie moniste o panteiste: Dio è Persona; non può essere impersonale!
3) www.pikaia.eu/EasyNe2/Notizie/Esperimento_Miller-Urey_bis_55_anni_dopo.aspx
4
) http://progettocosmo.altervista.org/index.php?option=content&task=view&id=142


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