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Sesso virtuale? No, grazie
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A seguito del puntuale e preciso intervento di Luigi Copertino sulla «cremazione», seguiamo il filo logico dell’esoterismo dilagante nei media e nella mentalità corrente dell’uomo comune, che purtroppo, come spugna, spesso assorbe tutto quel che gli viene propinato, senza esercitare un minimo di spirito critico.

La notizia che riportiamo è in apparenza, «ancora scandalosa», ma, ne siamo certi, tra qualche anno, non desterà più l’odierno clamore. La tattica, sempre identica, di inoculare omeopaticamente il veleno spirituale a cui la morale (il cosiddetto «comune senso del pudore») deve adattarsi, evolvendo verso la dissoluzione di ogni limite e di ogni ordine, anche sacro, è obbligata a questi passaggi intermedi, che provocano reazioni ancora umane e razionali. Ma durerà poco.

Il processo è sempre il medesimo: abituare l’intelletto a valutare le cose non dal loro oggettivo punto di vista, ma dalla prospettiva della debolezza umana, della compassione (falsa), del buonismo, che piega la ragione al cuore (in questo caso quello «malato» di cui parla Gesù; malato, perché non istruito dallo Spirito Divino), che la istruisce dei cedimenti alle proprie debolezze e passioni; detto altrimenti, l’uomo pensa (o finisce col pensare) al peccato come una qualcosa di connaturale ed inevitabile, lasciando allo sbando non soltanto ogni razionalità, ma perfino ogni trascendenza.

Chi prega veramente infatti, secondo la vera Fede, non sarà tratto in inganno da queste meschinità mortifere, proprio perché chiamerà le cose col loro nome, avendo piena consapevolezza sia della propria meschinità sia della grandezza e bellezza della misericordia divina.

Leggiamo da internet: «L’idea è di rendere più reale il sesso virtuale. Milioni di persone partecipano a giochi su internet in cui è possibile creare un personaggio e fargli vivere sullo schermo del computer qualsiasi genere di esperienza, incluso incontrare un partner, corteggiarlo, baciarlo, andarci a letto. Ma l’esperienza, finora, è limitata all’ambito digitale: qualcuno si eccita sicuramente assistendo alle imprese amatorie del proprio ‘avatar’, come vengono chiamati gli alter ego creati sul sito Second Life, ma per sentirsi coinvolti bisogna affidarsi all’immaginazione. Presto potrebbe non essere più così. Kevin Alderman, già considerato il re del cybersesso per i prodotti virtuali che mette in vendita - in cambio di denaro reale - sul web, ha recentemente messo a punto il primo prototipo di una tuta interattiva che permette di provare fisicamente le sensazioni vissute dal proprio personaggio sullo schermo. In pratica, se il personaggio riceve una carezza, il giocatore, seduto davanti al computer con la tuta indosso, la sente sul proprio corpo. E così via, con una serie di crescenti sollecitazioni, dalla testa ai piedi, passando per l’apparato genitale. Chiamata ‘tele-dildo’, la tecnologia per rendere più realistico il cybersesso è ancora alle prime armi. La tuta è pesante, ingombrante, complicata da indossare. Il costo è notevole: un migliaio di dollari a esemplare. E l’uso di una simile apparecchiatura rischia di far ridere piuttosto che eccitare: c’è qualcosa di ridicolo, nel starsene seduti davanti a un computer con una tuta interattiva che replica massaggi sulle zone erogene, afferma il critico di videogiochi del quotidiano Independent di Londra, dopo averla sperimentata. Eppure il futuro del sesso, predice Alderman, è questo: ‘La tecnologia migliorerà, la tuta verrà miniaturizzata, i costi diminuiranno. Niente sostituirà mai del tutto il contatto fisico tra due corpi, ma gran parte di quello che definiamo sesso avviene nella mente e se possiamo rendere più reale l’eccitazione mentale saremo in grado di offrire un’esperienza sessuale estremamente intensa e stimolante’. All’indomani del caso della coppia che ha divorziato perché lui tradiva lei, sebbene solo digitalmente, il tele-sesso cibernetico potrebbe aprire nuove frontiere. I soldati che passano mesi al fronte lontano da casa non si sentirebbero più soli, scrive l’Independent. E le spogliarelliste che fanno lo strip-tease davanti a una web-cam avrebbero un’opzione in più da vendere alla loro clientela» (1).

Forse sembrerà strano, ma questa idea discende direttamente da una visione gnostico-esoterica della vita e della fisicità. Il cristianesimo, come afferma anche il dottor Copertino, è la Fede della Rivelazione nella corporeità! Il sesso virtuale è una frontiera necessaria alla totale «scorporizzazione» delle persone; questo momento è imprescindibile per rendere l’essere umano sempre meno umano (sempre più lontano dalla sua autentica divinizzazione) e sempre più artificiale, non autentico.

La sessualità, secondo le regole sacre (difese dalla Chiesa), è sempre un evento relazionale totale; mai incompleto, mai interrotto o interposto artificialmente o moralmente, mai falso. Il rapporto intimo, necessariamente soltanto tra chi si ama davvero (ed ha consegnato per questo tutta la sua vita nelle mani dell’altro, chiedendo anche l’aiuto della grazia divina, davanti all’altare di Dio) è incontro (in potenza fecondo) della fisicità dei due amanti, sposi.

Questa idea, vincolante moralmente, discende dalla verità del Mistero dell’Incarnazione e della Resurrezione: Dio ama la sua creatura, fatta buona dalle sue mani (ma corrotta per il peccato) e la vuole per sé al punto da volerla divinizzare del tutto (corpo e anima)! Il cristianesimo infatti concepisce la vita dell’essere umano, da un punto di vista solistico, che non trova riscontro nelle sbandierate dottrine esoteriche di matrice ed ispirazione orientale. La Sacra Scrittura spiega chiaramente che l’uomo possiede una fisicità in cui Dio soffia un alito di vita.

Questo implica conseguenze importanti: l’anima (la parte spirituale dell’uomo, che non è possibile distinguere nettamente dallo spirito, senza sofismi) è il vero centro ordinatore ed unificatore del corpo umano. L’uomo non vive senza anima. La scienza conferma questa realtà, assicurando la propria impotenza nel riconoscere altrove o in qualche organo specifico (come il cervello, per esempio) questo principio unico vitale (da ciò tutte le ipocrisie sulla cosiddetta «morte cerebrale», che morte vera non è!, e l’eventuale donazione di organi), questo «soffio di vita».

Le altre tradizioni religiose di estrazione paganeggiante rifiutano sia la creazione diretta da parte di Dio dell’anima sia la visione organica ed armonica dell’essere umano. Il paganesimo soffre il dilaniare del peccato di Babilonia e, per questo, suddivide e distingue tutto; la confusione regna sovrana; inizia dividendo Dio, in più divinità: il politeismo (nelle sue versioni filosoficamente più impegnate e pregevoli) non essendo niente altro che una esplicazione degli attributi dell’unico Dio (in una prospettiva sostanzialmente monista), trova la sua eco nella visione del microcosmo umano: l’uomo risulta infatti costituito da diversi «corpi», ognuno dei quali presiede a distinte funzioni.

La visione unitaria dell’uomo si frammenta in una miriade di considerazioni. Se queste spiegazioni possono assumere un valore pedagogico, ad esse non si può attribuire pieno credito, in quanto, a ben vedere, arrivano ad affermare quel che in apparenza negano. Riconoscere infatti tre o quattro corpi, alcuni dei quali meramente spirituali ed altri, invece, soltanto materiali, anche se più sottili e più «evanescenti», a ben vedere coincide in una semplice didattica delle diverse funzioni ed operazioni dell’anima e del corpo.

Riportiamo in estrema sintesi quanto appena affermato, cercando di rendere giustizia alle diverse «versioni esoteriche» (cercando di conciliarle), che narrano appunto delle differenti componenti dell’uomo.

I corpi, uno dentro l’altro, sorta di involucri che si compenetrano vicendevolmente; campi energetici che si irradiano dal corpo e lo pervadono. Si passa dal grossolano corpo fisico allo spirituale corpo causale con diverse sfumature, e con diminuzione della densità.

Corpo fisico, grossolano: quello noto.
Corpo sottile: irradiazione energetica del corpo fisico.
Corpo eterico: anche definito corpo vitale, presiede a tutte le attività fisiche, una sorta di barometro, un indicatore della vitalità fisica, in stretta interconnessione e compenetrazione col corpo fisico.
Corpo animico o emotivo o astrale: legato al flusso dei sentimenti e delle emozioni, una sorta di aura energetica che risponde agli stati d’animo.
Corpo mentale o ego razionale: corpo corrispondente al livello energetico dei diversi stati mentali, adibito alla formulazione del pensiero.
Corpo astrale: concernente le relazioni sociali e il mondo circostante.
Corpo eterico «matrice», ego spirituale: primo campo energetico del mondo dello spirito, è uno spazio vuoto in cui si forma il corpo eterico, una sorta di matrice; con corrispondenze con i diversi organi fisici.
Corpo celestiale o spirito vitale: legato alla dimensione spirituale; presiede all’emotività spirituale, ai sentimenti di estasi e del divino.
Corpo keterico (o causale) o uomo-spirito o corpo spirituale: Uovo aurico, in cui sono contenuti gli altri corpi. Ponte tra la persona con l’ordine universale ed il disegno universale.

Cosa ha che vedere questa visione con il sesso virtuale?

Moltissimo. Il sesso virtuale è l’estrema conseguenza di una visione frazionata e parziale della vita, che pretende di scegliere il bene dal male, separando in se stesso (nel caso di specie) l’atto procreativo/relazionale dal piacere che esso veicola ed azzerando ogni conseguenza dell’azione posta in essere, dalla causa efficiente di tale azione.

L’uomo del cristianesimo è una persona vera, unica, non reincarnata! Unico corpo ed unico spirito; Dio è troppo fantasioso, per non essere originale, per creare individualità spirituali che poi siano capaci di «generare» quasi il proprio «supporto fisico». Dio è vero, verissimo! E creando, opera secondo qual che Egli è, dando l’essere a creature vere, non artefatte né evanescenti.

La resurrezione conferma inequivocabilmente questa verità.

Stefano Maria Chiari



1) Da www.repubblica.it/scienza_e_tecnologia/tuta-per-cybersesso/


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