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I burattinai dietro il presidente georgiano Saakashvili
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Il dibattito sull’attacco a sorpresa georgiano contro l’Ossezia del Sud e l’Abkhazia, dell’8 agosto scorso, rende necessario un più attento esame del controverso presidente georgiano e dei suoi influenti burattinai.

L’analisi dei fatti ci mostra come il quarantunenne Mikheil Saakasvili sia un autocrate spietato e corrotto legato non soltanto alla classe dirigente USA e NATO ma anche alle forze armate ed ai servizi segreti israeliani.

La famosa “Rivoluzione delle Rose” del novembre 2003, che costrinse l’anziano Edouard Shevarnadze ad abbandonare il potere per cederlo al trentaseienne Saakashvili, laureatosi in una università statunitense, fu diretta e finanziata dal Dipartimento di Stato americano, dalle Fondazioni Soros, e da enti collegati al Pentagono ed alla comunità dei servizi segreti americani.

Mikheil Saakashvili fu deliberatamente portato al potere attraverso una delle più sofisticate operazioni USA di cambio di regime, in apparenza utilizzando Organizzazioni Non Governative al fine di creare un’atmosfera di protesta popolare contro il regime in carica dell’ex Ministro Edouard Shevarnadze, non più utile a Washington dal momento in cui cominciò a trattare con Mosca per la privatizzazione degli oleodotti e delle risorse energetiche.

Saakashvili raggiunse il potere grazie ad un colpo di stato architettato in USA e gestito in loco da ONG finanziate negli USA, applicando un nuovo metodo statunitense di destabilizzazione dei regimi considerati ostili al programma di politica estera degli USA. Il 24 novembre 2003 il Wall Street Journal attribuiva esplicitamente il rovesciamento del governo di Shevarnadze alle operazioni condotte da “un insieme di organizzazioni non governative… sostenute da fondazioni americane ed occidentali”. Queste ONG, scrisse il Journal, “avevano generato un classe di giovani intellettuali che parlava inglese, affamata di riforme pro-occidente”, che era stata lo strumento per gettare le basi di un colpo di stato incruento.

ONG per il colpo di Stato

Ma c’è di più. Le ONG erano coordinate da Richard Miles, ambasciatore degli Stati Uniti in Georgia, arrivato a Tblisi ancor fresco del successo ottenuto a Belgrado nell’organizzare, appoggiato dalla CIA, il rovesciamento, di Slobodan Milosevic, utilizzando le medesime ONG. Miles, che da più parti viene indicato come uno specialista dei servizi segreti sotto copertura, ha supervisionato il colpo di stato di Saakashvili.

Principalmente coinvolta in ciò è stata la Fondazione di George Soros “Open Society Georgia”. È stata inoltre coinvolta la “Freedom House” di Washington, il cui presidente è l’ex dirigente della CIA James Woolsey. Sono stati infine utilizzati i generosi finanziamenti della “National Endowment for Democracy”, agenzia finanziata dal Congresso, istituita da Ronald Reagan nel 1980 per “fare privatamente ciò che faceva la CIA”, cioè colpi distato contro regimi che il governo USA ritiene ostili.

Le fondazioni di George Soros sono state obbligate a lasciare numerosi paesi dell’Europa orientale, incluse la Russia ed anche la Cina, dopo la rivolta degli studenti a Piazza Tienanmen del 1989. Soros è anche il finanziere dell’Ufficio per la Tutela dei Diritti Umani del Dipartimento di Stato USA, un braccio propagandistico basato e gestito in America dell’intero apparato ONG per i cambi di regime, come appunto la Georgia, e la Rivoluzione Arancione del 2004 in Ucraina. Alcuni analisti ritengono che Soros sia un operatore di alto livello del Dipartimento di Stato USA o dei servizi segreti, che utilizza, come copertura, le sue fondazioni private.

Il Dipartimento di Stato USA ha finanziato il “Georgia Liberty Institute” presieduto da Saakashvili, candidato approvato dagli Stati Uniti per succedere al non più cooperativo Shevarnadze. Il “Georgia Liberty Institute” ha sua volta ha creato “Kmara!” (si può tradurre come “Adesso basta!”). Secondo un resoconto della BBC dell’epoca “Kmara!” fu organizzato nella primavera del 2003, quando Saakashvili ed un gruppo di studenti attivisti accuratamente selezionati furono pagati dalla Fondazione Soros per andare a Belgrado a “studiare” presso quegli attivisti Otpor, finanziati dagli USA, che avevano già rovesciato Milosevic. Là furono addestrati dal Centro di Belgrado per la Resistenza Non Violenta nella metodologie di Gene Sharp (1) de “la non violenza come metodo di guerra”.

Saakashvili come presidente mafioso

Insediatosi nel gennaio 2004 come nuovo presidente della Georgia Saakashvili iniziò subito a riempire il regime con suoi amiconi e congiunti. La morte del suo Primo Ministro Zurab Zhvania, avvenuta nel febbraio 2005, rimane tuttora avvolta nel mistero. La versione ufficiale, intossicazione causata da una stufa a gas difettosa, accettata dagli investigatori del FBI appena due settimane dopo la morte di Zhvania, non è mai apparsa credibile a chi abbia familiarità con le uccisioni delle gang locali, la criminalità e altre manifestazioni del decadimento sociale della Georgia. La morte di Zhvania fu subito seguita dalla morte di un funzionario del suo staff, Georgi Khelashvili, che apparentemente si sparò il giorno dopo la morte del suo capo. Il capo dello staff della ricerca di Zhvania fu anch’egli trovato morto poco tempo dopo.

Stando a quanto si vocifera, personaggi alleati con Saakashvili hanno avuto mano nella morte del premier. La giornalista russa Marina Perevozkina cita anche l’economista georgiano Gia Khurashvili che, in un articolo pubblicato sul quotidiano Resonans prima del fatale incidente, si era opposto alla privatizzazione ed alla vendita del principale oleodotto georgiano. Dieci giorni prima del rinvenimento del cadavere del primo ministro, Khurashvili fu duramente attaccato ed il suo capo-redattore, riferendosi a pressioni da parte di personaggi “dei servizi di sicurezza”, lo mise in guardia.

Si ritiene che la posizione del defunto premier a proposito dell’oleodotto sia stata la causa prima dell’assassinio di Zhvania. Suo fratello Georgi dichiarò anche alla Perevozkina che non molto tempo prima della morte di Zhvania aveva ricevuto un’informazione che qualcuno si stava preparando ad uccidere suo fratello. Si dice anche che Saakashvili fosse andato su tutte le furie quando il Dipartimento di Stato degli USA aveva invitato Zhvania a Washington per ricevere dall’Istituto Nazionale Democratico degli USA la Medaglia per la Libertà. Sembra evidente come Saakashvili non tolleri rivali al suo potere.

Fin dall’ascesa al potere con l’aiuto degli USA nel 2004 Saakashvili ha condotto una politica di arresti su larga scala, carcerazioni, torture e profonda corruzione. Ha presieduto anche la creazione, di fatto, di uno stato monopartitico, con un’opposizione fantoccio che occupa una minima porzione dei seggi del parlamento. Inoltre questo “servitore dello stato” si sta facendo costruire un palazzo in stile Ceaucescu nelle immediate vicinanze di Tblisi. Stando alla rivista “Civil Georgia” fino al 2005 gli stipendi di Saakashvili e di molti suoi collaboratori risulterebbero pagati dalla rete di ONG con sede a New York di proprietà dello speculatore internazionale Soros e dal Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite.

Militari di Israele e degli USA addestrano l’esercito georgiano

L’attuale attacco all’Ossezia del Sud ed all’Abkhazia, in aperto contrasto con l’impegno di Saakashvili a trovare una soluzione diplomatica e non militare alle dispute territoriali, è stato appoggiato dai “consiglieri” militari israeliani e statunitensi. Il quotidiano Israeliano Ha’aretz riportava che il 10 agosto il ministro georgiano per la Reintegrazione, Temur Yakobshvili, lodava l’IDF (Forze di Difesa Israeliane) per il ruolo avuto nell’addestramento delle truppe georgiane ed affermava, in un’intervista a Radio Esercito, che “Israele doveva essere orgogliosa della sua potenza militare”. Yakobshvili, parlando in ebraico a Radio Esercito, affermava anche che “Israele doveva essere fiera dei sui militari che avevano addestrato i soldati georgiani” riferendosi ad un gruppo privato israeliano che la Georgia aveva ingaggiato.

Uno dei bersagli delle bombe russe nei pressi di Tblisi è stato, secondo quanto riferisce IsraelNN.com, “un’installazione militare georgiana in cui esperti israeliani stavano modificando aerei da caccia per l’aviazione georgiana… i caccia-bombardieri russi hanno distrutto le piste della base, situata nei pressi di Tblisi, dove la società di sicurezza Elbit aveva l’incarico di modificare i caccia georgiani Sukhoi SU-25.”

La signora Tzipi Livni, Ministro degli Esteri di Israele ed anche candidata a succedere al dimissionario Primo Ministro Olmert, ha proclamato il 10 agosto che “Israele riconosce l’integrità territoriale della Georgia”, frase in codice per dire che appoggia il tentativo della Georgia di riconquistare Ossezia del Sud ed Abkhazia.

Gli asseriti mille consiglieri militari israeliani non erano soli in Georgia. Il 15 luglio scorso un dispaccio Reuters conteneva la seguente notizia: “Vaziani, Georgia. Un migliaio di soldati statunitensi ha dato inizio martedì, in Georgia, ad una esercitazione denominata ‘Immediate Response 2008’, sullo sfondo di attriti crescenti fra la Georgia e la vicina Russia. L’esercitazione, della durata di due settimane, è in corso nella base militare di Vaziani, nei pressi della capitale Tblisi, un tempo base aerea dell’aviazione russa fino al ritiro, all’inizio di questo decennio, a seguito dell’accordo europeo per la riduzione degli armamenti… la Georgia ha un contingente di 2.000 uomini a sostegno della coalizione guidata dagli USA in Iraq e Washington provvede all’addestramento ed all’equipaggiamento dei militari georgiani. Gli USA sono un alleato della Georgia ed hanno irritato la Russia sostenendo la proposta di Tblisi di aggregarsi alla NATO… ‘Scopo principale di questa esercitazione è aumentare la cooperazione e la collaborazione fra le forze armate statunitensi e georgiane”, così come ha dichiarato alla stampa il Generale di Brigata William Garrett, comandante del Gruppo d’Impiego dell’Europa Meridionale.”

Con la Russia impegnata dall’altro lato a sostenere ed addestrare l’esercito locale in Ossezia del Sud ed in Abkhazia, allo scopo di mantenere la presenza russa nella regione, specialmente dopo che il partito di Saakshvili, favorevole alla NATO e sostenuto dagli USA, ha preso il potere nel 2004, la regione caucasica sta cominciando rapidamente ad assomigliare alla Spagna del 1936/1939, in cui l’Unione Sovietica, la Germania nazista ed altri profusero denaro, armi e volontari in una devastante guerra civile che costituì la premessa della Seconda Guerra Mondiale.

Troviamo una curiosa nota a margine all’inizio dei combattimenti, il giorno d’inizio dei Giochi Olimpici di Pechino, quando Putin, Bush e molti altri leaders mondiali erano fuori sede, in un articolo di G.I. Ronen su IsraelNN.com, che affermava: “La mossa georgiana contro l’Ossezia del Sud appare dettata da considerazioni politiche in relazione ad Israele ed all’Iran. Secondo Nfc. il presidente georgiano Saakashvili ha deciso di imporre il controllo sulla regione separatista al fine di obbligare Israele a riconsiderare la propria decisione di interrompere gli aiuti all’esercito georgiano.”

Ronen aggiungeva: “I mezzi di informazione russi e georgiani hanno riportato vari giorni fa la notizia che Israele aveva deciso di sospendere il suo sostegno alla Georgia, dopo che Mosca aveva espresso chiaramente a Gerusalemme ed a Washington la propria intenzione di reagire al protrarsi dell’aiuto alla Georgia vendendo all’Iran ed alla Siria i propri avanzatissimi sistemi di difesa anti-aerea; ciò al fine di obbligare Israele prendere in seria considerazione l’interruzione della collaborazione con le forze armate georgiane.”

Sebbene nel momento in cui scrivo questo articolo il presidente russo Medvedev abbia annunciato che la Russia sta sospendendo le azioni contro obiettivi georgiani, la situazione è tutto fuorché stabile. L’insistenza di Washington di voler portare la Georgia nella propria sfera d’influenza e di sostenere l’instabile regime di Saakashvili potrebbe bene essere la goccia che fa traboccare la il vaso della pazienza russa. (Letteralmente: la pagliuzza che ha distrutto la pazienza del cammello russo, se non la sua schiena. N.d.t.).

Siano stati problemi di oleodotti o di sfide russe ad Israele ad innescare il gioco pericoloso di Saakashvili è chiaro che il volatile georgiano ed i suoi burattinai possono aver iniziato una partita di cui nessuno può controllare il risultato.

F. William Engdhal



1) http://it.wikipedia.org/wiki/Gene_Sharp


Tradotto da Arrigo de Angeli per EFFEDIEFFE.com

Fonte > Online Journal – 29/8/2008

Originale >
  The puppet masters behind Georgia President Saakashvili

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