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I genitori litigano e urlano in tribuna «Pulcini» spaventati, partita sospesa
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Selvaggi col telefonino. E gli abiti firmati.

FIRENZE - «Se loro vi picchiano, allora tiriamogli pedate anche noi. Se loro vi danno botte, allora entrate duro anche voi»: questo lo sfogo di un anziano, urlato dagli spalti di un campo sportivo di Firenze, che ha generato la gigantesca discussione tra genitori che ha fatto interrompere una partita-esibizione della categoria «pulcini», Affrico-Firenze Sud. Qualcuno, tra gli altri parenti, ha risposto per le rime e da qui una lunga serie di discussioni al limite dell’offesa. Per tanta baruffa i bambini in campo, tutti tra i sette e gli otto anni, si sono bloccati. Erano spaventati, non riuscivano più a giocare, gelati dalle urla in tribuna. I due allenatori hanno chiesto all’arbitro, un genitore, di sospendere la gara e hanno redarguito direttamente, loro stessi, gli spettatori. Poi, non tornando la calma, hanno deciso di ritirare le squadre dal campo. L’episodio è avvenuto durante la gara Affrico-Firenze Sud ed è stato riportato dal quotidiano locale Il Firenze.

LITE IN TRIBUNA - I bambini stavano disputando la loro partita - una gara di esibizione - al campo sportivo di viale Fanti, sede della società Affrico, una delle polisportive più antiche di Firenze. Ad un certo punto, però, nel secondo tempo, genitori e parenti dei bambini hanno cominciato ad offendersi. La lite è stata scatenata dall’eccessivo incitamento di un anziano che pretendeva più agonismo e più cattiveria. Un suggerimento lontano dal fair play che dovrebbe valere sempre nello sport e in particolare a livello giovanile, e che ha scatenato una furibonda discussione. Anche i due allenatori in campo si sono messi a discutere. Le urla hanno talmente spaventato i bambini da inibirli nel seguire il gioco. Si sono fermati per la paura di quello che stava succedendo tra i loro familiari. Uno dei due allenatori ha deciso di ritirare la squadra, seguito dal collega.

L'ALLENATORE - «È stato un segnale necessario - spiega l’allenatore dei pulcini dell’Affrico, Francesco Vallini - I bimbi erano attoniti mentre attraversavo il campo per dire all’arbitro di fermare il gioco. Ma dovevo fare così visto che non riuscivo a convincere i familiari dei miei a calmarsi». Solo quando non si è giocato più, sugli spalti hanno capito e si sono calmati tutti. «Sì - prosegue Vallini - Alla fine c’è stato un chiarimento, hanno riconosciuto di aver litigato per un malinteso nato da una frase isolata del tutto inadeguata al fair play che dovremmo insegnare».

IL DIRETTORE SPORTIVO - Alessio Giovannelli, poliziotto che nel tempo libero allena i ragazzi del Firenze Sud, racconta: «Pur essendo una gara di bimbi era molto "tirata". In campo c’erano due squadre piuttosto forti. Però non ci voleva quella frase che ha acceso gli animi coinvolgendo parecchi spettatori. Un battibecco troppo violento tanto che ho invitato l’altro allenatore ad intervenire con i suoi sostenitori». Ora le due società sono all’opera per rasserenare il clima e far dimenticare l’episodio. «Ci vergogniamo per quanto accaduto - ha detto il ds dell’Affrico Matteo Petrachi - Ma quell’invito a picchiare ai nostri bambini non ci appartiene e per rimediare abbiamo programmato una serie di iniziative. Faremo entrare in campo i ragazzini tenendosi per mano, faremo il terzo tempo a fine gara e poi una merenda che coinvolga tutti, bimbi e genitori».

IL QUESTORE - All’Affrico - dal cui vivaio è uscito l’attaccante dell’Albinoleffe Marco Cellini - è consulente Celeste Pin, ex stopper di Perugia, Fiorentina e Verona: «In cinque anni è la prima volta che succede un fatto del genere e penso che non fosse intenzione di nessuno scatenare questo caos». L’episodio è stato commentato anche dal questore di Firenze Francesco Tagliente, attento alle problematiche dello sport: «Sono grato ad Alessio Giovannelli nella sua veste di allenatore per aver assunto un’iniziativa che contribuisce con esempi positivi a promuovere il rispetto delle regole e della legalità soprattutto in presenza di bambini».

Fonte >  Corriere.it 07 dicembre 2009 (ultima modifica: 08 dicembre 2009)



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