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Il reddito dei ministri. E' di 15.133 euro. Il taglio? Solo 224
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La manovra prevede un taglio del 10% dello stipendio dei ministri. Ma quanto prendono veramente? Il ministro Gianfranco Rotondi sceglie Affaritaliani.it per fare un'operazione di trasparenza. "Prendiamo 2.243 euro al mese. Io ho proposto che tutti, ministri, deputati, senatori, consiglieri regionali, sindaci, diano tre mensilità al fondo anti-crisi. Un gesto forte. Il Paese non ha bisogno di elemosine". E rilancia: "Ipotizziamo che facciamo un taglio integrale, questo è il contributo che diamo al risanamento dei conti pubblici?".

Ma oltre allo stipendio di ministro ci sono le indennità da parlamentare. "Si compongono di tre voci. La prima è di 4.090 euro per i portaborse. La seconda voce è lo stipendio di deputato che è di 4.900 euro. E infine 3.900 euro di rimborso spese per il soggiorno a Roma".

E ancora sull'incontro Fini-Schifani per ridurre le spese della politica: "Vorrei fare una pernacchia alla fiera dell'ipocrisia. Sa qual è l'azienda italiana che ha lavoratori ad alta specializzazione sottoposti a mobbing e a precariato? La Camera dei Deputati". Ecco perché.

Fini e Schifani si riuniscono per ridurre insieme i costi della politica di Camera e Senato. Si parla di parlamentari in rivolta...
"Vorrei fare una pernacchia alla fiera dell'ipocrisia. Sa qual è l'azienda italiana che ha lavoratori ad alta specializzazione tenuti a un incrocio tra mobbing e precariato?".

Mi dica lei.
"La Camera dei Deputati".

I presidenti di Camera e Senato vogliono però tagliare gli stipendi dei parlamentari...
"Si riuniscono per dire che cosa? Che tolgono 100 euro ai deputati? Fanno bene. Ma io ho proposto che tutti diano tre mensilità al fondo anti-crisi. Un gesto forte. Il Paese non ha bisogno di elemosine, ha bisogno di gesti forti che siano il simbolo di una consapevolezza generale".

Il 10% in meno nello stipendio dei ministri non basta?
"No. Per tre mesi dobbiamo stare senza stipendio tutti; ministri, deputati, senatori, consiglieri regionali, sindaci. E devolvere tutto al fondi anti-crisi che deve incontrare nel governo e nelle Istituzioni la sua interlocuzione. Al Senato questo problema è stato risolto".

E alla Camera?
"Nella mia esperienza di deputato mi ha sempre indignato che i gruppi parlamentari abbiano autonomia rispetto alla Camera".


Ovvero?

"Se io e lei abbiamo un partito che elegge 20 deputati, possiamo assumere chi vogliamo come dipendenti. Questo comporta che ci sono delle persone che nelle legislatura sono funzionari come quelli della Camera. Ma vengono assunti dal gruppo parlamentare a ogni inizio di legislatura. Pensi a un'azienza che assume una persona all'inizio dell'esercizio. Poi capita che a ogni esercizio deve essere rinnovato per anni".

E' così che accade alla Camera?
"Abbiamo delle persone di 50 anni di carriera lavorativa alla Camera che hanno però prestato il servizio ai gruppi parlamentari. E' da quando sono deputato che sollevo questo problema. Serve un cambio della natura giuridica dei contratti. In moto tale che queste assunzioni non siano più frutto della libertà arbitraria. Bisogna prendere queste persone che stanno lì da una vita, tre legislature ovvero 15 anni sono una vita lavorativa, e si deve stabilire chi resta. A ogni legislatura i nuovi gruppi parlamentari non potranno arbitrariamente portare nuovi lavoratori ma si dovranno tenere quelli che hanno già fatto il tirocinio. Una proposta questa che non comporta un euro di spesa in più".

Ma...
"Perchè Fini e Schifani non accolgono questa proposta? Perché, ed ecco qui l'incrocio tra precariato e mobbing, si esercita una pressione psicologica sui lavoratori. Che sono quasi sempre donne che ogni volta devono guadagnarsi la riconferma. Dovrebbero occuparsi di questo invece che prendere in giro gli italiani".

Lo stipendio dei ministri viene decurtato del 10%. Ma gli italiani si domandano: quanto prendono veramente? Facciamo chiarezza...
"2.243 euro. Ipotizziamo che facciamo un taglio integrale, questo è il contributo che diamo al risanamento dei conti pubblici?".

Il 10% di 2.243 è 224,3...
"Non mi troverà mai alleato della demagogia. I costi della politica devono servire a una riflessione che ha ben avviato il ministro Tremonti. Abbiamo applaudito le liberalizzazioni in materia di contratto, la possibilità per le aziende di rendere più agevoli le assunzioni con il tempo determinato. Lancio una domanda: 'Stiamo allevando lavoratori dinamici e capaci di rinnovarsi o dei nevrotici?'".

2.243 più l'indennità di deputato...
"Sì, e si compone di tre voci. La prima è di 4.090 euro per i portaborse. Ma le assicuro che chiunque fa politica spende più di 4.000 euro di personale. Magari gli altri sono più bravi di me e spendono giusto 4.090. Questa voce però non si può considerare uno stipendio. La seconda voce è lo stipendio di deputato che è di 4.900 euro. Infine 3.900 euro di rimborso spese per il soggiorno a Roma. Ma tra affitto o hotel e ristoranti i 3.900 se ne vanno. Il vero stipendio di deputato è quindi 4.900 euro".

E le carte di credito illimitate?
"Non è vero. C'è un bilancio di spese che il ministero ha a sua disposizione. Il mio ministero (Attuazione per il programma, ndr) ha a disposizione per le spese di rappresentanza, ovvero regali ai consoli e omaggi vari, 8.000 euro all'anno. E questi 8.000 li paga o il dipartimento o li pago io con la carta di credito della presidenza del Consiglio. E se spendo di più, la Corte dei Conti mi chiederà la differenza. E anche quegli 8.000 vanno documentati. Per quanto riguarda l'incidente della Prestigiacomo...".

Si riferisce allo shopping con la carta di credito della Presidenza?
"Può succedere quando uno ha carte di credito diverse. Il regolamento prevede che un ministro può usare in casi di emergenza la carta di credito della Presidenza del Consiglio per spese personali, purchè entro 72 ore le rimborsi di tasca propria".

Torniamo alle spese dei singoli ministeri...
"Nel bilancio del ministero ci sono 100mila euro l'anno. Poniamo che io ne ho spesi 10mila in due anni per le missioni all'estero. I 90 mila restanti non li posso spendere, tornano indietro alla Presidenza".

Il suo ministero è quindi tra i dicasteri 'formiche'?
"Sì. Ho tagliato una serie di spese che tutti gli altri governi avevano. Tanti sondaggi e pubblicazioni inutili. I miei funzionari mi rimproverano perché alla fine dicono che Tremonti ci taglierà. E sono d'accordo con il ministro, quello che non ci serve è giusto che venga tagliato". 

Fonte >  Affari Italiani


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