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Il Regno del Terrore ed il Racket dell’Olocausto (seconda parte)
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E c’è di peggio. La Germania ricorre ai tribunali di tutto il mondo e chiede l’estradizione di chiunque affermi pubblicamente che meno di sei milioni di ebrei siano stati sottoposti alla “soluzione finale” e che le camere a gas ed i forni crematori non fossero gli strumenti principali della “soluzione”. Ernst Zundel ha vissuto in Canada per 40 anni senza la benché minima macchia sulla fedina penale. E’un artista grafico il cui lavoro è apparso sulla copertina di Maclean’s, la rivista nazionale canadese. Successivamente ha vissuto anche un paio d’anni in Tennessee.

Però Zundel ha una visione opposta sull’*olocausto*. Gli agenti dell’Immigrazione di Washington, che non riuscirebbero a trovare uno straniero clandestino neppure se li aggredisse a colpi di “tacos”, lo hanno arrestato per ordine del Quarto Reich e lo hanno estradato in Canada, dove ha passato un paio d’anni in isolamento come “pericoloso per la sicurezza nazionale”. I canadesi lo hanno poi rispedito al Quarto Reich dove è adesso carcerato. L’avvocato che lo ha difeso nel processo-spettacolo è stato a sua volta condannato a più di tre anni per averlo fatto.

Un altro è uno storico di fama mondiale che andò all’estero per tenere una conferenza sullo stesso argomento, fu arrestato ed rimasto in galera per un paio d’anni. Non ne farò il nome. Ha un gusto squisito in materia di donne ma ho un risentimento personale nei suoi confronti perché ad una fiera libraria a Chicago si prese delle libertà con la Sacerdotessa dell’Amore che aveva commesso l’errore di andare al suo stand a dirgli che avevano un amico in comune.

Il Dr. Frederick Toben è uno storico australiano. Nello scorso ottobre, in viaggio verso Dubai, fu arrestato all’aeroporto londinese di Heathrow su mandato del Quarto Reich, che ne richiedeva l’estradizione in Germania per il solito processo-spettacolo e la galera. Anche Toben ha posto in discussione il numero di sei milioni di morti e i metodi dell’*olocausto*.

Odio far credito agli inglesi di alcunché – sono sempre stati il nostro principale nemico – ma diamo a Cesare quel che è di Cesare. La giustizia inglese ha respinto la richiesta di estradizione del Quarto Reich ed si è rifiutata di estradare Toben in Germania; però rimane sempre un ricercato. Il procuratore di Mannheim Andreas Grossmann dice: “L’Inghilterra non lo estraderà ma noi continueremo a tentare di farlo arrestare in altri paesi.”

E così, come nel Terzo Reich si bruciavano i libri e si effettuavano arresti arbitrari, adesso anche nel Quarto Reich si bruciano i libri e si effettuano arresti arbitrari. È un esempio che tutto deve cambiare perché tutto resti come prima, oppure è un “deja-vu”? Non vedo problemi se i membri del racket dell’*olocausto* ed i negatori si tengono occupati reciprocamente e si prendono a cazzotti. Però io sono un uomo di lettere dalla punta dei piedi alla radice di quei pochi che mi sono rimasti. Mi si rizzano automaticamente i peli sulla schiena (d’altronde a che servirebbero sennò?) quando sento dire che qualcuno brucia i libri.

E ancora chiedo: c’è qualcosa di sospettosamente sbagliato nelle tue argomentazioni se devi buttare qualcuno in galera – per idiota che possa essere – per affermarle? La cosa più spaventosa a questo proposito è che, una volta che si sia instaurato un tal principio, i totalitaristi lo useranno contro noi tutti, iniziando di solito con l’attaccare le posizioni impopolari.

Pochi sono tanto impopolari quanto gli imbecilli che affermano che non c’è mai stato un *olocausto*: Però, nel momento in cui diventa illegale per Toben, Zundel o Mahler dire qualcosa di impopolare, è diventa anche illegale per ognuno di noi dire altre cose impopolari.
Presumibilmente questo è ciò che vogliono i Membri del Racket dell’*olocausto* perché è la naturale conseguenza della loro fanatica follia.

Ricordate: il reportage da Monaco dice che Horst Mahler è stato riconosciuto colpevole di “crimini di pensiero”. Di nuovo sento rizzarmisi quei pochi rimasti. Allora che cosa sarà di noi? Se sono illegali i pensieri di Mahler potranno esserlo anche i miei ed i vostri? Achtung! State lasciando il Settore Occidentale!

E per concludere: se avete letto fin qui, questo articolo ha per tema la libertà di espressione; non è un articolo sull’*olocausto*. Se volete discutere con e a proposito della libertà d’espressione, fatelo pure. Se siete membri del racket dell’*olocausto* o negatori, per favore, non fatemi sprecare tempo prezioso con le solite frenetiche discussioni a proposito del fatto se qualcuno sia stato o meno ammazzato e, se così, quanti lo siano stati. Non sono un esperto di statistica e ho cose ben più importanti da fare.

(Fine)

(Prima parte)

Alan Stang

Tradotto da Arrigo de Angeli per EFFEDIEFFE.com


Fonte >
  Republic Broadcasting | 05 Marzo


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