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La caccia ai voti, la procura apre un'inchiesta Il premier: "Sono stupito dall'intervento dei pm"
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Con la scusa di una Trasformopoli, che è concessa dalla nostra lungimirante Costituzione in quanto non vincola i parlamentari al mandato, i magistrati si appropriano anche dei processi di voto in Parlamento.

ROMA
- Fini attacca, Di Pietro denuncia, la procura apre un'inchiesta. E il Pdl rilancia: "Anche noi presenteremo una denuncia". L'unica battuta lasciata trapelare da Gianfranco Fini nella giornata in cui dalle parti di Palazzo Chigi si esulta per aver raggiunto qualche certezza in più sui numeri è una stilettata: "Ora inizia il calciomercato...". Nel frattempo Antonio Di Pietro, appena abbandonato da Scilipoti e Razzi, due dei suoi onorevoli, corre alla procura di Roma a denunciare la compravendita. I magistrati, che avevano già un fasciolo in base ad articoli apparsi sui giornali, aprono ufficialmente un fascicolo in cui i reati ipotizzati sono corruzione e concussione. Il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, sbotta contro "l'ingerenza gravissima delle toghe". E dalle sue colonne telematiche Famiglia Cristiana prende posizione: "La compravendita di deputati e senatori è peggio di Tangentopoli".

Berlusconi: "Sono stupito" "No non sono preoccupato, mi stupisco che ci sia un’intervento della magistratura adesso, quando c’è gente che per senso di responsabilità e non volendo consegnare il Paese ad una crisi al buio e vedendo quello che hanno fatto gli altri, decide probabilmente di dare una mano alla maggioranza": lo ha detto il premier Silvio Berlusconi a MIlano, rispondendo alla domanda dei giornalisti se sia preoccupato per l’intervento della magistratura a proposito della cosiddetta compravendita dei voti.

Pdl: "Anche noi sporgeremo denuncia" Il Pdl presenterà una denuncia alla procura di Roma perchè "venga fatta luce anche su tutti quei casi in cui sono stati altri partiti ad acquisire i nostri parlamentari". Lo affermano in una nota i coordinatori del Pdl Sandro Bondi e Denis Verdini.  "Ci sono stati una settantina di cambi di casacca. Il Pdl è parte lesa". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. "C’è la mozione di sfiducia - aggiunge nel giorno in cui la procura di Roma ha aperto una inchiesta sulla presunta compravendita di deputati in vista del voto del 14 - perchè con cambi di casacca qualcuno ha puntato a un fronte della sfiducia con deputati che avevano votato Berlusconi. Se c’è qualcuno che ci ha perso è il Pdl, il governo Berlusconi e la nostra maggioranza".

La battuta di Fini "Da adesso comincia il calciomercato" ha detto il presidente della Camera a due insegnanti del liceo scientifico Majorana di Isernia che gli rivolgevano un "in bocca al lupo" in vista del voto del 14 dicembre. "La politica è in una fase frizzante ed effervescente, ci sono un bel po' di polemiche" aveva detto in precedenza il presidente della Camera. "La politica dovrebbe occuparsi di una visione generale del futuro e della prospettiva, oggi, invece, si rinuncia a queste sfide concentrandosi sulle battute propagandistiche. Ma se la politica continua ad usare lo specchio retrovisore - ha concluso Fini - non si va da nessuna parte".

L'inchiesta della procura La procura di Roma ha aperto un fascicolo processuale sulla vicenda della presunta compravendita di parlamentari. L’iniziativa nasce ad un esposto fatto oggi da Di Pietro. Al vaglio dei pm c’è già un altro fascicolo aperto, sulla base di notizie di stampa, riguardante la presunta compravendita di senatori.

La denuncia di Di Pietro Il leader dell’Idv è andato alla procura di Roma per fornire tutta la documentazione necessaria ad accertare se nella compravendita dei parlamentari, che sarebbe in atto in queste ore, sia ravvisabile o meno il reato di corruzione. "Ho sentito il dovere di informare la procura di Roma - dichiara Di Pietro lasciando gli uffici giudiziari di Via Varisco - dei fatti gravissimi che stanno avvenendo in parlamento. E ho deciso di rimettere al procuratore la valutazione se si tratti esclusivamente di uno scandalo politico o di fatti penalmente rilevanti. A mio avviso - prosegue - ci troviamo in presenza di fatti gravi, penalmente rilevanti, che coinvolgono esponenti politici nelle istituzioni parlamentari e che in un Paese civile non dovrebbero mai accadere". Il voto, per Di Pietro, dovrebbe essere libero "e dunque mai compresso, né ricattabile". Il comprare, invece, il consenso di deputati e senatori, afferma con forza il leader dell’Idv, "è un fatto che sconvolge la democrazia e non rende liberi". Per quanto riguarda la sua visita in procura, Di Pietro spiega di aver prodotto "molti documenti e numerose prove" sul mercato di voti in parlamento. "E molte altre - avverte - ne produrrò a breve. Spero ora che altri possano aiutarci a far luce su questo scandalo. Comunque, di quanto esibito al procuratore non posso dire nulla, perchè sono tenuto al segreto istruttorio". Il reato ipotizzato nei confronti di chi acquista e di chi vende voti sarebbe quello di corruzione. Ma non è da escludere anche quello di concussione.

Cicchitto contro la magistratura Il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, attacca la decisione della procura di Roma di aprire un’inchiesta per verificare le accuse di compravendita di parlamentari. "L'intervento della procura di Roma - dice - è gravissimo e apre una questione istituzionale molto rilevante perché costituisce una gravissima intromissione nella libera dialettica parlamentare. Quando in questa legislatura - ricorda Cicchitto - un numero assai significativo di parlamentari ha abbandonato il Pdl, la procura di Roma si è guardata bene dall'intervenire. Quando nel 1999 circa 30 parlamentari passarono dal centrodestra al centrosinistra, anche allora silenzio assoluto. Adesso perché Bersani, Violante, Di Pietro alzano la voce, allora la procura di Roma interviene. Siamo di fronte - insiste l'esponente della maggioranza - all'estremizzazione dell'uso politico della giustizia e ciò è la dimostrazione che la situazione è insostenibile e pone problemi istituzionali assai seri".

Casini: "Non siamo tutti in vendita" Io voglio dire ai cittadini che non tutti siamo in vendita nel Palazzo". Lo ha sottolineato il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, parlando con i giornalisti a Bari. Circa l’apertura di una inchiesta della Procura di Roma sulla presunta compravendita di voti in Parlamento in vista della fiducia al Governo Berlusconi e sulle proteste del Pdl, l’ex presidente della Camera ha detto: "mi meraviglio che il Pdl protesti: perchè, si sente chiamato in causa forse? Io credo che in questi momenti - ha proseguito Casini - stanno avvenendo fatti che umiliano fortemente la politica e le istituzion".

Famiglia Cristiana scandalizzata "Il tariffario" che viene fatto in questi giorni sui giornali in merito al "costo di un voto in più o in meno" per la fiducia al governo del 14 dicembre, sembra "acqua fresca rispetto al quale le mazzette di Tangentopoli". In una lunga nota firmata da Giorgio Vecchiato, pubblicata sull’homepage del settimanale cattolico, si afferma: "I quotidiani sono pieni di dettagli su questo tariffario, rispetto al quale le mazzette di Tangentopoli sono acqua fresca. Rompendo le regole talvolta omertose della corporazione giornalistica - prosegue il servizio - verrebbe da sperare che si tiri solo a indovinare, tanto per far crescere le tirature. Però si fanno nomi e cognomi, si ricostruiscono vita e miracoli dei prossimi Giuda, si indica l’importo delle consulenze fasulle, ci si sbizzarrisce sugli altri - non pochi... - mezzi di corruzione. Gli stessi traditori nelle interviste ammettono tranquillamente di essere parte attiva nel mercato. La sensazione cioè è che, se non tutto, quasi tutto sia vero. E che i trenta denari abbiamo assunto forme più moderne, ma senza cambiare significato".

Fonte >  Il Giornale


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