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La manipolazione del prezzo dell'oro (Parte II)
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La Federal Reserve si è imbarcata nella più grande produzione di carta moneta della storia, e l'economia mondiale non ha ancora risentito dei suoi effetti. Per impedire che questa sovrapproduzione di dollari causasse un'immediata iperinflazione, questi dollari freschi di stampa sono stati temporaneamente congelati nelle riserve del sistema bancario, invece di essere distribuiti per l'uso generale. Tale congelamento è stato realizzato con svariati metodi "creativi".

Primo fra tutti : il numero di "accordi di riacquisto inverso" è salito ad un controvalore di 97 miliardi di dollari . Un "accordo di riacquisto" è un metodo con obbligazioni limitate grazie al quale la Fed aumenta la fornitura di denaro pagando dollari per collaterali dei debiti.  I collaterali, in questi casi, sono le obbligazioni tossiche dei prestiti inesigibili delle quali le banche vogliono disfarsi. Il contante entra nel sistema e, teoricamente, stimola l'economia perchè rifornisce le banche di denaro col quale far accendere prestiti e mutui.

Un "accordo di riacquisto inverso" produce invece l'esatto opposto : è un metodo per ridurre la fornitura di denaro vendendo alle banche delle obbligazioni e di converso tirando via dal sistema il contante. In questo caso quindi, la Fed ha dato alle banche del contante in cambio di obbligazioni malate su mutui inesigibili, poi si è ripresa indietro il medesimo contante vendendo alle banche nuovi titoli del tesoro appena ricevuti dal Tesoro USA. La Fed, in cambio, ha acquistato questi nuovi T-bills [ titoli del tesoro , ndt ] con dollari stampati di fresco. Alle banche, così liberate dalle posizioni malate, si è permesso di trasferire sui contribuenti quello che era un loro rischio privato. Questo meccanismo avvantaggia i bilanci delle banche privatizzando i guadagni delle banche stesse e socializzandone le perdite.

Nel medesimo tempo, il Tesoro USA è stato molto impegnato a vendere titoli del Tesoro freschi di stampa a tutti quelli sufficientemente pazzi da comperarseli. In gran misura, i matti stanno oltreoceano ed anche se alcuni risiedono in questa nazione,  la vendita di questi Titoli di Stato ha prodotto sostanzialmente l'entrata nel paese di divise estere. Alle banche sono poi stati offerti tassi interessanti sui depositi a riserva e non a riserva collocati presso la Fed.

Questo è molto probabilmente frutto di una tacita combine grazie alla quale prima è stato prestato del denaro alle banche e poi è stato loro permesso di ridepositare questo contante, sostanzialmente fresco di stampa, presso la Fed sotto la voce “Reserve balances with Federal Reserve Banks”. Tale "categoria" di depositi è schizzata dagli 8 miliardi di dollari del settembre 2008 ai 578 miliardi di dollari del 28 novembre 2008 [ un incremento del 7.225% in due mesi !, ndt ].

Il 9 ottobre 2008, la Federal Reserve ha iniziato a pagare gli interessi sui depositi presso le Banche della Federal Reserve, ed il tasso overnight è sceso ben al di sotto del tasso federale "ufficiale" di sconto. Contemporaneamente, i tassi pagati dalla Fed sui depositi richiesti sono solo uno 0,1% inferiori al tasso di sconto federale  e sui depositi volontari solo uno 0,35% meno del tasso federale di sconto.

Analogamente, le banche USA possono effettuare operazioni speculative di trading con singole nazioni se basato su dollari, col che vengono eliminate dal mercato ulteriori quote di dollari freschi di stampa. Le banche accendono prestiti presso la Fed, poi ridepositano il medesimo denaro e guadagnano il differenziale sui tassi; inoltre possono depositare i nuovi dollari freschi di stampa in una categoria nota come "Depositi con le Banche della Federal Reserve , diversi dai reserve balances." Anche questa categoria di depositi, in modo simile, incamera interessi, e nello stesso intervallo di tempo  [settembre - 28 novembre, ndt], è passata da depositi per 12 miliardi di dollari a depositi per 554 miliardi di dollari [ un "misero" incremento del 4.616% !, ndt ].

I depositi potrebbero essere di fatto utilizzati per prestiti erogati direttamente dalla Fed a richiedenti nel mercato aperto, ma ad un livello di rischio talmente alto che nemmeno i cow-boys senza freni che guidano le banche private americane se la sentono di correre.

Ciò detto, la maggior parte delle banche centri di investimento monetario in America non evitano certamente di correre rischi, nemmeno ora. Perchè mai personaggi che sono stati salvati grazie a  folli decisioni dovrebbero diventare rischio-fobici ? Sono comunque rimasti insolventi e, eccetto per i finanziamenti a rischio limitato con accordo di riacquisto dalla Fed, preferirebbero comunque evitare la cattiva pubblicità e non finire insolventi sulle obbligazioni verso la Fed. A parte l'iniezione di dollari freschi di stampa ricevuta dalla Fed e del recente trasferimento di tutti i rischi ai contribuenti, non hanno liquidità propria con la quale erogare prestiti. Ed è per questo semplice motivo che non ne erogano. Nel caso, sarà la Fed ad erogare direttamente prestiti ed a caricarsi di tutto il rischio, utilizzando il sistema bancario privato solo come intermediario per la consegna materiale del credito.

Comunque, attualmente, la Fed desidera tenere congelati i dollari freschi di stampa fino a che il Tesoro USA non avrà concluso la maggior parte della sua attività di finanziamenti; lo scopo è quello di permettere al Tesoro di ottenere denaro in prestito a tassi molto bassi. La Fed vuole immettere dollari nel sistema, ma al tasso minimo necessario per impedire che ì'indice Dow Jones rimanga sotto quota 8.000 per un periodo significativamente lungo. Proprio ora, la maggior parte degli interventi sono finalizzati semplicemente ad impedire che le leggi bancarie USA impongano ipso facto la chiusura della maggior parte delle banche primarie.

L'estensione delle manipolazioni effettuate dall'attuale Federal Reserve annebbia la mente. La quantità di dollari congelati raggiunge attualmente l'importo di 1.200 miliardi di dollari; ciò significa che il credito della Fed è fin'oradi fatto cresciuto solo di circa il 10% negli ultimi due mesi e mezzo, invece di quel 150% che appare superficialmente sui fogli dei bilanci della Fed. La rimanenza è congelata temporaneamente.  Nel luglio scorso, il Tesoro USA ha venduto miliardi di euro tramite l'ESF ( Exchange Stabilization Fund ), e ritengo abbia costituito un congelamento di dollari "derivati" grazie al pagamento degli interessi, forse in Euro, ai centri monetari bancari esteri. Era l'inizio della salita del dollaro iniziata a partire dal 15 luglio scorso.

A quel tempo ritenevo, con buona ragione, che gli USA avrebbero girato alla larga dalle speculazioni sui cambi e che avrebbero chiuso in pochi mesi le eventuali operazioni ancora aperte. Avevo sottostimato Ben Bernanke. All'opposto, la Fed ha agito in modo da costituire linee di scambio delle divise con numerose nazioni straniere, sotto la forma di forniture di dollari. Questo bisogno di dollari è nato in parte come conseguenza dell'operazione della Fed di congelamento degli Eurodollari in luglio, ed in parte come effetto delle numerose insolvenze nel credito che hanno causato vendite nei mercati mobiliari e merci per un controvalore di 2.500 miliardi di dollari, dato che gli operatori avevano esposizioni di 50 a 1 e si sono ritrovati costretti a coprire obblighi contratti a garanzia di insolvenze di crediti per un controvalore di circa 50 miliardi di dollari.

In verità, la Fed aveva bisogno di divise estere più di quanto le banche centrali estere non avessero bisogno di dollari.  La Fed sta usando le sue nuove risorse in divise estere in parte per controllare il tasso di cambio del dollaro ed in parte per garantirsi che le obbligazioni del salvataggio USA siano vendute ai prezzi più alti possibili e con il costo a lungo termine più basso possibile. Chiunque acquisti titoli del Tesoro [ USA, ndt ], sul lungo periodo non potrà che perdere una fortuna.

(Fine Parte II)

Fonte > seekingalpha.com | 4 dicembre

Tradotto per EFFEDIEFFE.com da Massimo Frulla


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