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Scolari a Gaza dovranno studiare la Shoah
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A Gaza, nelle scuole tenute dall’agenzia dell’ONU per i rifugiati (UNRWA) gli scolari saranno obbligati a studiare l’Olocausto ebraico. Lo ha annunciato John Ging, il direttore dell’UNRWA.

«Nessun programma di studi sui diritti umani è completo senza la Shoah», ha detto Ging, che è un ex ufficiale dell’esercito irlandese (1).

A Gaza, l’UNRWA assiste un milione di palestinesi, ossia i due terzi della popolazione, che è senza mezzi di sussistenza a causa dell’assedio israeliano e dei bombardamenti. E’ difficile che i palestinesi possano sottrarsi al curriculum delle scuole ONU.

«Non stiamo cercando di cambiare il sistema di valori della gente di Gaza; stiamo cercando di proteggere il  loro sistema di valori», ha detto Ging. Certo, ha ammesso l’alto funzionario, «la cosa sarebbe semplicissima se non avessimo l’illegalità dell’assedio (israeliano), la guerra, e tutte le altre illegalità che sono la vita quotidiana dei palestinesi: pescatori a cui è impedito di uscire a pesca, infrastrutture sanitarie che non funzionano, acqua non potabile, il settore privato che ha perso tutti i posti di lavoro e la stessa dignità del lavoro, studenti che non possono uscire da Gaza, ammalati intrappolati a Gaza».

Ha aggiunto Ging: «Vogliamo ottenere il sostegno attivo di quella popolazione civile che vuole che i suoi figli siano parte del mondo civilizzato, e che non hanno interesse a mettere in dubbio fatti accettati in tutto il mondo», come sarebbe «contestare che la terra gira attorno al sole, o Hiroshima, o i campi della morte in Cambogia, o la pulizia etnica o i genocidi in Ruanda, o l’apartheid in Sudafrica, o - se vogliamo - la Nabka».

I palestinesi chiamano «Nabka», catastrofe, i giorni del 1948 quando il terrore israeliano indusse alla fuga, e portò all’espulsione, quasi un milione di profughi.

Ging ammette che proprio la Nabka è parte del malcontento della popolazione prigioniera all’idea di insegnare ai loro figli che i loro persecutori, gli ebrei, sono in realtà i perseguitati: «Ci sono tante tragedie e falsità che sono insegnate nel mondo. Ma chi studia la Nabka?». E’ una domanda ragionevole, replica Ging: «Ma non si tratta di (insegnare) o questo o quello, bensì e questo e quello».

Già: nelle scuole europee si insegna l’olocausto e si mandano le scolaresche ad Auschwitz, ma mai in Palestina...

Intanto, si cominci a insegnare l’olocausto di ieri - quello unico, vero e assoluto - alle vittime dell’olocausto d’oggi. Perchè non venga in mente a nessuno di «contestare fatti accettati in tutto il mondo».

Quando si è affamati, assediati e bombardati, quello che conta è imparare il politicamente corretto; se volete le razioni UNRWA, ingollate anche i dogmi dell’ultima religione obbligatoria rimasta.




1) Donald McIntyre, «UN to teach children about Holocaust in Gaza schools», Independent, 5 ottobre 2009.


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