Gli adelphi della morte, banditori dell’ideologia abortista
alessandro traettA
09 Agosto 2011
«In una società non più cristiana si scatenano impulsi più o meno consci che spingono all’omicidio gratuito, senza motivo, al sacrificio dell’innocente supremamente gradito a Satana... La diffusione del delitto immotivato, giocoso (ma il gioco è sempre rituale) è una riprova del grado di scristianizzazione della nostra società e del ringalluzzito potere delle tenebre».
Con queste parole Cesare Cavalleri commentava una impressionante perla di saggezza adelphiana, la sentenza di Alain Daniélou che recita:
«L’atto di uccidere è un atto responsabile, che dev’essere compiuto come un rito... è lo stesso per il sacrificio umano. Se vogliamo evitare guerre, cataclismi, ecatombi, dobbiamo offrire agli dèi delle vittime…
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