Il secondo fascismo, l’incontro con la tradizione italiana
alessandro traettA
15 Agosto 2011
L’azione combinata della storiografia al bianchetto e del conformismo strisciante fra le code di paglia democristiana e le ruote dei pavoni neodestri, ha fatto sparire la memoria del secondo fascismo e con essa l’ingente capitolo della sfida al neoidealismo, che fu lanciata dalle animose avanguardie inquadrate nella Scuola milanese di Mistica fascista. In tal modo la storiografia del Novecento italiano è stata privata di una nozione necessaria a contrastare efficacemente le ideologie del mondo moderno di matrice hegeliana e a indirizzare gli studi filosofici su un cammino di ricerca opposto a quello tracciato dall’intossicante e obliquo influsso del Partito comunista. Un percorso, quello avviato dalla scuola di mistica fascista, che, grazie al generoso e illuminato impulso di Arnaldo Mussolini e di Niccolò Giani (1), avrebbe messo capo ad un’evoluzione …
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