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Politici camerieri dei banchieri
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Sono parzialmente d’accordo con quanto afferma Ida Magli nel suo articolo del 14 luglio 2011 intitolato Politici e banchieri. La BCE, per salvare l’Euro e quindi il grande moloch della UE, sta progressivamente strangolando gli Stati membri imponendo tagli di bilancio draconiani sempre più pesanti, sino al momento in cui nessun Paese, di fronte ai crescenti moti di ribellione dei popoli, potrà più reggersi per mezzo di regimi di democrazia rappresentativa. Man mano che il cappio si stringerà sempre più, gli Stati europei cadranno sotto il controllo di regimi autoritari; a quel punto sarà facilmente raggiungibile l’obiettivo finale della UE che è la creazione di uno superstato centralizzato ove popoli e Stati nazionali verranno letteralmente cancellati.

Come afferma Ida Magli, effettivamente l’unica mossa che bisogna fare urgentemente (ma temo si sia a corto di tempo in rapporto alla velocità di sviluppo degli eventi) per salvarsi dal ricatto della BCE/Euro, delle società di rating e della cosiddetta speculazione internazionale, tutti controllati e riconducibili a pochissimi megabanchieri globali, è recuperare la sovranità monetaria. Gli Stati europei devono liberarsi della Banche Centrali private ed iniziare a stampare denaro esente dal cosiddetto debito da signoraggio (consultare cosa diceva al riguardo il compianto professor Auriti). La sovranità monetaria sta infatti alla base della sovranità nazionale come affermò William Lyon Macanzie King (1874-1950) Primo Ministro del Canada, che nazionalizzò la Bank of Canada:
«Fino a che il controllo dellemissione della moneta non sarà ridato al governo e riconosciuto come la sua più grande e sacra responsabilità, tutte le discussioni sulla sovranità del Parlamento e sulla democrazia sono oziose ed inutili. Una volta che una nazione rinuncia al controllo del suo credito non ha alcuna importanza chi fa le leggi. Lusura, preso il controllo, distruggerà qualsiasi nazione!».
È utile ricordare, a questo punto, che un processo analogo a quello europeo sta avvenendo parallelamente anche negli USA, ove la FED, che dal 1913 ha preso progressivamente il controllo dei governi, del Congresso e dell’economia del Paese, sta imponendo il cosiddetto big government centrale a scapito dell’autonomia degli Stati federali, la dismissione di fatto della Costituzione americana e della Carta dei Diritti, un sempre più invasivo Stato di Polizia (Patriot Act, lggi mrziali, FEMA Camps, ecc.) e la soppressione di ciò che resta del libero mercato. Quest’ultima affermazione potrebbe sembrare esagerata ma ci sono stime attendibili che affermano che le prime 6 megabanche americane (Goldman Sachs, Morgan Stanley, JPMorgan Chase, Citigroup, Bank of America, Wells Fargo) controllano ormai il 60% del PIL USA mentre le prime 10 banche ne controllano circa l’80% (nel 2002 le prime 10 banche controllavano il 55% del Prodotto Nazionale Lordo americano!!!). Il rimanente 20% di mercato libero sta venendo ulteriormente ridotto da politiche governative che penalizzano i piccoli imprenditori/artigiani della manifattura, del commercio e dell’agricoltura.

Che strana coincidenza fra ciò che avviene contemporaneamente nella UE e negli USA... non è vero? Non è dunque un’ipotesi così peregrina pensare che ci sia una regia superiore che tiene le fila dell’evoluzione politico-economico-finanziaria al di qua e al di là dell’Oceano Atlantico!

Tornando ai problemi di casa nostra, non ritengo il semplice Euro la causa del disastro cui stiamo assistendo impotenti. Esso, da solo, è uno strumento, seppur potentissimo, che non sarebbe sufficiente se non fosse combinato con la crisi finanziaria del 2008 deliberatamente provocata per perseguire fini geopolitici superiori che non sono resi pubblici.

All’inizio del suo articolo Ida Magli giustamente afferma:
«Il sabato 9 luglio 2011 è una data che gli italiani non devono dimenticare. È il giorno, infatti, in cui il ministro Tremonti, senza dare nessuna giustificazione del fatto che non paga laffitto della casa dove abita, ha risposto ai giornalisti che gli domandavano se avesse intenzione di dimettersi, con una frase lapidaria: “Non mi dimetto perché sono io che garantisco lItalia davanti allEuropa: se cado io, cade lItalia e se cade lItalia cade leuro. È una catena”. In nessun periodo della storia dOccidente un uomo politico, quale che fosse la sua importanza, ha mai potuto fare una simile affermazione. Né un conquistatore come Napoleone, né uno Zar come Pietro il Grande, né un Re come Luigi XIV, né un Imperatore come Filippo di Spagna...».
Sono perfettamente d’accordo che si sia trattato di una presa di posizione assolutamente anomala. Successivamente ricordo di aver visto un’intervista TV al ministro verso la fine di luglio in cui lui minimizzava la questione dell’affitto e affermava testualmente «di non vedere lora che la UE adottasse un bilancio centrale unico».

È del tutto evidente che un bilancio centrale europeo unico trasformerebbe la UE, già espressione della BCE, in una grande megabanca e costituirebbe la pietra tombale per i popoli e gli Stati nazionali europei. Se ben ricordo, lo scandalo dell’affitto di Tremonti non ha avuto il minimo seguito, contrariamente a quanto ci si sarebbe aspettati sia nella normale dialettica partitica sia a livello giudiziario in Italia.

Come tentare di spiegare tutto ciò?

(D)Javid Bey
   Bilderberg 2011, Saint Moritz
Nei giorni tra il 19 ed il 22 giugno il ministro Tremonti ha partecipato segretamente ai lavori del Bilderberg Group che si sono tenuti presso il lussuoso albergo Hotel Das Suvretta House di Saint Moritz (CH) (vedere lista dei partecipanti - Fonte Infowars di Alex Jones). Si è vericata conseguentemente la seguente grottesca e paradossale situazione: all’interno dell’hotel Tremonti prendeva ordini mentre contemporaneamente all’esterno l’europarlamentare Borghezio, nel vano tentativo di obbligare questi signori a una maggiore trasparenza, prendeva botte!

Gli ordini del Bilderberg Group si eseguono, non si discutono!... E da parte di tutti! Che siano organi istituzionali o meno!

G. Federici


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