>> Login Sostenitori :              | 
header-1

RSS 2.0
menu-1
Finalmente è la fine?
Stampa
  Text size
Forse non capisco, ma questa notizia prepara la fine dell’euro - e speriamo - di Draghi, di Monti e di Bruxelles.

Da Bloomberg:

«La Bundesbank è la prima delle 17 Banche Centrali dellarea euro a rifiutare di accettare come collaterale i titoli di banche garantite da Stati membri che ricevono aiuto dallUnione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale». (European Bailout Stigma Shifts From Banks To Sovereigns As Bundesbank Refuses PIG Collateral)

Ricordiamo in breve cosa sono i «collaterali»: quando chiedete un mutuo, offrite alla banca la casa, su cui la banca accende un’ipoteca e che si prenderà se voi non pagate il debito. La casa data in garanzia è un collaterale. Altri collaterali possono essere azioni, obbligazioni, titoli pubblici, BOT, eccetera.

Se non intendo male, la notizia significa che la Banca Centrale Tedesca non dà più soldi in prestito alle banche che offrono in garanzia i titoli di debito di Spagna, Italia, Portogallo. O detto altrimenti: niente alle banche che hanno chiesto e ricevuto il miliardone di denaro all’1% creato dal nulla dalla BCE di Mario Draghi, o almeno – sottolineo – non a quelle banche insediate in Stati in difficoltà: Spagna, Italia, Portogallo….

I «collaterali» di quegli Stati non valgono un piffero come garanzia per aver denaro in prestito, ergo i collaterali delle banche di quegli Stati valgono ancor meno.

Questa mossa della Bundesbank è un colpo di artiglieria contro la BCE, e un atto di sabotaggio contro Mario Draghi specificamente.

Per spargere il miliardone all’1% (LTRO, Long Term Refinancing Operation), Draghi ha accettato dalle banche bisognose «collaterali» più che dubbi, fuffa, spazzatura, crediti poco o nulla esigibili. È noto che i tedeschi nella BCE non hanno apprezzato. Ora, stanno dicendo che chi ha preso quei soldi è marchiato d’infamia («stigma» in inglese), essendosi confessato insolvente – cosa che Draghi aveva esplicitamente negato a febbraio.

Nel mondo della finanza, chi ha addosso lo stigma non trova credito. Il brutto è che lo stigma è adesso trasferito dalle banche in rovina agli Stati con l’acqua alla gola, che già avevano un marchio grosso così sul groppone.

La Bundesbank «vede il bluff» di Draghi, ossia fa sapere di considerare il suo LTRO per quello che è: un furbesco «quantitative easing» (o stampaggio di cartamoneta) per salvare diverse banche italiane e spagnole insolventi, e attraverso di esse gli Stati sovrani indebitati. Infatti, col denaro preso all’1%, le banche comprano BOT e titoli pubblici al 5%; secondo il genio italiano-Goldman della BCE, così salvano capra e cavoli facendoci anche un bel profitto (un regalino ulteriore di Draghi). Invece no, dice la Bundesbank. I BOT e i Bonos, non li accetto. Certi trucchi hanno il fiato corto.

Ed ora?, si domanda l’ottimo sito Zero Hedge: «Siccome è inevitabile che Spagna e Italia siano le prossime a salire sul carro dei salvataggi (avranno bisogno dei prestiti del Fondo Monetario e del «Firewall» da un miliardo messo su malamente dalla UE, e già ritenuto insufficiente), cosa accade quando 2 trilioni di titoli diventano inadatti come collaterali per l’unica Banca Centrale solvibile del mondo?».

Che cosa accade alle centinaia di miliardi di titoli di debito italico-ispanico da rinnovare nell’anno?

«Dove va la Buba, tutti gli altri seguiranno», dice Zero Hedge: ossia anche gli altri finanzieri e speculatori negheranno il credito.

A meno che non mi sbagli, questo è il crollo. È anche un atto di sabotaggio deliberato della Bundesbank contro la BCE, anzi contro l’Eurozona.

Berlino vuole scardinare la moneta unica, senza dirlo?

Fino ad oggi, il piano tedesco era di legare la sua partecipazione ai salvataggi dei PIIG a condizioni così dure, austerità, tagli, recessione imposte ai debitori, da rendere «missione impossibile» il risanamento di quei Paesi. Anzi, il loro indebitamento cresce. La Spagna ha già annunciato che sforerà il deficit concordato con i tedeschi, pardon con gli eurocrati. Il Portogallo conta già 600 mila fallimenti ed è alla fame, a forza di obbedire a Berlino. In Italia falliscono 31 imprese al giorno, e persino gli aedi di Monti cominciano a capire che il governo «tecnico» ha sbagliato la «cura» e non ha capito nulla della reale situazione italiana, insistendo ad aggravare la torchia fiscale invece di tagliare i parassiti pubblici. In breve, tutti gli Stati del Sud si avvicinano alla bancarotta.

A pagare, dovrà essere la Germania. Ne ha voglia? No. Il suo ministro delle Finanze, Schauble, ha già detto e ripetuto che la Grecia è «un pozzo senza fondo» dove si sprecano miliardi (non ha tutti i torti, visto che il «salvataggio della Grecia» è costato una cifra che supera il PIL greco). Da ultimo, ha dichiarato che la Grecia dovrebbe rimandare le elezioni (aprile), se vuole continuare ad avere i soldi, perché una scelta democratica sarebbe sbagliata…

Zero Hedge insinua che Berlino ha imposto così dure condizioni, e continua a fare affermazioni di insopportabile arroganza, nella speranza che la Grecia – e poi Spagna e Italia – escano dall’euro, anziché subire diktat così inaccettabili sul piano sociale, politico, della dignità nazionale. Invece quelli – fra cui noi, con Monti – continuano a stare aggrappati alla greppia, accettano l’inaccettabile, impegnano i loro cittadini e contribuenti per i secoli a venire con aggravii schiaccianti, pur di non uscire dal sistema.

A questo punto, la Germania ha preparato il Piano B: sarà lei ad uscire dall’euro, se necessario. Per non sborsare i miliardi di altri «salvataggi» inutili di pozzi senza fondo. (The Black Swan NO ONE is Talking About: Germany’s “Plan B”)

Negli ultimi sei mesi, Berlino ha varato una legge che permette alla Germania di uscire dall’euro, pur restando nella UE. Ha rimesso in azione il suo «Special Financial Market Stabilization Fund», il fondo di stabilizzazione speciale dei mercati finanziari.

Questo fondo è dotato di:

400 miliardi di euro da usare come garanzie per le banche tedesche.
80 miliardi da usare per la ricapitalizzazione delle banche tedesche.

E si è dotata di leggi che permettono alle banche tedesche di gettare nel cesso i loro titoli della euro-zona, se è il caso. Insomma, si è data i mezzi per ammortizzare il contraccolpo di un’uscita dell’euro. Apparentemente, lo sta già facendo.

E a noi, cosa accadrà? È notte tarda, ed è tardi per pensare al futuro. Ma una cosa è certa: per noi non esiste alcuna soluzione indolore. Quella di Monti è la soluzione dolorosa, che non dà prospettive per il futuro, ma solo decenni di strangolamento, torchiatura e perdita di tessuto produttivo.

L’altra – tornare alla lira e ripudiare il debito impagabile – è parimenti o anche più dolorosa, ma dà prospettive di ripresa, di riacquistata concorrenzialità, di un futuro per i nostri giovani. A patto però di avere un governo «di guerra». Cosciente che la guerra è cominciata, e che la popolazione ne deve essere avvisata e per quanto possibile, protetta con un’economia di guerra, cioè dove il mercato è sospeso – come si allestivano razionamenti, tessere annonarie, e mense, soccorsi, rifugi ed abitazioni requisite per chi aveva perso la casa sotto i bombardamenti.

Un anno e mezzo di guerra, ma poi con la speranza di vittoria. Non con questa classe di «politici», però. Questi, in guerra, vanno espropriati e incarcerati come profittatori e sabotatori dello sforzo bellico.



L'associazione culturale editoriale EFFEDIEFFE, diffida dal copiare su altri siti, blog, forum e mailing list i suddetti contenuti, in ciò affidandosi alle leggi che tutelano il copyright.   


 
Nessun commento per questo articolo

Aggiungi commento


La Dittatura Terapeutica
L’unica ed estrema forma di difesa da questo imminente, sottovalutato, tragico pericolo particolarmente grave per l’Italia, è la presa di coscienza
Contra factum non datur argomentum
George Orwell con geniale e profetico intuito, previde l’oscuramento delle coscienze, il tramonto della civiltà, l’impostura e apostasia dalla verità che viviamo, quando scrisse “nel tempo...
Libreria Ritorno al Reale

EFFEDIEFFESHOP.com
La libreria on-line di EFFEDIEFFE: una selezione di oltre 1300 testi, molti introvabili, in linea con lo spirito editoriale che ci contraddistingue.

Servizi online EFFEDIEFFE.com

Archivio EFFEDIEFFE : Cerca nell'archivio
EFFEDIEFFE tutti i nostri articoli dal
2004 in poi.

Lettere alla redazione : Scrivi a
EFFEDIEFFE.com

Iscriviti alla Newsletter : Resta
aggiornato con gli eventi e le novita'
editorali EFFEDIEFFE

Chi Siamo : Per conoscere la nostra missione, la fede e gli ideali che animano il nostro lavoro.



Redazione : Conoscete tutti i collaboratori EFFEDIEFFE.com

Contatta EFFEDIEFFE : Come
raggiungerci e come contattarci
per telefono e email.

RSS : Rimani aggiornato con i nostri Web feeds

effedieffe Il sito www.effedieffe.com.non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una testata", come richiede la legge numero 62 del 7 marzo 2001. Gli aggiornamenti vengono effettuati senza alcuna scadenza fissa e/o periodicità