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> Sabato 31 Maggio 2008
La Nirenstein e Confronti Rai

Egregio direttore Blondet,

leggendo i commenti sulla Nirenstein mi sono ricordata una cosa : qualche mese fa , credo febbraio , nella trasmissione di Rai 2 Confronti che seguivo sempre c'erano ospiti la Nirenstein e il prof. Vattimo , discussione naturalmente sui Palestinesi e Israele .Il prof. Vattimo non sembrava molto addentrato nei fatti , e lei con la solita prepotenza lo zittiva .
Le scrivo perche' dopo poche settimane sento questo annuncio : Confronti viene sbattuto a tarda notte , l'una credo , e non se ne e' saputo piu' niente .
Lei ha notizie al riguardo ? o sono io che penso male ?

con immensa stima

Maria



Si vede che nè Fiamma-Tricolore Nirenstein nè Gianni Vattimo facevano “audience”. Il che,  moderatamente, mi rallegra.

Maurizio Blondet

 
> Sabato 31 Maggio 2008
Religioni senza frontiere: un gioco tv

IL PROGRAMMA ANDRÀ IN ONDA SUL CANALE BRITANNICO "ISLAM CHANNEL"

Per avvincinare le fedi diverse
Si sfideranno squadre composte da quattro fedeli delle principali dottrine del mondo

LONDRA - Sarà una sorta di «Giochi senza frontiere» intellettuale: a dividere le squadre non sarà la nazionalità, ma la fede religiosa. Il canale britannico "Islam channel", televisione d'ispirazione musulmana lancerà prossimamente il primo show televisivo interreligioso: in ogni puntata si affronteranno team che rappresenteranno due delle principali religioni internazionali (ad esempio una squadra composta da ebrei sfiderà un team musulmano o una cristiana darà battaglia ad una formazione hindu). Chi vincerà più sfide porterà a casa un premio in denaro.
PROGRAMMA - Il programma dovrebbe intitolarsi "Faith off" (il nome dello show non è stato ancora ufficializzato) e dovrebbe ricalcare la celebre trasmissione televisiva andata in onda per la prima volta nel lontano 1965. Ma se "Giochi senza frontiere" voleva rafforzare i rapporti tra i popoli europei attraverso sfide sportive, lo spettacolo prodotto da Islam Channel vuole dimostrare che una sana competizione intellettuale può avvicinare e unire persone di religione diversa. Ogni squadra sarà composta da quattro concorrenti: questi dovranno rispondere a quiz e a domande di cultura generale proposte dal conduttore del programma Jeff Mirza, noto comico musulmano. Tanti quesiti saranno a carattere religioso e guadagnerà più punti la squadra che dimostrerà di conoscere anche i precetti fondamentali delle altre fedi.

ABITI CARATTERISTICI - I giocatori potranno anche identificarsi con personaggi della loro religione come il Papa o il Dalai Lama e indosseranno abiti caratteristici della loro confessione. Danny Judelson, uno dei prossimi concorrenti ebrei del programma si dichiara entusiasta dello show e sostiene che questa trasmissione potrebbe rappresentare un primo passo verso il dialogo tra le religioni: «Uno gioco a premi è un'idea originale. Penso che oggi sia una cosa singolare che un canale televisivo offra l'opportunità di educare e informare il proprio pubblico. Dietro questo gioco vi è un fine nobile».

NO A TEOLOGI - Il produttore del programma Abrar Hussain fa sapere che tra i concorrenti non ci saranno nè teologi nè studenti di religioni: «Viviamo in una società multiculturale e interreligiosa» ha spiegato il produttore al quotidiano inglese Guardian. «Io conosco le basi del Cristianesimo, ma non so nulla della religione ebraica. Ognuno di noi impara qualcosa sulle religioni a scuola, ma presto dimentica. Con la nostra trasmissione si conosceranno le caratteristiche comuni delle religioni piuttosto che le cose che le dividono». Hussain conferma che il premio in denaro offerto in ogni puntata sarà modesto, ma parafrasando il celebre motto del barone Pierre de Coubertin sostiene: «Ci sarebbe piaciuto offrire di più, ma il gioco è stato creato non per vincere, ma per partecipare».

Francesco Tortora

27 maggio 2008
corriere.it


Ogni giorno di più, ci stupisce la crescita dell’idiozia occidentale.

Maurizio Blondet

 
> Venerdì 30 Maggio 2008
Sui Sionisti

Egregio Direttore,

seguo oramai da molto tempo il suo sito. Sono sicuro come lei che c'è una sorta di complotto Giudaico pronto a sottomettere tutto l'occidente e l'oriente, ma da un po' di tempo mi arrovello il cervello cercando ci capire il perchè.

Perchè il popolo di Giuda ci vorrebbe sottomettere?
Perchè si sentono il popolo eletto?
Non dovrebbero essere indulgenti verso i bisognosi e i perseguitati, perchè a suo tempo furono perseguitati a sua volta?

In questi ultimi tempi, in Italia, bisogna chiedere persino il permesso per intitolare una Via alla Lobby Giudaica, questo mi sconcerta, mi fa sentire che la Repubblica Italiana è legata con il doppio filo a quella Giudea.
Inoltre, perchè da un certo periodo Israele è sempre in primo piano? Cioè mi spiego meglio,la Fiera del Libro fatto eclatante aver bruciato la bandiera Israeliana, ma se Umberto Bossi e "Porco" Calderoli (2 ministri della Repubblica) a suo tempo avevano bruciato quella Italiana.
Inoltre quello che è successo a Torino, erano solo 15 malcontati aderenti ai centri sociali... la verità Direttore dov'è?
Ho quasi 24anni Frequento la Facoltà di Scienze Politiche di Torino, sono di destra, ma la pensavo esattamente come chi ha manifestato a Torino contro Israle.
In Università, se si accenna alle teorie di Irving, Faurisson vieni addittato come Antisemita e bollato come elemento razzista.
Tutto questo a che prò?
A cosa serve leccare il culo ad Israele?
Che vantaggio ci porta?

Cordiali Saluti

Edoardo Cellai



Le consiglio di leggere il mio “Cronache dell’Anticristo”, e magari “Chi comanda in America”: là troverà dati sul modo di pensare ebraico.

Maurizio Blondet

 
> Venerdì 30 Maggio 2008
Lauree FIAT

Egr. Dott. Blondet

"L'unica cosa che non cambiano sono le persone, e i rapporti che si possono instaurare tra loro: è da questo elemento che dipende il risultato di un'impresa. E questa è l'unica ricetta che conosco".

Queste sono le parole che Marchionne, a.d. Fiat ha usato in occasione del ricevimento di una laurea honoris causa a Torino.

"I leader, quelli veri, sono persone normali, ma capaci di innescare il cambiamento" ha chiosato sempre il neo ingegnere. Concetti che si possono trovare su uno dei tanti libri divulgativi di leadership. Ma queste parole sono state ascoltate con attenzione religiosa, una lectio magistralis.
Dimentica di dire, Marchionne, che la Fiat ormai non fa più ricerca ma questi costi li scarica sui suoi fornitori a cui chiede dettagliatissime specifiche tecniche prima di affidare un qualsiasi lavoro.
Per dettagliatissime intendo i progetti esecutivi sui particolari commissionati, salvo poi farli studiare dai propri tecnici che si ritrovano tutte le innovazioni (quelle vere) pronte.
Questi progetti, sono ripresi, riconfezionati per l'occasione e usati per chiedere offerte più vantaggiose a fornitori stranieri con cui poi effettivamente Fiat lavorerà.
Questo ad integrazione di quello che ha scritto il Sig. Battistin.

Cordialmente

P.L.
Brescia



Ecco, è proprio così. Sono gli “imprenditori” italiani.

Maurizio Blondet

 
> Venerdì 30 Maggio 2008
Visita di Ahmadinejad a Roma

Egregio Direttore,

sono in attesa di un Suo commento al silenzio del Vaticano di fronte alla richiesta del Presidente iraniano di incontrare il Papa , secondo quanto riferisce La repubblica "il presidente iraniano vorrebbe esporre a Sua Santità le sue idee, la posizione del suo governo sui maggiori temi d'attualità mondiale". Ieri l'ambasciatore iraniano a Roma Abolfaz Zohrevand ha usato queste parole per spiegare la visita: "Spero che il viaggio del presidente Ahmadinejad a Roma porti un messaggio per la comunità internazionale: il presidente è convinto che lo scenario del mondo così come lo vediamo oggi subirà dei cambiamenti profondi. Toccherà ai paesi lavorare insieme per contribuire a risolvere questioni decisive come quelle del cibo".
Grazie

Cordiali saluti

Giacomo Busulini



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Maurizio Blondet

 
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