Il 2005 fu l'anno d'oro di Profumo
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Sul podio Doris e Arpe. Geronzi è primo tra i presidenti staccando Bazoli e Salza Isolani (Ubs) vince tra i merchant banker
Con quasi 8 milioni l’AD di Unicredit primeggia tra i banchieri per reddito imponibile

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Con quasi 8 milioni di euro è Alessando Profumo il trionfatore della classifica dei banchieri più pagati nel 2005. Un anno di vera gloria, per l'amministratore delegato di Unicredit, che proprio nel giugno di tre anni fa, mentre in Italia infuriavano le battaglie per il controllo di Antonveneta e Bnl, annunciava a sorpresa l'accordo per l'integrazione fra l'istituto di Piazza Cordusio e la tedesca Hypovereinsbank e la nascita del primo vero gruppo bancario europeo a guida tricolore.

Ma anche altri protagonisti di quella calda stagione bancaria si piazzano ai vertici nella classifica per reddito imponibile relativa al 2005. Alle spalle di Profumo, e dietro solo al numero uno di Mediolanum, Ennio Doris (5,37 milioni), e all'allora ad di Capitalia, Matteo Arpe (5,26 milioni), si piazza infatti con 4,8 milioni Piero Luigi Montani: l'amministratore delegato dell'Antonveneta contesa tra gli olandesi di Abn Amro (488mila euro l'imponibile del country manager Francesco Spinelli) e la Popolare Italiana di Gianpiero Fiorani.

Quest'ultimo, poi travolto dalla tempesta giudiziaria seguita al tentativo di scalata della banca padovana, si piazza invece al ventesimo posto tra coloro che hanno dichiarato di più, con 1,79 milioni, davanti a Divo Gronchi (1,68 milioni), il manager toscano chiamato a risollevare le sorti della popolare lodigiana. Ai piani alti anche l'ex presidente della Unipol, Giovanni Consorte, con poco più di 3 milioni, preceduto dal suo vice Ivano Sacchetti, con 3,5 milioni. Più indietro nella classifica invece i vertici della banca che la Unipol di Consorte e Sacchetti aveva messo nel mirino: la Bnl.

Per l'esercizio 2005 il presidente Luigi Abete ha dichiarato 661 mila euro, mentre l'allora direttore generale, Mario Girotti, poco più di un milione. Tra i presidenti quello ad aver dichiarato di più nel 2005 è stato Cesare Geronzi. L'allora presidente di Capitalia al quinto posto nella classifica assoluta con 4,48 milioni, staccando l'allora presidente di Mediobanca, Gabriele Galateri (dodicesimo con 2,3 milioni), quello di Unicredit, Carlo Salvatori (quattordicesimo con 2,1 milioni) e ampiamente davanti agli allora presidenti di Sanpaolo Imi e Banca Intesa Enrico Salsa si piazza infatti al trentunesimo posto con 1,16 milioni mentre Giovanni Bazoli è trentatreesimo con 1,1 milioni.

Tra i banchieri d'affari, invece, primeggia con 6,3 milioni Roberto Isolani di Ubs, davanti a Carlo Calabria di Merrill Lynch (5,1 milioni) e ad Arnaldo Borghesi (4,08 milioni), allora in forze alla Lazard. Alle loro spalle si piazza invece Ruggero Magnoni di Lehman Brothers con 2,93 milioni.


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Fonte >  MF


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