L'attacco pianificato di USA ed Israeliani: ci sarà una guerra contro l'Iran?
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I media non hanno trattato la questione dei preparativi di guerra degli USA contro l'Iran. La copertura giornalistica dei preparativi di una guerra sponsorizzata dagli USA contro l'Iran ha cominciato ad emergere all'inizio del 2007 in scarni resoconti d'agenzia.
Nonostante fosse confermato da documenti militari ufficiali, l'opinione pubblica è
stata largamente tenuta al buio e disinformata su questi preparativi.
Una guerra all'Iran è stata vista fin da metà degli anni novanta come parte di una strategia di “sequenziamento” del teatro di operazioni belliche.
Durante la amministrazione Clinton, il comando centrale USA (USCENTCOM) ha formulato “piani di scenari di guerra” in cui si invadeva prima l' Iraq e poi l'Iran:

“Gli ampi interessi di sicurezza nazionale e gli obiettivi espressi nella Strategia della Sicurezza Nazionale  del Presidente (NSS) e del Capo della Strategia Nazionale Militare (NSS) formano le fondamenta della strategia del teatro del Comando Centrale degli Stati Uniti d'America.
Lo NSS dirige l'implementazione di una strategia di contenimento duale degli stati  canaglia di Iraq ed Iran, per tutto il tempo in cui essi siano una minaccia agli interessi USA, ad altri stati della regione, ed ai loro cittadini.
Il contenimento duale è progettato per mantenere l'equilibrio del potere nella regione senza dipendere né dall'Iraq né dall'Iran.
La strategia del  USCENTCOM è basata sull'interesse e sulla minaccia. Lo scopo del coinvolgimento degli USA, come è esposto nello NSS, è di proteggere gli interessi degli USA nella regione – accesso ininterrotto, sicuro al petrolio del golfo degli USA e degli alleati.”
(USCENTCOM, www.milnet.com/milnet/pentagon/centcom)
In maniera coerente con il “sequenziamento” del 1995 del CENTCOM, i piani  con obbiettivo l'Iran furono attivati sotto l'egida del “TIRANNT” (teatro IRAN a breve termine) seguendo le orme dell'invasione dell'Iraq del 2003. TIRANNT consisteva in un modello di scenario diretto contro l'Iran. L' analisi, che coinvolgeva militari di alto grado ed esperti di spionaggio, consisteva nell'esaminare diversi scenari del teatro.
"l'esercito degli USA, la marina, l'aviazione ed i marines hanno tutti preparato piani di battaglia e speso quattro anni a costruire basi ed addestramento per “Operazione Libertà Iraniana”. L'ammiraglio Fallon, il nuovo capo dello Comando Centrale degli USA [dimissionario in marzo 2008], ha ereditato i piani computerizzati sotto il nome TIRANNT(Theatre Iran Near Term).”
(New Statesman, 19 Feb 2007)
Appendice omessa, vedi www.globalresearch.ca/articles/CHO505A.html)

Mentre gran parte di questa analisi rimane valida, la pianificazione militare in relazione all'Iran è ora in una fase più avanzata. Inoltre la struttura delle alleanze militare che sottendono i piani militari del Pentagono si sono evoluti.
.La  NATO è ora parte dell'alleanza militare.
Sotto gli auspici della NATO, assieme al Pentagono, le forze militari della Gran Bretagna, Germania, Turchia, Francia sono destinate a giocare un ruolo significante in caso di un attacco all'Iran ed alla Siria.
A questo riguardo, vale la pena notare che già nel 2005, la NATO ed Israele  stabilirono la base di una cooperazione militare a lungo raggio.
In cambio, la Turchia, che dal punto di vista militare costituisce una forza significativa all'interno della NATO, ha un accordo di comprensiva cooperazione bilaterale con Israele.
In accordo ai documenti militari ed alle affermazioni, le forze US, Israeliane ed alleate sono “in un avanzato stato di prontezza”. Di fatto la maggior parte della pianificazione di guerra aveva già raggiunto quella “fase avanzata” nel 2005.
Molte variabili importanti entrano in gioco nalla valutazione della possibilità di una guerra totale contro l'Iran.

“Uno stato avanzato di allerta” per attaccare l'Iran, non significa che la guerra debba necessariamente avere luogo. Alcuni fattori a sfavore devono essere esaminati.

L'Agitazione della Sciabola

A parte la guerra diretta, i preparativi di guerra sponsorizzati dagli USA servono altri obiettivi di politica estera.
La minaccia di guerra, accompagnata da stati di allerta avanzati sono spesso usati per , per obbligare a lasciar andare la loro sovranità, per far aprire le loro economie ad investitori Occidentali, per privatizzare vendere le loro proprietà a compagnie Americane, etc.  Queste minacce sono efficaci solamente se la nazione  non ha la capacità di difendersi militarmente. La forza della sua economia è anche un fattore da considerare.
L'agitazione della sciabola è in corso in relazione all'Iran. L'obiettivo è in ultima istanza di sottomettere l'Iran come potenza regionale e prendere possesso delle sue ricchezze petrolifere che rappresentano il dieci percento delle riserve mondiali.

Quali sono le capacità militari dell'Iran, la sua abilità appunto di difendersi e di infliggere danni agli USA ed alle forze alleate?

La risposta a questa domanda coinvolge essenzialmente due aspetti.
Primo, l'Iran ha un sistema avanzato di difesa aerea, che usa sia tecnologia Iraniana che Russa. Inoltre,  secondo gli esperti militari Occidentali, ha perfezionato le sue capacità dei missili balistici al punto di essere capace di infliggere danni significativi agli USA ed alle installazioni militari in Iraq, golfo Persico, Israele.
Negli ultimi anni, l'Iran si è attivamente preparato per un attacco sponsorizzato dagli USA. Inoltre, grazie all'incremento in guadagni dalla vendita di petrolio, il governo di Tehran ha migliorate le capacità di finanziare il suo stato di allerta militare. A questo proposito, l'Iran è in una situazione molto differente di quella dell'Iraq prima dell'invasione del 2003, in cui gli attacchi aerei Anglo-Americani erano diretti alla “No Fly Zone” e complementati da più di dieci anni di sanzioni economiche mortali.
I pianificatori militari statunitensi sono perfettamente coscienti della possibilità di una escalation. Se fossero lanciati attacchi aerei estensivi, le forze convenzionali Iraniane attraverserebbero immediatamente i confini con l'Iraq ed attaccherebbero le postazioni militari statunitensi. Questo è un fattore che ha contribuito a mettere la guerra in pausa.
Invece di bombardamenti estesi, che risulterebbero in rappresaglie, Washington potrebbe decidere, come primo passo in una campagna militare più ampia, di lanciare attacchi aerei, nell'ipotesi che l'Iran non replicherebbe.
Secondo Philip Giraldi, l'attacco sarebbe a “punta di spillo” ed il più limitato possibile, inteso ad attaccare solo obiettivi strategici ed evitare perdite civili.
Prima di lanciare un “attacco limitato”, gli USA tenterebbero di assicurarsi, tramite, minacce e trattative segrete, che la rappresaglia non avvenga.

“L'abilità di combattere guerre” dei militari statunitensi

L'ammiraglio William Fallon, che è stato recentemente licenziato come comandante dello (USCENTCOM) era profondamente consapevole della capacità di  rappresaglia militare dell'Iran, e della sua capacità di infliggere perdite significative alle forze statunitensi ed alleate.
Questa conoscenza fu di fatto tenuta presente all'inizio degli scenari di guerra nel modello TIRANNT.
Prima del suo licenziamento, l'ammiraglio Fallon ha sottovalutato la possibilità di una guerra con l'Iran “Non porteremo guerra all'Iran sotto la mia supervisione”.
Il capo dei Consiglio dei Comandanti (Joint Chiefs) dello Staff Ammiraglio Michael Mullen, anche se ampiamente a favore della Bush-Cheney , ha ufficialmente riconosciuto le carenze militari degli USA. Le guerre in Iraq e l'Afghanistan “possono aver minato le capacità dei militari di combattere guerre contro avversari maggiori -incluso  l'Iran”.
( citato in Haaretz, Ottobre 22, 2007).

In una intervista al New York times, Mullen affermò:

“.. i rischi potrebbero essere molto,molto alti... Siamo in conflitto con due paesi in quella zona... Noi dobbiamo riflettere molto a proposito della possibilità di fatto di coinvolgerci in un conflitto con una terza nazione in quella parte del mondo”.
Queste affermazioni furono fatte all'inizio stesso del suo mandato come capo dello Joint Chiefs of Staff in October 2007. 
L'esitazione di Mullen a portare guerra all'Iran non sono basate su posizioni politiche divergenti, ma su una valutazione realistica delle capacità militari statunitensi. L'ammiraglio Mullen, riconosce che le forze militari statunitensi siano dispiegate troppo estesamente e che in relazione all'Iraq, l'esercito statunitense stia fronteggiando problemi seri di reclutamento.
Inoltre, come tacitamente riconosciuto dal Pentagono, gli USA e le forze della coalizione stanno fronteggiando una forte resistenza sia Afghanistan che in Iraq.

La Nomina del Generale Petraeus a capo dello USCENTCOM

La Nomina del Generale Petraeus a capo dello USCENTCOM è servita a neutralizzare la opposizione potenziale all'interno delle Forze Armate Statunitensi. Essa rinforza la capacità del Vice Presidente Cheney di ordinare un attacco ed assicurarsi che i militari supporteranno pienamente l'amministrazione Bush.
L'obiettivo è di “preparare l'Iran per l'attacco” usando un presunto intervento in Iraq da parte dell'Iran come pretesto e giustificazione “sulla base che l'Iran ... sia responsabile dell'aumento di caduti tra le truppe americane in Iraq.”
(vedi Iran should be "Set Up for an Attack" by Muriel Mirak-Weissbach, Global Research, May 2008).
L'Iran è inoltre accusato di intervenire in Afghanistan ed in Libano.
A questo riguardo, gli attacchi Israeliani del 2006 in Libano sono parte del percorso di una più ampia guerra mossa contro Iran e Syria.
(Vedi Mahdi D. Nazemroaya, Global Research, May 2007) 

Conflitti Armati in Libano

I recenti conflitti armati in Libano tra Hizbollah ed il movimento 14 maggio, supportato da US-Israeliani hanno precipitato il paese nel caos.
I combattimenti hanno avuto inizio dopo la dichiarazione di intenti del governo pro-Siniora di avere la mano pesante con Hizbollah.
Hizbollah ha preso controllo delle parti di Beirut Occidentale aprendo la strada per un'operazione di peacekeeping(mantenimento di pace) della NATO all'interno del Libano.
Un maggiore coinvolgimento della NATO nel Libano assieme ad una militarizzazione dell'intera costa Mediterranea orientale è parte integrante dello scenario di guerra Iran-Syria: un ruolo di ”  peacekeeping” della NATO, in rappresentanza di Israele, ed avente come bersaglio Syria ed anche Hizbollah ed Hamas.
Questi recenti eventi Libano sono stati fatti scattare piuttosto deliberatamente in vista di una destabilizzazione del paese. Essi sono parte di un percorso (cosiddetta roadmap) militare sponsorizzato dagli Stati Uniti; sono intesi a preparare una fase di confronto con la Syria.

La struttura delle alleanze militari

La struttura delle alleanze militari è cruciale. Gli alleati dell'America sono Israele  NATO.
Gli alleati dell'Iran sono Cina, Russia e gli stati membri della SCO ( Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai).
Sia la Cina ce la Russia hanno accordi a lungo raggio di cooperazione bilaterale militare con l'Iran. Dal 2005 l'Iran è membro con status di osservatore all'interno della SCO. A sua volta, la SCO ha legami con la CSTO ( Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva), un accordo di cooperazione militare tra Russia,  Armenia, Belarus, Uzbekistan,  Kazakhstan, Repubblica Kirgysa e Tajikistan.
Nell'Ottobre 2007, la CSTO e la SCO firmarono un memorandum di Compresione,
gettando le basi di una cooperazione militare tra le due organizzazioni.
Tale accordo CSTO-SCO, appena menzionato dai media Occidentali, coinvolge una 
alleanza completa tra Cina, Russia, e gli stati membri SCO/CSTO.
SCTO e SCO hanno tenuto esercizi militari congiunti nel 2006, che hanno coinciso con quelli condotti dall'Iran.
(Per ulteriori dettagli Michel Chossudovsky, Russia and Central Asian Allies Conduct War Games in Response to US Threats, Global Research, August 2006)

Nel contesto dei piani dei piani degli Stati Uniti diretti contro l'Iran, gli USA intendono anche indebolire gli alleati dell'Iran: Russia e Cina.
Washington sta cercando di rompere i legami bilaterali di Pechino con Tehran ed anche il riavvicinamento dell'Iran con lo SCO, che ha il suo quartier generale a Pechino.
A questo proposito, una operazione militare diretto contro l'Iran può avere successo solo se la struttura delle alleanze militari che legano l'Iran alla Cina ed alla Russia sono significativamente indeboliti.
Ci sono indicazioni che l'alleanza militare Euro Asiatica che sottende lo SCO si sia di fatto rafforzata. Mentre attualmente l'Iran ha solo lo status di osservatore, il governo di Tehran ha espresso il desidero di diventare un membro a pieno titolo dello SCO. Inoltre, durante lo scorso anno, l'Iran ha rafforzate le sue intese bilaterali nel campo dell'energia e degli oleodotti e gasdotti con India e Pakistan.
Il posizionamento dell'India dalla parte dell'Iran nel settore del petrolio e dell'energia è un altro fattore che indebolisce l'influenza di Washington nella regione.
“Quello che Tehran sta perseguendo è “nientemeno che un disegno per una nuova correlazione di nazioni in Eurasia, la cui collaborazione nello sviluppo della infrastruttura continentale – energia nucleare, gasdotti, oleodotti e trasporti –dovrebbe stabilire la base per una vera indipendenza economica e quindi politica”.
(vedi Muriel Mirak Weissbach, May 2008)
La storia indica l'importanza di alleanze militari contrapposte.
Nel contesto presente, gli USA ed i suoi alleati NATO cercano di minare la formazione di una alleanza Euro-Asiatica coesa (CSO-CSTO), che potrebbe efficacemente sfidare e contenere l'espansionismo US-NATO in EurAsia, combinando le capacità militari non solo di Russia e Cina, ma anche quelle di numerose repubbliche ex-sovietiche, incluse Biellorussia, Armenia, Kazakhstan, Tajikistan Uzbekistan e la repubblica Kyrghisa.

La decisione di andare in guerra: Non una decisione razionale

La decisione di andare in guerra non è fatta dagli alti comandi militari.
La decisione di andare in guerra è presa dai civili.
Le forze armate Americane sono caratterizzate da una gerarchia ed una struttura di comando. Gli ordini vengono dall'alto, da un “governo di civili”, appunto l'amministrazione Bush. Essi sono trasmessi verso il basso attraverso la struttura di comando militare. Una volta che l'ordine di andare in guerra è preso, non è discusso né dibattuto, esso viene eseguito dai militari. Inoltre, verosimilmente, nell'implementazione di un attacco preventivo all'Iran, l'amministrazione Bush aggirerebbe il congresso Americano, in palese violazione dell'Articolo I, sezione 8 della costituzione degli USA.
In pratica, il presidente e comandante in Capo, G.W. Bush, non decide.
Anch'egli obbedisce ad ordini superiori. Egli segue i diktat di potenti interessi finanziari ed industriali.
Questa guerra è guidata dal profitto. “La guerra è buona per gli affari”. Si tratta di un'operazione per far soldi. Essa risulta in bilioni di dollari di profitti per Wall Street, i giganti del petrolio, il complesso militare industriale, per non menzionare gli speculatori istituzionali nei mercati del petrolio, delle monete, e dei beni deperibili (commodities).

L'obiettivo della guerra proposta è di estendere le frontiere della economia globale capitalista, prendendo controllo finalmente delle risorse petrolifere dell'Iran. Le implicazioni più ampie di una guerra che usi armi nucleari tattiche in un teatro di guerra convenzionale non sono una preoccupazione di coloro che decidono di muovere questa guerra.

Il ruolo centrale del vice presidente Dick Cheney

In contrasto con l'amministrazione precedente, il vice presidente Cheney ha giocato un ruole centrale nell'amministrazione Bush, facendo ombra al ruolo del Presidente. In pratica, il Vice, supportato da un'armata di supported by an army of senior officials and loyal advisers, controls the White House.
Allo stesso tempo Cheney è parte di un potente apparato d'affari, attraverso i suoi collegamenti con Halliburton ha definito una agenda militare guidata dal profitto.
Cheney ha personalmente giocato un ruolo chiave nell'attivazione di piani di guerra contro l'Iran.
“All'inizio del secondo mandato di Bush, il Vice Presidente Dick Cheney lanciò una granata. Egli lasciò capire, senza mezzi termini, che l'Iran era “giusto in cima alla lista” degli stati canaglia nemici dell'America, e che Israele, per così dire, “farebbe i bombardamenti per noi”, senza coinvolgimento delle forze armate USA e senza che noi mettessimo loro alcuna pressione”.
(Michel Chossudovsky, Maggio 2005)

Cheney è di fatto il capo di Stato, egli oscura G.W. Bush, che è solo una figura di facciata. Di recente, egli ha giocato un ruolo chiave nel fare pressione sul fronte degli stati Arabi affinché supportassero un attacco preventivo all'Iran.

Il Vice Presidente Cheney non ha preoccupazioni sulle probabili conseguenze e le perdite di vite umane che risulterebbero dall'uso dell'uso di armi convenzionali
 e nucleari. Egli è pienamente cosciente che anche un attacco aereo limitato all'Iran potrebbe contribuire a scatenare un più ampio conflitto Medio Orientale e Centro Asiatico, che si  estenderebbe dal Mediterraneo Orientale fino alla frontiera occidentale della Cina.

La crisi più seria della storia moderna

Siamo ora all'incrocio della più seria crisi della storia moderna.
Questi piani di guerra coincidono con un processo parallelo di ristrutturazione economica e di una depressione economica ben radicata. La guerra e la globalizzazione sono processi intimamente legati. La militarizzazione del Medio Oriente e dell'Asia Centrale supporta l'estensione del “libero mercato” globale all'interno di nuove frontiere.
A sua volta, la guerra ha aggravato la crisi economica. L'economia civile sta collassando, oscurata e minata dalla crescita dinamica del complesso militare industriale, che nel vero senso della parole produce “armi di distruzione di massa”. A loro volta, i rialzi del prezzo del greggio, delle derrate alimentari di base, attraverso attività speculative delle maggiori borse di beni di consumo hanno contribuito all'impoverimento di milioni di persone.
Citando:(Michel Chossudovsky, May 1st 2005)
Michel Chossudovsky,  May 14, 2008

Il movimento contro la guerra deve agire, coerentemente, per prevenire il verificarsi della fase succesiva di questa guerra.
Questo non è facile. Il tenere grandi manifestazioni contro la guerra non fa retrocedere di per sé la marea della guerra.
Ufficiali di alto rango della amministrazione Bush, membri dell'esercito e del congresso degli USA hanno ottenuto l'autorità di portare avanti l'agenda di una guerra illegale.
Quello che è richiesto è una rete che parta dal basso, un movimento di massal livello nazionale ed internazionale, che sfidi la legittimità degli attori militari e politici, e che sia in ultima analisi, strumentali nel disarcionare colore che governano nel nostro nome.
Criminali di guerra occupano posizioni di autorità.
La cittadinanza è galvanizzata nel supportare i governanti che sono “determinati a garantire l'incolumità, la sicurezza ed il benessere”.
Attraverso la disinformazione dei Media, la guerra ha ricevuto un mandato umanitario.
Per invertire la marea della guerra, le basi militari devono essere chiuse, le la produzione di sistemi di armi da guerra avanzate deve essere arrestato, ed il
fiorente stato di polizia deve essere smantellato.
Si deve mirare anche ai sostenitori al livello delle grandi aziende, e gli sponsor della guerra e dei crimini di guerra, le compagnie petrolifere, ed i media a distribuzione globale, che sono diventati parte integrante della propaganda della macchina da guerra.
Il sentimento anti guerra non smantella un'agenda di guerra. I criminali di guerra negli USA, Israele, Gran Bretagna devono essere rimossi dai loro alti incarichi.
Bisogna rivelare la vera faccia dell'Impero Americano e la criminalizzazione
sottesa  della politica degli USA, che usa “la guerra al terrorismo” e la minaccia di Al Quaeda per galvanizzare l'opinione pubblica in vista di una agenda di guerra globale”.

by Michel Chossudovsky

Tradotto per EFFEDIEFFE.com da Michelangelo Calatino

Source >
  Global Research


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