Il Tempo 05 Marzo 2010
I timori dei candidati del Pdl in bilico. Tanti negli enti pubblici, altri disoccupati e poi impiegati e imprenditori tutti decisi a restare nella politicaAndrebbe ancora meglio al consigliere di An Luigi Celori: in costume e infradito. Sì, perché l'esponente del centrodestra è un bagnino nell'anima: «Riprenderei a fare l'imprenditore. Ho uno stabilimento balneare». Ma visto che Celori è stato eletto anche al Comune di Pomezia non si allontanerebbe troppo dalla politica. Il «viale dei divani», che unisce l'Aula della Pisana con la buvette, mancherebbe a tutti. Per non parlare della segreteria con cinque-sei addetti o, almeno per i presidenti di Commissione, dell'auto blu. «Non mi spavento, continuerei comunque a fare politica anche se non avessi uno stipendio - precisa Francesco Lollobrigida (An) - Chiaramente mi troverei un lavoro».
Stesse condizioni per Massimiliano Maselli (Fi) che però «non ci voglio nemmeno pensare». Determinato Pietro Di Paolo (An): «Ho campato 37 anni senza poltrone particolari, potrei farlo ancora. Sono un combattente politico». Anche perché Di Paolo un posto ce l'avrebbe comunque: delegato all'Agricoltura del sindaco Alemanno. Il «militante» (come si definisce lui stesso) Bruno Prestagiovanni (An) è tranquillo: «Per ora mi impegnerò ancora di più a fare campagna elettorale per la Polverini perché voglio la soddisfazione di veder perdere la Bonino e il centrosinistra anche senza Pdl in campo. Il lavoro? Non mi preoccupa. Sono un dipendente dell'Università Cattolica e non mi vergognerei di tornare lì».
Una riflessione sarà comunque necessaria: «Dopo le elezioni -
conclude Prestagiovanni - si dovrà valutare la competenza di questa
classe dirigente di partito e l'opportunità che resti al suo posto».
Dicono che il sindaco Alemanno abbia dato la disponibilità a
«riassorbire» alcuni eventuali ex consiglieri in Campidoglio. Per il
resto ci penserà il partito. Allo stesso tempo ogni esponente di An e
Fi (alla Regione Lazio ancora non esiste il Pdl) «adotterà» un
candidato della lista civica (si spera che riammetteranno almeno
quella) per portare avanti un percorso comune. Ma i politici non sono
gli unici a soffrire. Ci sono segretari, consulenti, addetti stampa che
stanno con il fiato sospeso. Marco Palma, esponente del Pdl in XV
Municipio, apre un altro fronte: «Non può essere un fattore
determinante per la riproposizione delle liste del Pdl ma le tipografie
sono già in crisi».
Fonte > iltempo.ilsole24ore.com