Un «pericolosissimo» lettore
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Egregio direttore e staff tutto,

desidero condividere, con animo sereno e distaccato (per quanto mi è possibile) il racconto di un episodio spiacevole che mi è capitato recentemente, anche come testimonianza, a futura memoria, nel caso accada qualcosa di brutto a me od ai miei cari, in modo che non si ripeta più, almeno per il mio prossimo.

E non mi aspetto appoggio di alcun tipo ma solo solidarietà intellettuale, per questioni di principio, magari qualche buon consiglio (che non preveda, però, una vigliacca "ritirata").
Non temo la morte del corpo perchè penso che l'anima dataci da Dio (e lo spirito che in essa possiamo fa crescere, con lavoro interiore) non si disperdano ma rimangano intorno ai vivi che ci hanno conosciuto.

Il fatto è questo: stamane, entrando in ufficio, nell'ambito della Progettazione Software di uno stabilimento del Sud-Italia (che fa parte di una multinazionale operante nel settore della difesa), sono stato affrontato da due individui (livello di istruzione specialistica medio-alto ma cultura generale medio-bassa) appartenenti al mio stesso reparto e residenti nel mio stesso open-space (premetto che fino ad oggi non vi era stato, tra me e loro, alcuno screzio rilevante nè contestazione legale di alcun tipo), i quali a muso duro mi hanno chiesto se ero stato io a "permettermi" di esporre un calendario della memoria di Benito Mussolini.

Quando ho risposto di sì, essi mi hanno riferito di aver gettato nella raccolta differenziata tale calendario perchè non "sopportavano" questa apologia, anzi, nel caso lo avessi riappeso lo avrebbero "bruciato".

Io, senza scompormi, urlare, protestare violentemente, ho fatto notare ai due energumeni (comunque di stazza inferiore-uguale alla mia ma senza preparazione marziale che io conosca) alcune cose implicite nel loro atto prevaricatorio:
  1. la violazione del'articolo 21 Cost. (Libertà di pensiero, parola, scritto ed OGNI altra manifestazione)
  2. il detto calendario non è stato esposto in luogo di passaggio bensì in una zona NON visibile dal resto del locale o dall'ingresso allo stesso
  3. la sua esposizione non è stata nè preceduta nè accompagnata nè seguita da alcuna dichiarazione pubblica, verbale o scritta, di chicchessia a riguardo della stessa esposizione
  4. in detto calendario non sono presenti dichiarazioni apologetiche del regime ma solo riproduzioni di fotografie d'epoca con un didascalia riportante nome dei soggetti, luogo e data dello scatto, frasi estratte dalle memorie autobiografiche o dal testamento spirituale di Mussolini
  5. in esso NON sono, altresì, presenti dichiarazioni razziste (verso qualsiasi etnia), sessiste (verso qualsiasi sesso), antireligiose (verso qualsiasi culto), come NON è presente l'istigazione alla violenza (nè fisica nè morale) verso qualsiasi partito / movimento / organizzazione (che abbia scopi o che faccia dichiarazioni o che compia azioni NON criminali), o lo stimolo a compiere atti antisociali od inviti a qualsiasi forma di aberrazione immaginabile nè a comportamenti in qualsiasi modo censurabili, anzi in esso sono diffusamente sottolineate impostazioni etico-morali di alto profilo, universali ed atemporali
  6. non vi sono, in detto calendario, frasi esplicite o concetti impliciti che riconducano ad un qualsivoglia intento rifondativo del PNF
  7. il calendario era lì dai primi giorni di gennaio 2013 e quasi nessuno si era accorto di questa esposizione e nè od altri ha fatto notare la situazione
  8. alle rimostranze dei due, quando ho recuperato il calendario dal cesto della carta e l'ho riappeso, è venuta la minaccia di ributtarlo, anche di incendiarlo e di denunciarmi, presso le autorità competenti, ai sensi della legge 645/1952 (cosiddetta Scelba)
  9. costatato il clima di intolleranza anche acceso e con voce sopra le righe da parte dei due, ho risposto con calma, senza urlare, senza minacciare alcuna forma di ritorsione bensì con alcuni aforismi di altri (ma anche con idee mie) del tipo seguente:
  • Voltaire (François-Marie Arouet) mentre affermava "Non sono d'accordo con te ma sono disposto a dare la vita perchè tu possa esprimerti" faceva tagliare la testa in piazza ai suoi oppositori
  • Vi sono due tipi di fascismo: il fascismo propriamente detto e l'antifascismo (Ennio Flaiano)
  • questo atto è perfettamente paragonabile all'incendio in piazza dei libri non graditi al regime nazista o ad altri regimi come quello bolscevico
  • Quando non si possiede più la forza delle idee, interviene l'idea della forza
  • L'ideologia è quella brutta bestia che pensa al posto tuo (Jean-François Revel)
  • Quando qualcuno si spaventa delle idee degli altri, di che tipo di deboli idee dispone?

Quando mi è stato chiesto perchè avessi esposto quel calendario (come se tutti quelli che espongono qualcosa dovessero giustificarsi per questo...) ho tranquillamente risposto che sono il vicario, per conto di mio padre (non deambulante), presidente, per la sezione di Napoli, del Raggruppamento Nazionale Combattenti e Reduci della Repubblica Sociale Italiana e, poichè ho ricevuto tale calendario in omaggio, ho ritenuto di poterlo esporre nei pressi della mia postazione di lavoro e non ho ancora trovato ragione razionale per non farlo.

Aspetto, a piè fermo, che vengano altri a tentare di esercitare abusi di vario tipo ed intensità a riguardo, ma credo di dovermi adeguare al pensiero di Julius Evola: "Il principale dovere dell'uomo è rimanere in piedi tra le rovine". E credo di poter rivendicare anche la tradizione Duosiciliana dei Briganti, i quali "preferirono morire in piedi, combattendo l'invasore anglo-franco-savoiardo, piuttosto che vivere in ginocchio delle sue briciole".

E, visto il risultato di questa involuzione modernista, massonica ed anticristiana, di quel finto risorgimento portato ben infilzato sulla punta delle baionette, penso che i nostri progenitori, massacrati in nome del "dio quattrino che vince il Dio Trino per 4 a 3", avessero perfettamente ragione a respingere il "nuovo" caos che avanzava.

Ad majora,

AlexFocus


Lei, caro lettore, s’è messo davvero nei guai. Doveva dire che qualcuno aveva appeso il Mussolini a sua insaputa.

Maurizio Blondet