Democrazia ed educazione sessuale
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La pronuncia di questi giorni del Pontefice, in merito alla prassi di introdurre istituzionalmente l’educazione sessuale nelle scuole dell’Unione Europea merita un approfondimento.

Leggiamo quanto riportato da un noto giornale on line.

«Città del Vaticano - Leducazione sessuale e civile impartita nelle scuole di alcuni Paesi europei costituisce una minaccia alla libertà religiosa. È questo il grave allarme lanciato lunedì da Benedetto XVI nel discorso tenuto di fronte al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. Proseguendo la mia riflessione - ha detto Ratzinger nella sua ampia disamina sulla libertà religiosa - non posso passare sotto silenzio unaltra minaccia alla libertà religiosa delle famiglie in <bralcuni Paesi europei, là dove è imposta la partecipazione a corsi di educazione sessuale o civile che trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono unantropologia contraria alla fede e alla retta ragione’» (1).

C’è materiale per riflettere. In primo luogo, sull’educazione sessuale, non scorgo quali siano le nozioni culturali da apprendere per un giovane e/o addirittura un bambino. A proposito del presunto scopo dichiarato e tanto applaudito di rendere edotti i giovani su come salvarsi dal contagio di malattie veneree, ritengo che, a maggior ragione, l’unica lezione che debba necessariamente imporsi agli studenti sia un corso di castità! Imparare la purezza del cuore è la via migliore per vivere una vita sessuale compiuta, piena, appagante e senza rischi. In caso contrario, più appropriatamente, siamo nell’ipotesi della corruzione sessuale, studiata e programmata ad hoc, già da tempo. Quindi, il Papa ha ragione. Certamente. Non è tuttavia credibile. Perché?

Cerchiamo di capire: la debolezza del pensiero del Pontefice risiede nella stessa giustificazione da lui addotta. Non si tratta di attaccare Ratzinger, ma di mettere in evidenza la fragilità del pensiero modernista, che egli, nella sua formazione culturale personale, ahimè!, possiede. Si tratta del Papa, per questo va rispettato ed amato e per questo occorre pregare per lui, ma va anche aiutato nel modo giusto: prima di tutto va fatta chiarezza e va difesa la Fede. È chiaro! Il Papa, nel manifestare il suo malcontento nei confronti della diffusione dell’educazione sessuale, dice il vero e fa bene! Ma è lui stesso a dare argomenti ai suoi nemici. In questo, il modernismo si rende protagonista della sua evanescenza; della sua impossibilità ad essere un pensiero cattolico e divino. Spieghiamo come.

Esso ben si coniuga col pensiero del nulla della Massoneria, che, ambigua perennemente (nella sua omogeneità cosmopolita), non rende giustizia ad alcuna verità, volendole salvare tutte. Leggiamo da alcuni suoi proclami:

«La natura umana, indeterminata e debole di per sé, si realizza e si identifica attraverso la realtà molteplice delle culture umane: ogni cultura costituisce una via diversa, ma nella sua essenza, funzione e struttura, identica. Di qui anche la possibilità della concordia e il fondamento della pace, tra le culture (…).

Confronto fra Massoneria e Religione

La Massoneria
è priva degli elementi fondamentali di una religione:

a) Non possiede alcuna dottrina teologica e, vietando le discussioni sulla religione durante le proprie riunioni, non permette linsorgere di una dottrina teologica massonica.
b) Non offre sacramenti e non esercita alcun culto.
c) Non pretende di condurre alla salvezza tramite opere, conoscenze segrete o qualsiasi altro mezzo. Gli elementi riservati della Massoneria concernono i modi di riconoscimento unitamente alle regole edificatorie trasferite sul piano simbolico, metaforico e morale e, pertanto, non concernono la salvezza e lescatologia.

La Massoneria sostiene la religione

La Massoneria è tutt
altro che indifferente alla religione. Infatti, per senza interferire con la pratica religiosa, essa richiede che ciascun suo appartenente segua la propria fede e ponga i propri doveri verso Dio, qualunque sia il nome usato per identificarlo, al di sopra di tutti gli altri. Gli insegnamenti morali della Massoneria sono accettabili da tutte le religioni. La Massoneria, pertanto, sostiene la religione» (2).

L’apparato massonico è pertanto essenzialmente democratico, ossia votato al totalitarismo dell’uguale. J. Stuart Mill scrisse: «Se tutti gli uomini, meno uno, avessero la stessa opinione, non avrebbero diritto di far tacere quellunico individuo più di quanto ne avrebbe lui di far tacere, avendone il potere, lintera umanità».

Il pensiero modernista del teologo (non del Papa, che, in quanto tale, se usa della sua autorità non può che essere cattolico e, quindi, non modernista!) Ratzinger tradisce la sua matrice essenzialmente massonica. Ecco alcuni esempi.

Egli introduce lo stesso concetto di democrazia ed uguaglianza all’interno della Chiesa, che, invece, per costituzione divina, è radicalmente monarchica. Leggiamo dal suo ultimo nefasto libro: «Il Concilio Vaticano II ci ha insegnato, a ragione, che per la struttura della Chiesa è costitutiva la collegialità, ovvero il fatto che il Papa è il primo nella condivisione e non un monarca assoluto che prende decisioni in solitudine e fa tutto da se» (Benedetto XVI, Luce nel Mondo, pagina 107).

Tale convinzione ha echi nel mondo dell’ecumenismo. La democrazia è infatti un pensiero debole, che vuole azzerare le differenze, per appiattire tutto al livello minimo (di volta in volta fissato dai poteri occulti, che sono invece i soli che davvero comandano in regime democratico).

Il discorso del primo gennaio scorso è emblematico (3):

«Nella libertà religiosa, infatti, trova espressione la specificità della persona umana, che per essa può ordinare la propria vita personale e sociale a Dio, alla cui luce si comprendono pienamente lidentità, il senso e il fine della persona. Negare o limitare in maniera arbitraria tale libertà significa coltivare una visione riduttiva della persona umana; oscurare il ruolo pubblico della religione significa generare una società ingiusta, poiché non proporzionata alla vera natura della persona umana; ciò significa rendere impossibile laffermazione di una pace autentica e duratura di tutta la famiglia umana (…). La libertà religiosa, come ogni libertà, pur muovendo dalla sfera personale, si realizza nella relazione con gli altri. Una libertà senza relazione non è libertà compiuta. Anche la libertà religiosa non si esaurisce nella sola dimensione individuale, ma si attua nella propria comunità e nella società, coerentemente con lessere relazionale della persona e con la natura pubblica della religione. La relazionalità è una componente decisiva della libertà religiosa, che spinge le comunità dei credenti a praticare la solidarietà per il bene comune. In questa dimensione comunitaria ciascuna persona resta unica e irripetibile e, al tempo stesso, si completa e si realizza pienamente».

Il dialogo religioso, la libertà religiosa, per i quali avremo addirittura, quest’anno, un anniversario dell’incontro interreligioso ad Assisi vive di queste ambiguità. Il Pontefice che difende la pubblica libertà di culto non può non accettare l’educazione sessuale. Per quale motivo? La libertà di culto implica libertà dei satanisti, dei loro riti idioti e completamente irrazionali! Non soltanto! Implica ingiustizie sociali, sfruttamento e sottomissione delle donne nell’Islam e nell’induismo! Sacrifici umani nelle religioni primitive! Bestemmie del Talmud! Perché no? Chi potrebbe stabilire cosa è giusto e cosa è sbagliato? Una morale superiore? Se quindi esiste una morale superiore che decida della liceità o meno di certi costumi o credenze religiosi non può esistere dialogo, ma deve esservi qualcuno che insegna ed altri che apprende… e tanti saluti alla democrazia! La libertà, di suo, non avrebbe modo di esistere se non in piena rispondenza al dettato superiore: posso professarmi mussulmano, ma non posso sposare quattro mogli (come invece prevede il Corano!). Che libertà religiosa è questa?

Quindi se il filtro deve essere la razionalità, vorrei sapere chi decida che la sottomissione della donna sia irrazionale? Chi può stabilire questo? La morale cattolica o quella massonica? Ma a che titolo?

In realtà, siamo di fronte ad un vicolo cieco: soltanto la convinzione della verità delle parole di Cristo ci legittima ad annunziare la Verità. Quindi, tornando alla notizia in esame: perché l’educazione sessuale dovrebbe essere vietata? Il Papa sostiene in nome di quella libertà religiosa, che, invece, in fondo in fondo, la legittima addirittura! Scusate: non ci può essere spazio ad una religione del pansessualismo? (di fatto esiste, eccome!). Perché negarne la legittima esistenza?

Torniamo alla verità dell’annuncio evangelico: la Chiesa è l’unica autorità (ricevuta da Dio) a poter imporre la giusta morale. Speriamo che i prelati se ne accorgano.

Stefano Maria Chiari





1) «Nella Ue l'educazione sessuale e civile minaccia la libertà religiosa»
2) Dichiarazione su Massoneria e Religione
3)
LIBERTÀ RELIGIOSA, VIA PER LA PACE


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