Personaggi e interpreti
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Qualche notiziola che mi ha colpito nella settimana.

Dov’è Ahmadinejad?

Eletto due volte alla presidenza dell’Iran, compiuto il suo secondo mandato, sconfitto alle ultime elezioni, Mahmaoud Ahmadinejad che cosa fa adesso? Ha ripreso il suo lavoro di professore all’università di Teheran, dove insegna ingegneria.



Eccolo mentre va al lavoro sui mezzi pubblici, come qualunque altro cittadino. Senza auto blu, senza scorta, non disturbato dagli altri passeggeri. Poveramente vestito come al solito.

Naturalmente, l’Iran è una teocrazia demoniaca e irrazionale, non una democrazia come la nostra. Noi abbiamo la più bella Costituzione del mondo. Ma non ricordiamo di alcun politico italiano che, disfatto alle elezioni, torni alla sua vita lavorativa. Nemmeno il professor Mario Monti è tornato alla Bocconi; ma lì forse il problema è che alla Bocconi, una volta che se ne sono liberati, non lo vogliono. Lo stiamo mantenendo noi cittadini, come senatore a vita. A Teheran non sembra esistano cariche di senatori a vita dispensate dalla Guida Suprema. Un popolo incivile.

Circoncisione: UE antisemita

«Il più grave attentato alla vita ebraica in Europa dopo l’olocausto»: così il rabbino-capo Goldschmidt aveva commentato la decisione di un tribunale di Colonia che ha messo fuorilegge la circoncisione. Ma la decisione giudiziaria è stata confermata, qualche giorno fa, addirittura a livello europeo. L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, in una risoluzione, ha equiparato la circoncisione alle mutilazioni genitali femminili, raccomandando agli Stati di «sensibilizzare meglio la loro popolazione ai rischi potenziali che possono rappresentare queste pratiche per la salute fisica e mentale dei bambini». Insaziabile volontà regolamentatrice europoide... È intervenuto aspramente il ministero degli Esteri israeliano: la misura «incoraggia l’odio razziale in Europa» ed è una «tara morale». No, è solo l’incontro della stupidità eurocratica con quella israeliana. Scintille.

Bolkenstein: «L’euro ha fallito»

Frits Bolkenstein
   Frits Bolkenstein
Frits Bolkenstein, l’ex commissario europeo alla concorrenza, eurocrate di ferro e membro dei poteri forti oligarchici se mai ce ne furono, ha visto la luce. «L’euro è stato un fallimento, i Paesi del Nord devono battere moneta complementare», ha detto al giornale De Volkskrant.

Economista, Bolkenstein è sempre stato un difensore sfegatato dell’unione monetaria. Ma ultimamente anche l’Olanda sta collassando sotto l’euro, sicché l’ex commissario dice il contrario di quel che ha sempre detto:

«...Il dibattito finale sulla UEM in Parlamento ha avuto luogo il 15 aprile 1998. Venne posto il problema del Debito enorme dell’Italia. Io ero contro l’adesione di Italia. Tra l’altrotale adesioneha avuto l’effetto disastroso di portare alla successiva adesione dellaGrecia. L’unione monetaria soffre del difetto di nascita che l’euro è la medesima valuta per due gruppi di paesi con differenti culture economiche».

Non solo Bolkenstein prosegue sostenendo di aver avanzato le giuste critiche all’euro, già espresse da economisti che per questo sono stati demonizzati. Ecco di quali pericoli ha avvertito nel ’98, secondo lui:
«... sarebbe stato difficile mantenere il patto di stabilità, e in terzo luogo, avevo paura che l’unione monetariaavrebbe comportatotrasferimenti di reddito all’interno dell’Unione. Questo è esattamente quello che è successo . Il governo olandese, al pari degli altri si schierarono per l’Unione Monetaria in modo frivolo e superficiale. Il Senato ha approvato il trattato di Maastricht».

Non basta. Ecco le obiezioni del nuovo Bolkenstein:

«Preoccupante è l’ipotesi elaborata dal Consiglio Europeo sulle Politiche di Bilancio.Ibilanci degli Stati membri dovrebbero essere determinati dalla Commissione Europea, e quindi anche le politiche, gli orientamenti, le priorità di bilancio. Il Consiglio di Stato ha affermato che la possibilità di modifica o di rigetto di tali politiche per gli Stati membri sarà decisamente limitata.

Alla fine del processosi arriverebbe all’unione fiscale europea, con le proprie tasse, e con gliEurobond. Tutti i membri della unione monetariavedrebbero finirei loro debitiin un “mucchio” e quella montagna di debito sarà finanziata attraverso un interesse europeo. L’Olanda pagherebbe più interessi sul proprio debito pubblico di oggi, mentre quei paesi in deficit non hanno alcun incentivo a ristrutturare. Fortunatamente, i governi olandese e tedesco hanno chiaramente respinto questo sfortunato piano».

«L’ unione monetaria ha fallito. L’euro è stato un sonniferoper i Paesi in deficit, che hanno coltivato sogni di un dolce far niente invece di preoccuparsi per la propria competitività . Il risultato è un’unione in cui è permanente la transizione.

Ed ecco il nuovo Bolkenstein cosa pensa della politica tedesca:

«L’ unione monetaria avrebbe dovutopromuovere l’amicizia tra i popoli. Invece , la cancelliera Merkel s’e’ comportata come Hitler coi Paesi in deficit. L’Olanda sta nuotando in una trappola e non trova la via del ritorno».

Ed ora, ecco la soluzione-Bolkenstin per uscire dal disastro chiamato moneta unica:

«Cosa fare? L’economista tedesco Hans-Werner Sinn ha proposto che i Paesi con insufficiente competitività escano e poi rientrino nell’Euro dopo una svalutazione e riforme strutturali (Financial Times, 23 luglio, 2013). Certo sarebbe meraviglioso, ma complesso. Io stesso ho proposto di preservare l’euro, ma anche per introdurre nei Paesi a tripla A. Monete Complementari. Certo sarà difficile, ma continuare sulla strada attuale non porta ad una soluzione sostenibile».

Ginecologia wahabita

«Guidare l’auto nuoce alle ovaie delle donne. Per la pressione del bacino verso l’alto, i figli delle guidatrici presentano delle turbe cliniche». Sceicco Saleh al-Luhaydan, membro del consiglio degli Ulema dell’Arabia Saudita, che vuole mantenere l’attuale divieto alle donne saudite di guidare l’auto.

Un giovane saudita è stato condannato a 10 anni di carcere, più 2 mila frustate, dal tribunale di Buraida; dei suoi tre complici, uno ha preso 7 anni di prigione e 1700 frustate, gli altri due 3 anni e 500 staffilate. La loro colpa: «Aver ballato su un veicolo davanti ad un gruppo di giovani, e averne postato il video sui social networks», in tal modo «incoraggiato alla deboscia e sfidato i valori della società in violazione della oralità pubblica». Il giovane che ha subito la pena più severa ha ballato a torso nudo.

Ma questa è la monarchia che combatte contro il mostruoso regime siriano di Assad, nostro comune nemico. Si pianga piuttosto, sulle dure pene a cui sono condannate le Pussy Riots in Russia, per il loro sacrilego ballo nella cattedrale. I media occidentali non hanno mai abbastanza lacrime per le povere artiste.

Così dicevano

Il settimanale Marianne s’è divertito a ritrovare le promesse, previsioni e dichiarazioni dei maggiori politici francesi, quando volevano convincere il popolo francese a votare «sì» a Maastricht.

«La moneta unica vorrà dire meno disoccupati e più prosperità; la politica estera, sarà meno impotenza e più sicurezza; e la cittadinanza sarà meno un fatto burocratico, e più un fatto democratico» (Michel Rocard, esponente socialista, ex primo ministro sotto Mitterrand dal 1988 al 1992, 27agosto 1992).

«Se il Trattato fosse già in vigore, finalmente la Comunità europea godrebbe una crescita economica più forte, e dunque una minore disoccupazione» (Valéry Giscard d’Estaing, presidente de la République dal 1974 al 1981).

«La creazione della moneta unica non avrà niente di automatico... Inoltre, ogni Stato manterrà la padronanza della propria politica di bilancio e fiscale, entro limiti che non saranno affatto più stretti di quelli di oggi» (Edouard Balladur, primo ministro dal 1993 al 1995).

«Non è un caso se la costruzione europea deve più al ragionamento delle élites che agli impulsi dei popoli. Essa è frutto di una lunga riflessione sulla Storia. È un prodotto culturale, non una slancio impulsivo, un singhiozzo delle masse e una improvvisazione di eloquenza» (Jean Boissonnet, economista, membro del consiglio per la politica monetaria della Banque de France, 1994-1997, co-fondatore del settimanale economico L’Expansion).

Bibi peggiora

«I missili iraniani colpiranno New York entro tre-quattro anni». Bibi Netanyahu, discorso davanti all’assemblea generale dell’Onu, il 30 settembre scorso. Ha detto anche: «Ahmadinejad è un lupo mascherato da lupo, Rouhani un lupo mascherato da agnello (..) Un serial killer che va in tribunale vestito da prete per mostrare la sua natura di uomo “etico” e “religioso”».

La promessa

«Per il potere che il Padre ha dato, in questi ultimi tempi, al Rosario, non esiste problema personale, familiare, nazionale o internazionale che non si possa risolvere con il Rosario». (Suor Lucia, la veggente di Fatima).



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