Un’altra Pulsa Denura?
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Ariel Sharon, ricordate? Il boia dei palestinesi ed eroe israeliano è ancora vivo. Se si può chiamar vita il coma in cui vegeta, perforato da tubi e siringhe, piagato e purulento dal 2005. Utile ricordare come avvenne: Sahron, allora Primo Ministro, decretò lo sgombero della zona di Gaza degli insediamenti ebraici che la stavano divorando. Ritiro unilaterale per non dover trattare da pari a pari, e far di Gaza – come poi sarà – un lager bombardabile. Ma i «coloni» levarono alte grida, il rabbinato condannò l’atto. Nel luglio 20025, alcuni rabbini, nel vecchio cimitero di Rosh Pina, recitarono il Pulsa Denura – la fattura di morte talmudica – evocando l’Angelo della Morte contro Sharon. Sette mesi dopo, il primo ministro colpito da ictus fu portato in ospedale su un’ambulanza anziché in elicottero nel traffico delle ore di punta di Gerusalemme. Sull’ambulanza, gli somministrarono, si dice, farmaci «sbagliati». La Procura di Israele rifiutò di incriminare gli autori della maledizione, con l’argomento che esse avevano levato una preghiera a Dio, e dunque non avevano istigato alla violenza.

Yigal Amir
  Yigal Amir
Magia nera. Ma fino a che punto è – diciamo – perfezionata dallo Shin Beth, la polizia politica segreta di Israele? Il 6 ottobre 1995, a mezzanotte, una Pulsa Denura fu pronunciata contro Ytzak Rabin, colpevole di voler giungere ad una pacificazione coi palestinesi. Un mese dopo, Rabin fu assassinato da un giovane fanatico ebreo, Yigal Amir. Nel processo fu comprovato che Amir era «gestito» da tale Avishai Raviv, che nello Shin Beth aveva lo pseudonimo di «agent Champagne». Raviv aveva fatto amicizia col giovanotto, s’era addestrato con lui al tiro con armi corte al poligono; testimoni citati dal Jerusalem Post ricordarono di aver udito Raviv dire ad Amir: «Sii uomo! Ammazzalo!», non si sa di chi.. .Sembra accertato che Raviv riferì ai superiori che Amir progettava l’assassinio di Rabin sulla base del Din Rodef (Legge del Persecutore), per cui il rabbinato consente l’uccisione di un ebreo per impedirgli di cedere a dei goym terra ebraica.

La formula della maledizione fu addirittura pubblicata nel ’95 da Avigdor Eskin, un ex membro del Gush Emunim («Blocco dei Fedeli», movimento di appropriazione della terra), ritenuto un agente provocatore al soldo della polizia e – anche lui – diventato amico di Yigal Amir, il futuro assassino di Rabin. La formula del rituale di morte fu pubblicata dai giornali israeliani. Vale la pena di riportarla:

«... Angeli della distruzione lo colpiranno. Egli è dannato dovunque vada. La sua anima lascerà immantinente il corpo. Non sopravviverà un mese. Oscura sarà la sua via e l’angelo di Dio gli darà la caccia. Una sciagura che mai ha provato cadrà su di lui e tutte le maledizioni contenute nella Torah a lui si applicheranno. Io vi consegno, angeli dell’ira, Yitzhak, figlio di Rosa Rabin, sì che lo facciate a pezzi e riduciate a spettro, e lo chiudiate all’inferno, e prosciughiate le sue sostanze e rendete malati i suoi pensieri, diminuendo la sua mente così che egli sia diminuito fino alla morte. Mettete a morte il maledetto Yitzhak. Sia egli dannato, dannato, dannato».

Avishai Raviv
  Avishai Raviv
Durante le udienze del processo, apparvero sui media ebraici varie foto dell’agente Champagne, Raviv. In una di esse, costui appare mentre tiene la mano sulla spalla di Gherson Salomon, un altro personaggio interessante: ex-colonnello del glorioso Tsahal, nel 1967 durante la guerra dei Sei Giorni penetrò con le sue truppe nella spianata delle moschee, e fu illuminato: si doveva ricostruire il Tempio, il Terzo Tempio, onde ripetere là i riti descritti dalla Torah. Salomon, fattosi rabbino, è il fondatore del Temple Mount Faithful, che raccoglie fondi (specie fra i ricchi ebrei americani) per ricostruire il Tempio, ovviamente dopo aver distrutto la Moschea d’Oro che sorge (crede lui) al suo posto. Nel 1990, con un folto gruppo di seguaci, l’ex colonnello irruppe nella Spianata delle Moschee dichiarando l’intento di voler porre la pietra angolare del nuovo Tempio: nei disordini che ovviamente seguirono, la polizia sionista ammazzò 17 palestinesi, ne ferì 100 e ne incarcerò non so quanti. Da quel momento i Fedeli del Tempio e il loro capo hanno il divieto di entrare nella spianata, ragion per cui ogni anno inscenano proteste riportate dai media e fabbricano – coi soldi raccolti tra la Diaspora – gli abiti e i parafernalia sacerdotali per il futuro rito. Il movimento di Salomon è intimamente collegato al Gush Emunim, movimento nato nel ’74 nei Territori Occupati per (indovinate?) strappare terreni agli abitanti palestinesi. Tra il 1989 e l’84 il braccio segreto del Gush Emunim noto come «Jewish Underground», commise vari attentati terroristici. Il maggiore fu il tentativo di far saltare la Moschea d’Oro sulla Spianata, portando da sotto – gli ebrei hanno aperto «scavi archeologici» sotto la spianata – qualche quintale di esplosivo trafugato dai magazzini militari; sventato all’ultimo momento, l’attentato ha portato alla messa fuorilegge del Gush Emunim, per il quale – secondo i sondaggi – parteggiava il 50% della popolazione israeliana. Il movimento non mancava nemmeno di forti appoggi politici: dall’internazionale Jewish Agency al Partito Nazionale Religioso (NRP), i cui seguaci sono riconoscibili dalla kippah fatta con l’uncinetto, e che è confluito oggi nel partito di estrema destra Jewish Home, oggi alleata di Netanyahu nel governo. (Shin Beth: Netanyahu in the Cross Hairs)

Dal 2008 è apparso poi il movimento detto «Price Tag» (letteralmente: cartellino del prezzo): un movimento giovanile e «spontaneo» che attacca e profana monasteri cristiani e moschee, lancia pietra contro le auto palestinesi, brucia gli orti palestinesi, sradica gli alberi dei palestinesi – fatto molto significativo questo, in quanto a causa di un brandello di usanza ottomana ancora vigente, gli alberi configurano la proprietà sul terreno. Teppisti, ma molto potenti e onnipresenti ed ascoltati dal governo.

Ebbene: il 15 settembre scorso, Carmi Gillon, che è stato capo dello Shin Beth (ed oggi, a riposo, parla per loro) ha profetizzato che da Price Tag nascerà «il nuovo Yigal Amir», se i colloqui di pace (sic) coi palestinesi giungeranno ad un accordo stabile. Si noti che fino a ad oggi, nonostante tutto, i teppisti rabbinici di Price tag non hanno commesso omicidi. La «profezia» di Gillon – uomo coinvolto in torture di prigionieri secondo Amnesty International – è stata pronunciata durante una conferenza sulla Siria, sostanzialmente un’ammissione di fallimento di due anni di guerra segreta israeliana contro Assad, e la vittoria diplomatica di Mosca che di fatto mette in difficoltà Israele nei «colloqui di pace» cosiddetti. Secondo alcuni, è una velata minaccia contro Netanyahu.

Un’altra Pulsa Denura?



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