don C. Nitoglia 14 Novembre 2015
(versione riassunta dell’introduzione a cura di don Curzio che troverete integralmente all’interno del libro)1] La doctrine de l’intelligence chez Aristote (Parigi, Vrin, 1934)[1], Le Commentaire de Jean Philopon sur le IIIme Livre du ‘Traité de l’Ame’ (Parigi, Droz, 1934), Aristote et Plotin (Parigi, Desclée, 1935); ed altre di filosofia politica, tra le quali spiccano: Incarnation de l’homme (Parigi, de Médicis, 1942, tr. it., Brescia, 1949), Philosophie des moeurs contemporaines (Bruxelles, Ed. Universitaires, 1944), Essai sur la fin d’une civilisation (Bruxelles, Ed. Universitaires, 1949), L’homme contre lui-meme (Parigi, NEL, 1962, tr. it., Torino, Borla, 1976), La grand hérésie (Parigi, 1969, tr. it., Roma, Volpe, 1970; ristampa Effedieffe, Proceno di Viterbo, 2014), L’intelligence en péril de mort (Parigi, Club de la Culture française, 1969, tr. it., Roma, Volpe, 1974), De la Justice (Jarzé, Dominique Martin Morin, 1973), De la Prudence (Jarzé, DMM, 1974), De la Force (Jarzé, DMM, 1980), De la Témperance (Jarzé, DMM, 1982).
2] Cfr. N. Petruzzellis, voce “Progresso”, in Enciclopedia Filosofica del Centro di Studi Filosofici di Gallarate, II ed., 1982, Firenze, Le Lettere, vol. VI, coll. 858-861.
3] Cfr. M. Pinay, Complotto contro la Chiesa, Roma, 1962, ristampato da EFFEDIEFFE, Proceno di Viterbo, 2015.
4] Cfr. DS, 3401-3466.
5] Cfr. DS, 3475-3500.
6] Cfr. Tutte le Encicliche e i principali Documenti Pontifici emanati dal 1740, a cura di U. Bellocchi, Città del Vaticano, Liberia Editrice Vaticana, 1999, vol. VII; Pio X (1903-1914), pp. 283-285.
7] Cfr. DS, 3537-3550.
8] Cfr. Tutte le Encicliche e i principali Documenti Pontifici emanati dal 1740, a cura di U. Bellocchi, Città del Vaticano, LEV, 1999, vol. VII; Pio X (1903-1914), pp. 514-516; cfr. anche S. Pio X, Lettera apostolica sul Sillon, Notre charge apostolique, 25 agosto 1910, ibidem, pp. 408-546.
9] Cfr. Adhémar d’Alès, voce “Modernisme”, in Dictionnaire Apologétique de la Foi Catholique, 4 voll., Parigi, 1911-1922.
10] J. Maurel, Somme contre le Catholicisme libéral, Paris-Bruxelles, 1876.
11] Cfr. Francisco Marìn-Sola, La evoluciòn homogènea del dogma catòlico, Madrid, 1923, 2 voll., tr. fr., L’hévolution homogène du dogme catholique, Friburgo, 1924.
12] Cfr. Tutte le Encicliche e i principali Documenti Pontifici emanati dal 1740, a cura di U. Bellocchi, Città del Vaticano, Liberia Editrice Vaticana, 1999, vol. VII; Pio X (1903-1914), pp. 43-44.
13] Quando l’uomo sbarcò sulla luna, Paolo VI all’Angelus del 13 luglio 1969 disse: «l’uomo in questa impresa ci si rivela gigante. Ci si rivela divino, non in sé, ma nel suo principio e nel suo destino. Onore all’uomo, onore alla sua dignità, al suo spirito, alla sua vita». (Paolo VI, Insegnamenti, vol. VII, 1969, pp. 493-494).
14] A 20 anni, Marcel De Corte, allievo della prestigiosa “Scuola Normale Superiore” di Parigi, aveva già letto tutte le opere dello Stagirita in greco!
15] Cfr. A. Del Noce, Il suicidio della Rivoluzione, Milano, Rusconi, 1978; Id., Il cattocomunista, Milano, Rusconi, 1981.
16] “Bisogno”: si noti la bassezza di tale termine, che pretende di partorire la divinità della modernità. In effetti se ci si pensa bene la modernità con i suoi idoli sono il fritto di un “bisogno” umano o kantiano.
17] Cfr. C. Fabro, voce “Modernismo”, in “Enciclopedia Cattolica”, Città del Vaticano, 1952, vol. VIII, coll. 1188-1196.
18] Cfr. C. Fabro, La svolta antropologica di Karl Rahner, Milano, Rusconi, 1974.
19] Cfr. J. De Viguerie, Les deux patries, Bouère, DMM, 1998.
20] Sembrerebbe la tattica leniniana di un piccolo “passo indietro” per poter fare, senza suscitare reazioni troppo vive, “due passi avanti”.
21] Anche la mitologia greca classica racconta 1°) dei giganti Titani, che spodestarono dal trono il loro padre Urano e vi misero uno di loro di nome Crono, il quale fu a sua volta spodestato da suo figlio Zeus; 2°) di Promèteo, figlio del titano Giapeto, che donò agli uomini il fuoco rubato agli Dèi e Zeus per punirlo lo incatenò sul Caucaso dove un’aquila avrebbe dovuto beccargli il fegato in eterno, che diceva: “Io odio tutti gli Dèi”; 3°) di Icaro di Creta, che voleva volare da sé con ali fatte di piume e cera, ma si avvicinò troppo al sole, che sciolse la cera e cadde in mare presso Samo. Anche la mitologia pagana conosce, pur se imperfettamente, la rivolta luciferina del presuntuoso “gigantismo” della creatura, che si erge contro la Divinità, caratteristica non solo del paganesimo, ma soprattutto dell’èra moderna, basti pensare al transatlantico Titanic, che affondò il 14 aprile del 1912 sul quale regnava la scritta “neppure Dio potrà affondarmi!”.
22] Pio XII ha insegnato che “il satanismo più profondo è l’apoteosi dell’uomo” (Radiomessaggio natalizio, 24 dicembre 1952, n. 12-30). San Pio X nella sua prima Enciclica insegnava che il carattere distintivo dell’Anticristo finale è “il culto dell’uomo” (E supremi Apostolatus cathedra, 4 ottobre 1903). Invece in Gaudium et spes n. 12 si legge: «tutte le cose che esistono su questa terra sono ordinate e finalizzate all’uomo come al loro centro e fine», si potrebbe intendere questa pericope in maniera ortodossa, qualora tutte le cose inanimate, vegetali ed animali fossero ordinate all’uomo e questi a Dio, ma Gaudium et spes n. 24 specifica che «L’uomo su questa terra è la sola creatura che Dio ha voluto per se stessa (propter seipsam)». Questo errore va letto alla luce del pancristismo teilhardiano di Gaudium et spes n. 22: «per il fatto stesso che il Verbo si è incarnato ha unito a Sé ogni uomo».