I WikiLeaks di cui i media tacciono
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Per esempio questo:

«USA ha ingigantito la statura di Osama bin Laden»

Il cablo è partito dall’ambasciata USA ad Islamabad, il 26 gennaio 1999, ossia due anni prima dell’11 settembre. Vi si legge:

«Sentiamo frequenti rapporti che le classi medio-basse e basse, sia rurali che urbane, considerano UBL (Osama Bin Laden) un eroe islamico perchè gli USA lhanno dichiarato nemico pubblico numero uno. Detto questo, è nostra impressione che la maggioranza dei musulmani, almeno in Pakistan, non condivide necessariamente le sue posizioni. La distribuzione, in corso in Pakistan da parte dellUSG (US Governemnt) di manifesti di UBL con la scritta Ricercato e ritratti segnaletici, può accrescere la statura di UBL come una sorta di eroe popolare».

Dunque, gli USA hanno ingigantito l’immagine di Bin Laden con una deliberata azione di propaganda; e ciò per preparare il terreno al grande attentato dell’11 settembre 2001, dove Bin Laden sarebbe stato indicato immediatamente come la gigantesca figura del Principe del Terrore islamico.

Un amico commmenta: stanno facendo lo stesso con Julian Assange. Ingigantirne la statura, cioè.

Qui sotto il cablo tratto da US embassy cables: Diplomats bemoan Bin Laden's 'folk hero' status

US Embassy Islamabad cable from January 26, 1999

«We frequently hear reports that some in the lower-middle and lower classes, both urban and rural, consider UBL an islamic hero because the U.S. has named him public enemy number one. That said, its our impression that the majority of muslims, at least in Pakistan, do not necessarily support this view. The pending USG distribution of UBL wantedposters and matchbooks in Pakistan may increase UBLs stature as a kind of folk hero». «Exactly, my Dear Watson, exactly».

Al Qaeda in Somalia? Boh...

Qui bisogna fare una premessa: secondo la narrativa corrente, nella Somalia senza pace infuria Al Qaeda in Somalia (come esiste un Al Qaeda nella Penisola Araba, un Al Qaeda in Irak, Al Qaeda in Yemen, un Al Qaeda in Maghreb, un Al Qaeda in Niger, un Al Qaeda in Pakistan... insomma tutto un franchising), la quale Al Qaeda in Somalia è essenzialmente costituita da un gruppo guerriglieri, Al-Shahab (che nega di aver a che fare con Al Qaeda).

Ora, Le Monde dà un certo rilievo ad uno scambio di messaggi dell’incaricato di affari americano per la Somalia (che opera dall’ambasciata USA in Kenya) che scrive: nonostante «il sostegno pubblico» di Al Qaeda ai combattenti somali, «ci sono ben poche prove di legami significativi di un sostegno diretto di Al Qaeda, in termini finanziari o militari, provenienti da Iraq o Afghanistan», e non esiste nessuna pipeline (conduttura) che faccia arrivare gueriglieri in Somalia da questi due Paesi.

Strano. Forse perchè Al Qaeda non esiste nemmeno in Iraq o in Afghanistan? I cablo mettono in rilievo, al contrario, l’origine locale del reclutamento (al massimo, somali fuoriusciti) e del rifornimento di armi (da Eritrea e Yemen).

I cablo invece dimostrano che gli USA sostengono attivamente, con bombardamenti ed armamenti, il preteso governo federale di transizione, ossia dei signori della guerra contro altri signori della guerra.

Ali Sharmarke
   Ali Sharmarke
Nel maggio 2009, il cosiddetto primo ministro del governo di transizione, Ali Sharmarke, chiede agli americani di «cancellare se possibile» i partecipanti ad una riunione fra capi di Al-Shabab e di Hizbul Islam, alleatisi contro il suo governo. L’americano chiede se il governo può far fronte a danni collaterali (eccidii di civili) a seguito del bombardamento della riunione, e il filo-americano Sharmake risponde: «, senza esitare».

Sharmarke inoltre «si allarma dellinfluenza» che sta prendendo un gruppo guerrigliero, Ahlu Sunna Wal Jama’a, un supposto alleato (da cancellare?). Ammette che le operazioni militari del governo sono poco efficaci, ma ne dà la colpa a «problemi di logistica e di comunicazione», e ne approfitta per chiedere «delle radio e consigli militari».

Il sudetto primo ministro del suddetto governo inoltre promette di giustificare «molto rapidamente» (sic) l’uso che ha fatto di mezzo milione di dollari versatigli dal governo americano. Frattanto, assicura i generosi donatori della sua «profonda gratitudine» per «le munizioni e le armi di grosso calibro» ricevute. (WikiLeaks : les Etats-Unis minimisent l’influence d’Al-Qaida en Somalie)



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