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Rabbini agli USA: «Trattare gli arabi col metodo biblico»
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Una folta delegazione di rabbini – del Rabbinical Congress for Peace – ha incontrato l’ambasciatore degli Stati Uniti in Israele, James Cunningham, per spiegargli che l’America, nella disputa sulla terra in Israele fra palestinesi ed ebrei, deve adottare «il metodo della Bibbia». (Rabbis to US Ambassador: Time to 'Go Biblical' with Arabs)

E’ stata una cerimonia commovente, riporta l’agenzia Israel National News. L’ambasciatore s’è visibilmente commosso quando rabbi Sholomon Gold, un venerando rabbino di Gerusalemme, ha «descritto le sofferenze che il popolo ebraico ha dovuto sopportare dai tempi degli Accordi di Oslo», quelli che nel ‘93, sotto impulso di Bill Clinton, firmarono Arafat e che dovevano portare alla nascita di un territorio (non uno Stato) palestinese semi-autonomo.

«Dal momento in cui abbiamo cominciato a rinunciare e a ritirarci, non abbiamo avuto un solo giorno di pace e di riposo», ha raccontato in lacrime rabbi Gold. «E perchè i nostri nemici dovrebbero volere far la pace con noi quando col terrorismo ottengono tutto quel che vogliono? Anche gli USA, che si dicono i migliori amici di Israele, si mettono dalla loro parte esigendo il congelamento e l’evacuazione degli insediamenti. Il trionfo del terrore arabo è forse negli interessi americani?».

«I passati 17 anni hanno dimostrato senz’ombra di dubbio che ogni centimetro quadrato ceduto da Israele ai palestinesi è stato trasformato in una base di odio e terrorismo», ha incalzato piangendo rabbi Avrohom Shmuel Lewin, direttore del Rabbinical Congress for Peace. «La formula ‘terra in cambio di pace’ non funziona coi palestinesi; oltre ad essere contraria alla volontà divina, è inefficace, superata e futile. E’ soprattutto una politica pericolosa che porta solo a spargimento di sangue, instabilità nell’area, e danneggia i vitali interessi americani nella regione».

Rabbi Joseph Gerlitzky, presidente del soave Congresso Rabbinico per la Pace, ha presentato all’ambasciatore americano il rescritto halachico (l’equivalente talmudico della fatwa) (1) firmato da ben 350 rabbini israeliani, che sanziona il divieto di cedere anche un solo centimetro di terreno oggi controllato da Israele, perchè anche un solo centimetro abbandonato provoca immani sofferenze nel povero popolo ebraico.

Gerlitsky ha detto: «In nome dell’assoluta maggioranza dei rabbini in Israele le chiediamo, signor ambasciatore, di far avere al presidente Barak Obama la nostra decisione halachica che è tempo di rovesciare completamente la politica USA in Medio Oriente».

L’ambasciatore, ancorchè sempre più profondamente commosso, ha replicato che non capisce bene come «il problema possa essere risolto senza tener conto dei palestinesi». Al che rabbi Sholomon Gold, lacrimante, ha risposto: «Da quando abbiamo cominciato a tener conto dei palestinesi la situazione è solo peggiorata».

Qual è dunque la soluzione che proponete voi?, ha chiesto allora Cunningham, ormai sopraffatto dalle sofferenze intollerabili che il popolo ebraico subisce dai mai applicati Accordi di Oslo. Rabbi Gerlitzky ha risposto prontamente, come gli consente una vita di studio della Torah: «Tutti noi crediamo nella sacra Bibbia, e fino ad oggi abbiamo provato ogni metodo, eccetto il metodo delineato nella Bibbia. Sperimentiamo quello e chissà... signor ambasciatore, forse è il momento in cui D. Onnipotente ha chiamato lei a precipitare un nuovo corso degli eventi che porterà una vera pace nella regione».

Non c’è stato bisogno di spiegare quale sia il «metodo biblico», perchè ogni buon lettore giudaizzante sa qual è:

Levitico 26
«7 Voi inseguirete i vostri nemici ed essi cadranno davanti a voi per la spada. 8 Cinque di voi ne inseguiranno cento, cento di voi ne inseguiranno diecimila, e i vostri nemici cadranno davanti a voi per la spada».

Numeri 21
«3 Il SIGNORE ascoltò la voce dIsraele e gli diede nelle mani i Cananei; Israele votò allo sterminio i Cananei e le loro città e a quel luogo fu messo il nome di Corma
».

Numeri 25

«16 Poi il SIGNORE disse a Mosè: 17 «Trattate i Madianiti come nemici e uccideteli, 18 poiché essi vi hanno trattati da nemici con gli inganni mediante i quali vi hanno sedotti nellaffare di Peor e in quello di Cozbi, figlia di un principe di Madian, loro sorella, che fu uccisa il giorno del flagello causato dallaffare di Peor».

Deuteronomio 7
«22 Il SIGNORE, il tuo Dio, scaccerà a poco a poco queste nazioni davanti a te. Tu non potrai distruggerle dun colpo solo, perché le bestie della campagna si moltiplicherebbero a tuo danno. 23 Il SIGNORE tuo Dio, invece, le darà in tuo potere e le metterà in fuga con grande scompiglio finché siano distrutte. 24 Ti darà nelle mani i loro re, e tu farai scomparire i loro nomi di sotto il cielo; nessuno potrà resisterti, finché tu le abbia distrutte
».

Primo libro di Samuele
«Così parla lEterno degli eserciti: Io ricordo ciò che Amalek fece ad Israele quando gli soppose nel viaggio mentre saliva dallEgitto. 3 Ora va’, sconfiggi Amalek, vota allo sterminio tutto ciò che gli appartiene; non lo risparmiare, ma uccidi uomini e donne, fanciulli e lattanti, buoi e pecore, cammelli ed asini».

Nel novembre scorso due famosi rabbini ultra-ortodossi, rabbi Yitzakh Shapira e Yossi Elitzur, che vivono nell’insediamento di Yitzhar presso Nablus, hanno pubblicato un libro (Torat ha-Melek, «L’insegnamento dei Re») che il quotdiano Maariv ha descritto come «la guida completa all’uccisione dei non ebrei» (2). In 230 pagine il libro delinea le regole halachiche che consentono l’omicidio dei goy. Il saggio è stato altamente lodato da altri ben più importanti rabbini, come Yitzhak Ginsburg, Dov Lior e Yaakov Yosef.

Eccone alcuni passi:

«In ogni caso in cui la presenza di un non-ebreo mette a rischio vite ebraiche, il non-ebreo può essere ammazzato anche se è un gentile giusto, e per nulla colpevole della situazione che s’è creata».

«In ogni caso in cui la presenza di un non-ebreo metta in pericolo gli ebrei, può essere ucciso. Anche un civile che assiste i combattenti può essere ucciso».

«Chiunque assista l’esercito del malvagio in qualunque modo è considerato un persecutore. Un civile che plaude alla guerra dà al sovrano e ai suoi soldati la forza di continuare. Dunque, ogni cittadino dello Stato che si oppone a noi che esprima soddisfazione per le azioni dei (suoi) soldati è considerato un persecutore e può esere ucciso. Allo stesso modo, chiunque indebolisca il nostro Stato con parole o simili azioni è considerato un persecutore».

Alla voce «Intralci» si legge:

palestinesi_bibbia.jpg«I bambini vengono trovati spesso in questa situazione (di intralcio). Essi ostacolano la via del soccorso con la loro presenza, e lo fanno del tutto forzatamente. Tuttavia, possono essere uccisi in quanto la loro presenza aiuta gli assassini. E’ giustificato uccidere bambini se è chiaro che essi cresceranno per danneggiarci, e in questa situazione possono essere colpiti deliberatamente, non solo nel corso di combattimenti con adulti».

C’è anche un capitolo intitolato: «Offesa deliberata di innocenti». Vi si spiega che coloro che semplicemente appartengono alla nazione nemica vanno considerati nemici, in quanto assistono gli assassini.

Nella conclusione, i due pii rabbini – dopo aver citato ampiamente passi del Talmud e rescritti halachici a sostegno – forniscono finalmente la propria opinione: «Nella legge religiosa abbiamo trovato che i non-ebrei sono generalmente sospettati di versare sangue ebraico; in guerra, questo sospetto diventa molto più forte. Si deve prendere in considerazione di uccidere anche i bambini che non hanno violato le sette leggi noachiche, per via del pericolo futuro che presentano se li si lascia crescere e divenire così malvagi come i loro genitori».

Vedete quanto profondamente soffrono: tutti i goym vogliono ucciderli, sicchè loro devono farlo preventivamente, per sopravvivere. Davvero da commuoversi fino alle lacrime.




1) I rescritti halachici, consistenti per di più in divieti, conoscono una prodigiosa moltiplicazione in Israele. E’ per un rescritto talmudico che in Israele, il sabato, è vietato per legge premere i pulsanti per chiamare l’ascensore, sicchè tutti gli ascensori del Paese vengono programmati il sabato in modo da funzionare continuamente, fermandosi ad ogni piano. Ma nel settembre 2009 un peso massimo del talmudismo «haredi», rabbi Yosef Shalom Elyashiv, ha sancito che dissacra il sabato anche chi prende gli ascensori «Shabbat mode»; lo stesso rabbino ha condannato halachicamente la donazione d’organi fra ebrei (è permesso invece prendere organi da non-ebrei). Nell’aprile 2009, un rescritto halachico ha vietato agli israeliani di mangiare fragole, a meno che non vengano pelate. In agosto 2009, rabbi Menachem Burstein ha emanato una fatwa talmudica che consente a un omosessuale di congiungersi con una donna per aver figli, pur mantenendo una relazione platonica con un altro gay. Dal 2006, per decisione halachica, è vietato in Israele fare l’autostop. Un altro rescritto halachico vieta l’uso del condom per contraccezione, ma permette l’uso di diaframmi e di contracettivi farmacologici (così non c’è hotza-at zera levatalat, «spreco del seme»). I rabbini sono concordi nel vietare l’uso del rasoio elettrico, e alcuni anche di quello manuale: «Non resiste un rasoio kosher».
2) Roi Sharon, «The complete guide to killing non-Jews», Maariv, 9 novembre 2009, pagina 2.


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