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La UE ci proteggerà. Lo vogliamo o no.
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Ai primi di ottobre, due manovre militari contemporanee si sono svolte in Belgio. La prima vedeva uniti paracadutisti francesi e belgi, chiamati ad operare in uno scenario descritto in questo modo:

«In un Paese ad economia debole, governato da un regime nazionalista stretto, è nato un partito liberale d’opposizione al potere (...). La comunità internazionale mette sotto pressione il governo perchè organizzi elezioni democratiche. Con successo, perchè il primo dicembre avranno luogo votazioni che metteranno faccia a faccia i due partiti antagonisti. I nazionalisti si sentono frustrati da questa ingerenza internazionale, e il confronto tra i due partiti provoca tensioni e manifestazioni che si amplificano allapprossimarsi del voto. Avvengono con sempre maggior frequenza piccoli movimenti di rivolta e scioperi nazionali...».

Le due parti sono indicate coi nomi Blueland e Orangeland, tipici delle esercitazioni militari. Ma sulle carte fornite agli operativi, sono Fiandra (protestante e germanofona) e Wallonia (cattolica e francofona). Per mera coincidenza, le due comunità sono ai ferri corti, e il Belgio non è riuscito a formare un governo dalle elezioni di giugno; bollono umori secessionisti (i walloni vorrebbero unirsi alla Francia, gli altri all’Olanda), e gli animi sono scaldati. Il Belgio è uno Stato artificiale, ma è sede dell’Unione Europea e non deve essere diviso.

Contemporanea, l’altra esercitazione ha visto in campo un battlegroup dell’Unione Europea, composto di unità di diversi Stati-membri (fra cui Olanda, Austria, Germania, Finlandia e Lituania) e un battaglione sassone (sic). Lo scenario: fanteria blindata deve assicurare l’interposizione, onde gestire manifestazioni violente nel quadro di «disordini tra due gruppi etnici rivali» («Bataillon saxon»).

La terminologia è rivelatrice dell’ideologia eurocratica e delle preferenze dei grand commis: da una parte il partito nazionalista stretto, il partito d’opposizione invece è liberale. E la UE che s’arroga il diritto di mandare truppe di Stati membri in uno dei Paesi membri per mantenere l’ordine e sedare scioperi generali, insomma atti politici della cittadinanza che non si sente rappresentata dai suoi rapppresentanti. La libertà è schiavitù, si insegnava nelle adunate dello Stato immaginato da Orwell in 1984. Gli eurocrati non ci consentiranno mai più di cadere in quella schiavitù che è la volontà popolare.

Ma la UE non ci protegge da tutto, ovviamente. Per esempio, non dalle multinazionali delle sementi OGM. Il periodico francese Marianne racconta un trucco con cui queste aziende (non se ne fanno i nomi) costringe gli agricoltori che non vogliono le loro sementi, ad adottarle.

Il trucco funziona così: piazzisti delle multinazionali contattano i contadini e propongono loro delle sementi nuove, offrendo anche – come promozione, dicono – di non farsi pagare fino al raccolto. Molti piccoli agricoltori, sempre indebitati, accolgono con gratitudine la generosa offerta.

La trappola scatta al momento del raccolto: le sementi nuove, infatti, non producono niente o quasi. C’è il sospetto che siano sementi di pessima qualità o artificialmente inattivate. A quel punto, a reclamare il pagamento non si presenta più il piazzista, ma un avvocato che pretende il dovuto. In realtà, dopo qualche intimidazione, convince l’agricoltore ad accettare delle sementi (stavolta OGM), per rifarsi e rimborsare il debito. Di fatto, l’agricoltore è costretto a comprare le sementi OGM anche negli anni futuri.

Creare artificialmente un debito per provocare dipendenza, e tener vivo il debito nel tempo: è lo stesso metodo che usano i mercanti di carne umana che approfittano dell’immigrazione clandestina. Le spese per il viaggio clandestino vengono anticipate dall’organizzazione criminale, che così lega a sè il lavoratore migrante, il quale viene messo in condizione di non poter mai restituire il debito.

Si usava anche nelle case chiuse di Parigi del tardo ‘800: giovani povere di campagna venivano indebitate per costringerle a pagare il debito prostituendosi. Il bordello badava a che il debito non venisse mai estinto, addebitando esose spese di mantenimento alle ragazze.

Nessuna protezione europea manu militari contro questa pratica ripugnante; a Bruxelles si pensa che gli OGM siano buoni e facciano bene, e ripetutamente l’eurocrazia ha tentato di imporli alle legislazioni nazionali. Quando queste si oppongono, gli OGM vengono comunque fatti entrare. (L'arnaque, le nouveau terreau des OGM)



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