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Medjugorje
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Scrivo per Annalisa di Pinzolo in provincia di Trento, per M. P. di Benevento e per i tanti altri che in questi giorni si sono afflitti, hanno scritto e protestato per gli articoli su Medjugorje.
A Medjugorje sono stato nel 1985.
Era ancora un piccolo villaggio dell'Erzegovina, nel cuore della ex-Jugoslavia comunista e titina, dove dei ragazzi (8 in totale, ma rimasti subito 6) da oramai qualche anno dicevano di vedere la Santa Vergine, affermando di parlare con Lei e di ricevere dei messaggi.
Incontrai Vicka, che è il vezzeggiativo di Vida (questo è il suo vero nome), durante la processione di San Giacomo, il 25 luglio: faceva molto caldo e mi chiese dell'acqua. Le passai la bottiglia. Bevve e me la restituì.
La tengo ancora per ricordo.
Marija la incontrai a casa sua.
Era seduta e stava lavorando nel giardino. Era timida, ma gentilissima.
Gli altri veggenti non li ho visti.
Incontrai lì degli altri amici, che sarebbero poi divenuti anche miei co-parrocchiani.
Uno è diventato monaco.
Eravamo tutti molto entusiasti.
A noi si aggiunsero due ragazze di Parma che incontrammo salendo il monte Podbrdo, luogo delle prime apparizioni: soffrivano per il gran caldo.
Con loro tornammo a casa di Marija.
Una di loro stava davvero male.
Marija se ne accorse: loro le dissero che dovevano andare a Dubrovnik, ma non sapevano dove alloggiare.
Lei prese carta e  penna e scrisse una lettera di presentazione, per trovare ospitalità in un convento di suore, di cui non ricordo il nome, ma che si trovava in un posto incantevole.
Era sera e ci presentammo in dodici: le suore - poverette - quando ci videro sfessati e con quattro bambini piccoli alle 9 sera, si arresero, ci cedettero per dormire le loro celle e si ritirarono alla bell'e meglio da qualche parte nel convento.
Medjugorje è un po' così ed è anche questo.
Intendo dire che capisco le reazioni emotive e arrabbiate di chi c'è stato.
Laggiù è facile lasciarci un po' il cuore.
Ma appare davvero la Madonna a Medjugorje?
Non lo so.
Forse lo spero, ma in ogni caso non tocca a me, né ad alcuno di noi dare un giudizio.
Tocca alla Chiesa.
E la Chiesa quel giudizio l'ha sospeso.
Non potrebbe essere altrimenti.

A Medjugorje le apparizioni continuano e dunque la Chiesa, anche volendo, deve aspettare.
E le apparizioni continuano da 26 anni: si calcola che le apparizioni della Madonna sarebbero a questo punto circa 35.000 (33.320 secondo la stima del vescovo monsignor Ratko Peric, vescovo di Mostar-Duvno, nella Bosnia-Erzegovina fino al 2003!)
E' qualcosa che nella Chiesa non è mai successo.
Il «caso» Medjugorje è enorme, cioè, etimologicamente, fuori della norma.
E, poiché fuori della norma è anche il fatto che la Madonna appaia, qui l'enormità è doppia.
Il «corpus» della «rivelazione di Medjugorje» è talmente vasto, che nessuno probabilmente lo conosce completamente, forse neppure i veggenti che - per quelli ai quali ancora accade - ricevono le apparizioni separatamente.
Per due di loro (Ivanka e Jakov) le apparizioni sono cessate (avendo ricevuto dalla Madonna tutti i dieci segreti che riguarderebbero il futuro dell'umanità e di cui parleremo) e vedono la Madonna una sola volta l'anno.
Anche Mirijana ha ricevuto tutti e dieci i segreti e dal 25 dicembre 1982, data dell'ultima apparizione quotidiana quando le è stato comunicato l'ultimo dei segreti,  la Madonna le ha promesso che le sarebbe apparsa per tutta la vita una volta all'anno, nel giorno del suo compleanno, il 18 marzo.
Ma - e questa è già una stranezza - dal 2 agosto 1987 Mirijana vede invece la Madonna e prega con Lei per i non credenti anche ogni 2 del mese.
E, dal 2 gennaio 1997, tale esperienza non è più esclusivamente privata: Mirijana conosce l'ora in cui la Madonna viene, dalle 10 alle 11, e tale incontro di preghiera è aperto anche ai fedeli.
Marija Pavlovic, Vicka (Vida) Ivankovic e Ivan Dragicevic hanno ancora apparizioni quotidiane.
Se, quindi, dirò qualcosa di impreciso, perdonatemi.
E se salterò molti aspetti rilevanti di questa esperienza, è per ragioni di spazio.

Peraltro chi è in grado, oggi, di riportare tutto quello che ha detto davvero la Madonna a Medjugorje?
Ai messaggi pubblicati, poi, si deve aggiungere una sterminata letteratura on-line, fatta di libri e interviste, in cui i veggenti narrano dei loro incontri con la Madonna: e qui - diciamolo subito - le versioni spesso non coincidono.
Non dico che si tratti di menzogne (non compete a me): dico che c'è di mezzo il contesto, la lingua, talvolta la traduzione, talvolta l'intervistatore.
A ciò si aggiunga il carattere di almeno taluni tra i veggenti: Vicka, ad esempio, non ha un carattere proprio mansueto.
Ma anche altri pare abbiano un temperamento effervescente.
Non che questo mi scandalizzi, visto il mio di carattere!
Ma proprio per questo so che chi ha un carattere così, talvolta fa fatica a farsi comprendere.
Poi c'è la deriva carismatica, che enfatizza gli aspetti «sottili» di questa vicenda, alimentando talvolta più che la fede, la dimensione psichica del «sentire» e certamente non svolgendo un buon servizio alla «causa di Medjugorje».
A rimorchio di questi c'erano talvolta anche i seguaci di Milingo…
Poi c'è il «popolo di Medjugorje», una massa variegata di persone che spesso si porta appresso dolori, affanni, problemi, turbe, lutti, malattie, insicurezze, depressioni, tentazioni, dubbi: sono tutti noi e quelle folle di cui Gesù certo avrebbe avuto compassione.
Come sempre non mancano anche i furbi, gli speculatori e, ovviamente, i seminatori di zizzania.
E infine - da non confondere coi precedenti, sia chiaro! - c'è padre Livio Fanzaga, il direttore di Radio Maria, il microfono di Medjugorje e il suo sponsor più convinto.
Districarsi in questo intrigo non è semplice.
Per fortuna non tocca a me.
Il popolo di Medjugorje un po' lo conosco.
L'ultima volta l'ho incontrato non più di quattro mesi fa a Sassuolo.
In un teatro stipatissimo ed in un altro collegato in video c'era una folla di persone che nessun pur bravo conferenziere cattolico anche di grido (anche Messori, non se ne abbia a male!) riuscirebbe mai a radunare: parlava Marija Pavlovic, una delle veggenti.
L'entusiasmo era palpabile.
I sostenitori di Medjugorje invitano - citando il Vangelo - a guardare ai frutti: conversioni, confessioni, preghiera, guarigioni.
Giusto, ma con discernimento.
Sulle guarigioni fisiche - in verità - le certificazioni ufficiali fin qui paiono scarse.

Riguardo alla preghiera, il «motore» di Medjugorje, riferisco quello che dice il vescovo di Mostar, stando almeno a quanto apparso sul sito www.salpan.org: «Il 16 settembre 1981: Lei (cioè la Madonna) disse loro anche che non hanno bisogno di pregare per se stessi, perché lei li ha ricompensati nel modo migliore. Loro dovrebbero pregare invece per gli altri» (O. P., pagina 111).
La Madonna Biblica non dirà mai che le persone non hanno bisogno di pregare per se stesse e che la «ricompensa delle apparizioni» sostituisce la preghiera personale.
Questo è insegnamento falso.
Anche Gesù pregò in primo luogo per sé, poi per i suoi apostoli e poi per il mondo intero, «che tutti siano una cosa sola (Jn 17, 21)».
E ancora: «In un'intervista del 1993, in piena guerra, il 'veggente' Jakov ha detto: 'La Madonna mi ha chiesto oggi, come ogni giorno in questi dodici anni, di pregare per la pace in Iugoslavia. La Vergine mi ha convinto che io potrei fermare la guerra con le mie preghiere…'» (O. P., pagina 37).
«Se questo non fosse tanto da ingenui - commenta il vescovo di Mostar - un credente normale chiederebbe: se il 'veggente' era capace di arrestare la guerra nell'ex-Iugoslavia, perché non ha pregato e portato alla fine della guerra?.
Inoltre durante la guerra oltre 2 milioni di persone sono state fatte emigrare, più di 200.000 sono state uccise, migliaia di luoghi religiosi e decine di migliaia di case sono stati distrutti, e alla fine è stato imposto l'ingiusto accordo di Dayton!».
Anche riguardo agli altri frutti la prudenza è sempre necessaria: «Padre A. Poulain nel suo 'Delle grazie d'orazione' riferisce un elenco di trentadue santi, beati e servi di Dio che nelle loro rivelazioni sono caduti palesemente in errore. Egli riferisce, poi, del caso di una certa Madeleine de la Croix, francescana di Cordova, che nel XVI secolo ingannò coi suoi 'carismi' i più grandi teologi, vescovi e cardinali del tempo durante ben trentotto anni. Solo alla fine si scoprì che la religiosa era stata votata al demonio sin dall'infanzia. Ancora più emblematico il caso di Nicole Tavernier, che a Parigi, sempre nel XVI secolo, 'aveva reputazione di essere una santa e di operare miracoli'. Era capace di prevedere il futuro ed aveva visioni e rivelazioni. Digiunava spesso e 'parlava senza posa della necessità di fare penitenza per uscire dalle condizioni in cui (Parigi allora) si trovava. Essa annunciava che se ci si fosse pentiti dei propri peccati si sarebbe vista la fine delle calamità pubbliche. Dietro suo incitamento la gente si confessava e comunicava. In diverse città della Francia si ordinarono persino delle processioni. Ed ella stessa ne fece fare una a Parigi alla quale assistette il Parlamento accompagnato dalla corte e da un gran numero di cittadini'. Fu smascherata solo dalla Beata Acarie, che dimostrò come quanto si vedeva in Nicole Tavernier fosse opera del demonio 'il quale sapeva perdere un po' per guadagnare molto'». (1)

Non dico che a Medjugorje sia così, ma per intendere appieno la complessità dei problemi, vi invito a leggere per intero l'articolo di don Stefano Bellunato su http://www.sanpiox.it/pub/tradcatt/TClug06.pdf.
L'articolo è assai critico, ma documentato: una cosa mi permetto di evidenziare e che lì non appare. Tra le cose nuove di questa apparizione, oltre all'esposizione mediatica dei veggenti, c'è anche un loro monitoraggio psico-fisico che non ha precedenti nelle altre apparizioni mariane, sicché non sappiamo quali reazioni mnemoniche e psicologiche avrebbero avuto ad esempio i pastorelli di Fatima o Bernadette di fronte a tanto fuoco concentrico di «attenzioni».
Ma tornando a noi, secondo il testo di padre A. Poulain, edito circa un secolo fa, «I criteri decisivi per definire la veridicità di una apparizione sono d'ordine obiettivo; essi si riferiscono alla natura e al contenuto dottrinale dei fatti presentati come provenienti da Dio. Questi sono criteri sicuri e prioritari, giacché né Dio né la Vergine Maria sono degli sconosciuti per la Chiesa. E' per questo che 'è sufficiente che un solo punto certo sia contraddetto in fatto di dogma [...] per potere affermare che chi parla non è inviato da Dio'»; Poulain, «Des Grâces d'oraison, Traité de théologie mystique», pagine 357, Parigi, 1906. Confronta tutto quanto esposto sulle «Révélations et visions», pagine 293-294). (2)
Faccio notare che il Catechismo della Chiesa cattolica di Giovanni Paolo II al § 67 insegna  la medesima cosa: «Lungo i secoli ci sono state delle rivelazioni chiamate 'private', alcune delle quali sono state riconosciute dall'autorità della Chiesa. Esse non appartengono tuttavia al deposito della fede. Il loro ruolo non è quello di 'migliorare' o di 'completare' la Rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente in una determinata epoca storica. Guidato dal Magistero della Chiesa, il senso dei fedeli sa discernere e accogliere ciò che in queste rivelazioni costituisce un appello autentico di Cristo o dei suoi santi alla Chiesa. La fede cristiana non può accettare 'rivelazioni' che pretendono di superare o correggere la Rivelazione di cui Cristo è il compimento. E' il caso di alcune religioni non cristiane ed anche di alcune recenti sette che si fondano su tali 'rivelazioni'».
Anche il recentissimo compendio catechistico di Benedetto XVI al § 10 ribadisce: «Pur non appartenendo al deposito della fede, esse possono aiutare a vivere la stessa fede, purché mantengano il loro stretto orientamento a Cristo. II Magistero della Chiesa, cui spetta il discernimento di tali rivelazioni private, non può pertanto accettare quelle che pretendono di superare o correggere la Rivelazione definitiva che è Cristo».
Dunque se nelle rivelazioni di Medjugorje vi fosse qualcosa che è in contrasto con il contenuto della fede cattolica, questa rivelazione non può provenire da Dio.
Questo è un punto centrale a Medjugorje e - mi pare - la ragione principale del dibattito sorto su questo sito.

Secondo quanto scrive Wayne Weible, protestante americano convertito a Medjugorje, Mirijana avrebbe riferito che la Madonna avrebbe  «… parlato anche del problema della separazione tra gli uomini a motivo delle diverse religioni. Qui da noi, ad esempio, c'è separazione tra serbi ortodossi, maomettani e cattolici. Tali separazioni non sono una cosa buona. La Madonna dice: c'è un solo Dio, sono stati gli uomini a creare le divisioni. Non si può credere sinceramente, essere un cristiano autentico, se non si rispettano anche le altre religioni».
Domanda allora P. Vlašić: «Qual è dunque il ruolo di Gesù Cristo se l'islamismo è una buona religione?».
Mirjana: «Non abbiamo parlato (sic) di questo. La Madonna (sic) si è limitata a indicare e a deplorare la mancanza di unità religiosa specialmente nei piccoli centri. Ha detto che ognuno dovrebbe rispettare la religione degli altri e, naturalmente, la propria».
Come interpretare questa frase?
E' chiaro che se tutte le religioni sono uguali, Cristo diventa un «optional» nella salvezza e quindi la pretesa di unicità della nostra fede si trasformerebbe in arroganza.
Questo fa molto new-age, ma con la fede cattolica fa a pugni e certo a questo punto che appaia la Madonna o la dea Kalì o Maometto sarebbe la stessa cosa: se questo è quello che ai veggenti è stato rivelato, ciò non viene da Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, ma da «altre potenze».
E voi capite da chi.
Uso volutamente una forma dubitativa perché già Federico I. - un lettore - ha contestato che l'affermazione dei veggenti fosse stata davvero questa, riferendone un'altra: «C'è un solo Dio e in Dio non esiste divisione. Siete voi nel mondo che avete creato le divisioni religiose. E tra Dio e gli uomini c'è un unico mediatore di salvezza: Gesù Cristo. Abbiate fede in Lui!».
Detta così questa frase potrebbe anche sembrare ortodossa, perché potrebbe significare che l'unica fede è quella di cui unico mediatore di salvezza è Gesù Cristo, cioè quella cristiana e che le divisioni religiose sono frutto del peccato degli uomini.
Aggiungo una terza versione, che questa volta documento io.
E' tratta da un'intervista autenticata con Vicka e pubblicata nel lontano 1985 nel volume «Mille incontri con la Madonna».
Qui Vicka riferisce che, di fronte ad una grande folla di persone la Madonna, richiesta di dire cosa desiderasse da loro, avrebbe risposta: «Vi è un solo Dio e un'unica fede. Che la gente creda fermamente e che non abbia paura». (3)

Confesso che io non so a quale versione si debba credere e non vorrei essere in chi dovrà pronunciarsi su Medjugorje.
Ripeto: il «corpus» della «letteratura» di Medjugorje è immenso ed è difficile, forse impossibile, ridurlo ad unità, sistematicità, coerenza.
Per questo avevo fatto un tentativo: quando il 20 aprile scorso a Sassuolo sono andato ad ascoltare Marija, tramite un amico che era addetto alla organizzazione, le ho fatto recapitare una mia lettera, con la richiesta di poterla intervistare su questi temi della conformità della presunta rivelazione di Medjugorje con il contenuto della fede cattolica.
Questo amico mi ha detto di avergliela consegnata e che lei l'avrebbe riposta nella borsetta.
Non ho ricevuto risposta.
Sia chiaro che capisco perfettamente che se dovesse rispondere a tutti gli sconosciuti che le inviano delle lettere, a casa di Marija Pavlovich Lunetti, che tiene figli e marito, non si mangerebbe!
Quindi nessun rimprovero da parte mia, ci mancherebbe!
E tuttavia colgo l'occasione da questo sito per ribadire questa richiesta: per amore della Verità, che è Cristo, chiedo a Marija che, se riesce a trovare un po' di tempo, io sono a disposizione e dico ai lettori che, se qualcuno trovasse il modo di attivare un contatto per conto mio, ne sarei felice.
Ma andiamo avanti.

I veggenti riferiscono che la straordinarietà di queste apparizioni e il loro impressionante numero sarebbero dovuti al fatto che la Madonna avrebbe rivelato che questa è la sua ultima apparizione sulla terra e che dunque - Vicka, a onor del vero, lo dice nel 1984! - esse sarebbero durate a lungo, perché il messaggio possa espandersi in tutto il mondo.
Afferma che le apparizioni continueranno anche dopo che sarà apparso il segno sul monte Porbrdo, che dovrebbe certificare al mondo, ma soprattutto alla Chiesa, la veridicità del fenomeno.
Già qui insorge una prima difficoltà: a pochi mesi di distanza dall'inizio delle apparizioni a Medjugorje, la Madonna è certamente apparsa almeno un'altra volta, a partire dal 28 novembre 1981 fino al 1983 a Kibeho, in Rwanda e questa apparizione è stata riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa, attraverso monsignor Augustin Misago, vescovo di Ginkongoro.
Come si conciliano queste due affermazioni?
Ci sono state poi almeno altre venti presunte apparizioni in questi ultimi 25 anni: anche qui, rimandando sempre il giudizio alla Chiesa, una di queste è inquietante ed è quella di Zaro, ad Ischia, dove nel 1998 la Madonna sarebbe apparsa a due ragazzine di 9 e 11 anni in un bosco a Forio Ischia, mostrando a una di loro, Simona, i grattacieli di Manhattan in fiamme.
La testimonianza della ragazza apparve su «Epoca» l'anno successivo: «Ho visto dei grattacieli che venivano giù; poi ho visto la Statua della Libertà in frantumi e ho capito che doveva essere New York».
Il popolo di Medjugorje, cui spesso benignamente si può rimproverare di fare un po' di «turismo delle apparizioni», talvolta non si rende conto che sostenendo ad un tempo il fenomeno di Medjugorje e, per citarne uno a caso, le apparizioni di Schio, forse implicitamente smentisce ciò in cui dice di credere.
Evidenzio questo solo perché appaia in tutta la sua chiarezza quanto sia arbitrario per chiunque non sia la Chiesa, dire qualcosa di definitivo su queste, come su tutte le apparizioni.
Medjugorje sono le apparizioni, i messaggi, il messaggio, i segreti.
Le apparizioni sono migliaia, come detto.
Per alcuni veggenti sono cessate, tranne che in particolari ricorrenze.
Per altri tre sono ancora in corso.

I messaggi, quelli mensili, che talvolta potete trovare abusivamente affissi anche nelle chiese, contengono perlopiù un invito continuo alla preghiera e all'abbandono a Dio e si concludono quasi sempre con un ringraziamento della Vergine per avere accolto la sua chiamata.
Questo è già un aspetto che sembra strano a chi guarda con scetticismo a questi eventi: mai la Vergine aveva prima d'ora - per così dire - invertito i ruoli.
Ma questo - diciamolo ancora con beneficio di inventario - potrebbe anche essere una sollecitudine particolare per un tempo altrettanto particolare di prova.
E' indubbio che vi sono altri aspetti inediti in questa apparizione: la Madonna consente che tutti i presenti possano toccarla, per mostrare ai veggenti come i peccati degli uomini (che peraltro loro non individuano singolarmente, in rispetto - è il caso di sottolinearlo - della segretezza della coscienza) insozzino il suo vestito.
Ma non vi è solo questo: in una apparizione la Madonna avrebbe addirittura dato un bacio ad un ragazzo che accompagnava i veggenti con la chitarra durante i canti e in altre circostanze avrebbe dato un bacio alla foto del Papa Giovanni Paolo II.
Indubbiamente rispetto ad altre apparizioni la Madonna apparirebbe qui - lo dico con rispetto - decisamente estroversa.
Sono aspetti certo marginali, ma anch'essi fanno perlomeno storcere il naso ai puristi delle apparizioni.
Infine ci sono i segreti, che sono «l'attrazione principale» del fenomeno Medjugorje.
Quanti sono?
A dire il vero non è chiaro.

Dice il Vescovo di Mostar: «Quelli che hanno 'apparizioni' quotidiane hanno ricevuto nove segreti, mentre quelli che hanno una 'apparizione' all'anno, ne hanno ricevuto dieci. Non è chiaro se nove o dieci segreti siano stati dati a ciascuno e se siano conosciuti da ognuno dei 'veggenti' o se ogni 'veggente' ha un proprio numero di segreti che differiscono da quelli degli altri. Se noi paragoniamo questo alle apparizioni autentiche, si può vedere che a Lourdes non ci furono segreti per il mondo, mentre a Fatima un segreto fu diviso in tre parti. Di contro a Medjugorje finora ci sono stati 9 o 10 o persino 57 possibili segreti, divisi tra tre 'veggenti' che ne hanno ricevuto 10 e tre che ne hanno ricevuto 9. Fino ad oggi non un solo segreto è stato rivelato». (4)
Nelle interviste, in effetti, anche su questo punto emerge qualche incongruenza. (5)
I veggenti che non ricevono più apparizioni sarebbero depositari di dieci segreti, ma non sembra che questi segreti siano tutti uguali, perché taluni di loro all'interno di questi dieci segreti ne avrebbe ricevuti alcuni che lo riguardano personalmente.
Solo Mirijana sarebbe depositaria di tutti e dieci i segreti destinati al mondo e che dovrebbe rivelarli dieci giorni prima dell'inizio del loro verificarsi ad un sacerdote già individuato, il quale a sua volta dopo sette giorni di digiuno e preghiera dovrebbe svelarli al mondo.
Stando a quanto scrive Antonio Socci «la Madonna ha consegnato a Mirijana una sorta di pergamena sulla quale sono impresse le date dei segreti» (6), circostanza che però sarebbe smentita da Marija.
Ancora una volta la letteratura prevale sulla realtà?
Come poi Marija sarebbe a conoscenza del fatto che Mirijana non avrebbe ricevuto alcuna pergamena, questo a sua volta resta da spiegare, perché i veggenti non si sarebbero neppure comunicati tra di loro il contenuto dei segreti.
Pare comunque che l'ottavo, il nono e il decimo segreto riguardino in ordine crescente gravi sciagure per l'umanità.
Di certo si sa solo che il terzo segreto concerne il segno permanente, visibile a tutti, riconoscibile come opera di Dio, indistruttibile e - pare - manifestantesi nell'ordine naturale sul monte Podbrdo, quale prova della veridicità delle apparizioni.
Altrettanto certo sarebbe il fatto che il settimo segreto, anch'esso foriero di sciagure per l'umanità, sarebbe stato mitigato grazie alle preghiere, ma non potrà comunque essere cancellato.
Per fare capire quanto sopra dicevo a proposito dei caratteri dei veggenti e al loro intrecciarsi con il contenuto delle rivelazioni, Viska quasi se ne rammarica, affermando: «A qualcuno avrebbe fatto bene per fargli mettere la testa a posto».

Infine un fatto molto brutto: la diocesi di Mostar-Duvno negli ultimi anni è praticamente precipitata in uno scisma.
Scrive il vescovo: «Almeno otto preti francescani che si sono ribellati contro la decisione della Santa Sede di trasferire un certo numero di parrocchie amministrate dai francescani ai preti diocesani, sono stati espulsi dall'Ordine francescano e sospesi 'a divinis'. Ciò nonostante, loro hanno occupato almeno cinque parrocchie con la forza e continuano ad celebrare funzioni sacre. Loro celebrano invalidamente matrimoni, sentono confessioni senza facoltà canonica e invalidamente conferiscono il sacramento della cresima. Tre anni fa inoltre hanno invitato un diacono della Vecchia-Chiesa Cattolica che falsamente si presentò come Vescovo per amministrare le cresime e 'confermò' approssimativamente 800 giovani in tre parrocchie. Due di questi [otto] preti espulsi hanno richiesto la consacrazione episcopale dal Vescovo svizzero della Vecchia-Chiesa Cattolica, Hans Gerny, finora senza alcun risultato. Quindi molti sacramenti nulli, come molta disubbidienza, violenza, sacrilegi, disturbo, irregolarità e non un solo 'messaggio' dalle decine di migliaia di 'apparizioni' è stato diretto all'eliminazione di questi scandali». (7)
Faccio notare che la Chiesa Vecchio-Cattolica sono gli scismatici che nel Concilio Vaticano I non hanno voluto accettare il dogma dell'infallibilità pontificia (1870).
Ciò li ha esonerati dal partecipare al Concilio Vaticano II, ma nei loro contenuti dogmatici sono già - scusate la battuta - al «Vaticano IV»: il sinodo della Chiesa dei Vecchi-Cattolici, riunito nel giugno 2006 ad Aarau, ha deciso a stragrande maggioranza - con 76 voti favorevoli, 2 contrari e 5 astensioni - che in futuro impartirà una benedizione alle coppie omosessuali in unione domestica registrata. (8)
Capite bene che il dubbio, magari lo scetticismo, certo la prudenza non sono affatto dettate dalla volontà di «soffocare lo spirito».
Per una volta concordo con quanto afferma monsignor Bertone: «Medjugorie è problematica».
E' qualcosa di troppo grande - qualunque sia il suo epilogo - per parlare prima del tempo, prima che la Chiesa si pronunci in maniera definitiva.
Fin qui, sia chiaro, la Chiesa ha parlato chiaro: nella dichiarazione di Zara del 10 aprile 1991 si dice che «sulla base delle indagini finora condotte, non è possibile affermare che si tratti di apparizioni e rivelazioni soprannaturali».
Le dichiarazioni del vescovo di Mostar rilasciate in più d'una circostanza che affermano addirittura la non-soprannaturalità delle apparizioni riflettono un'opinione personale.
La dichiarazione di Zara lascia aperta la porta a nuove e future indagini.
E noi fedeli nel frattempo che facciamo?

Citando San Paolo, spesso i seguaci di Medjugorje dicono: «Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie».
Mi permetto di aggiungere ciò che segue «Esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono».
Allora, radicandosi nell'immutabile dottrina della Chiesa, per coloro che guardano a Medjugorje con speranza, vorrei suggerire di praticare con cuore puro ciò che tutte le apparizioni mariane da sempre suggeriscono: fede in Dio Padre, nel Suo Figlio Gesù Cristo unico Salvatore del mondo, nella Chiesa una, santa, cattolica, apostolica e poi preghiera, penitenza, digiuno, Eucaristia, Sacra Scrittura.
Se il messaggio della Vergine di Medjugorje è davvero questo, che è la fede della Chiesa, Sposa del suo Figlio, non Le si farà certo torto ad attenersi solo a questo, senza rincorrere i sensazionalismi. Qualunque cosa poi Dio abbia riservato al mondo nell'ora presente, ognuno onorerà anche la Vergine, obbedendo all'ammonimento del Cristo: «Estote parati!».
State pronti.
Sul resto occorre prudenza: prudenza nel chiedere, prudenza nell'ascoltare, prudenza nel giudicare.
Qualunque cosa accada a Medjugorje è troppo grande per ognuno di noi.
Per questo c'è l'autorità della Chiesa.
Ognuno intanto esamini la propria fede e, per misurarne l'autenticità, si domandi, nel caso in cui la Chiesa non riconoscesse Medjugorje, se crederebbe ancora in Dio Padre, Figlio, Spirito Santo, nella Sua Chiesa Cattolica, nei Suoi Sacramenti, nella Sua immutabile dottrina, nel Suo Vangelo.
E dopo aver dato la risposta, se dicesse no o avesse dei dubbi, in cuor suo mediti quanto - come Parola di Dio - dice San Paolo nella Lettera ai Galati: «Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. In realtà, però, non ce n'è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!».

Domenico Savino




1) La Tradizione Cattolica, «Venticinque anni di apparizioni a Medjugorie: manifestazione divina, diabolica o umana?», di don Stefano Bellunato, Anno XVII numero 2 (62) - 2006, pagine 8-34 e J.- B. Boucher, «Madame Acarie», Parigi 1982; citata da H. Bremond, «Histoire du sentimente religieux», tomo II, pagine 69-71 in http://www.salpan.org/Index2.htm
2) «Medjugorje: un falso dei carismatici !!!» in http://www.salpan.org/Index2.htm
3) Janko Bubalo, «Mille incontri con la Madonna», Edizioni Messaggero, Padova, 1985, pagina 44.
4) http://www.salpan.org/Index2.htm cliccare su Scandali Ecclesiali alla voce Carismatici.
5) http://medjugorje.altervista.org/doc/10segreti/index.php
6) Antonio Socci, «Mistero Medjugorje», Piemme, 2006, pagina 162.
7) http://www.salpan.org/Index2.htm cliccare su Scandali Ecclesiali alla voce Carismatici.
8) http://azur.altervista.org/modules.php?name=News&file=print&sid=3143
A proposito di Vecchi - Cattolici: «Proclamata la nuova Costituzione come legge di fede della Chiesa, tutti i vescovi finirono però per sottomettersi alla volontà della maggioranza che l'aveva votata e di Pio IX che l'aveva voluta. Tutti i presuli già 'dissidenti' in Concilio scrissero al Papa riaffermando i valori della unità della Chiesa rispetto ai punti di vista personali. Così, quando i contestatori ad oltranza del nuovo dogma si riunirono in Baviera per decidere la separazione da Roma, non si trovò un solo vescovo attorno al quale tentare di costituire la chiesa scismatica. I 'vecchi cattolici' dovettero rivolgersi ai giansenisti, una setta olandese staccatasi dalla Chiesa cattolica nel Settecento, per ottenere da loro un vescovo che costituisse un embrione di gerarchia. Il von Doellinger, il teologo che era stato leader della opposizione al dogma, non soltanto fu scomunicato da Roma ma fu pure scavalcato dai suoi seguaci che, andando al di là delle intenzioni, finirono col trasformarsi non nel 'ramo del cattolicesimo innestato sulle tradizioni' ma in una sorta di confessione protestante. E' curioso osservare come il Vaticano lanciasse la scomunica contro i Vecchi Cattolici anche perché questi pretendevano di celebrare la messa in lingua 'volgare', rifiutando il latino». (Vittorio Messori, «L'ultimo scisma di cent'anni fa», in Stampa sera, 3 settembre 1976).


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