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Un pugno di cenere
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Il crollo del berlusconismo è solo cominciato: continuerà per mesi in un gigantesco auto-smantellamento davanti agli occhi sgomenti dell’elettorato che ci ha creduto. La vecchia capacità di Bunga-Bunga di unire genti diverse – la sola cosa che potrebbe salvarlo – tramuterà e sfalderà in frazionismi innumerevoli e demenziali, in tradimenti svergognati, salti della quaglia, passaggi di campo, pugnalate alla schiena, scontri suicidi fra comitati d’affari dominati da interessi minimi, locali e senza visione; o anche solo dalla voglia dei parlamentari di salvare la pensione.

Sarà un crollo a suo modo epocale, come la parodia della caduta dell’impero romano, ma con effetti destabilizzanti reali sul Paese, che andranno ben oltre lo schieramento di centro-destra. Suggerisce già la catastrofe un fatto preciso: il dare la colpa agli altri, arma finale dei senza carattere e senza dignità.

È colpa di Tremonti che non ha aperto i cordoni della borsa (così Berlusconi, il suo fido Ferrara, ma anche parecchi leghisti). No, Al Caprone (come ti chiamano le minorenni che smanazzi a pagamento), è colpa tua: la gente si è stufata di sentirti ripetere promesse che hai già mille volte tradito, assicurare riforme epocali che non hai fatto in 17 anni. Notoriamente, non è la sinistra che ha guadagnato; è stato il tuo elettorato che, semplicemente, s’è astenuto. E’ rimasto a casa il tuo elettorato principale, i piccoli imprenditori le partite IVA, a cui avevi promesso meno tasse ed invece è tartassato oltre i limiti della persecuzione, l’alleggerimento della burocrazia che non hai mai tentato, le caste parassitarie pubbliche che non hai mai intaccato, ma solo sfidato a parole, spingendole ad arrocarsi in difesa corazzata. E col tono ridanciano, ottimista e barzellettiere, per di più, che dà sommamente ai nervi a chi ha i figli disoccupati cronici e ai sette milioni con meno di 500 euro mensili di pensione.

La Padania , organo ufficiale del Neanderthal leghista: la sconfitta è tutta e solo colpa del PDL. No, è colpa vostra, autori di una legge elettorale chiamata «una porcata» dal suo autore Calderoli. Voi che, per recuperare l’elettorato milanese, avete proposto di spostare a Milano un paio di ministeri: idea (se di idea si può parlare, fra i Neanderthal) da terroni clientelari, non da nordici moderni ma da sudici, da «Roma-ladroni». Voi che avevato sostenuto l’abolizione delle provincie e poi, avendone vinto alcune, ne vietate l’abolizione. Avete gettato nel cesso una posizione etica e civica per una visione di cortezza e ottusità incredibile, perchè certo voi avreste perduto le vostre provincette, ma tutti gli altri avrebbero anche perduto tutte le loro, e il popolo italiano guadagnato i risparmi di spesa pubblica dall’eliminazione di questi enti superflui.

È vostra colpa comune, Bunga-Bunga e Neanderthal delle valli alpine. Vogliamo ricordare alcuni dei vostri sprechi di denaro pubblico? I 400 milioni del salvataggio di Alitalia (e per contro la consegna di Parmalat ai francesi; anzi, l’occupazione francese di dozzine di imprese italiane, quelle del lusso e gli ipermercati, abbandonate dai nostri capitalisti senza capitale). Il doppio costo per i contribuenti del G-8, uno incompiuto alla Maddalena e quello dell’Aquila, raffazzonato nelle caserme della Finanza. E che dire dell’ultima, patetica apparizione del premier sulla scena internazionale a lamentarsi con Obama e la Merkel che in Italia c’è la casta dei magistrati che è eversiva, che occorre una riforma? Sì, Priapo, ma chi deve fare la riforma della magistratura? Magari ti aspetti che la facciano per te la Merkel, Obama, Sarkozy?

Sei tu che dovevi farla ed esattamente come primo atto di governo, 17 anni fa, appoggiandoti alla legittimità che ti dava il referendum dove 90 italiani su cento avevano espresso la volontà di rendere i magistrati civilmente responsabili dei loro atti. E non l’hai mai fatta – nonostante le vuote minacce che hanno arroccato l’avversario – perchè hai sempre sperato un trattamento di favore per te e le tue porcatine come imprenditore. Persino D’Alema qualche anno fa confidò all’ambasciatore americano Spogli (lo ha rivelato Wikilealks) che i giudici italiani sono un pericolo per lo Stato: ecco l’occasione per un’alleanza ampia che mettesse in riga l’avversario, un’occasione lasciata cadere, preferendo il Priapo le sue campagne contro i comunisti.

Oppure: a Milano abbiamo sbagliato candidato, dovevamo sostituire la Moratti... Sì, a patto di dimenticare che non potevate cambiare la Moratti all’ultimo, per il semplice fatto che la signora ha firmato i contratti con gli immobiliaristi per l’orrido ma lucrosissimo affare dell’Expo 2015. Donna Letizia è il garante dei superpalazzinari che si incamereranno i miliardi (di euro), contigui alle mafie (vedi alla voce Ligresti). Ella – è questa la sua colpa primaria – si è sempre concepita non come sindaco, protettrice della cittadinanza contro la speculazione; al contrario, come omogenea agli speculatori, messa lì per favorire Premafin e Pirelli Real Estate, l’immobiliare che ha bisogno di metropolitane per gli spazi della aree dismesse Pirelli, là dove esistevano fabbriche ed ora terreni da rendita.

Poco prima del ballottaggio, qualcuno di voi ha pure proposto di rafforzare la compagine Moratti facendo fare l’assessore milanese a un ministro di peso: per la precisione a Ignazio La Russa. Probabilmente avete creduto che i milanesi ululassero di gioia all’idea del ritorno al governo cittadino di un tizio che, abitando a Milano da 50 anni, ancora parla con il più pesante accenno di Paternò? No, la cosa è più semplice e sconfortante: Vincenzo La Russa (fratello) e Geronimo La Russa (l’inevitabile figlio fighettone, frequentatore di attricette bunga-bunga) siedono nel consiglio della Premafin di Ligresti, che dall’affare Expo si aspetta la salvezza dal proprio fallimento.

La Expo era fin da principio un’idea vecchia: una fiera « promotrice della scienza e della tecnologia»: ma scienza e tecnologia che non esistono più a Milano. In realtà Expo è un ripiego lucroso di occupazione e messa a frutto di aree industriali un tempo da primato ed oggi abbandonate e desolate dalla deindustrializzazione, e ancor più dai nostri capitalisti senza capacità innovative, che vivono di denaro pubblico, meglio se in regime di monopolio. Il risultato: almeno 35 milioni di nuovi metri cubi di cemento, migliaia di «spazi per uffici» destinati a restare vuoti e di «appartamenti di lusso» che non si sa chi comprerà.

Oltretutto, avete scosso l’albero per gli altri che ora ne raccoglieranno i frutti, la nuova sinistra borghese che ha preso il potere. Vedremo come questa nuova sinistra, coi suoi ecologisti e urbanisti, si occuperà dei grandi business, sarà interessante. Ma siete stati voi, co…, ad aver consegnato questo business agli altri. Co… e pirla. È la vostra idea di privatizzazione dello Stato e dei pubblici poteri che vi ha portato a questo esito. La vostra assenza di cultura politica, di un minimo di dottrina dello Stato e di responsabilità verso il denaro pubblico.

Per noi che vi abbiamo a lungo votato, non resta che un pugno di cenere. È tutto quel che ci lascia il berlusconismo. Vi avevamo dato una forza elettorale senza precedenti nella storia d’Italia. Ve l’avevamo data per riformare la fiscalità, snellire le burocrazie nemiche dei cittadini, restringere nei propri limiti istituzionali la magistratura eversiva che s’era conquistata poteri indebiti con Mani Pulite; per tagliare unghie ed emolumenti alle caste pubbliche inadempienti, dai miliardari di Stato tipo Corte Costituzionale o dal Quirinale, che ci costa 12 volte più della monarchia britannica, fino ai parlamentari, non eletti ma nominati, da 15 mila euro al mese, per finire con la categoria stracciona ma ostacolatrice della cultura dei docenti e degli insegnanti. Quest’occasione non si presenterà mai più. E la sinistra certo non farà nessuna di queste riforme, perchè la vera natura della sinistra è la difesa delle caste e dei loro parassitismi.

Mai più si coalizzerà un elettorato della destra come quello di cui avete beneficiato; i vostri frazionismi, tradimenti, pugnalate alla schiena per salvare se stessi e i propri affarucci – che è tutto quello che resta del berluscon-leghismo, un pullulare di comitati d’affari locali – renderanno impossibile per sempre il ripetersi del miracolo. E perchè poi? Per risentire Berlusconi e le sue barzellette sconce e oltretutto vecchie? Calderoli che propone di spostare in Sicilia il ministero degli Esteri? Bossi che dalle profondità dei suoi corpi cavernosi cerebrali esala posizioni politiche di grande visione, tipo «foera di ball»?

Un pugno di cenere. Ecco la vostra eredità.



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