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Quei cecchini, e i nostri grandi media
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Ormai l’ha scritto anche il Manifesto, anche Panorama:

quei cecchini che hanno sparato in piazza Maidan, ammazzando poliziotti di Yanukovich e manifestanti anti-Yanukovich, erano specialisti assoldati dagli stessi organizzatori della rivolta. O più probabilmente, dalla Nudelman (in arte Nuland, in Kagan):

Lo ha detto il Ministero degli Esteri dell’Estonia a Lady Ashton, che sarebbe la ministra degli esteri dell’eurocrazia. E lo ha confermato pure l’estone; asseverando che la sua fonte è Olga Bogomolets, la dottoressa (rispettata fisiologa di livello universitario) che a piazza Maidan ha organizzato il soccorso dei feriti: i proiettili hanno la stessa segnatura, stesso angolo di tiro, stesso calibro e marca. La Ashton, nella telefonata intercettata, non sembrava né tanto sorpresa né tanto indignata. L’estone, nell’intercettazione, dice anche che il nuovo Governo di Kiev non ha alcuna intenzione di aprire un’inchiesta sul caso...



«Secondo un veterano dell’intelligence degli Stati Uniti, i cecchini in Ucraina provengono dalla milizia UNA-UNSO, che opera per la NATO. UNA-UNSO, secondo la fonte dell’intelligence statunitense, fa parte dell’organizzazione della NATO ‘Gladio’. UNA-UNSO fu coinvolta nella guerra in Cecenia, nella disgregazione della Jugoslavia e nella guerra del 2008 in Georgia. Gladio era responsabile del terrorismo in Italia, Grecia, Belgio e altre parti d’Europa. Ucraina: organizzazione militare segreta neo-nazista coinvolta delle sparatorie di Euromaidan». (CECCHINI ASSOLDATI: traduzione telefonata integrale)

Inoltre: «Il proprietario di e-bay (Pierre Omidyar) ha finanziato con settecentomila dollari una ONG ucraina per favorire il regime change. (...) Chiedetevi se sia lecito ad un miliardario made in USA di turbare l’ordine pubblico in un Paese straniero, provocando morti a migliaia senza che abbia a subire conseguenze e – visto che ci siamo – chiedetevi se questi miliardari generosi creati da internet non siano in realtà stati creati dalle Agenzie di intelligence USA che , avendo pensato e messo a punto internet anni prima della sua diffusione, non abbiano presidiato gli utilizzi commerciali più lucrativi con ragazzi selezionati ad hoc che – quando si trovano sotto le domande in diretta dei giornalisti – fanno regolarmente la figura dei fessi. Adesso forse si capisce come tanti social network abbiano collaborato spontaneamente e silenziosamente con l’intelligence americana».

Già: ma il Corriere non ha la notizia. Repubblica non l’ha vista. Né il TG1, 2, Tg3, Mediaset coi suoi giullari della informazione...

Noto solo due fatti, che avete già notato anche voi:

1) La rapidità in cui le «narrative» cucinate dalla propaganda occidentale come pretesto per giustificare un’aggressione occidentalista, vengono sbugiardate dal web.

2) L’ottusa, robotica ostinazione con cui grandi media mainstream persistono a proporre la «narrativa» ufficiale ormai scaduta e smentita, senza prenderne atto, perché non hanno ricevuto l’ordine di accettare la nuova versione, o istruzioni su una nuova versione accettabile dal potere occidentale. Sembrano quei trinariciuti che canzonava Guareschi: «L’Unità non lo dice». Il trinariciutismo oggi è dei grandi media borghesi, Corriere, Repubblica e TG di prima serata, e non parliamo dei grandissimi media internazionali globali: CNN, New York Times, Guardian, Telegraph...Si rendono conto che si stanno suicidando come mezzi di informazione? Sì, ma: Obbedienza-pronta- cieca-assoluta, come ordinava un tempo l’URSS ai trinariciuti del mondo.

Tutti fanno finta di niente, senza prendere atto che quell’informazione rovescia il preteso buon diritto dell’Occidente, indica come criminali gli elementi che hanno preso il potere a Kiev; e dà ragione a Putin – a Kiev ha preso il potere un putsch di criminali –, anzi persino a Yanukovich, scagionato addirittura da una sua avversaria come Olga Bogomolets. Un totale rovesciamento delle «ragioni» e dei torti, una bomba politica. Roba da discussione d’urgenza al Consiglio di Sicurezza. Invece, «gli Usa autorizzano le sanzioni contro le persone e le entità complici di minacciare l’unità territoriale della Ucraina», Londra bloccherà i conti correnti di Yanukovich e dei suoi amici e parenti a Londra – evidentemente anche la proprietà privata non è più garantita, nel «libero mercato globale», e parimenti Barroso e i compari europei studiano sanzioni contro Mosca. Come non fosse successo niente.

Eppure, quello che dice il baltico ministro Paet alla Ashton è esplosivo, citando la Olga Bogomolets ed altre fonti:

«Non c’è alcuna fiducia nella gente del nuovo Governo» (minuto 2:35)

«Tutti nel nuovo Governo hanno un passato sporco» (2:50)

«... Enormi pressioni sono esercitate contro i membri del partito delle regioni nel Parlamento» (3:40)

«...Visitatori non invitati entrano di notte fra i membri di partito» (3:50)

«Giornalisti che erano con me hanno visto che un membro del Parlamento è stato semplicemente picchiato davanti al Parlamento, in pieno giorno» (4:00)

«La gente non lascerà la piazza prima che comincino riforme reali, non gli basta che ci sia stato il cambio di Governo» (4:20).

«Olga (...) mi ha mostrato delle foto e ha detto che è una dottoressa in medicina, e che s è la tessa segnatura, lo stesso tipo di proiettili, e che è rivoltante che la nuova coalizione non vuole investigare» (8:25)

«Si capisce sempre più fortemente, ogni ora di più, che dietro i cecchini non c’era Yanukovich, ma qualcuno della coalizione» (8:55)

«Si è screditata fin dal principio questa nuova coalizione» (9:20)



Questa impudenza, questo sprezzo assoluto del ridicolo e della propria stessa dignità, si spiega in un solo modo: questi vogliono aggredire, attaccare, e non si lasciano distogliere da nessuna notizia, nessuna realtà. Lo stesso hanno fatto in Siria: quando era ormai di nozione comune che erano stati i «ribelli» islamisti a lanciare gas nervini, e non le truppe di Assad, come pretesto per provocare l’intervento militare armato, Washington, Londra e Parigi hanno continuato a proclamare che era stato Assad a «uccidere il suo proprio popolo», e a preparare l’aggressione —- sventata solo dalla mossa a sorpresa di Assad (su suggerimento moscovita): l’offerta di consegnare i suoi gas all’ONU.

Questa volta, la smentita fattuale della menzogna ufficiale è arrivata anche più precocemente. Per settimane e settimane, i nostri media hanno nascosto che i «ribelli» siriani non erano siriani affatto, ma wahabiti sauditi, ceceni ed altri fanatici stranieri mandati lì con soldi, addestramento ed armamento americano. Ed anche in Siria sono stati all’opera misteriosi cecchini, che hanno sparato sulla folla: cecchini di Assad, per i nostri eroici inviati di guerra.

Ora, si può persino capire la stampa americana, è sempre stata un’ausiliaria del militarismo, come Hollywood se sente odore di guerra indossa la mimetica e saluta le stars and strips, ma noi europei? I nostri media? Che cosa ci guadagnano a istigare guerre? Perché tacciono, semplicemente, la verità?

Richiesta da Russia Today di commentare la notizia, Catherine Ashton ha fatto dire dalla sua portavoce: «Non commentiamo conversazioni telefoniche intercettate»...





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